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Lui & Lei

Round Trip - Andata e Ritorno (3)


di LustfulMinds
16.08.2021    |    362    |    0 9.2
"Siamo fra donne, noi due, Thomas si chiude gli occhi così che: occhio non vede……..."
Atto 2° - Scena I°

Interpreti Atto 2° = Magda e Tomas (stranieri in vacanza) con Franca (maestrina); nel vagone letto.

Il treno è appena partito e il capotreno (Tommaso), che è anche l’addetto al wagon-lit, accompagna i viaggiatori ai rispettivi posti.
La bella e austera maestrina, in viaggio per andare a trovare dei lontani parenti, non trova il suo scompartimento e chiede gentilmente aiuto all’addetto del wagon-lit il quale l’accompagna in fondo alla carrozza e le indica il suo posto a sedere ed il rispettivo posto letto.
Capotreno: Signorina il suo posto a sedere (prenotato) è quello vicino al finestrino. Con lei viaggeranno altre due persone che saliranno alla prossima fermata e il loro posto è di fronte al suo. Può gentilmente confermarglielo lei, nel caso in cui io non sia presente, e la informo non avrà altri compagni di viaggio. Quindi starete sicuramente comodi questa notte. Il suo posto letto è quello superiore a dx mentre i due viaggiatori hanno prenotato i due inferiori. Buon viaggio e se ha bisogno di qualcosa sono nella seconda carrozza di testa, per sicurezza stanotte chiudete la porta a chiave; il personale viaggiante ha sempre il passpartù, se occorre, arrivederci.
Contenta di avere scelto questo treno tranquillo sistema il bagaglio, si siede e apre il libro che ha appena comprato in edicola e si immerge nella lettura (titolo del libro: Il diavolo in corpo). La prima fermata del treno la coglie di sorpresa, tanto era immersa nelle interessanti ed eccitanti vicende della giovane interprete del libro. La porta dello scompartimento si apre ed entra una giovane ed affascinante ragazza (tipica nordica: alta, gambe lunghe e cosce sode, capelli lunghi biondi, occhi azzurri e sguardo simpatico) con uno zaino enorme sulle spalle. Passando attraverso la porta il bagaglio le si impiglia nella maniglia bloccandola. Dalla larga canottiera spunta, come d’incanto, una graziosa e maliziosa tetta abbronzata (come il resto del corpo) che non viene subito coperta dalla ragazza che cerca solo di liberarsi dall’imprevisto intoppo. Vista la difficoltà della ragazza Franca si alza e cerca di aiutarla tirando il grosso zaino ma questo non ha alcuna intenzione di passare attraverso la porta.
Franca: Forse è meglio se si toglie lo zaino dalle spalle così da capire dov’è impigliato (rivolta alla ragazza), aspetti che la aiuto a sfilarselo.
La ragazza accetta volentieri il consiglio e anche il provvidenziale aiuto. Le mani di Franca tengono le bretelle dello zaino mentre questa se le toglie ed involontariamente si appoggiano e si strusciano più volte sui seni della ragazza che le sorride incurante del turbamento che sta’ creando alla sua soccorritrice. Nell’operazione, inoltre, la canotta si era completamente spostata ed ora entrambi i seni erano in bella mostra. Più che tenere sollevato lo zaino Franca guardava le tette della giovane viaggiatrice, che non si preoccupava affatto di essere mezza nuda, e non si era nemmeno accorta che davanti alla porta dello scompartimento c’era un gran bel mulatto (un mandingo munito di zaino, altrettanto enorme) che aspettava di entrare…..ora che la porta non era più ostruita. Un colpo di tosse la riportò sulla terra e il suo viso diventò rosso fuoco. Questa volta lo zaino fu tolto in corridoio così da evitare altri intoppi. Una volta entrati e sistemati i relativi bagagli la giovane ragazza si presentò, altrettanto fece il suo bel accompagnatore, e ringraziò calorosamente la maestrina che l’aveva aiutata a liberare lo zaino, dandole due baci sulle guance ancora rosse di “vergogna”.
