Prime Esperienze

Fantasie?


di Movimento1974
05.10.2017    |    1.308    |    2 6.7
"Sto con te o con Sonia quando non sono a scuola” E dicendo questo iniziò a percorrere con la mano tutta l’asta del mio cazzo con cui stava giocando da qualche..."
“Non me l’hanno mai leccata così”. Quella frase ce l’avevo in testa da tre giorni e suscitava in me un misto di curiosità e gelosia. Se avesse detto “Nessuno me l’ha mai leccata così” avrei potuto pensare che qualcun altro gliela avesse leccata, cosa impossibile visto che stavamo insieme da quando lei aveva 15 anni ed ero sicurissimo di essere l’unico uomo della sua vita. Da tre anni facevamo tutto assieme e assieme ricercavamo i piaceri del sesso senza ipocrisie e vergogne. No, un altro uomo che l’avesse leccata tra le cosce non riuscivo neanche ad immaginarlo. “Cosa” le avrebbe leccato la figa allora? E quante volte? E quando? L’eccitazione che provavo ripensando a quella frase mi faceva subito scartare l’ipotesi più plausibile, ossia che si trattasse di una frase buttata li a caso tra un “oooooohhhhh….” e un “ficcaci dentro due dita” mentre si abbandonava al piacere di una bella leccata di figa. Quella volta poi, volendola abituare all’idea di farsi scopare anche il culo dopo la prima volta il mese scorso, non mi limitai ad accarezzare con le dita il buchino mentre con la lingua mi occupavo della sua figa. La signora che da qualche tempo si occupava della mia educazione sessuale, a titolo del tutto gratuito e paga dei risultati che riuscivo ad ottenere nelle prove pratiche, mi aveva spiegato come fare. Cercavo inizialmente la cosa che le dava più piacere: alcune volte gradiva che le succhiassi il clitoride, altre volte che lo leccassi dolcemente accogliendolo come se fosse un frutto di mare, altre volte ancora che lo titillassi con la punta della lingua in maniera veloce e frenetica. Individuata la pratica che la soddisfacesse di più, avrei dovuto portarla vicino all’orgasmo e poi, delicatamente, spostare le mie attenzioni, e la mia lingua, da qualche altra parte per evitare di farla venire subito mantenendola però sempre calda. Con la mia piccola, quel pomeriggio, praticai questo giochino per due o tre volte prima di iniziare ad accarezzare con il pollice, che avevo avuto cura di intingere abbondantemente nella figa bagnata, il suo bel culetto ancora troppo stretto. Le carezze iniziali, che servirono a bagnarlo quel tanto che basta, aumentarono di intensità e pressione fino a quando non riuscii a ficcarle dentro mezza falange. Fu a quel punto che ripresi a leccarla cercando di portarla all’orgasmo con la novità di avere mezzo dito ficcato dentro il culo. Sentivo il suo ano che lo stringeva. Inizialmente non ci feci caso, ma poi mi accorsi che lo faceva in maniera ritmica cercando di assecondare i miei colpi di lingua ficcandosene dentro sempre di più fino a quando, arrivata all’orgasmo, si ritrovò con tutto il dito ficcato nel culo mentre cercava di cavalcarlo spingendo avanti e indietro con il bacino. Fece tutto da sola, io mi limitai a leccarle la figa come più le piaceva e ad assecondare i suoi movimenti facilitando l’intrusione del mio dito che fu quasi indolore. Fu proprio mentre cercava di far andare avanti e indietro il dito nel culo che gli scappò quella frase “Non me l’hanno mai leccata così” Da chi diavolo gliela avrebbe dovuta leccare oltre al sottoscritto? “Amore, senti, c’è una cosa che sono tre giorni che mi sta facendo uscire fuori di testa” le dissi mentre eravamo a pomiciare in macchina dopo qualche giorno. “Cosa c’è? Che è successo?” “Chi ti avrebbe dovuto leccare la figa oltre al sottoscritto?” “Non capisco ... che vuoi dire?” “L’altra volta, quando abbiamo scopato, mi hai detto che non te l’avevano mai leccata come me. Quando ti saresti fatta leccare la figa da qualcuno diverso me per fare un simile paragone? Non