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La geisha


di Membro VIP di Annunci69.it LaTuaLei
20.02.2017    |    6.438    |    6 8.8
"Risalire le calze, sentire il merletto del silicone dell’autoreggente consapevole che poi ci sarà il calore della carne..."
Seduta. Composta come sempre. Al suo posto. Testa china. Occhi aperti.
In attesa del momento di respiro. Di vita. Di luce.
Nuda. Aspettando il richiamo. La scintilla che innesca l’inizio dei preparativi. Della vestizione. Del sentirsi all’interno di un corpo caldo pulsante.
Discreta. Non disturba non usa prepotenze. Può passare un minuto, un’ora, un giorno. Una settimana. Giorni senza vita. Nel continuo assopimento. Ma presente, sempre presente. Non da fastidi, non prevarica la sua natura ne la natura ospitante. Consapevole di essere un piu. Un essere che vive di riflesso ad un simmetrico vivere.

Lui, normale, trasparente. Uno dei tanti uomini che ogni mattina entra nel tram tram della vita. Ci si butta a piedi pari. Il traffico, l’ora mattutina di alzarsi di recarsi a lavoro. La vita normale con Lei dentro. Lei che come una geisha silenziosa l’accompagna in ogni momento. Spesso Lui la dimentica. Troppo indaffarato. Il lavoro, la famiglia. La testa piena di cose di pensieri. Lei li, dolce. Senza nulla pretendere.
Ogni tanto il pensiero di lui va a lei. Ai momenti piccanti ai dolci abbracci al sentire le eccitazioni dei molti che godono di lei. Lei in quei momenti esce dall’intorpidimento. Alza lo sguardo.
Ma il momento non è propizio. Oggi c’è troppo lavoro. Oggi ci sono impegni di vario tipo. Non ti posso dare retta. No non posso.
Evito il pensiero di Lei. Di cio che comporta il viverla. L’eccitazione di un secondo lascia spazio al vivere quotidiano. Fatto di altre sensazioni di altre emozioni. Del vivere di lui senza lei.
Spesso passano i giorni. Lui vorrebbe chiamarla. Vorrebbe sentirla sorridere e gemere. Programma incontri. Programma momenti. Organizzai suoi spazi. I suoi momenti di luce di colore.

Lei sempre li silenziosa.
Lui la sente. La vede nelle sue stesse cosce. La vede quando si veste da uomo e copre le gambe tornite, lisce che eccitano i momenti. Ogni tanto pero lui non resiste. Deve chiamarla. Deve vedere il suo sguardo. La geisha deve sorridere con lo sguardo. Gli occhi devono scintillare desiderio.
La chiama. Gli organizza un incontro. Tra i tanti contatti e amici. Tra le tante richieste di chi vuole conoscerla. Un primo incontro? Un incontro con un amico abituale. L’eccitazione della geisha che non si risparmia. Che suggerisce piu maschi. Vuole sentire viversi. Vuole assaporare il dolce frutto che gli cresce tra le labbra. E’ ingorda. Il primo lo vuole per poi passare ad un altro poi ad un altro e un altro ancora. Il tempo tiranno. Poi gli incroci con maschi che non sempre riescono a coincidere in orari spazi. Solitamente uno sprazzo di vita non si riduce ad un solo incontro. Devo appagarla. Il suo servilismo deve essere ripagato con abbondanza di cose di emozioni.

Lui inizia mentalmente a vestirla. Nessun dettaglio lasciato al caso. Il luogo. Sarà un incontro in macchina. Un incontro presso una casa. Tutto varia in funzione di cio che sarà il momento in cui la TuaLei dovra essere.

Un perizoma, di che colore, con che merletto. Le calze. Il colore. Le alternative. Quale mini o un abitino. Oggi voglio che quei grossi seni te li tocchino con avidità ti metti quella maglietta aderente. Vedrai con che occhi ti guarderanno. Che eccitazioni avranno al solo guardare quel petto enorme che imperioso tende a voler rompere le elasticità della maglietta.
Quali scarpe?. Quanto devi camminare? Dove? Alcune volte gli stivali tacco alto ma largo sono comodi per incontrare nuovi amici per agevolare infrattamenti. Certo non apprezzeranno appieno il tacco a spillo che adori ma li, dietro un albero, alla penombra dei lampioni nel buio quasi totale lo stivale ti permette di camminare sull’erba con il maschio che hai appena conosciuto che non vede l’ora di mettere le mani sotto il giaccone. Risalire le calze, sentire il merletto del silicone dell’autoreggente consapevole che poi ci sarà il calore della carne. La pelle liscia che accarezza. Tirerà fuori il suo frutto già pronto per essere assaporato e che da li a breve sentirà il calore delle labbra e il piacere dell’affondare dentro di te.

