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Rose 2/8


di MissSerena
07.05.2024    |    2.854    |    4 8.9
"" Non so perché ma quelle parole ebbero l'effetto di tranquillizzarmi tanto, che non dissi nulla neanche quando le dita divennero tre, e alla fine fui..."
La mattina mi svegliai ancora provata per la notte precedente, ma grazie al cielo con un irresistibile profumo di buon caffè quasi sotto il naso.
"Alla mia Rose va un espresso ?" mi chiese AJ mettendomi davanti alla faccia una tazzina di caffè ancora fumante.
"Sì però dimmi che non l'ha zuccherato perché mi piace amaro." gli risposi quasi scusandomi dei miei gusti.
"Quello non lo faccio mai, anche perché pure io lo prendo amaro, e poi oggi di dolce ci sei già tu." mi disse sfiorandomi le labbra.
Iniziai così a sorseggiare il caffè senza dare alcuna importanza al fatto che fossi completamente nuda, anzi quasi speravo che lui volesse approfittare di quella situazione e riprendere a fare sesso.
"Che ne dici di fare un bel gioco ?" mi domandò quasi leggendo i miei pensieri "Basta che ti metti in poltrona e lasci fare tutto a me."
Feci finta di tentennare anche se dentro di me non aspettavo altro, così m'alzai per andare a sedermi su una poltrona dallo stile moderno, dove AJ mi bendò gli occhi usando una sua cravatta.
Una volta al buio udii alcuni rumori, ma non vi diedi alcuna importanza credendo che fosse AJ che stava prendendo chissà cosa.
Non dissi nulla neanche quando sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla per poi salire lungo il collo sino a ritrovarmi un dito in bocca, che succhiai esattamente come se fosse un membro. Subito dopo un'altra mano s'impadronì di un mio seno e del capezzolo subito dopo, strizzandolo senza farmi però male, ma renderlo tanto turgido che mi sembrò quasi che dovesse esplodere.
Una volta ben ricoperto il dito di saliva questo iniziò a scendere, passando lentamente fra le mie tette, per poi soffermarsi dentro l'ombelico, e quindi finire la sua corsa all'inizio dello spacco della passera. Istintivamente aprii le gambe scivolando allo stesso tempo un po' sulla seduta della poltrona, sperando che quel dito finisse al più presto dentro la mia intimità, in attesa d'esser riempita da qualcosa di più grande e consistente.
Invece l'uomo che mi stava sollazzando prese a girare intorno alle grandi labbra, finendo sì al loro interno, ma solo per farmi sentire il polpastrello per poi riprendere a girarci intorno.
Non volli però dargli alcuna soddisfazione invocando ben altre premure, ma rimasi quasi in silenzio lasciando che lui continuasse il suo sadico gioco fatto solo per eccitarmi il più possibile.
A furia di muovermi però finii col cadere dalla poltrona e ritrovarmi così in ginocchio, e non ebbi tempo di rimettermi seduta, che una mano si posò sulla mia testa impedendolo di farlo, ma soprattutto mi ritrovai un membro a contato con le labbra.
Compresi subito che non era quello di AJ avendo questo un odore molto più forte, non dico di uomo che non si lava, ma quasi di selvatico. Decisi però non di prender tempo ed iniziare a succhiarlo, anche perché troppi pensieri affollavano la mia mente.
Di chi era quella mazza che avevo in bocca ?
Che razza di uomo mi lascerebbe con un altro ?
Che idea doveva di me AJ per volermi dividere con qualche suo amico ?
Avevo quasi paura di togliermi la cravatta che mi bendava gli occhi, quando fu AJ a farlo per poi mettersi anche lui davanti a me con la mazza bene in vista.
"Rose lui è Bruce, più che un amico un fratello." mi disse come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Alzai gli occhi per guardare meglio quell'uomo che stavo facendo godere, e non mi sembrò poi così male. Il viso era abbastanza simile a quello di AJ, il colore della pelle più chiaro tanto da sembrare più un uomo molto abbronzato che un mulatto, mentre il fisico era meno asciutto, ma non per questo aveva la pancia o le maniglie dell'amore. Quello che poi avevo in bocca era una mazza di tutto rispetto, un po' più sottile di quella dell'amico, ma ben superiore alla media maschile.
