Racconti Erotici > trio > UN CALDO MARE DI OSCENO PIACERE
trio

UN CALDO MARE DI OSCENO PIACERE


di DesiderioImpuro
24.01.2022    |    7.558    |    2 8.8
"Ormai avevamo rotto gli argini, il genere ed il pudore erano solo concetti sfocati nelle nostre menti..."
Il rollio della barca mi cullava dolcemente intanto che il silenzio della notte avvolgeva tutto.
Le emozioni che avevo vissuto però erano ancora vive nella mia mente e ne sentivo ancora il brivido sulla pelle.
Era stato un San Valentino eccitante e perverso, ricamato sulle voglie più sfacciate che io ed il mio lui potessimo immaginare.
Per l'occasione avevamo invitato Alessandra e Luca, i nostri ormai inseparabili compagni di navigazione in quell'oscuro oceano di sesso e perversione in cui solo in loro compagnia ci sentivamo a nostro agio.
Era ormai una settimana che eravamo sfuggiti al clima rigido dell'inverno italiano.
Ci eravamo dati appuntamento con loro il giorno prima e li avevamo fatti imbarcare a Casablanca nel cuore della notte, al loro risveglio la giornata era trascorsa tra sole mare ed i piaceri riservati a chi sa veramente gustarsi la vita.
Oltre a noi quattro sulla barca c'era un marinaio decisamente fuori dal comune.
Juan era uno splendido ragazzo originario della Martinica, che ci faceva da equipaggio da poco più di tre anni.
Lo splendido mulatto si occupava di tutto, rendendo il nostro tempo in mare solo puro piacere.
Ma non era solo quella la sua funzione, quando ne avevo voglia bastava uno sguardo complice perché sotto gli occhi compiaciuti di mio marito il bastone di carne che aveva tra le gambe si occupasse di farmi fare versi che grazie a dio potevano far arrossire solo i gabbiani.
La cena per festeggiare l'arrivo dei nostri amici era stata semplicemente un pretesto per giocare con sfacciati doppi sensi e lo spiccato esibizionismo di Alessandra.
Il suo corpo snello ed elegante era avvolto solo da una vestaglia di seta semi trasparente, su cui si adagiavano i suoi lunghi capelli rossi.
Che non indossasse intimo ne sotto ne sopra era ormai chiaro a tutti.
Io e lei stavamo praticamente pasteggiando seminude e più il vino ci alleggeriva la testa più la voglia di stuzzicare il muscoloso mulatto si faceva incontenibile.
Suo marito Luca era un uomo sportivo, con due bellissimi occhi verdi che gli conferivano uno sguardo profondo ed affascinante.
Aveva quarantacinque anni portati con classe, ma il paragone con quel corpo scolpito dal mare e dal sole era impietoso, ed anche lui immagino sapesse come sarebbe andata a finire la serata.
"Juan, penso di aver bevuto troppo...
Saresti così gentile da accompagnarmi in cabina?"
Le parole danzano sulle labbra di Alessandra, mentre il suo sguardo malizioso si occupava di riempire tutti i sottintesi che non aveva esplicitamente avuto la sfacciataggine di dire.
L'uomo la prese letteralmente. in braccio, senza che lei si curasse di tenere chiusa sulle cosce la cortissima vestaglietta che indossava.
La sua fica era ben visibile a tutti, mentre le mani forti e virili di lui la sorreggevano come se fosse senza peso, passando sotto le gambe e tenendola saldamente per le cosce.
"Luca, se non ti spiace aiuto Juan a mettere a letto tua moglie, fatti offrire da bere da Vivienne e rilassati, lascerò la porta aperta così potrai goderti lo spettacolo..."
Mio marito Max si alzò dal tavolo con il cazzo già fuori dai Bermuda, spudoratamente ostentato davanti al nostro ospite.
Non c'era nessun dubbio su quello che i due uomini stessero per andare a fare alla madre dei suoi figli.
Dopo qualche minuto arrivarono i primi gemiti, probabilmente se la stavano già scopando in due, e lei non aveva nessun pudore nel farlo capire al suo uomo, che intanto stava assaporando un prezioso whisky invecchiato, mentre il mare sornione ci cullava con le sue onde.
