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"SCOPI COME BALLI"


di bullboyking20
19.11.2019    |    16.695    |    15 8.8
"Luana arrivò con gli occhi a guardare l’oggetto del suo desiderio…mi guardò, sorrise e poi…..."
Ero al lavoro quando il mio telefono squillò…
-“Pronto?-
-“Si, buonasera, parlo con il Sig.Luis?”- sentii dall’altra parte.
-“Si, sono proprio io, con chi ho il piacere di parlare?”
“Buonasera Sig. Luis, io sono Pierre, non ci conosciamo di persona, ma la sua fama la precede. Sono qui con mia moglie Luana. Non vorremmo sembrare esagerati, ma ci è stato detto da altre coppie, nostre amiche, che già la conoscono, che lei è assolutamente il numero 1 dei bull”
Non potei che ribattere con un modesto:”Mi lusingate. Non so se sono il numero 1, l’unica cosa che so è che considero la coppia sacra, il solo fatto di permettere ad un bull di entrare in gioco è, già da solo, un dono enorme, da rispettare, con la pulizia fisica anzitutto, con discrezione massima, ricordandosi, in ogni istante del gioco, che si è lì per il piacere della coppia in primis e per il piacere proprio poi”.
-“Ecco perché sei speciale, oltre che per il bell’arnese”, scherzarono “ed ecco perché vorremmo, con tutti noi stessi, giocare con te per far godere la mia signora”.
Ed è così che, parlando, si giunse al nostro primo appuntamento.
Avrei conosciuto Pierre e Luana, all’indomani, ospite a casa loro, alle ore 21:30, con un patto: avrei dovuto anche far ballare Luana che mi avrebbe aspettato con una splendida sorpresa.
Alle 21:30 in punto ero davanti al loro portone, una villetta a schiera in mattoncini, poco distante dal centro di un paesino che, mi stupìi era a solo 8 km da me. Un paio di jeans leggermente aderenti alla gamba, una camicia bianca con le maniche arrotolate poco al di sotto dei gomiti che lasciava intravedere una collana d’oro sul collo, cinta in pelle nera, scarpe eleganti (ma non troppo) anch’esse nere, in mano una rosa dai profumati petali rosa da regalare alla dolce Luana, e un Dom Pèrignon per portare ancora più bollicine ad una serata che si prospettava alquanto frizzante.
Suono al campanello ed un uomo alto circa 1,85, in vestaglia nera dai bordi gialli, mi venne ad aprire e…sorpresa delle sorprese…lo riconobbi subito: il mio parrucchiere!!!
Rimasi per un attimo sbalordito, credendo, a dire il vero, di aver sbagliato campanello, ma lui subito corse ad abbracciarmi ed accogliermi con un:”Benvenuto Luis, sapevo che eri tu, il bull perfetto per mia moglie! Non immagini quante volte ho fantasticato su di te, ma sai com’è, eri per noi come un campo minato, difficile da avvicinare e da approcciare”.
-“Onorato di essere qui” risposi con educazione e delicatezza, entrando.
Diedi la bottiglia a Pierre che volle anche prendere la rosa dicendomi che Luana stava preparandosi e mi avrebbe aspettato in camera.
Mi fece accomodare in salotto, lui stesso volle togliermi le scarpe e avvicinandosi con la bocca ai miei piedi iniziò a baciarli dicendomi che voleva essere il mio schiavo, che potevo fare tutto ciò che volevo e che, come gli era stato raccontato dalle coppie amiche, sapeva che sarei stato il bull numero 1, il maschio alpha, l’unico in quella casa che avrebbe avuto il diritto di fottere la donna di casa che già mi stava aspettando per essere usata e che la troia non attendeva altro.
Alla parola “troia” appoggiai il piede a terra e gli diedi uno schiaffo, che risuonò in tutta la stanza.
-“Solo io ho il diritto di chiamare TROIA la mia donna” gli sussurrai guardandolo fisso negli occhi e tirandogli i capelli indietro, “Non ti permettere mai più, è chiaro? Altrimenti sarai punito, schiavo, e te ne pentirai amaramente”.
