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La coppietta e...i guardoni


di nfeo88
12.08.2021    |    28.661    |    19 9.7
"X: "Signorina, noi togliamo il disturbo all'istante..."
Se vi va, commentate, scrivetemi, fatemi sapere che ne pensate. Per me è importante.

Io e Sabrina, mia moglie, 32 anni entrambi, viaggiavamo in auto verso casa dopo una gita fuori porta, ma la strada era ancora lunga. Siamo una coppia tranquilla (lavoro-casa-vacanze al mare) con una vita sessuale routinaria ma tutto sommato soddisfacente, avendo capito (ed essendomi rassegnato) ormai da tempo che il mondo del porno è qualcosa di molto lontano dalla vita reale. Niente orge, scambi di coppia, anal e simili..il massimo della trasgressione per noi poteva essere farlo sul divano o in doccia anzichè sul letto coniugale.
E lo dico con un po' di rammarico, certo, ma con la consapevolezza che la vita è questa. E quando si accetta, si riesce a goderne comunque in maniera appagante.
In auto il clima era disteso, discutevamo della comodità di avere una casa tutta per noi mentre in gioventù dovevamo nasconderci in macchina in qualche postaccio buio per avere un po' di intimità. Certo ora abbiamo la comodità, ma ad entrambi manca un po' il brivido del pericolo e della trasgressione.
Sabrina non lo dice chiaramente, se ne vergogna, ma percepisco che non le dispiacerebbe farlo un'altra volta in auto..
Ricordo che qualche km più avanti c'è un'area industriale che potrebbe fare al caso nostro, vista l'ora tarda. Le propongo di provare a cercare un posticino per noi e inizialmente rifiuta ma non devo insistere molto di più perchè, seppur impaurita, alla fine accetti almeno di fare un giretto in avanscoperta.
Finiamo in un ampio parcheggio illuminato solo dalla luna. La presenza di altre macchine negli angoli più lontani, immaginiamo altre coppiette come noi, ci tranquillizza sulla sicurezza del posto.
E così ci dedichiamo al nostro piacere. Ci spogliamo, reclino completamente il sedile passeggero e mi chino verso l'intimità di Sabrina per accendere il suo desiderio. Le baciavo l'interno coscia, sfiorando ogni tanto le labbra della vagina ma solo per istanti brevissimi, accarezzandole la pancia e il seno con le mani. Come ogni volta, il gioco finisce quando Sabrina cerca di bloccare la mia bocca sulla vagina. E' il segnale che non riesce più a resistere alla provocazione e desidera passare al piacere.
Colgo il momento e inizio a dedicarmi alla lubrificazione del suo fiore con la lingua. O almeno questo era ciò che stavo facendo nel momento in cui Sabrina inizia a dimenarsi urlando.
S: "ODDIO ODDIO AIUTO SCAPPIAMO SCAPPIAMO".
Non capisco che sta succedendo. Vedo il suo sguardo terrorizzato fisso sullo specchietto laterale. Alzo il capo e vedo un gruppo di 5-6 figure in lontananza che si stanno avvicinando alla nostra auto.
Cerco di tornare sul posto di guida più velocemente possibile ma la situazione è scomoda e non mi riesce con facilità. Richiudo gli sportelli, già chiusi in precedenza ma meglio esserne sicuri e cerco freneticamente di infilare la chiave nel quadro.
Nel frattempo, le figure sono ormai di fianco al nostro finestrino passeggero.
Me ne accorgo dall'urlo di terrore di Sabrina, che nel frattempo copriva seno, pancia e intimità con la maglia. Io nudo al posto di guida che provavo ad accendere l'auto.
S: "ANDATE VIA BRUTTI FIGLI DI P*****A, MAIALI SCHIFOSI, STA ARRIVANDO LA POLIZIA".
Urla mia moglie nei loro confronti mostrando loro lo schermo del telefono con il numero del 112. Che però nella foga aveva composto ma senza avviare la chiamata.
Con movimenti lenti e pacati, il più vicino dei loschi figuri fa un passo indietro e prova a parlarci tramite il finestrino.
X: "Signorina, ci perdoni se vi abbiamo spaventati ma non era assolutamente nostra intenzione. Non abbiamo nessuna cattiva intenzione nei vostri confronti, siamo persone per bene".
S: "ANDATEVENE ANDATEVENE, BRUTTI MAIALI, FIGLI DI P*****A, ARRIVA LA POLIZIA".
