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La constatazione molto amichevole


di nfeo88
23.06.2023    |    21.748    |    12 9.4
"Sabrina, sghignazzando: "Eddai però, prendi un po' di cattiveria dal tuo amico"..."
Io e Sabrina stavamo rincasando da una piacevolissima giornata al mare. Giornata che però sarebbe dovuta finire in modo totalmente diverso.
Mi ero occupato veramente di tutto per la nostra prima uscita da soli dopo mesi: bimbo lavato e consegnato ai nonni con valigetta dei cambi e pappe, prenotato l'ombrellone, caricata la macchina con tutto l'occorrente. Solo una cosa avevo chiesto a Sabrina: portare le chiavi della nostra casa del mare in cui avremmo passato la nottata.
La giornata vola via meravigliosamente sotto il sole e termina con un aperitivo sulla sabbia, la musica, i balli, non ci sembrava vero dopo mesi sommersi dai pannolini. Mesi bellissimi, ci mancherebbe, ma molto molto impegnativi.
Ci lasciammo andare un po' con i gin tonic, non dovevamo prendere la macchina e Sabrina non avrebbe allattato per almeno 24 ore: potevamo permetterci uno sgarro.
Stavamo lasciando il locale con il sole ormai tramontato quando Sabrina mi guarda con gli occhi sbarrati.
Sabrina: "Cazzo, le chiavi!".
Non ci potevo credere, aveva dimenticato l'unica cosa che le avevo chiesto e ricordato più volte di prendere. Il suo panico non mi ha nemmeno dato la possibilità di arrabbiarmi per davvero, era in lacrime e non aveva senso infierire. Ragiono velocemente sul da farsi, è tardino per cercare un albergo e quindi decidiamo di rientrare a casa, tutto sommato il viaggio dura un paio d'ore, fattibile. Insiste un po' per guidare al posto mio ma tanto eravamo brilli entrambi, poco cambiava. Impugno il volante e si parte.
Siamo più o meno a metà strada quando mi fermo ad uno stop e sento solo il corpo sbalzato in avanti senza realizzare immediatamente che eravamo stati tamponati. Respiro profondo, vedo dallo specchietto che nell'altra auto è alla guida un signore sulla cinquantina dall'aspetto raccomandabile, Sabrina sta bene, solo tanta paura. Era buio, strada poco frequentata, ci mancava solo di imbattersi in figuri poco raccomandabili.
Avevo chiaramente ragione nella dinamica dell'incidente, il danno non era clamoroso e Aldo, l'altro autista, si mostra subito disponibile a fare la constatazione amichevole. Spostiamo le auto dalla carreggiata e ci appoggiamo al cofano della mia auto per scambiarci i documenti e compilare i moduli. Ci raggiunge anche Maurizio, un amico di Aldo che non avevo visto inizialmente perchè viaggiava sui sedili posteriori mentre Sabrina mi aspetta in macchina.
Mi accorgo che ogni tanto i loro sguardi vagavano furtivamente all'interno della mia macchina e francamente ero parecchio distratto anch'io. Sabrina, impegnata a scorrere le immagini dei social sullo smartphone, indossava un copricostume che lasciava scoperte sia le gambe che buona parte della scollatura, con il seno gonfio da allattamento quasi sproporzionato sulla sua taglia 42.
Improvvisamente Maurizio si sposta di qualche metro e fa cenno ad Aldo di raggiungerlo, parlottano un po' a bassa voce nascondendo il labiale. Li vedo un po' concitati, ridacchiano. Non capivo che stava succedendo ma non mi piaceva la situazione.
Tornati vicino a me, mi rivolge la parola Maurizio a voce bassa.
Maurizio: "Ascolta, ragazzo. Si sente che sai un po' di alcol..Ora noi potremmo anche chiamare la polizia invece di fare la constatazione e diventerebbe un bel problema..".
Mi si gela il sangue. Vorrei rispondere, dovrei, ma non riesco ad emettere nemmeno una sillaba.
