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Una famiglia per bene 4


di golfer1960
04.10.2017    |    4.620    |    1 9.5
"A detto che fra 5 minuti è pronta..."
“Sveglia dormiglione, sono le 10, alzati che fra poco arrivano gli zii … ti ho portato il caffè a letto, amore mio, ma non abituarti …!” Zio Giuseppe è il fratello più giovane di mio papà, abita a Lodi dove gestisce una gioielleria assieme alla moglie Anna Giulia, bella donna … di qualche mese più giovane di mia mamma, donna che per strada fa ancora girare la testa agli uomini quando passa, anche se meno fine ed elegante della mamma. Insomma un po’ la faccia di “dammeli, … se no te li prendo!” Giulia ha conosciuto lo zio Giuseppe, perché era l’amica intima e compagna di scuola di mia mamma.
Appena bevuto il caffè, prendo mia mamma per i fianchi e me la tiro addosso, “no Giorgio, nooo! È tardi”,senza ascoltare le sue rimostranze mi rotolo su di lei e bloccandole le braccia cerco la sua bocca, mi sfugge in modo poco convinto per pochi secondi, raggiungo le sue labbra e mentre le introduco la lingua sento il suo rilassamento, mi stringe a se e risponde famelica al mio bacio, io le apro l’accappatoio, sotto è nuda, scendo e incomincio a baciare i suoi capezzoli, lei mi accarezza la testa, scendo ancora e con la lingua solletico il suo ombelico, sento sui suoi fianchi la pelle che vibra, scendo ancora, le allargo le ginocchia e mi tuffo a baciare la sua figa, le gioco con la lingua intorno tra la curata e leggera peluria, incomincio a leccare la fessura cercando la strada per introdurre la lingua tra le calde pieghe, la saliva facilita l’operazione ed appena riesco a farmi strada dentro di lei sento un meravigliosa colata di umori che mi riempie la bocca, i suoi mugugni si trasformano in parole di incitamento, mentre preme con tutte e due le mani sulla mia testa “ohhh Giorgio che bello, sììì! Dai leccami la figa, senti com’è bagnata … per te! Succhiami tutta dai, ti prego non smettere! Oddioooo! Che bellooo! Lecca gioia lecca, non smettere, sì sì, vengo gioia vengo! Ohhhhhh!”. Sono serrato tra le sue cosce con le sue mani che mi premono nella testa, mi toglie quasi il respiro, io in ginocchio le ho sollevato il bacino e con la bocca a ventosa sulla sua figa continuo a succhiare, leccare e frullare la lingua, bevo tutto quello che lei nel suo orgasmo continua a versare nella mia bocca. Scendo un po’ e incomincio a dedicare la mia lingua al suo buchetto del culo, mentre ancora sta godendo, smette per un attimo di respirare poi lancia un urlo liberatorio “Sììììììììììììì! Dai porcellino leccami anche il culo, lecca il culo di questa porca, oddio ti prego non smettere di leccare il buco del culo alla tua troia!!!!!!” Esplode in un ulteriore orgasmo che la porta ad un parossistico tremore mentre imbocca le lenzuola e rantola rumorosamente fino a quasi perdere i sensi.
Si abbandona tra le lenzuola con un respiro affannato e tenendosi la mano sul cuore “cosa mi hai fatto monello? Non ho mai goduto tanto in vita mia, mi hai distrutto!” Torno su di lei e la bacio sulla bocca, lei entra con la lingua nella mia bocca ed incomincia a succhiare i residui dei suoi umori e a leccarmi tutta la faccia …
Suonano alla porta! Cazzo … gli zii!
Saltiamo giù dal letto, lei si ricompone velocemente e corre in bagno. Io mi metto addosso la tuta, scendo e vado ad aprire la porta. Ciao zia, ciao zio, come state? Mamma sta facendo la doccia e io mi sono appena svegliato, scusate il disordine. A detto che fra 5 minuti è pronta. Zio Giuseppe appoggiando le borse mi abbraccia “non preoccuparti, scusami con tua mamma, ma devo correre a Linate che mi arriva un cliente importante poi sono a pranzo con lui, insomma ci vediamo stasera a cena. Ciao!”. Dietro front e sparisce tirandosi dietro la porta. Ciao zia Giulia, mentre la bacio sulle guance “non chiamarmi zia che fa vecchio! Ciao Giorgio, intanto complimenti per la laurea, poi anche perché sei diventato anche un bel figo, invidio le ragazze che ti hanno per le mani!” e guardando il rigonfiamento del mio cazzo che la tuta abbastanza aderente rende visibilissimo “e che ti mettono le mani addosso e non solo”, divento rosso, non so cosa dire, per fortuna che mamma scende, è già vestita e pronta e dopo i saluti di rito a zia Giulia mi guarda “giorgio porta su le valige degli zii nella camera degli ospiti, noi usciamo per un po’ di shopping e chiacchiere, ci raggiungi per pranzo … facciamo alla brasserie di piazza Vittorio?” mi si avvicina e mi da un bacio sulla guancia … che mi sfiora le labbra!
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