"Luca ti va se?..."
Glielo chiesi guardandolo con un intensità che conteneva in se già la risposta.
L'oscenità dei suoni provenienti dalla cabina ormai stavano riempiendo il silenzio della notte.
Lo liberai dalle mutande, il cazzo svettó prepotente mentre le mie dita gli sbottonavano la camicia.
Altre voci dalla cabina.
"Vuoi che ti finisca in culo o in bocca puttana?"
Era la voce di mio marito, la domanda era chiara e sfacciata, guardai Luca negli occhi e mi lasciai scivolare il suo cazzo fradicio di precum direttamente nella gola.
La mia bocca iniziò a danzare sull'asta turgida fino a che un idea perversa mi accarezzó la mente.
"Aspettate la sotto! Io e Luca vogliamo fare un gioco, portate su la sua donna che gli voglio fare vedere una cosa..."
Nella mia testa pensieri perversi e fantasie oscene si erano intrecciate dando vita a un mostro fatto di lussuria.
Luca era ormai nudo, sdraiato sotto di me.
Mi ero letteralmente impalata su di lui per fargli gustare lo spettacolo dei miei seni generosi e fissarlo con i miei occhi scuri, che si erano riempiti di fiamme alimentate dall'oscenità delle parole che stavo per sussurrare alle sue orecchie.
"Ora facciamo vedere a tua moglie che oltre ad essere cornuto sei anche bisessuale, va bene tesoro?
Rilassati e lascia che sia io a dirigere i giochi.."
La faccia stravolta dell'uomo mi rispose con un gesto di assenso inequivocabile.
Avevo già preparato la sua iniziazione discutendone nel pomeriggio con sua moglie per trovare il modo più eccitanti ed umiliante di assecondare le sue fantasie da cornuto.
Le spinte del mio bacino si facevano sempre più decise.
Alessandra mi si era messa di fianco, cercando la mia bocca con le sue labbra per soddisfare il suo desiderio saffico.
Il sapore di cazzo che aveva in bocca era osceno ed inebriante.
"Ora inizia a comportarti da donna, senti gli umori della tua femmina sui loro cazzi? Avanti toccali..."
Mio marito ed il marinaio erano di fianco. a Luca, le loro mani esploravano sfacciatamente il mio corpo e quello di Alessandra.
Da sotto potevo notare che Juan le teneva due dita saldamente piantate nel culo.
Luca tentava di masturbare goffamente i due cazzi ancora sporchi degli umori di sua moglie, mentre letteralmente ero io a fotterlo con spinte del bacino sempre più decise.
"Avanti, lavatelo, sborrate su questa cagna!"
Gli schizzi arrivarono densi ed abbondanti, Juan si scaricó direttamente sul petto, mentre mio marito venne a spruzzo colpendo sia me che lui.
Poi, senza che fossi io a chiederlo vidi la testa di Luca girarsi a bocca aperta verso il nostro marinaio.
Sentii l'orgasmo esplodere , mentre gustavo lo spettacolo del porco che stava ripulendo il cazzo che gli aveva fottuto la moglie pochi minuti prima.
L'orgasmo di Luca mi lavó l'utero dopo un ultima serie di affondi decisi.
"Da bravo, ora apri bene la bocca che ti bevi anche la tua..."
L'uomo non oppose resistenza, mi sistema sul suo volto tenendomi una mano tra le cosce. per non sgocciolare, e appena pronto gli riversai in bocca i nostri umori ancora caldi.
Ormai avevamo rotto gli argini, il genere ed il pudore erano solo concetti sfocati nelle nostre menti.
Solo l'oceano poteva vederci ed il ritmo delle onde sembrava un invito silenzioso a ricominciare quell'orgia di lussuria e piacere.
L'alba stava per sorgere, mi sentivo spossata e felice con nella mente ancora il ricordo di quella notte che mi avrebbe accompagnato per tutta la vacanza..
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per UN CALDO MARE DI OSCENO PIACERE:

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni