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Gay & Bisex

Transincesto 2 - Papà e la Vagina


di TheStoryteller99
03.07.2023    |    317    |    1 8.7
"È tra quei peli che passo la lingua e il naso, assaporo sia il gusto salato che l'odore dolce di pulito, con una sola nota di acido sudore..."
Con le due dita ben lubrifcate dal mio orgasmo, papà continua a muoversi nella mia vagina sempre più calda.
La mia lingua esplora la sua bocca e ne gusta il sapore, intanto che la mia mano tenta di masturbare ciò che i pantaloni di papà stentano a contenere.
Mi stacco un attimo dalle due labbra - Ti prego, voglio vederlo.
Lui mi dà un bacio tanto intenso che sembra voglia divorami, poi estrae le due dita da dentro il mio utero, facendomi sentire improvvisamente vuoto.
Si mette in piedi, mostrandomi il pacco pronto a esplodere. Con la lentezza eccitante di uno spogliarellista, si toglie la polo facendo scorrere la stoffa prima sugli adominali definiti, poi sui pettorali possenti sormontati da due capezzoli turgidi e in piena erezione e infine scopre le sue ascelle pelose intanto che la polo lascia andare la sua testa e viene gettata lontano.
Ho i peli delle ascelle ancora fissi nella mente e sento la mia vagina colare di umori per questi pensieri.
Fermo le mani di papà, che si sta slacciando i pantaloni, e mi getto sul suo petto un po' sudato, iniziando a divorare il suo capezzolo destro.
Lui geme e ansima, mi stringe i capelli tra le dita e spinge la mia testa sempre più sul suo petto. Io lecco e mordo la carne morbida del suo capezzolo, gustandomi il sapore salato e dolce al tempo stesso, e godendo dei gemiti che sento provenire da papà.
Gli afferro una mano e mi ficco le sue dita nella vagina, nello stesso istante in cui sposto la lingua fino a raggiungere la sua ascella.
Ricordo benissimo, dai bagni che io, Cris e papà facevamo da piccoli tutti insieme, che lui ama depilare ogni centimetro del suo corpo tranne tre punti: le due ascelle e il pube, dove porta dei ciuffi molto folti e fluenti di peli scuri.
È tra quei peli che passo la lingua e il naso, assaporo sia il gusto salato che l'odore dolce di pulito, con una sola nota di acido sudore.
Papà mi penetra violentemente con le dita, impalandomi sulla sua mano.
Io ho la bocca troppo occupata per gemere, perciò mi limito ad ansimare, mentre passo dal lato destro a quello sinistro continuando il mio lavoro.
Troppo preso dall'eccitazione, papà mi getta sul divano e in un solo gesto si sbarazza dei pantaloni.
Scopro con piacere che non indossa mutande.
Ora ho il suo pene che svetta davanti a me, sormontato dal pube pieno di peli che già sapevo esserci in quel punto.
È incredibile essere davanti al pene che ha deflorato mia madre per farmi nascere. Il pene che presto schizzerà la stessa sborra che schizzò dentro mamma tanti anni fa.
Non vedo l'ora di gustarlo.
Lo afferro e mi avvicino timidamente, con gli occhi fissi in quelli di papà come se volessi chiedergli il permesso.
Lui annuisce e spinge il glande contro le mie labbra.
È molto caldo. Ed è duro. E umido.
Schiudo un po' le labbra e assaggio la punta, facendo sparire la fessura da cui uscirà lo sperma nella mia bocca.
Il sapore è delizioso, è proprio il sapore che mi aspettavo avesse un pene. Il sapore che ora associerò sempre a papà.
Incoraggiato dalla sua mano, apro di più la bocca e ingurgito tutta la sua carne. Mi arriva in gola e mi viene da vomitare. È enorme, faccio fatica a capire quanti centimetri sono, sicuramente saranno più di venti.
I conati mi scuotono l'addome, ma papà guida la pompa con mani esperte, facendomi gustare la sua carne fino all'ultimo centimetro. Per la maggior parte del tempo ho il naso immerso nei suoi peli.
La vagina cola sempre di più, ho in fiume di umori che macchia il divano, mentre papà mi scopa la gola.
Mi sta piacendo troppo, vorrei averlo in gola fino alla mia morte.
Ma papà ha altri piani e lo tira fuori, facendomi sentire vuoto per la seconda volta.
Sì inginocchia davanti a me.
Come se mi fossi sintonizzato sulla sua stessa frequenza, apro le gambe ed espongono la vagina al suo volto.
Lui non aspetta niente e nessuno, ficca il viso tra le mie gambe e inizia a leccarmi avidamente.
Ho il frutto più gustoso ed eccitante che lui ha mai voluto e ora sono il primo a darglielo.
Ora posso gemere e urlare di piacere, mente la lingua di papà mi fa godere in punti che nemmeno sapevo potessero godere.
È talmente bravo che non ci metto niente a squirtare di nuovo, questa volta bagnando papà della testa al petto.
Lui si stacca da me e mi guarda infuriato.