Dai cara la mia geisha, per oggi due appuntamenti. Uno fuori per conoscere ed uno in casa dove con calma assaporerai. Ti voglio con autoreggenti nere, molto velate. Abitino corto svolazzante nero. Quello semitrasparente all’altezza dei seni così si intravedono. Perizoma nero. Metterai gli stivali al primo incontro perché gli ho dato appuntamento fuori. A giudicare dalle foto ha un arnese grosso duro e succoso. Vedrai ti piacerà. Un 45 minuti e poi vai al posto in casa dove sai. Togli gli stivali e metti le decoltè nere. Sai gia chi è. Uno dei tuoi amici fissi che al massimo fanno passare dieci giorni poi ti vogliono. Con lui sarai piu rilassata e ti gusterai veramente tutto.

Lei alza gli occhi sente che a breve sara di nuovo il suo momento. Uscira allo scoperto e potrà vivere quei pochi ma intensi momenti con gli amici che minuziosamente ha scelto il suo Lui.
Un nuovo maschio. Un nuovo membro da sentire da gustare da leccare. ……Sono molto eccitata, non vedo l’ora di fare la mia nuova conoscenza. Dice di avere un bel coso, dalle foto sembra cosi. Ho proprio voglia sono un po di giorni che non sento tra le labbra il gonfiarsi dell’eccitazione di un uomo e ne ho proprio voglia. Fra circa due ore quando lui finira di lavorare potrò dare inizio ai miei preparativi. Mi vuole sul nero. Bene mi piace. Non vedo l’ora di tirar su le autoreggenti e mettermi sui tacchi ho voglia di sentire le sue mani su di me.

