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Sarà stato un peccato 3


di Membro VIP di Annunci69.it LaTuaLei
22.08.2016    |    1.946    |    4 9.5
"Ora sento anche la sua gamba sfiorare la mia..."
Tra le varie incombenze che ognuno di noi ha nella vita di tutti i giorni certe volte alcune ti fanno veramente piacere.
A fine luglio un mio caro amico e conoscente nella vita ordinaria mi da la bella notizia: "mi sposo".
Cavoli penso, gli dico con un grande sorriso auguroni. Un bel passo nella vita. Personalmente molto rischioso al giorno d'oggi. Ma ognuno vive le sue esperienze di vita.
Luca (non è questo il vero nome), conosce Eleonora (anche questo non è il vero nome), da ormai 5 anni. Si frequentano con assiduità e stanno bene insieme. Nel rispetto reciproco e a quanto si vede dall'esterno, sembra una coppia che non litiga e va serenamente d'accordo.
Chissà con il matrimonio. Spesso le donne cambiano, si sentono più sicure e pretendono di più e sono meno accomodanti. M'ha! Speriamo che in questo caso l'eccezione confermi la regola.
Insomma la buona notizia comunicata dal mio amico e' accompagnata da un'altra bella notizia che però mi riguarda strettamente. Sarò il suo testimone.
Cavoli che onore. Penso.
Però il tutto si svolge in chiesa e subito gli dico che non ho la cresima per farlo. Mi dice tranquillo si prende velocemente. Non devi mica fare tutta la trafila che fanno i bambini con anni di catechismo. Mi dice: "mi occupo io di dirti dove andare per fare tutto velocemente. A settembre vedrai sarai pronto e cresimato. Mi sorride.
Ok gli dico. Se è così non ci sono problemi.
La settimana dopo Luca mi chiama e mi dice di andare in un posto, il pomeriggio stesso.
Gli dico ma ad agosto ormai chi c'è? Non è meglio aspettare settembre. Insiste dicendomi guarda ora ci sono comunque. Questo servizio è continuo mica chiudono!
Ok, gli dico, pomeriggio verso le 17 sono li. Devo andare da qualcuno in particolare? No, mi dice, vai li e chiedi che mi hanno riferito che comunque c'è sempre qualcuno che ti dice cosa fare.
Per le 17 sono li. Chiedo dove devo andare.
Mi dicono di andare in un posto. Seguo le indicazioni e dopo qualche minuto mi trovo davanti un prete di mezza età di colore con una pancia ben prominente.
Mi fa accomodare alla sedia davanti la scrivania e mi fa alcune domande.
In particolare mi chiede i motivi per i quali faccio questa cosa. Gli dico un mio caro amico si sposa e mi vuole come testimone.
Vuole approfondire il discorso sul perché. Forse un po bisogna anche credere in quello che si fa. Mi chiede come mai fino ad ora non ho pensato di farla.
Rispondo, che, si, un po credo, ma non ho mai sentito la necessità.
Già dice. Un po come tutti di questi tempi. Siamo un po presi dalle faccende della vita e ci dimentichiamo delle cose più importanti. Sorride.
Ok, mi dice raccontami un po di te della tua famiglia. Delle tue passioni.
Penso. Vorrà di certo capire se non sono un poco di buono.
Lo guardo un po preoccupato.
Mi dice tranquillo è giusto per conoscere un po meglio la persona che vuole fare questo passo. Tutto sotto segreto comunque.
Ma, continua, sono sicuro che sei una persona tranquilla. Sbaglio?
Certo certo lo rassicuro una vita normale.
Comincio a raccontargli un po della mia famiglia di me nel passato che frequentavo più assiduamente l'ambiente. Poi il lavoro il tram tram quotidiano che ci lascia poco tempo etc.
Dentro di me penso se sia il caso di raccontargli anche l'altra parte di me.
Sono molto indeciso e mentre gli racconto le cose sono molto combattuto. Penso che comunque parlarne faccia bene. Poi è comunque una parte di me. Tanto non credo che il fatto che mi piace mettermi abiti femminili sia una cosa così disdicevole da creare problemi per concludere l'iter.
Poi se ne sentono di tutti i colori da parte del loro mondo che magari mi capisce anche.
Parla lui una buona ventina di minuti di cose specifiche interrompendomi nella mia esposizione. Forse gli basta. Ha capito il tipo.
Mi dico non serve dire tutto. Mentre penso a questo e con un po di sollievo mi tranquillizzo. Mi fa una domanda secca. Mi chiede se bevo. Se fumo. Se ho dei vizi.
Al che gli dico che sono una persona tranquilla. Se bevo lo faccio con amici ma nei limiti della salute senza eccedere. Non fumo assolutamente. Mi fa schifo. Sorride.
Poi, gli dico...ma mi fermo, cosa? Mi chiede. No niente.
Credevo volessi dirmi qualcosa. Hai qualche pensiero che vuoi dirmi?
Insomma sente che voglio dire qualcosa ma sono combattuto.
Arrossisco. Sento tutta la faccia diventare di fuoco. Be da tanto tempo sento una parte di me che in alcuni momenti si sente a suo agio ad indossare indumenti femminili.
Mi guarda. Sta zitto.
Sono veramente in imbarazzo.
Capisco mi dice con una faccia che non fa trasparire emozioni. Non so cosa pensa di me. Ma io so che non faccio male a nessuno. Sono tranquillo.
Gli dico ma è una cosa solo mia che vivo nel mio intimo e non faccio male a nessuno. Quasi a volermi giustificare.
Silenzio....