Maurizio: "La ragazza dici che potrebbe sistemare la questione?".
Non c'era spazio per fraintendimenti.
Io: "No dai non scherziamo. Niente polizia. Non ho molta scelta, modifichiamo la dinamica e facciamo risultare che ho torto io così l'assicurazione vi ripaga i danni ma vi prego la patente mi serve per lavorare, non posso perderla".
Interviene sempre Maurizio, il più deciso: "Ragazzo, il danno è roba da poco..".
Io: "Vi dò dei soldi in più, quello che volete".
Maurizio: "Ma alla nostra età cosa vuoi che ci interessino i soldi..Piuttosto quando ci ricapita una così", mi risponde accennando col capo verso mia moglie.
Provo a trattare in ogni modo ma ero spalle al muro. Non so nemmeno con che coraggio ho aperto lo sportello di Sabrina, mi sono rannicchiato di fianco a lei e le ho spiegato la situazione.
Sabrina: "Oddio tutto per colpa mia, cos'ho combinato..E dovevo guidare io, lo sapevo!".
Ero pronto a concentrarmi sul suo attacco di panico, a rassicurarla sul fatto che avrei passato dei guai ma che alla fine in qualche modo avremmo risolto comunque, che avrei lavorato in altro modo magari. E invece la sua reazioni andò contro ogni aspettativa.
Sabrina: "Io ti ho cacciato nei guai e per una volta io li risolverò".
Io: "Ma che dici, dai":
Sabrina, decisissima: "Basta. Per una volta lascia che sia io a risolvere i problemi".
Cercai di dissuaderla un po' ma con nemmeno troppa convinzione. L'alternativa era perdere il lavoro con un mutuo sul groppone e un bimbo piccolo e in quel momento pensare mia moglie a letto con altri uomini era una prospettiva meno devastante che in altri contesti.
Sabrina esce dall'auto e si rivolge ai due con piglio deciso: "Siete schifosi! Ma sono a vostra disposizione".
Aldo e Maurizio si guardano sorpresi, forse nemmeno loro credevano che avremmo accettato la proposta e tardano a reagire. Squadrano mia moglie dalla testa ai piedi e poi si guardano tra loro, increduli.
Aldo: "Vieni con noi", dirigendosi verso il loro monovolume, apre il portellone laterale e con una manovra fa slittare in avanti di qualche centimetro la seconda fila di sedili, invitando mia moglie a salire ed accomodarsi sulla terza, ora piuttosto spaziosa.
Sabrina: "Lui può venire? Mi sentirei più sicura".
Aldo: "C'è spazio davanti".
Mi accomodo sul sedile passeggero con lo sguardo fisso in avanti, quasi a negare ciò che stava per succedere alle mie spalle, mentre i due uomini avevano preso posto ai lati di Sabrina. Con la coda dell'occhio potevo intravedere il volto di mia moglie dallo specchietto retrovisore ma non avevo il coraggio di guardare direttamente per paura di incrociare il suo sguardo.
Sentivo solo deboli rumori di corpi e cercavo di scacciare dalla testa le immagini che la mia mente costruiva su quei suoni. Il primo suono di labbra però mi portò istintivamente a guardare direttamente lo specchietto. Potevo scorgere il capo di Sabrina leggermente rivolto all'indietro mentre si mordeva il labbro inferiore e la nuca di Maurizio che si stava occupando delle sue tette. Non serviva più molta fantasia per associare il rumore di labbra ad un'immagine.
Non potevo credere ai miei occhi ma per quel che conosco la sessualità di mia moglie sembrava si stesse eccitando per davvero. Non potevo vedere Aldo mentre Sabrina, pur limitata dalla posizione, muoveva sinuosamente il busto spingendosi contro Maurizio, dimostrando di apprezzare le attenzioni per il suo seno.
Eccolo Aldo, dopo aver spostato avanti la seconda fila di sedili, con un altro meccanismo piegò in avanti gli schienali aprendomi di fatto la completa vista su quello che ormai era diventato un salottino anche se l'obiettivo era soltanto quello di farsi spazio.