X: "Signorina, noi togliamo il disturbo all'istante. La informo solo che questo è un parcheggio frequentato da scambisti e guardoni.. Si appartano qui di tanto in tanto anche coppie che vogliono stare in intimità ma la luce dell'abitacolo accesa, per noi è il segnale che la coppia vuol interagire con le altre persone. Per questo ci siamo avvicinati".
Ci spiega pacatamente il signore, sulla cinquantina come tutti gli altri, indicando la luce interna che avevo acceso forse per errore durante i nostri preliminari.
Tranquillizzato dall'eleganza e dalla pacatezza del signore, capisco che non c'è reale pericolo. Possiamo rivestirci con calma e cercare un posto differente senza scappare.
Anche mia moglie sembra ora più serena. Sempre sulla difensiva, ma il terrore ormai si è placato.
Il signore prende un mazzo di fiori dalle mani di uno dei suoi amici e lo posa sul parabrezza, davanti a Sabrina.
X: "Di solito portiamo un mazzo di fiori da regalare alle coppie che ci fanno assistere ai loro rapporti. A lei, signorina, lo regaliamo comunque sperando che ci possa perdonare almeno in parte per averla spaventata. Vi auguriamo buona serata".
Salutano cordialmente e se ne vanno da dove sono venuti.
Ci guardiamo. Spengo la luce di cortesia e ci lasciamo andare ognuno sul proprio sedile riprendendo il respiro dopo la grande paura.
M (Il narratore, Matteo): "Ce ne andiamo a casa?".
S: "Sì. Che situazione assurda. Alla fine eravamo noi sbagliati in questo posto. Li ho ricoperti di insulti senza alcun motivo".
M: "Già..Dai, raccogli i fiori e andiamo. O vuoi che li lasciamo per terra così li riprendono?".
S: "Posso dirti una cosa, anche se me ne vergogno?".
M: "Ma scherzi, sei mia moglie..".
S: "E' assurdo, ma mi sento di essermi comportata male. Non potevamo sapere le regole di questo posto, però sono stata cafona con delle persone cortesi ed eleganti. Non posso prendere i fiori, non è corretto".
Mentre ci rivestiamo penso che tutto sommato potremmo anche riprendere da dove eravamo rimasti, bastava lasciare spenta la luce di cortesia. Lo propongo a Sabrina.
S: "Ci stavo pensando anch'io..Dai, vieni qui".
Sposta la maglia che le copriva torace e addome e senza farmi pregare ulteriormente salto sul suo sedile e ricomincio a baciarla tra le cosce.
Ma c'è qualcosa che non va. Non si rilassa, non riesco a farle perdere il controllo. Sembra bloccata.
S: "Ascolta"
Mi dice bloccandomi la testa.
S: "Non ce la faccio a farlo qui. Sto troppo male per come ho trattato quei signori".
Non capisco. Coglievo qualcosa di non detto. Qualcosa che pensava ma non voleva dire. Cerco di aiutarla ad esprimersi.
M: "Vuoi che passiamo da loro per scusarci?".
S: "No...".
Una lunga pausa. La frase lasciata a metà mi fece capire che c'era davvero un non detto. E lo sguardo basso indicava un non detto per la vergogna. Capisco. O meglio, provo ad intuire.
M: "Vuoi che vengano loro?".
Sabrina mi guarda di sfuggita ma non risponde.
M: "Non avere vergogna a parlare con me..Vuoi che stiamo qui e li facciamo guardare?".
Qualche secondo di pausa.
S: "Non è che voglio, è che mi sembra giusto così. Loro sono stati così eleganti..Lo abbiamo fatto tante volte in macchina rischiando di essere beccati. Alla fine siamo io e te, loro stanno lì fuori e guardano. Non ci conosciamo, non ci vedremo mai più.. Alla fine se restano a guardare vuol dire che gli piaccio.. Ho solo paura che se ne vadano via subito perchè non sono brava o bella".
M: "Ma tu sei fuori di testa...A parte che non dobbiamo fare nulla per forza, non abbiamo nessun obbligo verso nessuno. Non è che se uno è gentile con te allora devi farti vedere nuda...Ma ti pare che se ne vanno perchè non sei bella? Tu con quel corpicino?".
Prendo coraggio. Accendo di nuovo la luce di cortesia.
Non si avvicina nessuno.
Spengo e riaccendo.
Dall'ombra vedo finalmente riavvicinarsi le figure di prima. Li conto, sono 8.
Si avvicinano al finestrino passeggero e i loro sguardi sono ben felici di vedere che Sabrina sta coprendo ora solo le intimità con le sue mani ma i seni sono scoperti. Anzi, messi in risalto dalla posizione delle braccia, che tendono a schiacchiarli verso il centro.