I due si chiamavano Magda (svedese) e Thomas (nord americano) ed erano in viaggio per visitare i magnifici monumenti della città in cui il treno faceva capolinea. Parlavano molto bene la lingua di Franca, quindi si capivano senza fatica tanto che il dialogo tra i tre passeggeri si fece molto interessante per la giovane maestrina, sempre pronta a conoscere nuove culture ed abitudini. In questo modo le sembrava di essere andata a visitare anche lei i paesi oltre frontiera.
La canotta di Magda era veramente molto larga, probabilmente apparteneva a Thomas e le tette spesso e volentieri fuoriuscivano dal tessuto, facendo bella mostra di loro.
I capezzoli a furia di toccare il tessuto si erano appuntiti tanto che una volta nascosti dalla canottiera li si poteva vedere egualmente perché la deformavano come fossero due ciliege. A Franca la cosa piaceva molto e osservava con piacere come la bella straniera fosse genuina e naturale nel suo non curarsi di mostrare il proprio corpo ad altri (tipico di una mentalità molto aperta e libera). Anche Thomas era simpatico e il colore della sua pelle era magnifico, era proprio un gran figo!! Ma la cosa che più attirava Franca era il grosso “pacco” che gli attillati bermuda (tipo ciclista) mettevano in bell’evidenza. Si sentiva un po' fuori posto, lei così austera e fasciata dal suo abito grigio (che in realtà le modellava divinamente il corpo) e loro così freschi ed esuberanti sia nei comportamenti che nell’abbigliamento, ma “il mondo è bello perché è vario” si disse.
La sera stava arrivando e il caldo non voleva dare alcuna tregua ai viaggiatori ed essendo il viaggio ancora molto lungo decisero che, forse, era meglio andare a dormire. Thomas andò a chiamare il capotreno, il quale aperte le cuccette diede a tutti la buona notte.
Magda e Thomas fecero presto a prepararsi per andare a “letto”. Lei si tolse gli short e la canotta, rimanendo in slip, mentre lui si infilava la canotta che Magda si era tolta e sfilati i bermuda rimase in boxer. Franca, dopo aver assistito (con molto interesse) al duplice e veloce spogliarello, stava per uscire per andare a cambiarsi nella toilette ma i due ragazzi la fermarono.
Magda: Non farti problemi, cambiati pure qui. Siamo fra donne, noi due, Thomas si chiude gli occhi così che: occhio non vede……. pisello non duole.
Disse ridendo andandosi a sedere proprio sopra al “pacco” che anche senza essere eccitato deformava comunque i boxer. Anche Franca si mise a ridere facendosi ormai coinvolgere dall’esuberanza dei due giovani e senza rendersene conto rispose:
Non c’è alcun rischio che si agiti nel vedermi mentre mi cambio, ha già un bel bocconcino con cui divertirsi, io non sono certo il suo tipo. Dopotutto sono solo una vecchia maestrina di provincia.
Senza ulteriori remore iniziò a spogliarsi, mentre i due ragazzi la osservavano, mostrando loro un bel completino intimo (reggiseno e slip molto sexy) e delle sensuali calze autoreggenti.
Magda: Ho sempre ammirato come vi vestite voi italiani, avete stilisti bravi che sanno come rendere seducente il corpo delle donne con abiti che esaltano le forme femminili, ma devo ammettere che anche “sotto” avete dei capi che sono bellissimi! Non ho mai acquistato capi firmati italiani ma appena arriviamo a destinazione entro in un negozio e me ne compro subito un paio. uuuhhhmmm C’è il pisello di Thomas che da quando ti ha vista ha una tale agitazione che fra un po' mi buca questi miseri slip che indosso.