mi pare che tu avessi avuto altre esperienze sessuali prima di incontrarmi quindi, se qualcuno l’ha fatto, deve essere stato mentre stavamo assieme” “Sei geloso?” “No, non è questo ...” “Ma se stiamo sempre assieme e sei l’unico maschio che frequento quando sono libera dalla scuola. Sto con te o con Sonia quando non sono a scuola” E dicendo questo iniziò a percorrere con la mano tutta l’asta del mio cazzo con cui stava giocando da qualche minuto. “Già, io, tu e Sonia, menage a trois …” “Ecco, appunto, io, tu e Sonia … ma poi mica ho detto che nessun uomo me l’ha leccata come hai fatto tu” “Scusa,ma che vuoi dire? Non è stata una cosa detta così per l’eccitazione?” “Boh, chi lo sa….” rispose lei mentre con la mano tirava sempre più giù il mio prepuzio stringendo sempre più forte la mia asta con le sue mani. “Ma non preoccuparti, che le corna non te le ho mai fatte con nessuno … Io, tu e Sonia …” “Cioè, vorresti farmi credere che tu e Sonia …” “Guarda che non ti sto facendo credere niente… sei tu che stai volando con la fantasia” e si abbassò per prendere in bocca la mia cappella. L’idea della mia piccola che si faceva leccare la figa dalla sua amica mi stordì facendomi quasi girare la testa, quella di sopra perché quella di sotto in quel momento si trovava in paradiso coccolata dalle sue labbra e dalla sua lingua. “Senti amore, tu non me la racconti giusta con queste allusioni. Sei stata con Sonia? Guarda, quella è abbastanza porca per voler provare certe cose, dopo che mi hai raccontato della storia del ragioniere posso aspettarmi di tutto da quella la ” “E se fosse?” disse staccandosi un attimo dal cazzo che continuava a masturbare con la mano “Ti dispiacerebbe?” “Mah....” non ebbi il tempo di finire la frase che lei continuò “secondo me no … almeno a giudicare dalla reazione che ha avuto lui qua sotto. Ti piacerebbe vedere due ragazze che fanno l’amore … di sicuro ti piacerebbe averle con te nel letto … tutti gli uomini siete dei porci pervertiti” Era una proposta quella che mi stava facendo? Decisi di stare al gioco “Beh, se me lo domandi, sai che sono sincero, e ti dico che mi piacerebbe da matti, anche solo vederti con una donna mentre godi facendoti leccare la figa … e se poi posso pure scoparmela, che dovrei volere di più dalla vita” “Davvero? Allora, brutto porco, sappi che Sonia con te non ci verrebbe mai, mi ha detto che ti vede troppo come amico e l’idea di scopare anche con te non la eccita per niente” “Scusa, come sarebbe a dire “anche con me”? Perché, con chi ha scopato Sonia senza di me? ” “Secondo te?” rispose languida mentre aveva ripreso a segarmi l’uccello che non aveva dato alcun segno di turbamento dopo quella confessione, anzi “Allora è stata lei? E quando? Dove?” “Porco, vuoi che te lo racconti?” fermando un attimo la sega dopo avermi scappellato l’uccello tendendo al limite il prepuzio “Devi dirmi tutto di quello che avete fatto con quella zoccola. Quando è successo?” “15 giorni fa, mentre tu eri all’Università … ma non è stato niente di programmato” rispose docilmente abbassando lo sguardo, quasi si sentisse colpevole, e riprendendo a menarmi l’uccello con estrema dolcezza e delicatezza. “Sonia mi chiamò per farmi vedere una cosa che le aveva regalato il ragioniere, pensavo fosse un anello, un gioiello, qualcosa del genere” “E invece ti ha fatto vedere come le stava la biancheria intima che sono sicuro che quel maiale le avrà regalato” “No, macchè … non era biancheria intima … era un cazzo di gomma” “Cosa?????” “Si, un cazzo di gomma di quelli che vibrano” “Un vibratore???? Le ha regalato un vibratore?” “Si, però a forma di cazzo, con tutti i dettagli….le palle, la capocchia ... ed era pure grande, più grande del tuo” E si abbassò a riprendermelo in bocca. “E poi … come siete finite a letto? Non mi dire che ti ha preso con quell’affare?” “Ci siamo divertite….