Noi e Luca

Era così bello stare nell’acqua fresca con loro !
Filippo si divertiva a baciarci per farsi perdonare di averci spruzzato l’acqua in faccia e si divertiva palpandoci tette, culo e figa.
E noi ?
Noi ci vendicavamo: una, cercando di fargli indurire il cazzo mentre l’altra gli teneva occupata la bocca con dei baci mozzafiato.
Il gioco gli piaceva, ma l’uccello sembrava di un altro parere.
Colpa dell’acqua fresca o doveva riprendersi dalla scopata con la nipotina ?
“ Dai Filippo, fammi vedere come fai pipì “ e gli presi l’uccello in mano senza menarlo.
“ Ho un po’ freddo, scaldami con una bella pioggia !”
Nella mia mano il cazzo ebbe un fremito.
“ Vuoi che ti pisci addosso stellina ? Non so se riesco, non l’ho mai fatto”
“ Fallo, lo voglio ! “
Chiuse gli occhi, concentrandosi, le mani sui fianchi.
Il pisello era nella mia mano, lo diressi verso il mio giovane seno in attesa, eccitata ; all’improvviso un getto caldo mi investi il petto, la pancia, le gambe, chissà che meraviglia avesse potuto entrarmi anche in figa !
“Ti adoro Filippo ! “ e lo baciai sulle labbra.
In un certo senso anch’io gli avevo tolto una verginità.
Lalla intanto stava lavando l’uccello allo zio, lo scappellava facendo passare la mano dove scorreva l’acqua, sciacquando anche i testicoli. Pareva che il cazzo apprezzasse, si stava ringalluzzendo.
Mi buttai in acqua osservando la scena. Adoro vedere la trasformazione da uccello inerme a cazzo trionfante, mi pare sempre una magia che porta sempre e comunque a concludersi in una grande felicità.
Intanto zio e nipotina si erano spostati su di una larga pietra al sole; li raggiunsi.
Lalla stava giocando col pisello dello zio: lo accarezzava, lo baciava, se lo faceva sparire in bocca.
Filippo se ne stava beato e rilassato lasciandosi fare tutto.
Mi sdraiai accanto a lui, mi attirò vicino cingendomi le spalle con un braccio. Avvertivo il calore del suo corpo, il suo alito sul mio collo, la sua lingua nel mio orecchio, i suoi baci sul mio viso. Mi stavo sciogliendo dal piacere, la mia patatina gocciolava.
Come se avesse capito mi sussurrò all’orecchio:”Mara, questa notte sarà la nostra notte, ti voglio.”
Ci baciammo con passione, mentre la sua mano libera mi accarezzava i seni strizzandomi delicatamente i capezzoli turgidi.
Lalla continuava a giocare col pisello in riposo dello zio e io ero eccitata al pensiero della notte che mi era stata promessa.
Mi liberai dell’abbraccio e, scavalcandolo, mi posizionai sul suo viso come per fare un 69 suscitando da parte sua un grugnito di soddisfazione. La mia figa era sulla sua bocca e il suo uccello, fra le mani della nipotina, si stava ingrossando.
La lingua di Filippo è eccezionale, lecca che è un piacere.
Me la passava da un buchino all’altro salendo fino al clitoride, facendolo gonfiare come un piccolo cazzo fremente. Sentivo i suoi mugolii e guardavo la mia amica che lo stava spompinando a dovere. Io e Lalla ci guardammo negli occhi, felici di usare lo zio a nostro e suo piacimento.
Filippo , tenendomi le chiappe aperte con le mani, mi ficcava la lingua nel culo e poi nella vagina, assaporando i miei umori. Era una delizia tutto ciò, finché, leccandomi il clitoride e mettendomi un dito in culo, squirtai come una maiala inondandogli il viso. In quell’attimo il suo cazzo riempì la bocca di Lalla che, estasiata, se lo bevve fino all’ultima goccia.
Ci trascinammo sul plaid. all’ombra, completamente soddisfatti della giornata e ci addormentammo, nudi.
Stavo sognando io e Filippo, soli, a letto, che facevamo l’amore, allorché una voce scerzosa ci svegliò: “ Che ci fate qui, nudi? Guardate che state prendendo freddo !”
Balzammo a sedere cercando di coprirci temendo qualche sanzione , anche se eravamo nel terreno di Filippo.
Invece, con sollievo, era un suo amico che avevo avuto il piacere di conoscere alla festa in paese. Ci chiese il permesso di denudarsi anche lui perché si sentiva a disagio vestito e voleva rinfrescarsi. Accettammo felici e notai Lalla che guardava con ammirazione il membro di Luca. Effettivamente se era già così a mezzo riposo, chissà poi.
Sguazzò un po’ nel torrente e poi tornò da noi rinfrescato e sorridente dicendo che era venuto in moto per invitarci a mangiare una pizza quella sera, visto che era solo a casa perché la moglie e il figlio erano andati al mare da un’amica per qualche giorno.
Lalla disse che in casa avevamo un sacco di provviste, la nonna sarebbe tornata la sera dopo e quindi……se voleva fermarsi da noi….
Cosa aveva in mente la mia amica ?
Avevo un sospetto.
Decidemmo di tornare a casa per offrire a tutti noi una bella fetta di torta e un buon caffè.
Poi Filippo chiese a Luca se gli dava un passaggio fino in paese perché aveva una commissione da fare…e partirono, lasciandoci sole e con la possibilità di poterci confessare tutte le nostre curiosità. Fortunatamente la mia amica non aveva sentito alcun dolore, ma solo un gran piacere, in più il fatto di essere scopata completamente dallo zio l’aveva stuzzicata in una maniera pazzesca.
“ Non so se riuscirò a godere ancora così nella mia vita, forse con mio padre”
Lalla riusciva sempre a stupirmi. Ero certa che stava scherzando.
Poi mi spiegò il piano della serata.
Avremmo mangiato e bevuto, poi, visto che era solo a casa, lo avrebbe invitato a dormire da noi, più precisamente con lei , mentre io sarei andata in camera con Filippo.
“ Ti dispiace?”
“ No no , figurati !” Gongolavo.
“ Ne ho parlato a mio zio mentre tornavamo a casa e lui è d’accordo. In più a Luca, essendo sposato, converrà tenere la bocca chiusa. Ora Filippo è andato a comprare i preservativi. Vedrai, ci faremo una bella notte. Hai visto che bel cazzo che ha Luca ?”