Fui però sorpresa dal fatto che non provassi alcun imbarazzo, anzi mi divertivo quasi a dedicarmi solo a Bruce, lasciando all'altro il ruolo del guardone, come a volerlo punire di quello scherzo di cattivo gusto. Così mentre facevo scivolare una mano sui testicoli della nuova conoscenza, l'altra finiva quasi inevitabilmente fra le mie gambe, e non persi tempo ad infilarmi due dita nella passera.
Iniziai a masturbarmi come un'ossessa con le falangi che quasi sguazzavano nei miei umori sempre più copiosi, aspettando con ansia il momento dell'inevitabile penetrazione.
"Non sarà una gran fica ma neanche un cesso." disse Bruce spingendomi la mazza fino in gola "Poi a quest'età sono davvero affamate di cazzo, e poco importa se sono sposate. Adesso però bel troione sculetta sul letto che della tua bocca ne ho abbastanza, e voglio vedere se davvero ce l'hai stretta come dice AJ."
Sculettai sino al letto pensando che di norma consideravo un complimento non sentirmi dare della racchia, e che se avevo goduto come non mai col solo Aj, cosa poteva succedere ora che con lui c'era un altro uomo ?
Feci giusto in tempo a mettermi carponi, che Bruce mi fece sua, per poi darmi due sonori schiaffi sulle natiche per spronarmi a muovermi come voleva lui.
"Vedi di muovere questo bel culo ora che nella fica hai un cazzo invece delle dita." mi disse dandomi due poderose spinte che mi dilatarono la passera, com'era successo la sera prima con AJ.
Non feci in tempo a rispondergli, che il padrone di casa mi chiuse la bocca spingendoci dentro la sua mazza, così che come mi muovevo ero scopata anche se in modo diverso, da uno o dall'altro uomo.
Dopo un tempo che mi parve lunghissimo, i due cominciarono a scambiarsi il posto, ma oramai ero in una dimensione tutta mia, dove non sentivo i loro insulti, ma dove provavo un piacere quasi assoluto, con l'orgasmo che si stava avvicinando sempre più.
Bruce però dovette accorgersi di quanto mi stava succedendo, così quando si mise dietro di me, puntò la sua cappella dritta contro il mio buchetto, che non essendo stato lubrificato in alcun modo, era ben chiuso impedendogli così di sodomizzarmi.
Per un attimo sperai che cambiasse idea, ma poi lo vidi prendere l'olio lubrificante usata poche ore prima da AJ, ungere sia il mio ano che la sua cappella, ed infine violare quell'apertura così poco avvezza al sesso.
"Certo che sei una gran puttana !" m'apostrofò AJ che però mal celava un sorriso "Ieri sera hai fatto mille storie prima di prenderlo nel culo, e oggi non dici niente al mio amico che ti sta inculando davanti a me !"
"Te l'ho detto che superati i trenta le donne vogliono solo esser scopate." gli rispose Bruce che continuava a far colare olio sulla sua mazza per poter poi spingerla con più forza nel mio retto "Anzi credo che questa ci voglia tutte e due insieme, solo non abbia il coraggio di dirlo per non sembrare più troia di quel che è."
Il panico s'impadronì' di me, perché se era vero che prendere una di quelle mazze era piacevole, averle tutte e due dentro era per me qualcosa di nuovo, e la paura di sentire solo del gran dolore mi fece irrigidire tanto che Bruce smise di scoparmi. AJ allora fece fare un passo indietro all'amico per poi invitarlo a mettermi due dita dentro il buchetto, mentre lui faceva lo stesso infilandomene altrettante nella passera.
"Secondo me hai ragione." disse l'uomo più scuro all'altro "Però vedi Rose è sì puttana, ma inesperta, e quindi se non vogliamo che i vicini chiamino la polizia per quanto urla, bisogna prima prepararla un po', così dopo ce la scopiamo insieme e godiamo tutti e tre."
Non so perché ma quelle parole ebbero l'effetto di tranquillizzarmi tanto, che non dissi nulla neanche quando le dita divennero tre, e alla fine fui io a spingere sul letto Bruce per poterlo cavalcare. Con tutti gli umori che mi colavano lungo le cosce, m'impalai su di lui quasi senza rendermene conto, tanto fui veloce a scendere su tutta quell'asta, per poi piegarmi un po' in avanti e potermi così offrire ad AJ.
"Ti prego solo di non farmi male." gli dissi a voce bassa, come se fosse una preghiera.
