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Gay & Bisex

Il personal trainer _ cap 6


di Membro VIP di Annunci69.it Beat
30.11.2022    |    5.188    |    5 9.6
"Bevvero il caffè in silenzio poi Luca si alzò e portò la sua tazzina nel lavandino..."
Carlo si svegliò quella mattina con il cinguettio degli uccelli, un cerchio alla testa e la sensazione di indolenzimento al braccio destro. Si girò alla sua destra e trovò Luca completamente nudo che dormiva beato e sereno sul suo braccio, con il viso poggiato sul suo petto.
Il ricordo della sera prima lo investí in pieno: ricordò i baci, il desiderio di possedere Luca, di farlo suo, di fondere i loro corpi in un tutt'uno. Complici le birre della sera prima, non fu in grado di trattenere i suoi istinti verso l'amico. Altre volte in quella estate provò sensazioni di desiderio verso l'amico e di bisogno di proteggerlo, ma riuscì sempre a frenarsi.
Delicatamente, estrasse il braccio da sotto il corpo di Luca e si alzò senza svegliarlo. Si voltò a guardarlo prima di uscire dalla stanza e scoprì un moto di affetto nei confronti del suo amico.
Si poggiò allo stipite della porta e studiò Luca, scrutò il suo corpo sollevarsi ed abbassarsi a ritmo del respiro profondo, le sue gambe pelose e robuste, il culo rotondo e sodo, la schiena larga e le braccia diventate più grandi grazie agli allenamenti. Ciò che più lo interessò fu il bel viso del suo amico, con la sua barba scura, le labbra carnose e i lineamenti dolci ma virili al tempo stesso.
Mentre scrutò il suo amico, Carlo scoprì che stava sorridendo e che una leggera erezione tornò a possederlo. Scosse la testa pensando "no, Carlo! A te piacciono le ragazze!" E si diresse in cucina a preparare il caffè.

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Quando mi svegliai quella mattina, persi alcuni istanti a capire dove mi trovassi.
Realizzai di trovarmi in camera del mio amico e ciò che successe la sera prima tornò vivido nella mia mente. "Finalmente sono suo" pensai e sorrisi tra me e me. Mi voltai cercando Carlo con lo sguardo ma non lo trovai. Potei però assaporarne il profumo rimasto impigliato nei cuscini, nelle lenzuola, sul mio corpo....
Mi alzai e indossai gli slip tolti la sera prima, dirigendomi in sala dove Athena mi diede il buongiorno scodinzolando forte e cercando coccole.
Trovai Carlo completamente nudo di spalle a preparare il caffè mentre, dal suo telefono poggiato sul piano in pietra della cucina, uscirono le dolci note di Nothingman dei Pearl Jam.
Lo guardai preparare la moka, studiai il collo taurino ed ogni muscolo della sua schiena possente, i glutei marmorei coperti di folta peluria nera, le cosce grandi e i polpacci larghi come meloni coperti di pelo nero.
Mi avvicinai e lo abbracciai da dietro, con una guancia poggiata sulla sua schiena importante e le mani intrecciate sul suo addome tonico e peloso.

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Carlo avvertì un movimento alle sue spalle e capì che Luca doveva essersi svegliato, poi sentì due braccia pelose cingerlo in vita ed abbracciarlo forte.
Gli piacque quell'abbraccio, più di quanto volesse ammettere, ma si divincolò quasi subito sorridendo e dicendo "buongiorno bro, russavi talmente tanto che pensavo avessi un motore a scoppio a posto della bocca".
Vide il sorriso spegnersi leggermente sul volto dei Luca, allora diede una schicchera sulla fronte dell'amico che istintivamente chiuse gli occhi e disse "Dai, ti sto a prende in giro!"
Si diresse verso il frigo, lo aprì e venne investito di fredda aria gelida che fu come un balsamo in quella calda giornata di luglio. Prese il latte e chiuse lo sportello del frigo, accanto il quale c'era Luca con solo gli slip addosso e il sonno ancora stampato in viso. Anche se ancora mezzo addormentato era più bello che mai, o almeno così apparve a Carlo visto che aveva conosciuto il dolce sapore delle sue labbra carnose.
"Buongiorno, eh!" disse Luca visibilmente spazientito.
Carlo capì il motivo del malumore dell'amico, si erano già dati il buongiorno ma forse si aspettava qualcosa di più. Carlo pensò che non avesse tutti i torti, ma il qualcosa di più che forse Luca desiderava, Carlo non avrebbe potuto darglielo.
"Buongiorno bro" rispose sorridendo all'amico mentre Eddie Vedder cantò "...She once belived in every story he had to tell..." con la sua voce profonda e corposa, poi lo aggirò dirigendosi verso la moka che iniziò a borbottare. Cercò di nascondere a Luca il suo principio di erezione.
"Quanto zucchero nel caffè?" chiese prendendo due tazzine dallo scomparto sopra il lavello e i cucchiaini dal primo cassetto.
Mise una cucchiaino e mezzo di zucchero nella tazzina di Luca e solo un goccio di latte nella sua, poi versò il caffè caldo.
Si sedettero al tavolo a fare colazione, lui completamente nudo e Luca in slip. Fu la volta di Luca a rompere il silenzio dicendo " posso fare una doccia prima di andare via? Fa caldissimo qui".
Carlo avrebbe voluto dirgli che in realtà non voleva andasse via, che avrebbe voluto restasse lì tutto il giorno, nudo con lui a letto, ma una parte di lui si vergognò di ciò che era avvenuto la sera prima e si limitò a rispondere "certo bro, appena finiamo il caffè ti prendo un asciugamano pulito".
Bevvero il caffè in silenzio poi Luca si alzò e portò la sua tazzina nel lavandino. Carlo fece lo stesso e si trovò a pochi cm dal suo amico, alle sue spalle. Ne percepì il profumo della pelle e sentì una piacevole erezione tornare prepotente e l'istinto di abbracciare Luca da dietro e sentire le sue natiche pelose avvolgere il suo membro di marmo fu davvero grande.
Si limitò a passare una mano sulla sua schiena dell'amico dicendo con dolcezza "dai andiamo a fare la doccia".

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Dalla cucina ci dirigemmo entrambi verso il bagno. Carlo sembrò strano quella mattina, come se volesse evitarmi, come se la notte prima le nostre labbra non si fossero mai incontrate, come se i sorrisi della sera prima non avessero scaldato i nostri occhi o come se i nostri piaceri non si fossero uniti in un tutt'uno.
Mi fece strada mentre studiai il suo corpo perfetto e tornò l'erezione della sera prima. Mi diede un asciugamano pulito e le nostre mani si sfiorarono. "Non vieni con me?" chiesi offeso al mio ex personal trainer completamente nudo davanti a me.
"Meglio che la faccia da solo" rispose Carlo fissandosi i piedi. Non riuscii a trovare in quell'uomo il mio amico che la sera prima mi baciò con trasporto. Andai verso il bagno e chiusi la porta in faccia a Carlo con una mandata di chiave.
Mi guardai nello specchio e vidi un ragazzotto peloso e triste che mi restituì lo sguardo lucido. Sfilai gli slip ed entrai in doccia, dove le mie lacrime si persero nel velo d'acqua che coprì il mio corpo.



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