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Gay & Bisex

Il Medico, il Donatore e il Moribondo - 2


di TheStoryteller99
28.12.2022    |    1.675    |    1 9.7
"Paxton si appoggia al muro e si afferra il cazzo - Voglio lei, dottore..."
Pare sia inutile dire che il cartello affisso da Dorian fu un vero successo.
In breve tempo l'ambulatorio registrò un record di donazioni esorbitante. Dorian e i suoi colleghi navigavano letteralmente nello sperma per la quantità di uomini che giungevano nella banca a donare il proprio seme.
Il medico sapeva che il 90% dei maschi donava solo per stare in quella stanza a farsi stuzzicare dalla presenza di altri uomini alle prese coi loro amichetti, che tiravano fuori tutti insieme e smanettavano per vantarsi della sborrata più lunga o più copiosa; c'era chi faceva a gara sulla quantità di peli, chi addirittura sull'odore del proprio pacco.
L'ambulatorio della banca era diventato un vero punto d'incontro per pervertiti.
E il bello era che quasi nessuno di essi era gay, ma erano quasi tutti etero convinti.
Peccato che più di una volta Dorian fu costretto a rimproverare gli avventori sulle modalità in cui raggiungevano l'orgasmo.
Una volta, per esempio, dovette staccare due trentenni che volevano vedere quale tra loro due avesse il cazzo più gustoso e la sborra più saporita. Ovviamente per fare ciò i due dovevano spompinarsi, cosa che a Dorian non dispiaceva, se la situazione si faceva più bollente lui era anche disposto a gettarsi nella mischia (un'orgia nell'ambulatorio era proprio ciò che cercava in alcuni momenti), però quei due avevano deciso che per assaporare meglio ognuno lo sperma dell'altro dovevano ingoiare. E questo al medico non andava; era disposto a fare porcate con tutti lì, ma finalizzate unicamente alle donazioni.
Dopotutto, l'unica volta che lui stesso non aveva utilizzato una situazione arrapante per la donazione era stata con Philip e infatti la cosa l'aveva fatto sprofondare nella sua spirale di rimpianto.
Philip era ancora tra i suoi pensieri, nonostante tutti i cazzi che vedesse ogni giorno. Non importava che a ogni ora fosse costretto a saltellare da un pisello all'altro per riempire i suoi bicchierini; non importava che in molti gradivano un intenso massaggio prostatico o un vivace pompino per sborrare (sì il dottore aveva iniziato a offrire prestazioni orali).
Dorian pensava ancora a quel piccolo twink venuto solo per essere deflorato e costretto ad andarsene insoddisfatto.
Il medico aveva ormai perso ogni speranza a riguardo, Philip non sarebbe più tornato e lui doveva accettare il fatto che quell'ambulatorio non avrebbe più sentito il canto delle sue urla di godimento.
Col passare del tempo, Dorian si rassegnò.
Ma fu proprio in quel momento che il destino sembrò mettersi in moto.
Due uomini sulla quarantina, Jill e Paxton, giunsero un giorno all'ambulatorio per sottoporsi agli esami preliminari che sancivano se il donatore era idoneo o meno...

... si sono seduti sulle sedie davanti alla scrivania di Dorian per ascoltare l'esito degli esami.
Jill è un ometto slanciato, con un fisico a metà strada fra l'esile e il muscoloso; biondino e con occhi azzurri, ha il visetto di un angelo al quale sta iniziando a crescere la barba. A Dorian scatena un certo interesse, perché lo immagina inginocchiato davanti a lui col suo cazzone in bocca, mentre quegli occhi azzurri lo fissano implorando di dargli di più.
È la prima volta che fantastica di fare sesso con qualcun altro che non sia Philip.
E il suo pisello acconsente svegliandosi di colpo.
- Allora, dottore? - chiede Paxton ridestando Dorian dal suo torpore.
Anche lui è un bell'omaccione, quasi il contrario di Jill, perché dove lui è biondo Paxton è Bruno; dove Jill è slanciato, Paxton è robusto, seppur sempre muscoloso; se Jill da l'impressione di essere glabro e profumato, Paxton emana le vibrazioni di un orso peloso e con un forte odore di uomo. Ma non puzza, solo odore maschile.
Dorian vorrebbe essere lui il paziente, guardandolo, e vorrebbe che Paxton fosse il dottore addetto a massaggiare la sua prostata.
Non ha mai fatto dei pensieri da passivo, per quanto riguarda l'anale, ma quell'uomo gli fa venire voglia di essere sbattuto come la portiera di un'automobile.