Lui non mi rispose, ma lo vidi farsi dare un po' d'olio sulla cappella, prima di dirigerla verso la porta del peccato, per spingercela dentro con pochi e decisi colpi. Mi sentii come se una spada m'avesse aperta in due partendo dal basso, ma fu giusto un attimo prima d'iniziare nuovamente a godere, ma soprattutto a gemere sempre meno sommessamente, finendo quasi con l’urlare il mio piacere. Ero pienamente consapevole che quei due uomini mi stavano usando come una puttana, e del resto quale altro tipo di donna si fa mettere in mezzo come lo ero io, ma li consideravo come due strumenti il cui unico scopo era quello di farmi godere, e se lo facevano anche loro tanto meglio.
"Prima o poi ci chiederai di metterti tutte e due i cazzi nella fica o nel culo." mi disse Bruce dopo avermi fatto girare "Lo so non sarà oggi, ma basterà aspettare che la troia che è in te esca fuori, e poi sarai solo tre buchi da riempire di cazzo."
Quelle parole mi fecero male, anche perché temevo potessero diventare realtà, e cercai quasi di non dar loro alcun peso, sperando che fossero solo degli insulti dettati per l'eccitazione.
I due uomini mi girarono a loro piacimento più volte, scambiandosi anche fra loro le mie entrate, senza dare alcuna importanza a quale prendevano, dato che il loro unico scopo era fottermi senza sosta. Mi ritrovai così sdraiata su un fianco, con Bruce davanti e AJ dietro, che mi penetravano all'unisono facendomi gridare per quanto stavo godendo.
A quel punto non cercavo più le labbra di nessuno dei due, ma speravo solo che non finissero mai in quello che oramai consideravo il loro ruolo di giocattoli umani. Anche se non riuscivo a capire come mai AJ avesse deciso di dividermi con un suo amico, dopo neanche dodici ore dall'avermi conosciuta, non gliene facevo alcuna colpa, anzi gli ero grata d'avermi portata ad essere come una bambola fra le loro mani.
I loro insulti mi erano del tutto indifferenti, e non avevo alcuna intenzione di sprecare una sola goccia d'energia per rispondergli, anche perché sarebbe stato del tutto inutile. Non dissi nulla neanche quando il buchetto iniziò a bruciarmi, nonostante l'olio che continuavano ad usare per poter andare sempre al massimo, ma del resto dovevo pur pagare qualche prezzo per la mia inesperienza in un rapporto a tre.
"Facci sborrare puttana." mi disse Bruce quasi buttandomi sul letto per poi mettere la sua mazza vicino alla mia bocca, seguito subito dall'amico.
In preda ad un raptus incontrollabile iniziai a masturbarmi ferocemente mentre succhiavo o segavo i loro membri, finendo col ritrovarmi parte del viso coperto dal loro seme. Senza che mi fosse detto nulla passai a lungo la lingua sulle cappelle per pulirle a dovere, ritrovandomi così in bocca le ultime gocce dei loro orgasmi.
Mentre i due uomini andarono credo in cucina, io rimasi a lungo immobile sul letto in balia dei miei pensieri, ma anche perché fisicamente distrutta.
Se solo ventiquattr'ore prima qualcuno m'avesse detto che sarei andata a letto con due sconosciuti, l'avrei preso per pazzo e mandato a quel paese. Invece era successo e non solo non ci trovavo nulla di male, ma non potevo negare quanto fosse stato piacevole.
Raccogliendo le ultime forza m'alzai per andare in bagno, ma come mi vidi allo specchio ebbi una crisi di riso, tanto forte che AJ venne a chiedermi se stessi bene.
"Sì è tutto a posto, solo m'è venuta in mente una cosa divertente." gli risposi mentendo alla meno peggio.
La realtà è che quella faccia ricoperta di sperma se da un lato mi faceva un po' schifo, dall'altro la trovavo estremamente erotica, una sorta di trucco naturale per una donna che si era concessa senza alcun limite.
Mi lavai con calma cercando di rendermi il più presentabile possibile, nonostante fosse fin troppo visibile la stanchezza che mi portavo addosso.
Una volta finito ripresi i miei vestiti che indossai quasi di fretta, per poi salutare i due uomini che mi scrissero su un foglietto i loro numeri.
"Tanto prima o poi chiami" mi disse AJ fin troppo sicuro di sé.
Sotto casa sua trovai subito un taxi che mi riportò al mio appartamento, e una volta chiusa la porta dietro di me mi spogliai come se volessi controllare d'essere ancora tutta intera.
Poi lentamente una mano scivolò fra le gambe e compresi che nulla sarebbe stato più lo stesso.


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