Mi dice ma hai mai avuto qualche esperienza con uomini?
Ormai sono in gioco e gli dico tutto con sincerità.
Gli dico che da qualche anno a questa parte sono passato dal vivere questa cosa in segreto con me stesso, a conoscere persone che magari cercano una persona a cui piace vedermi in minigonna e tacchi alti.
Si, continuo ho conosciuto qualche amico con cui vivo con rispetto e tranquillità questa cosa. Io faccio la femmina lui il maschio.
Sento che questa cosa comunque fa parte di me.
Quando mi metto su mi vedo molto femmina e noto che la stessa cosa la vedono questi miei amici che in quei momenti mi vedono come fossi una vera femmina.
Lo vedo incuriosito. Il suo viso non è arrabbiato ma tranquillo.
Mi dice e cosa ti piace mettere di solito. Fammi un esempio per capire.
Gli racconto un po.
Partendo dai piedi.
Adoro le scarpe a tacco alto. Ne ho 6/7 paia tutte devono essere rigorosamente a tacco altissimo. Mi piace vedere le mie gambe, le cosce sui tacchi. Anche i miei amici mi dicono che le mie cosce sono molto femminili.
Poi adoro indossare autoreggenti ma anche calze collant dipende da cosa poi metto sopra.
Poi il perizoma lo ritengo indispensabile.
Gonnelline corte di vario genere e alcuni vestitini che comunque lasciano sempre vedere le cosce.
Uno dei miei amici, poi gli dico, mi ha regalato un paio di seni in silicone. Adoro indossarli e sentire il loro peso. Metto quindi anche il reggipetto. Poi una parrucca.
Cerco un po di truccarmi con rossetto e fondotinta ma su questo ancora devo approfondire il discorso.

Interessante mi dice. Proprio un'altra persona. Qui ti vedo maschio normale e stento a capirti e vederti al femminile. Gli dico se vuole ho delle foto. Giusto per capire.
Hai delle foto?
Si, sull'ipad ne ho qualcuna. Faccio per prenderlo dallo zainetto.
Incuriosito si sporge dalla scrivania.
Lo apro e cerco qualcuna di quelle foto che ho messo su annunci.
Trovate.
Giro lo schermo verso di lui e lo osservo.
Guarda interessato.
Nei suoi occhi leggo non so bene cosa. Un po di stupore.
Sorride.
Mi guarda.
Dice, ma queste foto sono di te? Lo dice in maniera incredula.
Si, gli rispondo. Lo so, non sembra da come mi vede qui, ma sono realmente mie.
Un po incredulo mi dice, se queste sono veramente le tue devo dire che sembri una femmina veramente.
Sorrido e arrossisco. Grazie, si me lo dicono tutti. Ma ci crede o crede che sia un mezzo matto?
Si si ti credo risponde. Senza molta convinzione.