Giunto il momento inizio il rito. Lui lascia spazio alla TuaLei. La geisha ora gestisce i preparativi da vita a cio per cui è. Prepara tutte le cosine. Inizia piano piano ad indossarle. Ora è lui dentro e la guarda. La guarda mentre si veste. La scruta dallo specchio. Mentre dalla testa tira giu il vestitino sui seni gia indossasti. Vede le curve, le cosce. Sa quale effetto farà sui due maschi che incontrerà e lui guardera avidamente le geisha mentre esaudirà i desideri di quei maschi. Lei sente lo sguardo di lui dallo specchio. Sono pronta ora pero per uscire di casa devo mettere qualcosa che poi toglierò fuori in macchina. Metto su una tuta sul vestitino. In questo modo posso uscire senza dare nell’occhio.
Dieci minuti e sono sul posto. L’appuntamento è direttamente fuori sul vialetto di un parchetto. E’ gia buio quindi con gli stivali e il cappotto non do nell’occhio sembro comunque una ragazza che passeggia tra gli svariati corridori del tardo pomeriggio. A distanza di una trentina di metri noto un uomo seduto su una panchina, sotto un lampione. Guarda l’ora. Mi avvicino con cautela fino a poterlo vedere bene sul viso. Sono ad una ventina di metri da lui. Un uomo distinto senza capelli con gli occhiali, avrà circa 60 anni. Rallento il passo e continuo a camminare. Mi nota. Nota l’arrivo di una persona diversa dai corridori. Aspetto prima di fare alcun cenno di riconoscimento. Continuo a camminare. Il cappotto ad ogni passo si apre e lascia intravedere la coscia velata dall’autoreggente nero. Sono a meno di 10 metri. Noto che il suo sguardo va ripetutamente sul cappotto che si apre. Chissa cosa si sta chiedendo. Si dira sarà Lei? La certezza ce l’avrà solo nel momento in cui io gli rivolgerò lo sguardo che camminando tengo sul telefono che faccio finta di usare. Ok ci siamo. Alzo lo sguardo e gli sorrido. Ciao. Piacere. Si alza e con galanteria mi da la mano. Piacere e mi dice il suo nome. Mi siedo accanto a lui. Diamo meno nell’occhio se chiacchieriamo qui almeno per conoscerci. Le persone che fanno sport e che girano nei paraggi non sembra notino cose strane perche sembriamo una coppia che parla seduta ad una panchina. Le gambe accavallate che lasciano mezza coscia fuori dal cappotto sono oggetto del primo complimento. Mi mette la mano sul ginocchio. Mi eccito. Cosa mi dici di bello, mi domanda. Dimmi di te gli rispondo. La sua mano va su e giu dal ginocchio alla mezza coscia scoperta. Siamo seduti molto vicini praticamente attaccati. Ha la fede. Gli metto la mia mano sopra la sua. Lo accompagno sulla coscia che non si vede che sta sotto il cappotto. Sente l’autoreggente poi la pelle calda. Il suo mmmmm denota approvazione. Ora sento anche la sua mano destra che da dietro tasta sopra il cappotto. Vuole cercare un varco per toccare. Mi muovo velocemente alzandomi e lasciando libera la coscia sinitra mentre copro la coscia destra con il cappotto. In questo modo puo tenere la mano con la fede sopra il cappotto per non dare nell’occhio e al tempo stesso muovere la destra sotto la gonna e toccarmi. Il suo “oddio che voglia” anche in questo caso mi fa capire che gradisce. Allungo la mano sinistra, lo cerco. La conferma del suo indice di gradimento è tutta li a portata della mia mano. I pantaloni sembra gli stiano per scoppiare. Come due innamorati metto la mia testa sulla sua spalla come se ci stessimo baciando e con la mano gli sbottono i pantaloni e tiro giu la zip. Nel frattempo ci guardiamo intorno. Non diamo nell’occhio. Mentre lui mi tasta tra cosce e sedere, cercando anche con il dito il mio nido del piacere, io ho il suo coso a pelle in mano. Gonfio. Molto gonfio. Avrei la voglia di sentirlo in bocca ma il posto non lo permette. Alzarsi ora per spostarsi dietro una fratta forse darebbe molto nell’occhio. Mi dice di andare nella sua macchina ma anche li poi si perde tempo per cercare un posto e non ho molto tempo fra un po devo incontrare l’altro maschio. Gli dico dai stiamo qui con calma ti faccio una sega poi organizziamo con calma. Il si di questa proposta lo sento direttamente dall’indurimento oltre misura del suo affarone. Sono ancora sulla sua spalla e mentre lui con la destra continua scrutare con delicatezza tenendo invece la sinistra ferma sul ginocchio sopra il cappotto io inizio a muovere la mia mano da sopra la sua cappella a tutto il corpo del portentoso membro. Non ce bisogno di accelerare molto i movimenti e poco dopo sento pulsare la sua vena, inizia a venire, sotto il cappotto bagna tutto. Ho la mano piena del suo caldo liquido. Una quantità industriale di liquido esce con continue pulsazioni e sembra non voler terminare io continuo a sguazzare in quel brodo caldo muovendo la mano fino a quando lo sento pulsare. Il suo silenzio, forse per non dare nell’occhio, è quasi un controsenso rispetto a quanto si è bagnato. Sarà un casino ora per tornare a casa (gli dico) hai tutto zuppo. Non ti preoccupare mi fa con uno sguardo paradisiaco di chi ha goduto come un porco.
Gli do istruzioni. Gli dico facciamo una cosa ci alziamo insieme e andiamo verso le macchine. Poi li ti pulisci. La sua preoccupazione. Mi dice quando ti rivedo. Dai poi organizziamo (gli rispondo). Vuole il mio numero. Gli dico dammi il tuo e ti faccio uno squillo ma attenzione solo messaggi e non espliciti. Ok. segno i numeri che mi dice e ci alziamo. Mentre camminiamo verso le macchine a braccetto gli faccio lo squillo. Ci salutiamo.

Guardo l’ora. Si è fatto tardi. Mi devo sbrigare. Ho solo 20 minuti per andare al posto che uso al chiuso e aspettare l’altro amico che sicuramente spolperò con tutta la voglia che mi è venuta con questo primo incontro.

Arrivo di corsa. Mi preparo velocemente. Veramente devo solo togliere la tuta mettermi un po in ordine e mettere le decoltè nere. Pochi minuti e ci sono. l’occhio di lui allo specchio guarda come una maniaco le cosce che fino a poco prima il maschio ha toccato. Suona il telefono. Sta parcheggiando.
Sale. Lo accolgo mi da un bacio sulla guancia e gia con gli occhi mi scopa le cosce.
Andiamo in camera da letto.
Si spoglia. Il suo coso lo conosco bene per tutte le volte che siamo stati insieme. Si mette a pancia all’aria e mi fa sfogare. Gli ciuccio il coso con una voglia incredibile. Non resiste. Vuole montarmi. E’ esigente e prima di venire mi vuole infilare in tutte le posizioni. Di fianco, io sopra. Lui sopra ed io con le gambe in alto. Poi la ciliegina se la serba sempre per ultima. Dai mettiti a pecora. Mi metto a quattro zampe, di fianco ho lo specchio (il mio lui guarda da dentro il suo riflesso da femmina). Inarco la schiena mentre lo sento infilare il suo arnese dentro. Inizia gustandosi il movimento del mio fondoschiena ma poi non resiste accelera e inizia a sbattere sbattere sbattere. Viene…….
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