Ancora una volta il volto di Franca era diventato bordeaux ma questa volta si sentiva anche lusingata dallo spontaneo quanto inaspettato complimento di Magda. Riposti gli abiti in borsa aveva preso un leggero quanto corto e provocante baby-doll ed ora si accingeva ad indossarlo. Seduta davanti a due ragazzi si sfilò, con sapiente lentezza, le calze. Andava sempre a letto senza reggiseno e al posto degli slip indossava un paio di culottes quindi si slacciò il reggiseno mostrando due fantastiche tette, grosse (almeno una IV abbondante) ma molto sode, infilò il trasparente indumento per la notte. Magda guardava ammirata la grazia e le belle forme di Franca e ondeggiava il suo bacino permettendo così alla sua figa di aderire meglio al cazzo di Thomas il quale, a sua volta, sporgeva furbescamente il viso dalla spalla di Magda per non perdersi questo inatteso quanto conturbante spogliarello.
Magda: Cosa darei per poter provare, almeno una volta, quei sensuali indumenti. Forse non sto nemmeno bene con il mio corpo magro e le mie piccole tette. (prendendosi tra le mani i suoi seni, che in realtà piccoli non erano, decisamente una terza abbondante). Sono sempre vestita in maniera sportiva e questi capi non saprei nemmeno come e quando indossarli.
Thomas: Se ti piacciono tanto ti posso assicurare che al sottoscritto fanno veramente un effetto ultra, credo che tu lo stia sentendo anche adesso, quindi mi trovi d’accordo quando dici di volerli comprare ….devo però dire che piacerebbe anche a me vedere “adesso” come ti stanno!!
A queste parole Franca si fece coraggio e propose a Magda di indossare, per prova, i suoi capi intimi (avevano sicuramente le taglie molto simili). La ragazza non se lo fece ripetere due volte.
Magda, a dire il vero un po' a malincuore, si staccò dal cazzo di Thomas il quale senza più briglie fece bella mostra di sé attraverso i boxer tesi e sollevati. Franca distolse lo sguardo da quel pezzo d’ebano che spingeva nel tessuto e aiutò la ragazza ad indossare e a chiudere il reggiseno. Con le mani tremanti le sistemava i seni dentro il pizzo sentendo i capezzoli duri e dritti spingere verso l’esterno. Furono le mani di lui che sfilarono gli slip a Magda mostrando, allo sguardo diretto di Franca (che le si era inginocchiata davanti per aiutarla a mettersi le calze), una figa socchiusa e cerchiata da corti peli biondi, come i capelli della bella straniera. Per alcuni secondi non riuscì a distogliere lo sguardo da quel magnifico monte di Venere proteso in avanti poi, fattasi forza, le chiese di sedersi. Una volta seduta le prese tra le mani un piede e iniziò a infilarle la calza, percorrendo così tutta la lunghezza della gamba. Purtroppo la calza risultò essere un po' troppo corta….vista la lunghezza delle gambe della biondina.
La seconda se la volle infilare Magda ma ci vollero le mani esperte di Franca per sistemare la fascia finale, in silicone, nel fare ciò la mano dovette sfiorare più volte l’interno delle cosce e sovente andò anche a lambire la figa bionda di Magda che, per nulla imbarazzata, accettava sia i consigli che le lascive inattese carezze di Franca.
Standosene in piedi in mezzo allo scompartimento si ammirava muovendo il corpo per vederlo tutto riflesso sul vetro del finestrino, quindi chiese a Franca se poteva provare anche i suoi slip. Senza pensarci troppo questa si alzò in piedi e girando la schiena alla vista dei due, chinandosi in avanti, sfilò anche i suoi graziosi slip. Purtroppo il tessuto della corta vestaglia non le copriva le belle chiappe e nel muovere le gambe i due ragazzi poterono scorgere parte della figa, che risultava essere parzialmente priva di peluria. Quindi si infilò lentamente le culottes. Porse gli slip a Magda che prima di provarli volle guardarli bene da vicino, istintivamente li avvicinò al viso per sentirne la morbidezza del tessuto dal quale sentì sprigionarsi l’inconfondibile profumo di figa eccitata. Una volta indossati mentre se li stava sistemando sentì che erano umidi e viscidi di ciprino proprio all’altezza del tassello centrale e questo la fece sorridere e le sue dita corsero a far aderire il tessuto bagnato alle sue grandi labbra. Adesso che era “totalmente vestita” iniziò a fare una sfilata nello scompartimento in onore di Thomas, che non riusciva più a trattenere il cazzo nei boxer (cercava di coprirsi con le mani), e di Franca che la guardava soddisfatta con gli occhi lucidi.
