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Un arrivo insperato (parte prima)


di martan
11.11.2019    |    23.733    |    9 9.4
"Con molta pazienza Tanio, benché eccitatissimo da quelle labbra carnose coperte da un rossetto rosso fuoco che era solita mettere, continuò delicatamente..."
Arrivò nel suo ambulatorio come un uragano inatteso e sconvolse tutti!
Una collega giovane, tra loro che erano tutti cinquantenni, trasferita in ambulatorio perché incinta.
Il suo arrivo provocò una tempesta ormonale gigantesca che risvegliò i loro istinti sessuali.
Immaginate una giovane infermiera con una gravidanza incipiente, che di per sé assume già una connotazione erotica dovuta all’arrotondamento delle forme, femmina vigoressica perché appassionata di attività sportive e nel pieno del suo vigore giovanile.
Immaginate ancora il suo corpo fresco e sodo quali desideri potesse suscitare in quei cinquantenni durante i quotidiani contatti dovuti al lavoro ed alle pause e vi renderete conto dell’atmosfera che venne a crearsi.
Iniziò da parte di tutti un asfissiante corteggiamento che nelle loro intenzioni li avrebbe portati a poter godere di tanta sensuale presenza.
Solo Tanio, mio marito, adottò una strategia diversa rispetto agli altri. Pur dimostrando estrema gentilezza e disponibilità per la collega non si spinse mai ad allusioni o pressioni dirette che potessero avere valenza sessuale e tanto meno erotica.
Chi avrebbe avuto la meglio? Tra quei lupi, nei quali cresceva la fame di sesso, nessuno riuscì ad avere la soddisfazione agognata.
Arrivò la scadenza della gravidanza, la collega andò in congedo con i tempi previsti dalla legge e i maschi in calore dovettero consolarsi da soli. A mio marito ci pensai io a fargli temporaneamente dimenticare la giovane collega con i nostri giochetti sessuali preferiti e tra scambi ed incontri erotici passarono i mesi , quasi un anno, che portarono al ritorno della giovane mamma sul posto di lavoro.
Ognuno tornò a farsi avanti come preferiva ma alla fine Tanio ebbe la meglio. Naturalmente fu anche grazie al mio aiuto: complicità di coppia!
A questo punto lui mi fece partecipe della situazione che si era creata con l’arrivo della fresca collega femmina nel loro ambulatorio ed io gli consigliai di invitarla a casa nostra con la sua famiglia. Poteva essere un tattica a doppio taglio, perché entrando in confidenza le famiglie poteva venir meno la possibilità di un prospettiva erotica. Ma poteva anche verificarsi che il superamento di una innata diffidenza venisse meno abbassando così qualche ostacolo sulla strada della conquista.
Le cose andarono come previsto e velocemente Tanio e la giovane entrarono in confidenza. Una volta eliminati i concorrenti iniziarono ad organizzarsi anche sul lavoro cercando di rimanere insieme il più a lungo possibile. Furono talmente bravi che spesso rimanevano soli durante qualche turno e riuscivano a ritagliarsi sufficienti momenti di solitudine.
Fu durante uno di questi momenti organizzati che avvenne la capitolazione. Tanio notò, quel giorno, nella collega uno strano scoramento dovuto chissà a quali combinazioni nella sua vita privata, e decise di tentare l’approccio. Dopo averle fatto tanti complimenti, del resto meritati, per l’ottimo recupero della sua forma fisica, per il suo notevole sex-appeal, dopo la gravidanza, e soprattutto per l’enorme influenza che la sua presenza e vicinanza aveva sugli ormoni del desiderio Lei tentò di schernirsi ma l’atmosfera era diventata carica di attrazione e quando Tanio si avvicinò dolcemente e lentamente alla sua bocca carnosa per baciarla si rilassò e rispose al bacio dando inizio al vortice erotico che ci avrebbe visti giocare successivamente tutti insieme!
In quel momento se ne videro bene loro due portando a termine una lunga attesa. Si spogliarono e cominciarono ad assaggiarsi appassionatamente come vecchi amanti che non si vedevano da tempo, lui succhiava i suoi enormi capezzoli e Lei si eccitava cercando di afferrare il suo cazzo tra le mani e poter ricambiare il piacere che quella suzione gli procurava. Lui la distese sul lettino delle visite ed affondò la lingua nella vagina con l’intenzione di lubrificarla ma si rese subito conto che non c’era nessuna necessità di farlo in quanto era già abbondantemente intrisa di umori. Tentò allora di farsi leccare il cazzo turgido e svettante ma notò che Lei si limitava a segarlo dolcemente senza nessuna intenzione di portarselo in bocca. Dopo un po’ di questi preliminari gli montò sopra alla missionaria e la penetrò prima con delicatezza e dopo essersi fatto strada aumentò il ritmo della chiavata. Lei rispondeva con foga e vigore nonostante mostrasse in fondo poca familiarità con queste manifestazioni erotiche ed al suo invito di mettersi a pecora mostrò una certa ritrosia e gli chiese di continuare in quella posizione e di godere fuori al momento della eiaculazione. Tanio fece in modo di accontentare tutte le sue richieste per non crearle disagio e dopo qualche minuto raggiunse un orgasmo liberatorio sborrandole una notevole quantità di sperma sulla sua sensuale pancia di recente maternità. Rimasero a baciarsi e coccolarsi ancora qualche minuto e poi lui la ripulì con della garza ed insieme si rivestirono velocemente, erano pur sempre in servizio.