Il medico si costringe a concentrarsi. - Ehm... Sì. I risultati sono ottimi, potreste anche donare oggi stesso...
Lascia la frase in sospeso perché ha l'impressione che la notizia che sta per dare non sarà gradita da uno dei due.
- Ma? - chiede Jill con sguardo preoccupato.
Dio, come vorrebbe Dorian sborrare su quegli occhioni.
- Ma per offrire una buona donazione all'ambulatorio, c'è bisogno di un periodo di astinenza tra un'eiaculazione e l'altra. I testicoli ci mettono un po' a... "riempirsi" nuovamente... - Dorian sorride, imitato dai due pazienti, tutti e tre imbarazzati ma eroticamente stimolati da quella parola.
Poi però è Paxton a parlare. - Ma tutto questo cos'ha a che vedere con noi?
Dorian sospira. - Be', Jill può tranquillamente accomodarsi in sala e... prepararsi alla donazione - nuovo imbarazzo e scintilla di eccitazione al pensiero di cosa sia la "preparazione" - ma a lei, Paxton, devo chiedere di tornare fa un giorno o due. Meglio se una settimana, durante la quale dovrebbe evitare di eiaculare. Gli esami hanno rilevato una quantità di liquido spermatico privo di spermatozoi maggiore rispetto alla quantità di seme contenente spermatozoi nei suoi testicoli. Questo accade solo dopo una eiaculazione recente e a noi serve che le due quantità si equivalgano per la donazione.
- Non riesco a capire, dottore. Cos'ha che non va il mio sperma?
Paxton è visibilmente irritato dalla notizia; non è raro che un uomo si indispettisca non appena apprende di non potersi masturbare in quella sala d'attesa eccitante, ma Dorian ci ha fatto le ossa ormai, e sa come prendere gente simile.
Prende un bel respiro. - Assolutamente nulla, in verità è uno dei semi migliori che ho visto, ma se le permettessi di donare adesso sarebbe come raccogliere dello sperma inutilizzabile.
L'uomo davanti a lui abbassa gli occhi, apparentemente guardando il suo pacco.
Dorian lo imita, sospirando quando il suo sguardo nota quanto è gonfia la patta dell'uomo.
- Peccato - dice Paxton alzandosi - Non voglio nasconderlo, avevo voglia di farmi una bella sega.
Sorride e abbassa la cerniera dei pantaloni. - Davvero non posso usufruire della stanza per sgranchire un po' il mio amichetto?
E ora il suo cazzone è fuori dalle mutande.
Una bestia carnosa, tozza, pulsante e livida; attorno ci sono dei peletti che indicano un pube bello peloso e appena la sua presenza si palesa nella stanza, un intenso odore muschiato di cazzo si spende attorno e stuzzica l'olfatto di Dorian e Jill.
Paxton appoggia le mani sui fianchi, contento di aver mostrato la sua bestia.
Jill inizia ad agitarsi sulla sedia, visibilmente voglioso di gustare il cazzo del suo amico, ma restio a mostrare la sua voglia.
Dorian resta calmo, impassibile, non è la prima volta che capita una cosa del genere (un giorno un tipo cerco persino di scopare con sua moglie nello studio, perciò) e sa esattamente come comportarsi.
- I miei complimenti per la sua dotazione, Paxton, ma devo risponderle di no. Ho affisso quel cartello per incentivare le donazioni, ogni masturbazione e prestazione sessuale deve essere finalizzata a quello. Donare. Lei non può farlo, per ora, torni fra qualche giorno e le assicuro che le riserverò un posto nella sala d'attesa.
Dorian sorride all'uomo, ignorando il suo irresistibile cazzone. L'odore gli scatena appetito e il culo ha iniziato a pulsare, ma resiste e tiene duro.
Paxton sorride a sua volta, un sorriso da maschiaccio, da canaglia, e si appoggia con le mani sulla scrivania; il cazzo fa scivolare perle di precum che macchiano il legno scuro.
- Dottore, parliamoci chiaro. Lei è un grandissimo frocio e ha appeso il cartello perché ha una fame di cazzo insaziabile. Le piace l'odore di maschio che le sborrate di tutti i donatori spandono nella stanza, quell'odore stuzzica anche me. E non le nascondo che riempirei la sua bocca con del latte genuino che i miei coglioni producono senza sosta. Non me ne frega dei suoi esami. Sborrerò in questo ambulatorio e se lei me lo lascia fare, avrà una razione di cazzo generosa da parte mia. - Conclude il discorso facendo ballonzolare la ciola sulla scrivania.