Thomas: Sei veramente molto bella e vederti con quella “roba” addosso il mio “fratellino” si è messo sull’attenti e non lo controllo più, come vedi, vorrei tanto potertela togliere io, adesso, ma credo proprio che non sia il caso altrimenti finisce che rovino la lingerie e……. ancor prima di denudarti ti scopo mentre sei ancora in piedi. E come vedi (Magda, mentre lui parlava, le si era messa davanti ed aveva aperto le cosce facendo notare, indicando con le dita, che aveva gli slip già bagnati) non posso saltarti addosso, abbiamo ospiti e questi vanno rispettati!!!
Magda: Hai ragione bel stallone mio non ti devo provocare altrimenti poi come faccio a calmarti senza dare scandalo. (stava chiaramente parlando al cazzo di Thomas dato che lo stava accarezzando e le si era fatta talmente vicino che poteva sfiorarlo con le labbra).
Si alzò di scatto e girandosi vide chiaramente che Franca si stava mordendo le labbra mentre li osservava.
Magda: I complimenti di Thomas sono di parte, lui non vede l’ora di mettermi le mani dappertutto, sempre …comunque ed in ogni luogo, quindi non valgono. E tu Franca come credi che stia con questa lingerie??
Franca: Il bello di certi indumenti non è tanto quello che mostrano ma quello che celano e devo dire che il tuo corpo viene enormemente esaltato da questi capi, metteranno sicuramente molta legna sul fuoco ……. della passione di Thomas, anche se non credo che lui ne abbia bisogno.
Magda: OK mi avete convinta appena arrivata corro a fare acquisti, spero solo di trovare i negozi giusti aperti.
Franca: Ovviamente questi capi intimi devono essere abbinati anche a degli abiti adeguati ma sono sicura che in valigia avrai qualcosa di adatto.
Magda: A dire il vero io generalmente vesto così come mi hai vista e non ho abiti chic quindi dovrò rivestirmi da capo a piedi. Potresti accompagnarmi tu se non ti dispiace e sempre che tu non debba fare altro!!
Franca: Credo di riuscire a liberarmi dei parenti molto facilmente e poi adoro fare shopping, soprattutto se si tratta di acquistare dell’abbigliamento intimo, domani vedremo.....
Magda: Per piacere aiutami a spogliarmi, non vorrei mai rompere queste belle calze e poi non riesco a slacciare il reggiseno da sola (chiese infine a Franca).
Nel riporre gli indumenti Franca si rese conto di aver passato gli slip bagnati a Magda ma capì che non tutto il ciprino che c’era sul tessuto poteva essere solo suo dato che erano zuppi e molto viscidi al tatto. Con un certo languore, al basso ventre, salì sulla sua cuccetta, tenendo nascoste tra le dita gli slip e salutò i due giovani i quali si erano anche loro stesi, ognuno nella propria cuccetta.
Franca cercava di distrarsi da quello che era appena successo. Tanta infantile quanto sensuale spontaneità non le era mai stata propria, certamente non era una santa ma non era mai stata abituata a mostrarsi, soprattutto a degli estranei, così come aveva fatto questa sera. Mentre ripensava a come si fosse anche lei lasciata comunque andare sfregava il tessuto umido di ciprino tenendolo vicino al naso per poter gustare al meglio l’afrore che ne fuoriusciva e senza quasi rendersene conto con la punta della lingua andava a raccogliere gli umori che si celavano tra le pieghe.

