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Lui & Lei

Round Trip - Andata e Ritorno (7)


di LustfulMinds
01.09.2021    |    370    |    0 8.7
"Dapprima si fa largo solo un timido dito il quale sprofonda fino alla radice e riemerge viscido di ciprino che saggiamente distribuisce su tutta la figa, il..."
Atto 4° - Scena I°
Interpreti Atto 4° = Sophia (rappresentante) con il Capotreno (Tommaso); nella toilette del treno.

Il viaggio per Sophia continuava tranquillo e spensierato, sebbene il pensiero andasse spesso alla bella Simona ed al caro Francesco. Le luci della notte si stagliavano in lontananza e da sola nello scompartimento si divertiva fantasticando che ad ogni luce che vedeva nelle case corrispondesse ad una festa ….uno sballo ed un groviglio di gente e di corpi. Si immaginava gente che beveva del buon vino fresco, altri che felici ballavano (forse la Lambada o il Tuca Tuca), altri che si abbuffavano al tavolo dei tramezzini e altri che sui divani si baciavano e furtivamente si toccavano. Il caldo nello scompartimento era veramente eccessivo, cercava refrigerio facendosi aria con una rivista ma purtroppo non era sufficiente. Decise quindi di aprire il finestrino per prendere una bella boccata d’aria fresca. Subito si sentì invadere dal vento frizzante della sera, i capelli le andarono sul viso dandole la sensazione di essere accarezzata da mille dolci mani, la camicetta (ancora abbondantemente slacciata) grazie ad un colpo di vento entrato dal finestrino le si aprì. Le belle tette si mostravano alla luna (che sembrava apprezzare ....) ed i capezzoli, sentendo il gelido bacio della brezza, si fanno dritti e turgidi. Istintivamente con le mani andò a saggiarne la durezza; si era portata le dita alla bocca bagnandole di saliva quindi e le portò sulle punte dei seni inumidendoli e poi se li lasciava asciugare dall’aria. Una sensazione meravigliosa sentire l’abbraccio dell’aria e tutta l’attenzione era rivolta al bacio che il vento le stava facendo ai capezzoli. Si era avvicinata così tanto al finestrino aperto che il seno andò ad appoggiarsi al freddo bordo il metallo. Tale inaspettato contatto la fece sobbalzare all’indietro. Il gelido contatto, oltre che farle venire la pelle d’oca, le fece venire un impellente stimolo di fare pipì. Lentamente si ricompose, abbottonandosi la camicetta e sistemandosi la mini, quindi si avviò verso la toilette.
Lungo il corridoio non c’è anima viva e dagli scompartimenti, parzialmente occupati, si odono solo dei flebili bisbiglii e da qualcuno arrivavano delle sonore russate. La toilette è libera e la trova sorprendentemente pulita ed anche profumata (molto probabilmente è stata lavata e disinfettata alla fermata precedente, quella in cui sono scesi i suoi due “caldi” compagni di viaggio). Entra e specchiandosi si osserva compiaciuta del suo aspetto fresco e sensuale, dopo la scopata si sentiva tonificata, soddisfatta e felice. Si lava le mani e senza asciugarsele se le porta sulle gote e quindi sul collo. Il rinfrescante contatto le stimola ancora di più la vescica stracolma ma le piace reprimere o meglio ritardare la minzione perché in questo modo ha la possibilità di contrarre ritmicamente i muscoli della vagina (cosa questa che le mette sempre un certo prurito ....).
Si solleva la mini sui fianchi, si sfila lo string e lo appoggia sul gancio porta abiti della porta. Mettendosi a cavalcioni sopra la tazza del water, con le dita delle mani si allarga la figa e cercando di imitare i maschietti che la fanno normalmente in piedi prova a centrare il centro della tazza. Inizia a spingere facendo uscire alcune gocce di pipì.