Il medico resta impassibile. Anche se un lato della sua mente vorrebbe dirgli "Sì, scopami e rendimi gravido", l'altro lato gli dice che l'ultima volta che ha tentato a concedersi è rimasto scottato per lungo tempo.
Paxton e Jill sono gli unici che sono riusciti a fargli dimenticare Philip, ma Dorian non vuole dover dimenticare loro due poi.
Con nonchalance, afferra il cazzone di Paxton e lo spinge di nuovo nei pantaloni. - Grazie dell'offerta, ma la mia risposta è di nuovo no.
L'uomo diventa tutto rosso per la rabbia; di sicuro Paxton è uno abituato a dare ordini che vengono eseguiti all'istante, per questo essere scavalcato autoritariamente gli dà così fastidio.
Dorian lo ignora e si rivolge a Jill - Mi faccia sapere se desidera donare subito, altrimenti può tornare quando vuole se evita di eiaculare.
Il biondino è un po' intimorito dal suo amico che se ne sta lì a sovrastare il medico con la propria mole e lo fissa come se volesse sbranarlo. Però riesce a squittire un piccolo - A me andrebbe bene subito.
- Ottimo allora può accomodarsi in sala d'attesa...
Il dottore non finisce la frase perché Jill lo blocca. - In verità, gradirei una mano, non sono abituato a fare certe robe in pubblico.
Lo sguardo dei tre uomini viene attirato verso il famigerato lettino a cui Dorian fa appoggiare tutti colori che sottopone a un massaggio prostatico.
A Dorian il cazzo manda una pulsazione non appena immagina Jill lì sopra.
Senza dire una parola, il dottore e Jill si alzano per raggiungere il lettino e il biondino comincia a spogliarsi.
- Bene! - escalma Paxton facendo sobbalzare i due col suo vocione. - A quanto pare una sega riuscirò comunque a farmela.
Senza dire altro gira la sedia su cui è seduto verso di loro, per avere una visuale migliore, e tira fuori di nuovo il cazzone, iniziando a strofinarlo con le sue mani enormi.
Dorian capisce che non c'è altra via di fuga a quella situazione, prima permetterà all'uomo di sborrare lì dentro e prima se lo toglierà dalle scatole (anche se vorrebbe che i due restassero lì per sempre).
Purtroppo è costretto a chiedere a Jill il consenso. - A lei va bene se il suo amico guarda?
Jill in un primo momento guarda entrambi un po' imbarazzato, e Dorian teme che dica di no privandolo della bella vista sia su di lui che sul cazzone di Paxton della quale sta godendo; ma poi Jill annuisce e continua a spogliarsi.
Contrariamente a ciò che Dorian aveva pensato, il biondino ha uno strato di peli marroncino sul petto, che poi scendono sugli addominali scolpiti fino a tuffarsi nelle mutande. Quando si toglie la maglia, si sente un pungente odore di sudore, probabilmente perché l'imbarazzo lo fa sudare molto dalle ascelle. Poi quando abbassa i pantaloni, l'erezione visibile da sotto le mutande scatta verso l'alto con uno schiocco. La punta ha già macchiato di precum le mutande.
"Oddio" pensa Dorian mentre il cazzo gli si indurisce all'istante.
Jill toglie le mutande e resta nudo davanti a tutti e due, con Paxton che si smanetta aspettando che il dottore inizi il suo lavoro.
- Come devo mettermi? - chiede il biondino.
Dorian si schiarisce la gola, ora un po' secca. - Come desidera. Può semplicemente appoggiarsi coi gomiti sul lettino, oppure stendersi e divaricare le gambe. Veda lei com'è più comodo.
Jill annuisce e sceglie la seconda posizione; appena apre le gambe il suo buchetto peloso punta direttamente verso la patta di Dorian.
Il medico deglutisce e indossa i guanti, inumidendoli con un po' di crema lubrificante.
Il buco di Jill pulsa a ritmo coi suoi respiri; non appena Dorian lo sfiora con le dita per lubrificarlo, è colto da spasmi e Jill sobbalza, come se stesse già godendo.
Quel pertugio si contrae e rilassa attorno ai polpastrelli di Dorian come se li baciasse e invitasse ad entrare.
Paxton sorride senza nasconderlo, coprendo Dorian e Jill di imbarazzo.
Il medico però prende coraggio e affonda il primo dito nel culo del biondino. È una caverna morbida e calda, con le pareti che sembrano velluto e si stringono attorno al dito come ad abbracciarlo.