Atto 2° - Scena II°
Decise di tentare di dormire, chiese loro se poteva spegnere la luce e quindi chiuse gli occhi. La luce di servizio dello scompartimento restò comunque accesa e quindi non furono completamente avvolti dall’oscurità. Era a pancia all’aria e senza rendersene conto le sue mani accarezzavano il seno attraverso il tessuto del baby-doll facendo uno strano fruscio, le fermò ma il rumore …..continuava in sottofondo. Tese le orecchie e si mise in ascolto. Il fruscio continuava e capii proveniva dal basso. Aveva paura a sporgersi per guardare, non voleva essere considerata una curiosa e un’impicciona, ma la voglia di sbirciare era sempre maggiore anche perché sentiva che i rumori andavano aumentando. Con cautela sporse la testa e vide la mano di Magda, che allungandosi dalla sua cuccetta, accarezzava il cazzo di Thomas attraverso il tessuto dei boxer mentre lui se ne stava beatamente sdraiato. Non poteva essere vista da nessuno dei due quindi decise di restare ad osservare. Le dita percorrevano tutta l’asta, che non stava più nei boxer, e quando scendevano sui coglioni di lui li stringevano delicatamente. Il bottone che teneva serrata l’apertura dei boxer fu aperto e il cazzo nero di Thomas fece la sua comparsa, sebbene non fosse completamente in erezione già così faceva la sua bella figura. La piccola mano di Magda faceva quasi fatica a cingerlo tutto e vide che le dita di lei andavano a solleticare il glande lucido.
La sega era iniziata molto lentamente e dalla sua posizione poteva ammirare, in tutta la sua maestosità, quel gran pezzo di minchia color ebano. Le sue tette erano state prese d’assalto dalle sue stesse mani, i capezzoli erano stretti tra le dita e la figa le dava segni inequivocabili che voleva essere considerata anche lei. Una mano si staccò dai seni e scese verso il basso ventre e stando sopra alla culottes iniziò a stuzzicare il clitoride già gonfio. Intanto Magda si era girata (la testa era ora dalla parte dei piedi di Thomas) e la masturbazione la stava facendo usando entrambe le mani. La velocità con cui si toccava il grilletto era uguale alla velocità della sega che stava ammirando; ora il cazzo poteva stare quasi dritto da solo e la cappella era diventata grossa e si stagliava lucida nella penombra dello scompartimento. Le venne quasi un colpo quando vide la testa di Magda sporgere dalla sua cuccetta, temeva di essere stata scoperta, tanto che si pizzicò il capezzolo che aveva tra le dita e immediatamente ritirò la sua testa. Il suo respiro era fermo, tutti i sensi cercavano di capire se era stata più lesta della bella svedese o se invece era stata “beccata”. Visto che non succedeva nulla di irreparabile prese il coraggio a due mani (in realtà ora le mani erano tutte e due sulla sua figa) e riemerse dal bordo della sua cuccetta con la testa. Quello che vide la fece andare in estasi. Dall’alto poteva chiaramente vedere la lingua di Magda lambire con passione il prepuzio e le mani muoversi nel classico movimento di Up and Down; le sue mani invece avevano tolto l’ingombro delle culottes e stavano giocando gioiose sulla sua figa aperta e madida di umori. Il pompino che Magda stava facendo era un “pompino con i fiocchi ed i contro fiocchi” soprattutto perché ce la metteva tutta per prenderselo in bocca e purtroppo questo non era possibile in quanto il cazzo di Thomas aveva ormai raggiunto delle dimensioni enormi. Spalancava la bocca ma più di tanto non riusciva ad ingoiarlo e la saliva le colava dai lati delle labbra e tutta questa lubrificazione facilitava solo il veloce movimento delle mani ma creava anche il classico rumore cick e ciack!!! Non lo vide sborrare! Ma capii che lui era venuto copiosamente dai fremiti che percorrevano il suo corpo e dal fatto che le aveva premuto il capo sul cazzo e che dal lato della bocca di lei scendeva, lungo il cazzo nero, un filo bianco di caldo latte che non fu comunque sprecato ...... Lesta Magda andò a leccare anche quella sborra che colava lungo l’asta. Non si perse nemmeno una goccia dello sperma del suo amante.