Parlo io.
M: "Ci abbiamo pensato.. Vorremmo restare".
Un ampio sorriso sul volto dell'uomo, ma nell'oscurità scorgo i volti contenti anche degli altri amici.
M: "Ma come funziona? Cosa dobbiamo aspettarci?".
X: "Siamo felici! Qui passano molte coppie ma è raro vedere una bellezza come tua moglie. Anzi..Personalmente non ho mai visto nulla di simile qui. Voi dettate le regole. Luce accesa significa che noi possiamo avvicinarci. Non è il caso vostro, ma alcune coppie poi aprono il finestrino. E questo ci autorizza a toccare e in generale a fare qualsiasi cosa ci venga permesso rimanendo fuori dall'auto. Altre ancora aprono lo sportello. E in quel caso siamo autorizzati a partecipare attivamente."
Io e Sabrina ci guardiamo. Abbiamo paura, ma le regole ci piacciono, è sempre tutto in mano nostra.
Sabrina gira lo sguardo verso l'elegante signore che aveva parlato con noi e, per la prima volta, gli sorride. Capiamo tutti.

Torno giù per lubrificarla ma mi accorgo che non è necessario. La situazione la sta eccitando.
Salgo sopra di lei e la penetro. Ci guardiamo. Sento tutti gli occhi su di noi. Giro lo sguardo e vedo che gli 8 fuori si stanno masturbando. Me lo aspettavo. Il volto di Sabrina è troppo in basso e non li vede. La avviso io.
M: "L'hanno tirato fuori, si stanno toccando tutti".
Sorride.
S: " Così però vedono solo te. Si stanno toccando guardando te".
Ride.
Non ci avevo pensato ma effettivamente era così.
M:" Ci spostiamo dietro? Stai tu sopra così almeno ti vedono..".
Annuisce.
Ci spostiamo sui sedili posteriori, mi distendo. Sabrina si posiziona sopra di me, dando le spalle al finestrino destro e il fronte al destro. Si lascia penetrare e inizia a muovere sensualmente il bacino avanti e indietro. Si tocca i seni e geme.
Stavolta sono io a non vedere nulla.
M: "Che succede fuori?".
Sabrina, godendo, mi risponde.
S: "Non lo so. Due sono qui davanti a me che si masturbano, non vedo gli altri. Immagino siano dietro a guardarmi il culo. Quelli davanti sono vicinissimi. Si stanno masturbando a 20 centimetri da me".
Non capivo se quest'ultima cosa la preoccupava o la eccitava.
Una voce da fuori: "Vengo, vengo,vengo".
Alzo lo sguardo e vedo degli schizzi bianchi che si infrangono sul finestrino sopra la mia testa. Sabrina si era sporta in avanti appoggiando la fronte sullo stesso finestrino. Non ci fosse stato il vetro tra loro, le sarebbe venuto sul viso. Non resisto più, troppo eccitante la situazione.
M: "Oddio sto già venendo!".
Appena il tempo di prendere un fazzolettino, Sabrina si sposta, poggio il fazzolettino sul pisello e vengo.

Mi ricompongo. Guardo Sabrina cercando di realizzare come andare avanti.
M: "Ora tocca a te".
S: "E a loro...Perchè è venuto solo uno? Te lo dicevo che non gli sarei piaciuta! Che vergogna".
Mi sussurra quasi mettendosi a piangere.
M: "Amore..Ma se hanno detto che qui non hanno mai visto una donna più bella di te..".
S: "Dai, lo sai anche tu che lo diranno a tutte quante".
Ero affranto. Io mi ero goduto un piacevole orgasmo in una situazione eccitante mentre mia moglie se ne stava lì con l'autostima sotto i piedi, come se non l'avesse già a terra di norma.
Prendo coraggio, rivolgendomi agli uomini.
M: "Ehi, avvicinatevi un attimo".
Gli otto mi ascoltano e si avvicinano ai due finestrini posteriori dell'auto.
M: "Sabrina si è rattristata perchè soltanto uno di voi è venuto guardandola e si è convinta di non piacervi abbastanza. Glielo dite che non è vero?".
Prende la parola uno degli sconosciuti che era rimasto più in disparte: "Sabrina, sei bella e sensuale. E la tua scarsa consapevolezza ti rende ancora più eccitante. Io avrei raggiunto l'orgasmo in pochi secondi ma ho fatto diverse pause proprio allungare il più possibile il piacere. E poi cerchiamo di passare quanto più possibile inosservati per non spaventarvi..Giorgio si è permesso di schizzare sul finestrino proprio perchè non riusciva a resisterti, ma queste cose cerchiamo di non farle. Solo che con te è difficile..".
