Lui & Lei

Fellatio


di Membro VIP di Annunci69.it Alphalef
13.03.2024    |    77    |    0 6.0
"“Signora,  il mio cazzo perchè le piace mi dica..."
Tu che m'impugni il cazzo
con polso fermo e mano lesta
perchè così ti piace, e di bocca
via su e giù, sapiente, dolce e  lesta
massaggiandomi al tempi i due coglioni
sentendo come pulsa tumido, e scocca
infine il fiotto dei miei testosteroni
che lecchi con soave impudicizia
tu fellatrice, e di gran perizia...

Fulmini allettanti
dai tuoi occhi desideranti
saette dai tuoi denti
candidi e sorridenti
alto voltaggio dalla tua bocca
in cui la mia lingua scocca
scosse dalle tue tette
tra le mie mani perfette
scariche dalle tue anche
contro di me mai stanche
lampi dalle tue gambe
alla mia schiena incrociate, entrambe
dardi dai tuoi talloni
con cui sui fianchi mi sproni
baleni dal tuo sedere
che  mi offri da godere
scintille dalla tua clito
che lecco a menadito
folgori dalla tua fica
che mi apri, impudica
lungo ,duro, incordato
è il mo cazzo galvanizzato
altissima tensione
mentre ti sbatto con passione...


Sborrare sborrerò
Sborrar bisogna
Sol che ti mostri alfin ignuda
In tette, cul, e ano e fica
Eccitata eccitando senza verun vergogna
La mia libido tributata a Te, amica aprica
E in bianco seme spargerò copioso
Sul tuo fremente corpo, e voluttuoso
E se gradisci più prenderlo in bocca
O empirtene i pertugi, cara gnocca
Serviti pure, il fiotto è abbondante
Sol che mi incordi il cazzo
Con la tua carne accesa, si eccitante...

“Signora, il mio cazzo perchè le piace mi dica...”
“Signore, perchè tanto bene sta nella mia fica!
E ben lubrificato con paroletta allettante
come un guanto me lo indosso benchè abbondante;
ci giocherei nei miei pertugi per ore mio signore...
Lei spinge un robusto colpo sull'acceleratore
e io lo prendo tutto ridendo allegramente
pur nel pertugio ascoso, come fosse niente
Eustachio l'ho chiamato, son vereconda
ma randello lo sento quando in me affonda
Signore, lei mi arriva quasi in gola
la potta me la sento di robiola
lei al contrario ce l'ha a volte di cemento
quando la sella le cavalco in sbattimento
Ma invero io come pulzella contegnosa
non dovrei adularla così sfacciatamente, a iosa...
Purtuttavia, signore, ciò mi sgorga proprio del cuore

come zampilla al suo tocco di lingua il mio umore
Adunque se lei richiede ancora i miei favori
la mia manina permetta che i suoi corbelli si lavori
e non si scordi che mi piace essere baciata
per ogni dove, a lungo, assiduamente, e con sapienza
insomma, mio maestro,
ben scopata!”

Ti stendi languida e obbediente
Sulle ginocchia mie sfiorando il cazzo
Eretto contro il seno già fremente
Io fermo il tuo bacino sulle cosce
Le spalle io  t’abbasso con la mano
Sento il tuo umore che cola piano piano
Sulle dita che t’infilo nella fica
Alzo la mano libera e la calo
Con gran vigor sulla natica magnifica
Tu sobbalzi gemi ed esclami “UNO! Che bello!”
Subito la man ricalo sul gluteo gemello
“E due! Continua!” Mentre ti sfreghi il cazzo
Sul petto con reciproco sollazzo
Purpurei i tuoi glutei, sonori gli schiocchi
Tu gridi, conti “10! 30! 50!!” Che sculacciata coi fiocchi…

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