Proprio in quel momento sente bussare alla porta del bagno e una voce maschile dall’altra parte chiede, con tono fermo, se la toilette fosse occupata. Istintivamente interrompe la pisciata che stava iniziando e risponde: Sì il bagno è occupato. La persona all’esterno si qualifica come il capotreno e le chiede se gentilmente può vedere il suo biglietto. Sophia lo cerca nel taschino della camicetta e trovatolo lo passa al controllore facendolo passare sotto la porta.
Capotreno: Mi scusi signorina ma il suo biglietto non è stato convalidato alla partenza come da prassi e quindi dovrei farle una contravvenzione, mi può favorire un suo documento?
Sophia: Stavo perdendo il treno e dalla fretta me ne sono dimenticata, credo sia stato lei che gentilmente mi ha permesso di salire. Si ricorda???
E così dicendo socchiude la porta della toilette e facendo un gran sorriso sporge il viso per farsi riconoscere dal capotreno. Difficile dimenticarsi quel fantastico culo che ha palpato ed ora grazie alla generosa scollatura della camicetta riesce anche a vedere le belle tette della ragazza.
Controllore: Adesso che la vedo ....... mi ricordo di lei!!! Anche se devo dire che tale fatto non la giustifica del tutto, una volta salita avrebbe dovuto aspettarmi e segnalarmi subito che non aveva potuto obliterare il biglietto. Comunque ......
Sophia faceva gli occhi dolci e visto che non c’era nessuno nel corridoio, antistante il bagno, aveva aperto la porta mostrandosi al controllore in tutta la sua lussuriosa bellezza. Ovviamente lui non volle perdersi quello spettacolo, inoltre lo specchio gli rifletteva un meraviglioso panorama del posteriore della ragazza.
Sophia: Ma perché resta li fuori quando potremmo parlare e metterci d’accordo qui dentro, in tal caso sono certa che un compromesso lo troviamo .........
Ovviamente Tommaso non se lo fece ripetere due volte. L’invito era chiarissimo e lui era ben disposto a mediare un aggiustamento che soddisfacesse entrambi.
Subito si richiuse la porta alle spalle e rimase a guardare quella stupenda signorina che si era appoggiata con la schiena al finestrino. Sophia continuava a sorridergli mentre lo fissava dritto negli occhi.
Sophia: Mi deve scusare ma quando lei ha bussato stavo facendo la pipì e adesso mi è ritornato lo stimolo. Spero non le dispiaccia se, prima di metterci a discutere di come fare per rimediare alla mia ingenua dimenticanza, finisco. Purtroppo non riesco più a trattenermi e se non la faccio adesso finisce che rischio di farmela addosso !!!
Tommaso: Ma le pare che possa scandalizzarmi nel vedere una così bella ragazza, come lei, che fa la pipì ...... Anzi le sono grato del fatto che gentilmente mi permetta di assistere ….. Sono sempre stato un cultore del pissing e poter essere spettatore in prima persona mi rende un uomo felice e soddisfatto.
Senza attendere ulteriormente Sophia si sposta e lentamente divarica le gambe rimettendosi sopra la tazza del water, facendo molta attenzione affinché Tommaso possa osservare e gustarsi la scena sporge il bacino in avanti e con le dita delle mani si riallarga a poco a poco le labbra della figa. Lo stimolo di fare la pipì c’è ancora ma, giocando a fare la porca con la P maiuscola, gli chiede se gentilmente l’aiuta nello stimolare la vescica facendo il classico PSSSS pssssss.
Come potrebbe rifiutare il povero capotreno ad una simile richiesta????
Con sapiente maestria inizia a far scendere alcune sporadiche gocce di orina, centrando il buco, quindi si ferma per guardare in volto Tommaso e coglierne i tratti della soddisfazione e dell’attesa. Poi riprende a farla lasciandosi andare un pochino di più e il getto questa volta risulta essere molto più intenso e preciso. Tommaso per ammirare meglio si è piegato sulle ginocchia, mettendosi quasi seduto sui suoi stessi talloni; in questo modo ha una visione più particolareggiata sia della figa che del getto di urina che ne fuoriesce.