Gli dico ritornando al discorso per cui sono qui. Ci sono problemi? Spero di no? Il mio amico conta sulla mia partecipazione come testimone.

No no, mi dice continuando a tenere gli occhi più sulle foto che su di me. Vediamo non ci dovrebbero essere problemi.
Si sono fatte ormai le 18.30 e mi sono un po stufato di stare li.
Allora dico?

Si, bene. Potrei chiederti una cosa? Noto in lui un po di imbarazzo.
Potresti tornare domani sempre alle 17. Mi piacerebbe parlare con la tua parte femminile mentre sei così vestito.
Ma.
Ma, gli dico come faccio devo venire vestito così? No porta con te qualcosa e ti cambi qui. Perché crede che sono una specie di mitomane. Guardi che non gli avrei detto nulla se non era vero.
Perché avrei dovuto farlo? Perché dire cose che non sono vere?
No, mi risponde non è che non ti credo sono solo curioso. Mi guarda e sorride.

Un po innervosito perché di fare la passerella davanti a lui non è che mi va molto. Penso subito sarà uno di quei maniaci. E' brutto, ha una pancia enorme. Non mi entusiasma l'idea.

Continua dicendo così domani definiamo bene il discorso e fissiamo i vari appuntamenti per iniziare il percorso breve per prendere quell'attestazione che ti serve.
Lo guardo, un po rosso in viso un po scocciato. Ma e' necessario che venga così? E quadro le foto?
Si giusto per capire.
Ok faccio. Mi alzo. Saluto senza dargli la mano. A domani.

Vado via e mi sento un po sollevato. Non mi piace fare cose dettate da altri. Poi con persone che non mi ispirano. Passo tutta la sera e la mattina seguente a pensare di disdire l'appuntamento dicendo al mio amico che non si fa in tempo per la data che mi ha detto.
Ci penso, ci ripenso. Poi decido di andare a vedere. Al limite gli do una pizza e me ne vado.

Alle 17 sono li. Entro e vado nella stanza dell'altra volta. Ho pensato a cosa mettere e ho deciso di mettere semplicemente tacchi alti. Senza calze, con questo caldo, poi ho le gambe abbronzate. Vestitino corto. Perizoma. Seni etc. Non mi trucco però non ci perdo tempo. In caso ciao.

Entro lo trovo li come il giorno prima.
A ciao mi dice. Si alza. Mi da la mano.
Mi dice seguimi andiamo in sala riunioni si sta più freschi e li c'è il bagno dove puoi cambiarti.

Mi fa strada. Certo non si può vedere con quel suo abito lungo e nero rigonfio sulla pancia in maniera assurda. Un pancione penso. Puzzerà pure.
Apre una porta e mi introduce all'interno di una sala fresca e ben arredata. Molto pulita. Mi indica il bagno.
Gli dico ma non c'è rischio entri qualcuno?
No tranquillo dai vai.