è una esperienza che non so se rifarei ma posso dire di essermi divertita” “Ma ti ha scopato con quel coso o no?” “E va bene, ti racconto com’è successo” disse rialzandosi sul sedile e abbandonando il mio uccello “Allora, sono arrivata a casa sua e lei mi ha portato in camera dove ha tolto da sotto il letto un pacco che conteneva quest’affare. Ha spento le luci, ha chiuso le tapparelle e la porta e al buio me lo ha messo in mano chiedendomi di indovinare cosa fosse. L’ho tastato, soppesato e mi sono messa ad accarezzare quella che poi ho scoperto essere la cappella, ma non riuscivo a capire cosa fosse e pensavo si trattasse dell’astuccio di qualche orologio o bracciale. Poi lei aprì la luce e mi ritrovali con le mani attorno a quell’affare … per un attimo mi spaventai ma poi ci mettemmo a ridere entrambe ...” “Si, un bracciale o un orologio … ma ti rendi conto che razza di porco che è questo qui? Prima le ha fatto il culo e adesso sicuramente le avrà fatto fare una doppia con questo affare” “No, non l’aveva ancora usato … glielo aveva dato la sera prima perché l’ultima volta che si erano incontrati aveva usato una banana di plastica e non le era dispiaciuto … chi sa come deve essere” aggiunse tornando a prendermi in mano l’uccello “Lei non aveva idea di come funzionasse e ha voluto vedere me per cercare di capire … sono la sua migliore amica no?” “Si, le amiche del cazzo…continua vediamo come è andata a finire” “Ti stai eccitando porco” “Mmmm .. .tu che dici? Anzi, senti lui” e si abbassò leccandomi tutta l’asta dai coglioni fino alla cappella “Questa è l’unica cosa che sono riuscita a fare con quel coso, mi faceva senso infilarmelo tutto in bocca, anche perché era bello grosso. Sonia invece c’è riuscita e mi ha fatto vedere come lo fa al ragioniere, così guarda…” se lo infilò per metà in bocca e con la lingua inizio a leccarmi da sotto la cappella mentre con la mano faceva su e giù “Piace anche a te?” “Da morire ... ma smettila e continua adesso” “Allora, dopo aver preso un po’ di familiarità con quell’affare, cercando di scoprire le differenze con i vostri uccelli, ha iniziato lei a farmi vedere come lo prendeva in bocca al ragioniere, prima alzata e poi mettendosi inginocchiata per terra mentre io seduta sul letto tenevo questo affare in mano dalle palle. Riusciva a farsene entrare dentro un bel po’ nonostante fosse bello grosso. Poi ha voluto che gli mostrassi io la mia tecnica, ma mi faceva un po’ schifo e mi sono limitata a fargli vedere come le to lecco… sai che era davvero realistico? Peccato non aver avuto il tuo in mano in quel momento” “Ti eri eccitata per un cazzo di plastica?” “Smettila di giudicarmi o non ti racconto più niente ... dopo ho deciso di accenderlo per vedere che faceva e non mi è sembrata tutta sta cosa. Sonia me lo ha preso dalle mani e ha iniziato a strofinarselo prima sulla faccia e poi sul seno da sopra la maglietta. Disse che era piacevole passarselo sui capezzoli e volle farlo provare anche a me. Mi ha tolto il maglioncino e sbottonato la camicetta e me lo ha passato nel solco delle tette fino quasi a farmelo arrivare alla bocca” “E tu? Ti piaceva farti fare quel lavoretto?” “Mmmmm … passiamo alla domanda successiva?” “No, ti piaceva si o no?” “Forse perché l’ultimo fine settimana non avevamo scopato? Ero un pochino eccitata … forse sarà stato per quello .” “Ti piaceva allora” “Stavo iniziando a bagnarmi con quell’affare che andava avanti e indietro tra le mie tette, per fortuna che Sonia ha voluto provarlo nuovamente lei…. ma doveva essere eccitata più di me perché invece di provarlo sulle tette ha iniziato a passarselo da sopra le mutande premendoselo contro la figa” “E tu?” “Mi stavo bagnando a vederla giocare con quell’affare, era tutta la situazione che si era creata che mi prendeva…ho tolto il regiseno e ho iniziato a toccarmi il