Prende la parola lo sconosciuto venuto per primo: "Vero, devi scusarmi ma starti qui a pochi centimetri senza poterti avere è tremendo. Spero di non averti spaventata, ho dato per scontato che fosse lecito simulare uno schizzo sul volto ma non mi sarei dovuto permettere.. A maggior ragione dato che non lo consenti nemmeno a tuo marito".
Sarà stata l'eleganza e il senso del rispetto di quegli uomini, sarà stata la sequela di complimenti ricevuti, ma l'insicurezza sul volto di mia moglie si era trasformata in desiderio.
La stessa espressione che attendo quando le stuzzico l'interno coscia durante i preliminari, quella che mi fa capire che è il momento per passare alla fase successiva. Mi guarda.
S: "Tu mi ami vero? Questo non rovinerà il nostro rapporto?".
M: "Amore ma scherzi? Non vedevo l'ora di fare qualcosa di nuovo!".
Sabrina prende fiato con un respiro profondo.
S: "Aspettami qui".
Si infila le mutandine dopo averle recuperate dal sedile passeggero, apre lo sportello sinistro ed esce dall'auto. Scalza e con le sole mutandine a coprirle il corpo, mia moglie è in piedi in mezzo al gruppo di sconosciuti mentre io la guardo seduto sul sedile posteriore.
Dice qualcosa al gruppetto ma non capisco. Si sofferma qualche secondo in più con l'uomo che aveva già schizzato sul finestrino. Suppongo abbia dettato le sue regole.
La vedo inginocchiarsi a terra. Uno le porge un piccolo asciugamano da mettere sotto le gambe.
L'uomo che era venuto sul finestrino si china alle sue spalle infilandole una mano nelle mutandine, da dietro. La sua mano scende fino alla vagina e inizia a stimolarle labbra e clitoride. Gli altri 7 in piedi si chiudono a semicerchio davanti e di fianco a lei, segandosi.
Sembrava che l'unico autorizzato a toccarla fosse proprio il fortunato che la stava masturbando.
Si percepiva chiaramente l'inesperienza di Sabrina. Immobile, occhi e bocca chiusi, il respiro affannoso. I complimenti degli uomini iniziano inevitabilmente a farsi più fisici.
"Che belle tette", "Che bocca meravigliosa", "Culetto divino". Ma sempre con un garbo e una compostezza impensabile per un parcheggio di scambisti.
E finalmente, stimolata con le dita, viene anche mia moglie. Un orgasmo strano. Il suo corpo era tutto un fremito, vedevo la pelle d'oca e un leggero tremore, faticava a tenere la posizione. Solo un breve gemito, concentrata nell'attesa di ciò che stava per capitarle.
Raggiunto l'orgasmo lei, i 7 ruppero gli indugi abbandonando le rispettive tecniche per controllare l'orgasmo.
Vennero tutti. Non contemporaneamente ma direi nell'arco di non più di 30 secondi. Per un attimo 3 di loro le stavano schizzando il seme addosso. Chi preferiva il volto, chi le tette, chi un po' a caso. Tutti comunque molto rumorosamente, quasi a volerle trasmettere in tutti i modi possibili l'eccitazione causata da lei.
Dalla mia visuale potevo apprezzare solo qualche schizzo scappato su schiena e nuca.
I guardoni esplosero in un applauso e urla di festeggiamento. Sabrina provò a girare lo sguardo all'indietro verso di me, tentando di aprire gli occhi ma richiudendoli immediatamente avvertendo lo sperma sulle ciglia. Il suo volto era in realtà una maschera di sperma, con due stalattiti che le pendevano dal mento. Alcuni schizzi ma meno densi anche sul torace.
L'uomo che l'aveva masturbata le prende una mano aiutandola a rialzarsi, gli altri uomini continuano il loro applauso. Uno di loro raccoglie l'asciugamano e glielo porge, per pulirsi. Un altro le porge il mazzo di fiori che era rimasto sul parabrezza dall'inizio della storia.
Liberato grossolanamente il volto dallo strato di sperma, Sabrina può finalmente guardarmi e sorridere. Ero così felice quando sorrideva.
Ci risistemammo.

Data l'ora, uno sconosciuto avanzò una proposta: "Ragazzi, noi qui per stasera siamo più che soddisfatti e andremmo a mangiare una pizza qui vicino. Non sentitevi assolutamente obbligati ma se voleste essere nostri ospiti ne saremmo entusiasti".

Ma questa è un'altra storia.
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