Alzai lo sguardo e Luana era lì, appoggiata allo stipite della porta che divideva il reparto giorno dal reparto notte, vestita in un baby-doll velato nero lungo quasi fino all’inguine, completamente trasparente e che lasciava intravedere un reggiseno composto esclusivamente da un filo che girava tutt’attorno ad ogni seno, quasi come a corniciare le bellissime tele che culminavano in due meravigliosi capezzoli rosati, già turgidi e leggermente unti e resi brillanti dall’olio per il corpo che si era appena spalmata. Un perizoma, anch’esso con bordi di seta nera, ma al centro assolutamente velato e trasparente. Da sotto un triangolino ben curato di peli si faceva notare. Un paio di autoreggenti neri, attaccati al reggicalze, nero anch’esso con dei riporti rossi, rendeva la sua immagine quasi idilliaca!!!
-“Ciao tesoro” mi disse con voce sensuale “benvenuto! Vedo che hai già messo in riga lo schiavetto cornuto. Le voci su di te si rivelano subito giuste, dunque!”.
-“Ciao dolcezza” risposi con garbo “lo schiavetto qui deve imparare l’educazione e non deve prendersi certe libertà”.
Mi alzai e le andai incontro. Le presi la mano e gliela baciai. La accompagnai vicino al fiore che era già stato messo in un vaso di cristallo e glielo diedi. Mi baciò, ringraziandomi.
Al contatto con la sua pelle iniziai subito ad provare la giusta eccitazione, ma non lo diedi a vedere…sicuramente però lei se n’era già accorta, giacchè indugiava con il suo inguine a contatto con il mio pacco.
La feci accomodare sul divano e ordinai allo schiavetto di aprire il Dom Pèrignon e di servirceli, non prima, però, di aver acceso un po' di musica in sottofondo.
Arrivarono i due flutes su di un vassoio d’argento. Mi alzai, presi un flute e lo porsi a Luana.
Mi guardò stupita.
Brindammo alla nuova storia, al nostro primo incontro.
Un’atmosfera bellissima: una donna meravigliosa, un buon champagne, musica di sottofondo, due passi di ballo accennati, due corpi che si sfiorano, bramosi l’uno dell’altro e…uno schiavo, completamente denudato, lì, in un angolo del salotto, a godersi la scena.
Un ballo delicato, che portava i nostri corpi a strofinarsi, uno sguardo fisso negli occhi e poi avvenne….lei non resistette più….si lanciò sulle mie labbra e iniziò a baciarmi.
Respiri affannati, che non nascondevano più la passione e l’attesa di quel momento, lingue umide e calde che si intrecciano in un turbinio di sensazioni. Mani che si muovono l’uno sul corpo dell’altro. Vestiti che vengono letteralmente gettati al vento.
Luana, come presa da un desiderio irrefrenabile, iniziò a baciarmi sul collo, per poi scendere sul petto. Le mani intanto indaffarate ad aprire la cinta di pelle nera e il jeans. Scese ancora con la lingua…arrivò all’inguine, lo leccò con ardore. La mano impugnava già ciò che bravama. Luana arrivò con gli occhi a guardare l’oggetto del suo desiderio…mi guardò, sorrise e poi….aprì la bocca e ingoiò tutto in un solo colpo.
Con le mani tenevo i suoi capelli e accompagnavo il suo movimento.
Solo in quel momento incontrai lo sguardo dello schiavo, suo marito.
-“Guarda come succhia, altro che il tuo cazzetto…aveva voglia di un vero uomo lei e da oggi, il suo uomo sono io”.
La risposta arrivò da lei: ”Luis, sei tu il mio uomo, non voglio altro che mi sbatti come vuoi, fammi sentire donna, fammi sentire quello per cui sono nata”.
-“Sei nata per essere la mia troia e da oggi lo sarai tutte le volte che vorrò e che vorrai”.
Affondai nuovamente il cazzo nella sua gola.
Le venne un conato, ma rimase lì a soffocare con la cappella che ostruiva la sua trachea.
La lasciai respirare nuovamente, giusto il tempo per lasciarla dire :”Sono solo tua!!!”.
La tirai su, baciandola in bocca e la feci allungare sul divano. Era il mio turno di farla godere con le labbra. Le sfilai il baby-doll, leccandola sul collo, per poi scendere su quella 4° di tette da sogno. Presi tra le labbra i suoi capezzoli, prima il sinistro e poi il desto, inumidendoli con la lingua, mordicchiandoli per sentire la loro consistenza. Iniziai a scendere sempre più giù, sfilandole lo slip, baciavo la pancia, la lingua nell’ombelico e continuai…arrivando all’inguine.
Uno spettacolo dopo l’altro…due labbra rosee, pronte ad essere baciate.