Sophia, sempre attenta alle espressioni del viso di lui e stando comunque sempre con le gambe divaricate, solleva e appoggia un piede al porta rotolo di carta (situato di fianco al water) in modo da divaricare ancora maggiormente la figa e per facilitare anche la penetrazione delle dita.
Infatti due dita della mano dx e due della sx si insinuano tra le pieghe interne della vagina in modo da aprirla ancora di più, facendo intravedere quasi l’interno della stessa. In questo modo il getto di pipì risulta essere molto più scomposto ed irregolare a tal punto che alcuni schizzi raggiungono anche Tommaso, che per altro non si scompone. Da brava maiala non la fa tutta in un sol colpo ma riesce anche a modulare e fermare il getto in modo tale da permettere la visione di uno spettacolo più lungo e sicuramente molto più lussurioso !!!
Purtroppo anche i momenti più belli hanno una fine e la pisciata …….non è eterna.
Sophia: Spero vivamente che le sia piaciuto stare a guardare, vero??? Sono contenta che lo show sia stato di suo gradimento anche se devo ammettere che adoro farmi osservare mentre faccio la porca, sono un’esibizionista!!
Purtroppo non c’è la carta e avrei bisogno di darmi una ripulitina, ho le cosce bagnate e la figa non è certo da meno.
Mentre parlava le dita avevano iniziato a muoversi lentamente facendo vedere al capotreno che la sua performance non poteva dirsi del tutto finita. Tommaso non si perdeva una virgola e per ovviare alla mancanza della carta igienica si fece avanti con una proposta molto intrigante.
Capotreno: Se non le dispiace e se non si offende potrei risolvere il piccolo disguido che le Ferrovie le hanno procurato. Mi propongo per farle un rinfrescante bidè, così che si sentirà pulita e rinfrescata.
Sophia: Che bella idea ..... lei è bravo e galante .... allora resto qui e la lascio fare certa che farà un ottimo lavoro .......

Atto 4° - Scena II°
Tommaso si rialza e inizia a far scorrere l’acqua del lavandino, nel frattempo si toglie la giacca (e la appende sulla porta del bagno, sopra lo strig) e si arrotola le maniche della camicia. Sophia intanto smette di toccarsi la figa, con un pizzico di rammarico, e tende le mani al bel “cavaliere” perché gliele risciacqui.
Da buongustaio prima di portarle sotto il getto d’acqua le avvicina alle narici e ne annusa il profumo (un misto di figa e piscio….. dall’afrore intenso ed inimitabile) senza curarsi delle reazioni della donna con la punta della lingua rimuove le gocce di umori che si sono accumulate tra le pieghe delle dita; quindi le lava con l’acqua fresca.
Le mani di lui non si fermano però solo a rinfrescare quelle di lei ma si portano sulle gambe di Sophia e iniziano a risalire lentamente, partendo dalle caviglie. Ogni tanto si ferma, si ribagna le mani e quindi riprende a toccare quelle stupende gambe facendo molta attenzione a non tralasciare alcun lembo di pelle. La corsa si ferma solo quando sono arrivate in prossimità della polposa bernarda. La mano a cucchiaino, piena d’acqua, si accosta tremante alla meta tanto agognata ed inizia un accurato lavaggio esterno ..... Le labbra della figa fremono al contatto di quelle dita fresche e carnose e la clitoride sussulta ogni volta che le dita lo sfiorano. Il bidè all’inizio è molto professionale e tecnico. Non ci sarebbe nulla di lussurioso se escludessimo il fatto che Sophia si gusta ad occhi chiusi e la bocca socchiusa il piacere di essere sciacquata ...... Dopo questo primo momento di vera pulizia le dita di Tommaso si fanno più curiose e audaci. Allargano le labbra, le tirano in modo da sentirne la carnosità, solleticano il clito turgido e lo muovono come se stessero facendogli una sega, giocano con le piccole labbra e si insinuano lentamente tra le pieghe interne della figa lubrificata. Dapprima si fa largo solo un timido dito il quale sprofonda fino alla radice e riemerge viscido di ciprino che saggiamente distribuisce su tutta la figa, il movimento che Tommaso gli imprime è il classico Up and Down, come se stesse scopando. Gli sguardi dei due si incrociano e così pure le bocche, in un intenso quanto succoso bacio, mentre le mani di lei si accaniscono sui propri capezzoli, pizzicandoli, per aumentare il piacere che lentamente ma inesorabilmente la sta coinvolgendo. Ora le dita, che la stanno scopando, sono diventate due e il suo bacino si muove andandogli incontro per facilitarne la penetrazione. Le sue dita della mano dx hanno abbandonato le tette e hanno fatto rotta verso la clitoride, che reclamava carezze, mentre lui porge le sue dita (intrise di umori ficale) alla di lei lingua protesa. Le bocche dei due amanti si uniscono, con le dita in mezzo, in un lussurioso bacio .......