Ok, mi giro e mi dirigo verso il bagno. Anche il bagno è bello. C'è ne sono due con un antibagno. Mi chiudo nell'antibagno.
Mi spoglio. Metto il perizoma. Le scarpe aperte tacco 12. Metto reggipetto e seni in silicone. Prendo un po di olio corpo e mi ungo le gambe. Mi piacciono unte quando sono abbronzate.
Metto il vestitino che ho scelto. Arriva a metà coscia. Parrucca.
Schiavo la serratura e apro piano.
Gli dico sono pronto posso.
Mi dice si vieni avanti. Nel frattempo ha messo le carte sul tavolo forse per dare un senso al discorso. E' seduto al capo opposto del tavolo ovale dal quale arrivo io dal bagno.
Cammino verso di lui. Mi dice bene sei proprio come in foto forse anche meglio.
Sei veramente una femminuccia mancata. Sottolinea.
Cammino verso di lui con lo sguardo non diretto verso i suoi occhi che comunque sento insistenti sulle mie gambe.
Cammino lentamente.
Bene, bene continua a dire. Arrivo al fianco del tavolo dove è' seduto lui. Si alza per aiutarmi ad accomodarmi nella sedia di fianco alla sua.
Il mio sguardo imbarazzato è diretto verso il tavolo mi accomodo sulla sedia accavallo le gambe, mi piace sentile oliate e scivolose.
Alzo lo sguardo mentre si volta e va verso la sua poltrona.
Al momento di voltarsi però noto qualcosa di insolito che si intravede, ma più che intravede, si vede bene. Da sotto la sua pancia assurda ed enorme c'è una protuberanza.
Vede che la noto. Mi fissa negli occhi e con un sorriso malizioso alza le sopracciglia.
Avvampo immediatamente.
Testa a fuoco e parrucca che mi scotta e mi fa grondare gocce di sudore sulla fronte.
Lo nota, mi porge un pacchetto di fazzoletti per asciugarmi.
Lo ringrazio.
Si alza di nuovo. I miei occhi ricadono di nuovo li. Mi si avvicina prendendo le carte e porgendomele mettendole davanti a me.
La sua veste sfiora le mie gambe.
Guardo i fogli. Lui mi spiega che devo compilare dei documenti e con il dito mi dice i vari campi.
Ora sento anche la sua gamba sfiorare la mia.
E' in pratica attaccato a me in piedi. Io seduto con le gambe accavallate. La protuberanza della sua veste scompare sotto il tavolo (non è alto per niente. Pancione e basso....). Ma nel movimento di spiegare va ogni tanto indietro e riemerge. Ho le mani sulle ginocchia e ad uno dei suoi movimenti con una mano faccio per toccare. Come un gatto con il filo di lana cedo alla curiosità e mi viene voglia di sentire.

Tocco la veste proprio li, prima con un dito (lui continua a parlare della pratica e a spigare. Ormai non ci capisco più niente ho la testa annebbiata), poi con il palmo della mano.
Dal tessuto sento la sua eccitazione. Mi prende in contropiede. Mi stupisce. Dalla veste percepisco il volume della testa. La mi a mano non basta per tutta la superficie. Ora non fa più aventi e indietro in maniera ondulata. Ora parla, non guarda se non con la coda dell'occhio. Sta indietro per offrirmi ciò che ha.
Nota il mio stupore nel sentire la sua grandezza, larghezza.
Sempre dalla veste risalgo indietro.
Sembra non finisca più. A ecco sento le palle gonfie.
Solitamente dei neri si dice sono ben dotati. Questo però non è alto non è muscoloso. Lo prendo bene in mano, la mia mano cinge a malapena la metà della sua circonferenza. Faccio su e giu due tre volte.

Si gira verso di me forte delle sue dimensioni che sa mi hanno stordito nonostante il suo aspetto.

Ora mi guarda. Guarda le mie cosce. I veli sono caduti anche per lui.
Infilo la mano tra un bottone e l'altro della veste. Sento la sua tanta carne calda ed eccitatissima. Si sbottona il bottone di sopra alla fessura poi quelli di sotto.
Emerge questa carne nera e gonfia di desiderio.