Affondai il naso in una figa già bagnata fradicia, assaporai tutti gli umori provenienti da quel buco già semiaperto, lappando il clitoride, penetrandola con la lingua. I suoi piedi, uniti, avevano nel frattempo racchiuso il mio cazzo, segandolo delicatamente.
Lei gemeva e si contorceva, spalancando le gambe…le mani nei miei capelli.
“ohhhh siiiiiiiiiii, che bellooooooooo”, gridava, “leccami la figa Luis, fammi godere. Sei davvero il numero 1 dei bull e sono fortunata ad averti qui”.
Dieci minuti dopo era già con gli occhi retroversi per l’eccitazione.
Era pronta…
Ricominciai a salire verso di lei, baciandola su tutto il corpo.
Arrivai alle sue labbra e ci baciammo ancora.
E si baciarono, arrivando a contatto, anche il mio cazzo e la sua figa, producendo un suono curioso, una sorta di “CLIP”.
E poi lo feci….
Con un solo colpo affondai tutti i miei centimetri dentro di lei.
Lei sussultò e gridò di piacere.
Mi afferrò con le mani il culo, iniziando, da sola, a spingermi sempre più in profondità dentro di lei, dettando lei stessa il ritmo.
-“Guarda come mi scopa, cornuto” disse lei rivolta al marito “ti piaceva che tua moglie fosse chiavata da un altro? Eccoti servito cazzetto che altro non sei. Volevi la moglie troia? Sappi che lo sono sempre stata prima che arrivassi tu e sai perché? Perché non ti meriti la moglie troia! Luis, che è un vero uomo, si merita di chiavare una bella troia e io, da ora in poi, sarò la sua troia personale. Guarda cosa dò a lui, che a te non ho mai dato e mai darò”
Detto questo si girò, si mise a pecora.
Il viso appoggiato sul bracciolo del divano, le mani ad allargare le chiappe.
-“Luis, mio bull, inculami. Spaccami il culo. Sfondami. E’ la mia prima volta ma vorrei farlo con te”
A queste parole Pierre, lo schiavetto, trasalì, ma Luana lo fulminò con gli occhi intimandolo al silenzio.
-“Non potevo desiderare di meglio tesoro” le dissi.
Sputai un po' di saliva direttamente sul suo buchetto e un po' sulla mia cappella.
Lo appoggiai all’entrata e, dopo una sculacciata, iniziai a spingere.
-“Ahhhhaaaaaaaaaaaaaa”, gridò con dolore.
Ma non mi fermai. Una spinta delicata, ma decisa. Una mano sui suoi capelli tirandoli leggermente.
Centimetro dopo centimetro e urlo dopo urlo, ero completamente dentro.
Lei si girò, mi guardò e :”Ce l’hai fatta mio bull, ce l’hai fatta mio uomo, mi hai appena inculato…..ora sfondami per bene, aprimi, spaccami amore mio!”.
A queste parole, la presi per i fianchi e iniziai a pomparla.
Tutta la stanza risuonava dei colpi che i due corpi provocavano battendo l’uno sull’altro, le palle battevano sulla sua figa, mentre il buco del suo culo era completamente slabbrato e pieno.
-“Si Luisssssss, sfondami il culo!!!! Che bellooooooo!!!!” gridava, “sono la tua troia e lo sarò per sempre, ogni volta che vorrai!!!”.
Il contatto con la cappella nel suo sfintere, i muscoli tutt’attorno alla mia asta.
La inculai non so per quanto tempo.
Lei venne per 6/7 volte, a volte gridando, a volte gemendo e mugolando.
Poi fu il mio turno. Accelerai i colpi dentro di lei, fino a sentire l’anello dei muscoli del suo ano aprirsi e richiudersi al passaggio della cappella e le mie grida si unirono alle sue.
Un fiume di sborra, a scaldare e inondare le budella, tutto in pancia, tutto in un culo che, già dalla prima esperienza, era completamente infranto e allargato.
Tolsi il cazzo.
Un rivolo di sborra usciva da culo.
-“Vieni qui e pulisci schiavo” ordinai a suo marito.
Lui, ubbidiente, arrivò prontamente ed iniziò a leccare il culo fradicio di sborra ed ingoiò tutto ciò che ne usciva.
Luana si voltò verso di me e disse :”Ti avevo visto ballare e posso davvero confermarlo…tu scopi come balli…sei eccezionale, il numero 1”.


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