Dorian rimane a bocca aperta, soprattutto per la scarica di piacere che il suo cazzone ha mandato non appena il dito è affondato nel buchino di Jill.
Quest'ultimo ha già iniziato ad ansimare come se stesse per venire e stringe con le mani la carta che ricopre il lettino.
- Di più, di più! - esclama ad un tratto.
Chissà per quale ragione, Dorian prova l'istinto di guardare Paxton come per chiedergli il permesso; l'orso ha un ghigno stampato in volto e fa un cenno con la testa autorizzandolo a continuare.
Un secondo dito entra in quel buco delle meraviglie.
E poi un terzo.
E un quarto.
E un quinto... Finché tutta la mano di Dorian non è ingoiata dalla fica slabbrata di Jill, talmente affamata da non essere ancora sazia.
Dorian è ipnotizzato dalle labbra che si allargano facilmente sotto i suoi colpi. Non ha mai fistato qualcuno, si è sempre limitato a una o due dita, ma infilare tutta la mano nel culo di un uomo... È una sensazione del tutto diversa. Ha la completa padronanza del piacere di Jill, come se nel suo culo fosse nascosto un manubrio che gli permette di guidare entrambi verso il piacere più intenso.
Un minimo movimento delle dita o del polso e Jill grida di piacere. Se il medico muove tutta la mano insieme, il biondino si contorce come preso da convulsioni e spinge il suo culo contro la mano.
- Cristo... Oh... Aaah... AAAAAAAHHHH!!!! DOTTORE, NON SI FERMI! - Quando Jill urla queste parole è perché Dorian ha trovato il modo di strusciare la mano contro la prostata che è ingrossata e dura, come una pietra incastrata nel culo del biondino.
La massaggia per bene stimolandola a dovere, finché non la sente premere contro la mano senza che lui faccia niente. - Paxton, prenda un bicchierino e lo porti qui, subito!
L'orso non se lo fa ripetere due volte, si avvicina al dottore recando il bicchiere richiesto infilato sulla sua cappella turgida.
Dorian è costretto ad afferrare il suo pisello per prendere il bicchiere, ma Paxton gli blocca la mano e toglie il bicchiere da solo, lasciando che la mano del dottore si chiuda attorno al suo cazzone.
Dorian ha capito il suo gioco, così mentre l'uomo accosta il bicchiere al cazzo duro di Jill che è pronto a spruzzare sperma ovunque, il dottore fista il biondino con una mano e smanetta l'orso con l'altra. Quei movimenti fanno sobbalzare il suo cazzo in tiro che si struscia sulle mutande tese, così da creare un coro di gemiti e ansimi molto arrapante.
Tre uomini completamente diversi, in posizioni diverse, uniti insieme dai respiri accelerati che quella situazione li porta a fare.
Jill continua a bestemmiare. - Porca...! Oh Porca...!! - E dopo queste parole inarca la schiena gridando come un ossesso, intanto che lo sfintere attorno al polso di Dorian inizia a pulsare forte, permettendo al biondino di scaricare tutto il suo carico nel bicchiere.
Dorian si ferma, giusto prima di sborrare nei propri pantaloni.
Paxton gli porge il bicchiere pieno di sperma fino all'orlo, come invitandolo a bere.
Persino la sua mano è sporca di seme, ma l'orso poggia il bicchiere sul lettino e lo chiudo.
Intanto che Dorian tira fuori la mano dal culo bagnato di Jill, Paxton avvicina la sua mano schizzata di sperma alla bocca del dottore, tentandolo di pulirla.
Dorian è ormai preda della passione erotica, perciò afferra la meno tra le labbra e lecca tutta la sborra di Jill fino all'ultima goccia; Paxton lo guarda soddisfatto e intrigato.
Jill si tira su e riceve da Dorian l'invito a vestirsi, mentre anche il dottore cerca di tornare in sé.
Ora la vergogna per ciò che ha fatto inizia a farsi strada nella sua mente.
Porta il bicchiere col seme di Jill alla scrivania per etichettarlo e sente il biondino dire - Grazie dottore, perdoni il disturbo.
- Si figuri, arrivederci - risponde Dorian senza girarsi per salutare i due uomini.
Dopo aver etichettato il bicchiere si volta verso la porta per portarlo in laboratorio, ma vede Paxton ancora lì, col cazzone che svetta dalla sua cerniera dei pantaloni.
- Si può sapere cos'altro vuole?- gli chiede esasperato.
Paxton si appoggia al muro e si afferra il cazzo - Voglio lei, dottore. A pecora, sulla scrivania. Adesso!
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