In un primo momento temo di averlo fatto davvero arrabbiare, ma poi mi sorride malizioso e capisco che quella che avevo scambiato per rabbia in realtà era eccitazione.
Si alza e punta il suo cazzone contro le labbra del mio inguine.
Faccio fatica a credere che a breve avrò un pene dentro di me. E non nascondo che ho un po' di paura.
Papà probabilmente se ne accorge, perché si piega su di me senza penetrarmi e mi dà un bacio dolce e rassicurante.
Io mi rilasso, abbandonando la tensione che non mi ero accorto di stare tenendo.
Mi sento al sicuro con papà. Averlo dentro di me sarà la cosa più bella che...
Ah!
Il mio inguine sembra spaccarsi in due.
La vagina urla di dolore per qualcosa di largo che l'ha costretta ad aprirsi troppo velocemente.
Le mie pareti, però, sono sollecitate da un piacere talmente intenso da essere doloroso. Non so se gemere per il godimento o urlare per il dolore.
Papà si è spinto dentro di me in un colpo secco.
Il suo pube peloso sembra baciare il mio depilato, nascondendo il clitoride coi peli.
Sposto lo sguardo verso il suo viso e lo vedo con un'espressione di estasi. La bocca spalancata, gli occhi chiusi, il collo teso all'indietro.
Sembra che potrebbe venire da un momento all'altro, come se stia provando un orgasmo infinito.
Abbassa il viso verso di me. - Scusa, cucciolo, non volevo farti male. Ma non riuscivo a resistere un secondo di più.
Allungo le mani verso di lui. - Non ti preoccupare, papà. Ho sempre immaginato che essere sverginati fosse tremendo e doloroso, invece mi hai mostrato che può essere veloce e immensamente piacevole.
Papà si china e mi bacia con passione.
Dopo il bacio, avere il suo cazzone dentro di me mi fa percepire la libidine che sale. Il mio incendio che finalmente ha incontrato il suo vulcano.
Stringo i suoi capezzoli tra le dita, facendolo sibilare di piacere. - Scopami, papà. Scopami e goditi il tuo sogno erotico che diventa realtà.
Lui mi guarda quasi piangendo e mi dà un altro bacio, sta volta mordendomi il labbro inferiore.
Il suo bacino inizia a muoversi, facendo uscire e rientrare il tubo carnoso che mi fa godere così tanto. I colpi sono secchi e veloci, danno la sensazione di essere pugni scagliati contro il mio ventre, ma ogni pugno apre un fiore di piacere come se dei fuochi d'artificio esplodessero in me.
Inizio a genere a ritmo con le sue spinte. - Ah! Ah! Ah! Papà! È bellissimo! Oh continua!
Le mie parole sembrano eccitarlo sempre di più e lui aumenta la velocità delle spinte, oltre che l'intensità.
Sento il "ciaf ciaf" delle sue cosce che sbattono contro le mie, è una sinfonia che accende di elettricità ogni nervo del mio corpo.
Va avanti così per quella che sembra l'eternità, fatta di piacere e gemiti e grugniti.
Poi papà tira fuori il suo cazzone e lo lascia colare di umori vaginali sul mio ventre. Devo essere venuto una terza volta senza accorgermene.
Mi fa girare sul fianco destro e lui si mette dietro di me.
Mi avvolge con le sue braccia muscolose e mi fa percepire i peli sudati delle due ascelle sulla spalla. Quanto vorrei leccarli di nuovo.
Punta il cazzone contro il mio buco e si spinge di nuovo dentro.
Ormai mi ha scolpito, ho preso la forma del suo cazzo tra le gambe e lui si incastra alla perfezione.
Mi stringe in un abbraccio e sento il suo corpo bollente e sudato aderire al mio, intanto che i nostri inguini sono uniti in un incastro fatto di umori e passione erotica.
Iniziamo a baciarci e non ci lasciamo più.
Sento solo i suoi colpi farsi più veloci, i respiri più corti e forsennati.
-Sto per venire, cucciolo.
Catturo la sua bocca con la mia e lo zittisco.
Lascio che il suo orgasmo giunga e lo sento salire lungo il suo pene, che si indurisce fino all'impossibile.
Poi delle pulsazioni forti mi scuotono. L'utero si riempie di un liquido bollente che non smette di schizzare fuori del cazzone di papà.
Conto almeno dodici schizzi.
Papà doveva essere in piena astinenza, oppure scopare la mia vagina deve averlo eccitato fino al punto da svuotargli completamente le palle.
- Ti amo, papà.
- Ti amo anch'io, cucciolo.
Sono così fiero di questa scopata. Di aver scoperto la verità e di aver creato un nuovo e più forte rapporto con mio padre.
Io e lui rimaniamo così a rilasciarci, intanto che il suo cazzone scivola fuori portandosi appresso una colata di sborra da dentro la mia vagina.
Ci baciamo e coccoliamo.
Finché una voce non ci riporta alla realtà.
-Ma che cazzo state facendo? Papà hai appena sborrato nella vagina di mio fratello?!?
Cris è tornato dalla palestra.
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