Tanio cercò di capire che rapporti aveva la sua collega con il sesso e si accorse che benché fosse una desiderabile femmina, aveva avuto poche esperienze sessuali e del tutto nel solco della normalità. Infatti cominciò subito a preoccuparsi di come io avrei reagito se fossi venuta a conoscenza della relazione e Tanio dovette con molta cautela tranquillizzarla e con molto tatto iniziare a fargli qualche rivelazione su come noi interpretavamo il menage coniugale, ma questo non prima di averla svezzata ad alcune buone pratiche erotiche che per lei erano quasi un tabù!
Era un vero peccato che tanta sensualità rimanesse inutilizzata ed allora iniziò subito dai fondamentali. Un pomeriggio che erano meno impegnati si appartarono in una delle stanze delle visite, libera in quelle ore, e La convinse a gustare il sesso orale di cui lei aveva sentito parlare ma che nessuno l’aveva convinta a praticare. La guidava con molta dolcezza e dopo avergli fatto prendere il cazzo in mano, fresco di un recente bidet, gli suggeriva i vari passaggi. Segarlo e carezzarlo con le mani avendo cura di soppesare lo scroto che diventava turgido come l’asta, titillare il frenulo e la cappella con le dita inumidite e stringere a tratti moderatamente il tutto. Dopo aver giocato con le mani gli disse di fare altrettanto con le labbra aiutandosi con la lingua. Se con le mani era stata brava ed efficace con la bocca aveva qualche difficoltà segno evidente che in realtà non aveva mai fatto un pompino. Con molta pazienza Tanio, benché eccitatissimo da quelle labbra carnose coperte da un rossetto rosso fuoco che era solita mettere, continuò delicatamente l’opera di addestramento dicendogli di iniziare con dei bacetti sul glande e subito dopo con delle leccate come se stesse mangiando un gelato. Forse fu proprio il pensiero del gelato a far scattare la sensazione di gustosità così che Lei iniziò dopo aver sbaciucchiato la cappella a introdurlo in bocca e leccare con la lingua girandola intorno alla capocchia del cazzo. Nonostante la forte eccitazione provata in quella particolare situazione, Tanio non volle forzare l’introduzione completa di tutto il cazzo in bocca e la lasciò giocare con la capocchia che Lei cominciò anche a succhiare con una certa avidità, segno che comunque provava un certo gusto tenendo quel cazzo tra le mani e per metà in bocca e vedendo quanta goduria riusciva a procurare in quel modo. Ad un certo punto Tanio gli prese la testa tra le mani perché per la forte eccitazione voleva sborrargli in gola penetrandola completamente ma per non spaventarla si trattenne e l’avverti che stava per venire e che Lei era stata stupendamente brava e che come primo pompino si poteva considerare laureata a pieni voti, iniziò a carezzarle i capelli trattenendole il cazzo in bocca e sborrò con Lei che trattenne tutto senza ingoiare per andarlo a versare nel lavandino poco dopo.
Un successivo passaggio fu quello delle posizioni sessuali ma dovette attendere di portarla in albergo perché in ambulatorio, per diverse settimane, dovettero limitarsi a qualche sveltina alla missionaria, a qualche sega e qualche pompino.
Stava apprendendo bene e velocemente, c’era la volontà e la curiosità di esplorare altri orizzonti e un giorno si presero entrambi un congedo e se ne andarono in albergo. Tanio Le diceva continuamente che il modo dell’eros era vasto e vario e ci voleva del tempo per imparare a conoscerlo. Ora quella mezza giornata poteva servire a fare un piccolo passo avanti. Appena furono in stanza Lei che evidentemente cercava di fare qualche “compito” a casa per risultare più preparata cominciò a spogliarsi lentamente sfoggiando un arrapante quanto elegante completo di lingerie che metteva in evidenza il suo seno, una quarta di taglia, veramente sodo, che nonostante la consistenza sfidava ancora la legge di gravità. Ma ancor di più era il suo culo a risultare vincente con al sua forma a mandola, liscio e roseo, che poteva tranquillamente diventare una ossessione per chi la rimirava da dietro.
Ma di questo racconteremo nel prossimo capitolo.
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