Aldo stava seduto alla destra di Sabrina, si limitava a toccare timidamente il ginocchio e la coscia di mia moglie, quasi a disagio, guardando l'amico alle prese con le tette.
Svanisce ogni mio dubbio sullo stato d'animo di mia moglie quando la sua mano destra si fa strada verso Aldo, lungo i suoi pantaloni fino al pube. Con il palmo lo accarezzava e lo cercava fino ad afferrarlo con le cinque dita una volta trovato. Le carezze si trasformarono in una lenta sega, pur con il disturbo dei due strati di stoffa. Non contenta cercava di infilare la mano all'interno della cintura ma non c'era spazio sufficiente; provò anche a sbottonarlo ma con la sola destra non riusciva. La aiutò Aldo che prese il coraggio di aprire il bottone ed abbassare la zip. La mano di Sabrina si infilò rapida sotto l'elastico degli slip ad afferrare il cazzo e ricominciare il lavoro interrotto. Aldo visibilmente provato in volto, pareva già sul punto di venire.
Maurizio nel frattempo tornò a sedersi liberandomi la vista del corpo di mia moglie semispogliato, il copricostume era stato sfilato dalle spalle e lasciava scoperto il busto, il triangolo del bikini alzato quasi al collo e le tette lucide, inumidite dalla bava di Maurizio, in libertà.
Anche Maurizio si sbottona frettolosamente i pantaloni calandoli alle caviglie insieme alle mutande e afferra con forza la mano sinistra di mia moglie portandola al cazzo ancora flaccido.
Sabrina segava i due uomini alternando lo sguardo tra l'uno e l'altro.
Sabrina invitò anche Aldo a togliere pantaloni e mutande e a dedicarsi al suo corpo.
Sabrina: "Ti piaccio? Non vuoi assaggiarmi anche tu?" ammiccò nei suoi confronti invitandolo verso di lei.
Aldo la baciava delicatamente sul collo, scendendo lentamente alle tette, prima l'una, poi l'altra, giocava con i capezzoli, fino a scendere alla pancia. Prese il copricostume all'altezza della vita per sfilarglielo dal basso. Sabrino aiutò alzando leggermente il sedere per permettere all'abitino di sparire ai piedi.
Aldo baciava la pancia di mia moglie, appena sopra il bordo della mutandina e con la mano si avvicinava all'interno coscia. Sabrina, in risposta, allargò le gambe per permettergli di avvicinarsi all'intimità. La mano di Aldo finì sul pube, fino ad infilarsi sotto alla ricerca della vagina.
Aldo: "Bagnatissima! Ma allora non ti dispiace poi così tanto...".
Maurizio, che intanto aveva raggiunto l'erezione, le prende la testa e se la porta giù. I capelli di Sabrina disturbavano la vista a me ma evidentemente anche a Maurizio, che glieli raccolse con una mano per gustarsi la scena, liberando indirettamente la vista anche a me. Maurizio era tutt'altro che delicato, con la mano che teneva i capelli, spingeva anche la testa di mia moglie verso di lui, affondandole il cazzo troppo in profondità e causandole dei rigurgiti. Come se non bastasse accennava un movimento con l'anca cercando di spingerle il cazzo dentro fino alla gola.
Aldo intanto si masturbava nel suo angolino toccando il culo di Sabrina.
Aldo era abbastanza curato, asciutto e pulito. Maurizio invece flaccido e peloso.
Sabrina era totalmente alla mercè di Maurizio, non poteva fare altro che accogliere il suo cazzo in bocca finchè lui non avrebbe deciso di smettere, totalmente bloccata dalla sua presa energica. Perdeva bava dalla bocca come un rubinetto aperto ma resisteva. Quel pompino violentò durò un tempo per me infinito, forse 5 minuti, non lo so. So che sarei voluto intervenire ma ero paralizzato dalla situazione.