Sophia: Ancora .... fammi sentire ancora le tue dita ..... le sai muovere in maniera meravigliosa .... ma non ti fermare solo sulla figa ..... c’è qualcun altro che desidera essere strapazzato e ti assicuro che non ti deluderà ...... Ma adesso sbattimi dentro la fica queste tre dita e fammi sentire piena e soddisfatta!!!
Mentre parlava si era allargata lei stessa la bernarda (adorava aprirsela con le proprie dita) in modo da offrirsi tutta ........
Tommaso non se lo fece ripetere due volte. Avvicinò tre dita, unite, alla bocca della figa e spinse ... Lei si abbassava facilitandogli la penetrazione e presagli la mano impresse il ritmo che più le faceva piacere. Allo stesso momento Tommaso aveva portato le dita dell’altra mano (passando dietro corpo di lei) all’altezza del culetto che già palpitava ansioso d’essere trafitto. Prima di introdursi in quel magnifico anfratto di lussuria volle renderle viscide. Alle tre dita, nella figa, se ne aggiunsero quindi altre due. Tutte queste presero a muoversi in sincronia generando un roco rumore tipico allo sciacquio (scick & sciakk) e proprio sul più bello Tommaso dirottò le due ultime arrivate dalla figa al culo!!!! La doppia penetrazione la fece sussultare e quasi subito la portò all’orgasmo che esplose in lei con un ulteriore fiotto di pipì!!!!! Sophia fu costretta a contenere la sua passione al punto che morse la spalla di Tommaso che non smetteva di sbatterle le dite in corpo.
Il gioco ebbe termine .... e Sophia prese a baciare nervosamente Tommaso per ringraziarlo del piacere che era stato capace procurarle.
Sophia: Sei stato fantastico!!! Mi hai fatto godere come una gran troia!!!! Ora tocca a te!! Per ricambiarti del piacere che hai saputo donarmi ora ti farò sborrare come mai ti era successo ..... Sei contento bel porcello???? Dai fammi vedere questo bel cazzone che tieni nascosto nella divisa …… UHAU senti com’è grosso e quanto è duro!!!! Non vedo l’ora di assaggiarlo .....