Ben quattro dita erano affossate nella figa di Franca (due della mano dx e due della mano sx, una mano infatti passava da dietro attraverso le chiappe sode) e se ne stavano ben affossate in quel lago di piacere e si muovevano dentro andando ad intrecciarsi e a stimolare punti incredibilmente sensibili. Dalla sua posizione dominante vide che Magda era seduta sul bordo della sua cuccetta e porgeva, stando con le cosce spalancate e i piedi appoggiati alla brandina di fronte, la figa alle dita di Thomas il quale, con un pizzico di malizia, faceva il finto tondo giocherellando quasi distrattamente con le grandi labbra tanto che lei muoveva nervosamente il bacino in cerca di un contatto più deciso e “profondo”. Il gioco continuò per alcuni minuti ma alla fine tre dita andarono a fondo facendo sfuggire a Magda un labile gemito di piacere. Con il pollice le solleticava la clitoride mentre le dita cercavano di allargarle la figa procurandole delle contrazioni vaginali molto eccitanti da vedere.
Per vedere meglio Franca si era sporta con tutta la testa dalla sua postazione sopraelevata e lo spettacolo che i due, inconsciamente, le offrivano era a dir poco fantastico. Le sue dita viaggiavano veloci dentro e fuori la vagina procurandole un primo quanto inaspettato orgasmo. Il respiro affannoso le si era trasformato quasi in un rantolo. Tanto che dovette affondare il viso nel cuscino fino a che non si fosse calmato. Lei giovane …..pudica…… maestria, integerrima istitutrice con gli alunni; da sola si scatenava in roventi quanto squassanti penetrazioni ano-vaginali. Ed ora? Stava diventando anche una guardona assatanata. Cosciente del fatto che la cosa che più la eccitava era il fatto di sapere che poteva essere scoperta dai due amanti rimise fuori il capo e continuò a guardare!!! Ora le sue dita si erano calmate, anche se non di molto, e lambivano le grandi labbra e andavano solo raramente ad infilarsi nella figa da cui sgorgavano fiumi di viscido ciprino. Magda, intanto, si era messa in ginocchio sui bordi della cuccetta e sporgendo il deretano lo offriva vogliosa alle dita di Thomas. Un dito di lui era dentro la figa e da dentro puntava verso il muscolo anale facendolo reagire ogni volta che la pressione interna sollecitava l’areola anale dall’interno. Franca poteva chiaramente vedere il buchino del culetto allargarsi e fremere a quel contatto interno e subito volle da sola provare quella sensazione. Mettendosi di fianco, sempre con la testa rivolta verso i due amanti, allargò le gambe e facendo passare la mano da dietro si infilò il dito pollice nella figa quindi con la punta dello stesso andò a cercare (dall’interno) la rosetta del culo e…. una volta trovata non volle più abbandonarla. Al buchino magico di Magda si era avvicinata la lingua puntita di Thomas il quale lo leccava e lo penetrava con ardore. Il piacere di sentirsi fare la “foglia di rosa” fece roteare il culo a Magda. Non ci volle molto che al posto della veloce quanto esperta lingua di Thomas si sostituisse l’altrettanto abile quanto rapido dito indice del giovane stallone, la “doppia penetrazione” fece eccitare ancora di più Franca la quale spinse l’indice della mano dentro la propria rosetta anale, resa anch’essa pronta e vogliosa della penetrazione. Iniziò a giocare con le sue dita separate solo da un sottile lembo di pelle sensibile. Altrettanto stava facendo Thomas con il culo e la figa di Magda la quale però al dito di lui nella figa ci aveva aggiunto due dei suoi e muovendoli (volontariamente) non in sincronia con gli altri due in modo da provocare un gorgoglio profondo e udibilissimo sebbene il rollio del treno fosse incessante. Franca dovette fermarsi. La duplice penetrazione la stava portando verso un secondo orgasmo e stavolta non sarebbe stata capace di trattenere i suoi gemiti ed i suoi apprezzamenti su quello che stava vedendo (era una che quando raggiungeva l’orgasmo si sfogava diventando una troia sboccata a cui piaceva dire quello che stava provando).
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