Maurizio: "Brava boccuccia, ora girati". Non era proprio una richiesta, dato che la girò praticamente lui di peso sempre tenendola per i capelli, facendola stendere e pancia in su sul sedile. Aldo dovette alzarsi per quanto possibile per farle spazio. Maurizio le sfilò le mutandine del bikini e non fece fatica ad entrare dentro di lei. Era bagnatissima davvero. Non c'era ombra di preservativo ma ero quasi intimorito da Maurizio e non osai dire nulla.
Come previsto, Maurizio non perse tempo ad abituare la vagina di Sabrina ma partì subito a sbatterla con forza in profondità. Mia moglie si lasciò andare ad una breve smorfia di dolore che però durò solo un'istante. La pancia budinosa di Maurizio dondolava insieme ai colpi che infliggeva a mia moglie, i suoi peli pubici erano già imbevuti degli umori di lei.
Aldo dal canto suo approfittò della posizione per avvicinare il cazzo alla bocca di Sabrina ma non riusciva a ricevere un vero pompino perchè i colpi violenti di Maurizio la facevano sobbalzare parecchio. Le afferrò una tetta con forza per cercare di tenerla ferma e un po' funzionava. Non poteva non farle male, le stava quasi stritolando un seno ma Sabrina sembrava non rendersene conto, in preda al piacere provocato da quell'energumeno peloso che la sbatteva violentemente.
Se non altro, Aldo riuscì così ad infilarle il cazzo in bocca. Sabrina mugugnava, decisamente più a suo agio con quella cappella solo quasi appoggiata all'interno delle labbra.
Vedevo le natiche di Aldo contrarsi lievemente, cercava anche lui di scoparla in bocca ma con tutto un altro approccio rispetto a Maurizio.
Maurizio: "Dai socio, fammi riposare, te la lascio qualche minuto".
Sabrina, togliendosi il cazzo di Aldo dalla bocca: "Come mi vuoi?".
Aldo: "Posso a pecora?".
Sabrina: "Ma certo...tutta tua", salutandolo con un sorriso malizioso si gira nuovamente, ginocchia sul sedile e intimità completamente esposte verso Aldo.
Ecco, Sabrina è una regina nel mostrarsi a pecora. Inarcata alla perfezione e buchetti piacevolmente a disposizione.
Anche Aldo non fatica ad infilarlo dentro. La scopava piano, quasi troppo. Pareva avesse paura di venire troppo presto. Ma a Sabrina sembrava comunque non dispiacere. Maurizio seduto di fianco a lei si masturbava toccandole le tette che pendevano davanti a lui.
Per la prima volta qualcuno si ricorda della mia presenza.
Maurizio: "Giovane, ma il culetto di sta fanciulla si può usare?".
Io: "Eh...No, cioè non ho mai...".
Maurizio: "Ma che peccato! Sentiamo com'è", dice allungando la mano destra verso il buchetto posteriore cercando di infilare l'indice dentro.
Maurizio: "Strettino..ma lo voglio provare lo stesso".
Eravamo totalmente ai suoi ordini, non c'era modo di limitarlo.
Maurizio: "Dai spostati che la rivoglio".
Aldo obbediente si sfila e i due invertono le posizioni. Io impietrito, Sabrina pure, quasi incurante che un orso del genere le stesse per tentare di infilare il cazzo nel culetto vergine.
Maurizio con la saliva e gli umori di Sabrina le ungeva il buchetto, le riusciva ad infilare senza fatica tutto l'indice e lo ruotava. Quanto avrei voluto farlo io, ma mai avevo avuto il coraggio di prendere l'iniziativa.
Raggiunto il livello di lubrificazione che voleva, Maurizio si alza quel tanto che basta per appoggiare la cappella al buchetto di mia moglie e stavolta fortunatamente prova ad entrare con un po' più di attenzione. La cappella entra senza nessuna fatica ma quello sembrava essere anche il massimo spazio accessibile. Provava a spingere ma più di così non entrava.