Ricompostasi alla bene e meglio si era chinata mettendosi ai piedi del capotreno e con le mani tremanti gli aveva aperto la patta dei pantaloni. Con la mano dx si era infilata nella patta aperta e tastava a piena mano il frutto della sua voglia. Gli slip le impedivano però di raggiungere il cazzo tanto bramato, quindi decise di liberare da ogni ingombro il povero Tommaso. Slacciò la cintura. fece calare i pantaloni, glieli tolse e poi fu la volta delle mutande. Nell’istante in cui abbassò gli slip il cazzo cadde in avanti andando a sbattere proprio contro il viso di Sophia che lesta si mise a baciarlo. Si faceva passare i coglioni tra le dita delle mani mentre la lingua percorreva l’asta in tutta la sua lunghezza. Iniziò a fargli una lenta sega così da ammirare la cappella che si faceva lucida a poco a poco; la vedeva sempre più rossa e grossa. Le si avvicinò e prese a lambirla con la lingua, muovendola prima piano e poi sempre più velocemente. Alla fine di questo primo trattamento gli scoccò un sonoro bacio proprio in punta. Proprio in quel momento il treno ebbe uno scossone che le fece ingoiare quasi tutto il cazzo. Se lo sentì arrivare fino in gola. Alcuni colpi di tosse le impedirono di continuare il pompino iniziato ma non appena furono passati si ributtò a capofitto su quel cazzo saporito .... Prese a leccare la turgida cappella come fosse una pallina di gelato sul un cono mentre con la mano dx gli faceva una gustosa sega. Con la sx si dilettava con i grossi coglioni. Prese a mangiare quel pisellone facendoselo sparire, per quanto le era possibile, in bocca. La testa andava su e giù mentre la lingua non dava tregua alla cappella. Fece in modo che Tommaso appoggiasse un piede sulla tazza del water e iniziò a carezzargli le natiche, dandogli qualche pizzicotto. Il cazzo era duro come il marmo e l’abbondante salivazione di Sophia lo rendeva luccicante e viscido. Sophia si portò le dita della sua mano sx sulla figa, ancora aperta e grondante di umori, e si fece scivolare dentro due dita. Andavano allo stesso ritmo del pompino e una volta dentro seguivano i movimenti della lingua. Una volta che se le sentì zuppe le diresse verso il buco del culo di Tommaso, il quale ignaro dei movimenti della troia si gustava l’ottimo lavoro di bocca. Non riuscì ad opporre alcuna resistenza alla penetrazione del dito medio di Sophia che lesto si infilò nel suo sedere. In un primo momento strinse le chiappe spaventato dal fatto di sentirsi qualcosa nel culo ma l’intenso risucchio che Sophia stava facendo alla sua cappella lo fece rilassare un pochino. A quel punto il dito prese a muoversi procurandogli delle inaspettate vampate di piacere!!!! La testa di lei si muoveva veloce, la sega che gli stava facendo era incredibile (si sentiva il cazzo stretto in una morsa) e il dito che gli frugava il culo lo stava portando al culmine del piacere. La lingua di Sophia non era stata ferma nemmeno un attimo e si sentiva la cappella in fiamme. I primi schizzi di sborra colsero impreparata la bella pompinara che subito prese a succhiare come un’ossessa il cazzo. Si può dire che era lei stessa, con il suo risucchio, a far uscire la sborra e non lui a schizzare. La sensazione di questo incredibile succhiotto fece si che l’orgasmo di Tommaso fosse interminabile al punto che le gambe di lui ebbero un leggero cedimento. A quel punto Sophia stappò la sua vorace idrovora e con il sorriso sulle labbra osservò il povero capotreno seduto e stremato sul water.
Tommaso: Per poco non mi facevi morire .... cos’hai al posto della bocca .... una mungitrice per caso?? Non mi era mai capitata una maiala così affamata e insaziabile. Se fossi mia moglie dovrei chiedere il divorzio ... dopo un anno di pompini sarei asciutto come uno straccio appeso al sole !!! Facciamo così ..... io ora mi rivesto e faccio finta di non averti mai vista e di non averti mai chiesto il biglietto. Così siamo pari: tu mi hai prosciugato i coglioni per un mese e io non ti faccio la multa, anzi ad essere sinceri dovrei quasi darti il resto in moneta sonante. Caspita un pompino come questo anche a raccontarlo non renderebbe mai quanto come quello vero neanche se esagerassi con la narrazione!!!!!
Senza aspettare che lei rispondesse aprì la porta della toilette, incurante del fatto che fuori ci potesse essere qualcuno ad aspettare che si liberasse, e lasciò la sazia Sophia da sola nel cesso. Anche questa volta, pensò, mi è andata bene: niente multa e come se non bastasse mi sono goduta un bel maschione!!!
Poteva dirsi soddisfatta.
Fine - Atto 4°
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