Lo guardo, guardo lui negli occhi. Ritorno su lui. Lo lecco come un gelato. Profuma. Bene.
La mia mano continua su e giu. La mia lingua come un segugio scopre ogni anfratto di quel rigonfiamento.
Non parla.
Allargo la bocca lo voglio sentire tra le labbra. A stento riesco a infilarlo nella bocca. Largo veramente come non mi era mai capitato e lungo peraltro. Mi sembra una scena di quelle porno dove donne in calore prendono in bocca il cazzo nero di cavalli inconsapevoli di stare sotto una telecamera come attori porno.
Una cosa nera, nerissima. Lunga. Larga. Gonfia.
Tre, quattro pompate con la bocca gli fanno dire due parole. Che bocca calda che hai.
Sento le sue braccia, mi vuole in piedi.
Mi alza, mi tocca le cosce. Le sue mani vanno sotto la gonna. Scrutano.
Dice altro sulla mia pelle liscia.
Mi fa girare. Alza la gonna. Osserva il perizoma.
Proprio femmina dice.
Ormai ho la testa completamente offuscata dalla voglia.
Si avvicina con il suo coso.
Gli dico ma è troppo grande. Non ho dietro nulla. Preservativo, lubrificante.
C'è l'ho io dice.
Si allunga verso la sua poltrona davanti, sul tavolo una sacchetti nera. Dentro tutto l'occorrente.
Ok gli dico ma piano e con calma c'è l'hai troppo grosso.
Ok tranquilla mi dice.
Si mette da solo il preservativo mentre io mi ungo abbondantemente.
Metto anche il lubrificante sul preservativo.
Mi giro.
Lo guido piano. Do io dei colpetti delicati per sentire se mi si apre a tanta larghezza.
Sarà il tanto lubrificante, sarà l'eccitazione ma dopo poco sento un clap, mi è dentro.
Quella capoccia assurda è dentro.
Mi cinge i fianchi. Mi tira a lui. Dico piano faccio io. Oltre alla larghezza devo fare i conti con la lunghezza.
Ho la pancia appoggiata allo schienale della sedia. Lui dietro. Dentro con la capoccia che cerca di affondare. Io lo tengo devo gestire io il ritmo altrimenti mi rompo.
Metto altro lubrificante nel mentre.
Piano piano, con dolcezza lo faccio affondare sempre di più dentro me.
Tengo la mano tra il mio culo e il suo basso ventre per evitare che una botta mi dilani.
Affondo sempre di più e con più ritmo. Eccitante.
Godo come una cavalla. Apertissima come non mai.

Lo sguardo mi cade sulla porta dalla quale siamo entrati la noto socchiusa. Ma l'avevamo chiusa mi dico. Sento la presenza di qualcuno che spia in quella fessura.
Non mi interessa penso ad altro, ormai sono in ballo e mi voglio gustare questa incredibile montata.
Ormai ho tolto la mano tra noi. Il suo ventre sbatte sul mio culo. E' dentro di me in tutta la sua larghezza e lunghezza.
Dalla spiraglio della porta noto un'ombra,mi eccita, chissà se sono d'accordo.
Ora mi sbatte con vigore ed eccitazione sempre più velocemente. Lo sento sudare.
La mia schiena è zuppa.
Ad un certo punto rallenta. Penso sarà venuto.
Si toglie da dietro. Mi gira. Toglie il preservativo.
Prende la testa e l'accompagna sul suo cazzo.
Apro la bocca e lo pompo con avidità, voglio vederlo godere. Voglio che lo spione veda come gode.
Anzi a sempre di più. Ad un certo punto sento pulsare la sua vena. Faccio appena in tempo a togliere e chiudere la bocca. Uno schizzo incredibile mi inonda la faccia. Poi un altro che cade sl tavolo. Un altro ancora mi prende al collo, poi di nuovo in faccia. Liquido a non finire. Continuo a pomparglielo con tutte e due le mani dirigendo il getto sul tavolo. Cavoli come un cavallo davvero. Incredibile.
Finisce di svuotarsi.
Mi alzo e vado in bagno per pulirmi.
Mi lavo, mi cambio.
Rientro nella stanza lui si è composto e con i fazzoletti cerca di pulire alla meglio il tavolo.
Gli dico allora per quella cosa?
Ok tutto tranquillo ci sentiamo a fine agosto e organizziamo un mini corso.
Lo fai tu? Gli chiedo. Si sorride.
Ok sorrido.
Ciao

Nell'uscire intravedo un altro prelato sarà stato lo spione. Tiene la testa bassa. Io esco.






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