seno” “Davanti a quella con il vibratone nelle mutande?” “Si, mi guardava le tette mentre se lo passava sulla figa…aveva scostato le mutande e lo faceva salire e scendere come sto facendo io adesso col mio dito”. Ed effettivamente la piccola troia si era seduta sul bordo del sedile e tenendo le cosce aperte faceva salire e scendere l’indice lungo tutta la sua spacca mentre con l’altra mano mi stava letteralmente mungendo l’uccello. “Vedendomi interessata alla faccenda ha voluto farlo sentire anche a me quell’uccello sulla figa. Mi ha stesa sul letto e mi ha aperto le cosce iniziando a farmi sentire quella cappella vibrante prima sul pelo e poi piano piano sulla figa ... però non l’ha infilato subito” “Te l’ha infilato?” “Si però - e si abbassò per darmi una leccata alla cappella - mi ha prima leccato la figa” Le stavo per sborrare in gola se non si fosse staccata per continuare il racconto “Dice che secondo lei mi avrebbe fatto male un cazzo così grosso se non fossi bagnata per bene … e ha iniziato a leccarmela “Porca che sei …. mi stai facendo sborrare …..” “E vorresti perderti il meglio? Non vuoi sapere come me l’ha infilato nella figa? Mi ha messo a pecorina” “Sei una strega” “Mi ha fatto mettere a pecorella e mi ha aperto un po’ le gambe ... mi ha allargato le labbra della figa con le dita e ci ha infilato la cappella di quel mostro …” e giù con le labbra sulla mia di cappella “però non l’ha infilato tutto subito … ha giocato per un po’ muovendo dentro di me quella cappella …. ero un lago, si sentiva lo sciaquettio talmente ero bagnata … mi sentivo tutta piena … ogni tanto lo toglieva fuori e me lo strofinava pure sul buchetto” “E ti piaceva?” “In quel momento mi sarei fatta fare di tutto” “Ma tu poi le hai ricambiato il favore?” “Ma non sono diventata lesbica però” “Amore, mica lo penso … non so che darei per esserci stato io al posto di quell’affare tra voi due ” “No, è che lei poi ha voluto mettersi a 69 e io me la sono trovata davanti … prima ho iniziato a farle un ditalino, ma poi quando ho iniziato a godere veramente non mi sono trattenuta e ho iniziato a leccargliela mentre cercavo di farmi infilare più cazzo possibile ”. E li non ce la feci più. Pensare alle sue natiche rotonde sopra la bocca dell’amica che le stantuffava la figa con un enorme cazzo di plastica mentre lei spingeva per farsi fottere meglio, mi fece perdere quel po’ di lucidità che mi era rimasta. Abbassai in un attimo il suo sedile e le saltai letteralmente addosso mettendola a pecorina. “Troia, così ti sei fatta scopare dalla tua amica?- e mentre affondavo il cazzo più che potevo – com’era la sua figa?” “era bella … bagnata … anche il culo era bagnato quando le ho infilato un dito dentro … è piaciuto anche a lei … e adesso ficcami anche tu un dito dentro e fammi venire”. La scopai per qualche minuto infilandole nel culo un pollice mentre con le mani le tenevo le natiche aperte. “Mi sono fatta scopare da Sonia … mi sono fatta scopare da Sonia con un cazzo di gomma” Venne così mentre ormai anche io ero giunto al limite. “Troia, adesso dimmi se quel cazzo ti ha dato pure questo” Lo tolsi dalla figa e appuntai la cappella al culo che era rimasto un aperto quel tanto da consentirmi di ficcarcela tutta dentro. Due botte le diedi e le venni dentro facendole letteralmente un clistere di sborra. Restai qualche minuto sul mio sedile per realizzare cosa fosse appena successo e cercare di affrontare questa nuova situazione, ma fu lei a togliermi dall’imbarazzo “Sei il solito porco … ti piacerebbe vedermi con un’altra donna, ma devi ancora aspettare perché con Sonia non è successo niente. Nel frattempo potresti regalarmi anche tu un affare di quelli per quando non ci sei, altrimenti la prossima volta mi faccio scopare dal ragioniere” E io è da quel giorno che aspetto.
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