Maurizio: "Ringraziami ragazzo..Avrei potuto sfondarla ma sono un gentiluomo", ridacchiò nei miei confronti.
Sfilò la cappella dall'ano di Sabrina per infilarla in profondità nella vagina. Lei non se l'aspettava a sobbalzò incurvandosi ma lui la bloccò con forza spingendole giù la schiena.
Maurizio: "Adesso ti chiavo come si deve".
E ricomincia a sbatterla con la stessa cattiveria di prima se non di più. La sculacciava con quelle manone forti lasciandole il sedere rosso fuoco e inveendo verso di lei.
Sabrina stava venendo, glielo leggevo in volto.
Maurizio: "Ti piace eh? Ti piace sto cazzone eh, ragazzina? Lo vuoi ancora più dentro? Ti sbatto forte".
Lei gemeva, e annuiva con la poca voce che riusciva a emettere.
Sabrina: "Si..si..ancora..ancora..aaaaah vengooooo...continua..".
Maurizio: "Bella porca ora ti lascio un bel ricordo, ti riempio di sborra".
Oddio non potevo accettare che le venisse dentro, stavo per intervenire ma mi ferma proprio lei.
Sabrina: "Sii siiii continuaaa non uscire ti pregooo".
Maurizio, fermando di scatto i suoi colpi, con tutto il cazzo affondato dentro di lei: "Aaaaaaaah sto venendooo, ahhhhh siiii".
Si vedevano chiaramente le contrazioni del suo addome, percepivo gli schizzi di sperma che stava riversando dentro di lei.
Tirò fuori il cazzo già moscio, gocciolava. Un'ultima sberla sul sedere prima lasciarsi andare al riposo sul sedile.
Sabrina, totalmente a suo agio nonostante fosse piena di sperma di uno sconosciuto, alza il capo ad incrociare lo sguardo di Aldo che era rimasto spettatore privilegiato degli ultimi minuti.
Sabrina: "E per te cosa posso fare?". Nel fare questa domanda allungò una mano verso la base del suo cazzo, accarezzandogli le palle.
Sabrina: "Mica lasciamo tutto qua dentro, no?".
Aldo: "Eh non so, ti va di farmi un pompino?.
Sabrina, sghignazzando: "Eddai però, prendi un po' di cattiveria dal tuo amico".
E affonda la testa sul cazzo di Aldo, prima abbassando completamente il prepuzio con la mano e poi prendendo in bocca la cappella. Aldo immobile, si godeva il pompino inerme.
Maurizio: "Prendile i capelli che sennò lui non vede niente..Mica vorrai negargli questo spettacolo, no?".
Aldo ubbidiente raccoglie i capelli di Sabrina e piano piano prende confidenza, inizia ad accompagnare i suoi movimenti con il bacino aiutandola ad affondare il cazzo bene in bocca. Una volta preso il ritmo è ormai Aldo in pieno controllo del pompino. La mano che tiene i capelli tiene anche bloccata la testa impedendole di indietreggiare mentre con il bacino le infila il cazzo in bocca a suo piacimento. Sabrina approfitta del suo ruolo passivo per accarezzare palle e perineo di Aldo.
Aldo: "Io starei per venire", dice delicatamente mollando la presa sulla nuca di mia moglie ma è lei stessa a redarguirlo.
Sabrina: "E allora non ti fermare cazzo! Sborra tutto!".
Aldo riprende a scoparla in bocca rallentando i movimenti ma rendendoli più profondi, chiaro segno che ormai l'orgasmo sia imminente.
Aldo: "Sto per venire, vengo vengoooooo" dice bloccando il cazzo tutto in gola a Sabrina. Stavolta posso vedere chiaramente la base del cazzo che si contrae ritmicamente a spingere la sborra in bocca a mia moglie. Sborra che poi ricola giù lungo il cazzo di Aldo insieme alla saliva.

Non perdiamo tempo in convenevoli. Anzi, i due sembrano volerci liquidare velocemente. Sabrina si riveste, torniamo a casa.
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