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Prime Esperienze

Io e la cugina matura (III) – Sverginata al Club Privè


di pollicino
31.05.2021    |    20.233    |    2 9.6
"Le passa davanti, e scende fino alla pancia, le cosce, le gambe… Si inginocchia, stringendosela a sé, e porta le sue labbra a ventosa sulle grandi labbra..."
1. Premessa e preparativi.
Dopo il doppio sverginamento anale al sexy shop, erano seguite altre penetrazioni nel culetto di Barbara, alla quale cominciavano a piacerle quelle ingombranti intrusioni, e non c’era giorno che – magari con discrezione, perché ancora si vergognava di Giorgia – non me ne chiedesse…
Intanto, io e mia sorella ci stavamo confrontando sull’opportunità di portarla al Club Privè dove lavorava Perla, la quale si faceva sempre più insistente.
- “E’ il caso di farle vivere una cosa così traumatica?” – chiesi un giorno io a Giorgia, preoccupato di quello che poteva accadere, ma soprattutto in un certo senso “geloso” della fichetta nuova nuova di mia cugina… Stavolta, volevo essere davvero io il primo a entrarci, novello bersagliere alla breccia di Porta Pia…
La sorellona non sapeva che fare, che dire… Si sentiva presa tra due fuochi: me da una parte che avrei preferito una operazione “casalinga”, e Perla che non vedeva l’ora di rimettere le mani sul corpo di Barbara…
Che fosse lesbica? Mi domandai un giorno, ma dovetti attendere ancora per avere una risposta definitiva…
Alla fine, come sempre, a capitolare fui io, ma misi in chiaro una cosa: sarei stato io a “consigliare” Barbara con tanta delicatezza; avremmo atteso che la cugina fosse veramente convinta di suo, e soprattutto prima di “darla in pasto” ai clienti del Club sarebbe dovuta essere aperta dal sottoscritto… Questa volta, non avrei accettato strani “contrattempi”, anche perché tra me e Barby stava nascendo un sentimento davvero forte…
Così, un giorno, la presi da parte e le dissi:
- “Cugi, sei ogni giorno che passa sempre più attraente, sempre più sexy, il tuo corpo è pronto ad accogliere un altro uomo diverso da me, ma prima devo farti femmina al 100%...”.
La vidi confusa, tremante, non si aspettava una cosa del genere così presto, quasi una pugnalata al cuore… E infatti, ne ebbi conferma dalle sue parole:
- “No! Io sono solo tua, non permetterò a nessuno di toccarmi!”.
Che casino! Fino a pochi mesi prima, nemmeno ricordavamo l’esistenza l’uno dell’altra, ed ora – da una “semplice” iniziazione sessuale – stava nascendo un legame…
Pur volendo molto bene a Barbara, non potevo permettermelo, la mia donna di sempre e per sempre era solo Giorgia, molto più che una sorella, molto più che un’amante…
Le spiegai che d’ora in poi il nostro essere cugini sarebbe stata una cosa speciale, ma che avrebbe dovuto da sola prendere il volo come femmina… Ma che per poterlo fare c’era ancora uno step molto importante da superare… Dovevo insomma sverginarla davanti, ma che stesse tranquilla, sarei stato io e solo io a farlo, sarei stato io il primo uomo a entrare nel suo “scrigno” più bello.
Le dissi anche che, insieme a Giorgia e a Perla, avevamo scelto un locale adatto, e che lei si doveva fidare di me…
Al termine di questa lunga opera di persuasione, Barbara parve convinta, ed accettò la proposta, ed il “magnifico trio” (io, Giorgia e Perla, che da allora in avanti avremmo formato un “sodalizio dell’eros”) si potè mettere al lavoro per organizzare il tutto nel migliore dei modi…
2. Presentazioni.
Impegnai il tempo a disposizione ad istruirla pazientemente sul tipo di locale in esclusiva cui eravamo stati invitati, come si sarebbe dovuta comportare, e cosa mi sarebbe piaciuto che indossasse…
Dato che gli acquisti del sexy shop non aveva ancora avuto modo di metterli in pubblico, decidemmo insieme a Giorgia quale “abito” avrebbe avuto l’onore di rivestire (si fa per dire…) il suo corpo, e la scelta cadde sul bodystocking che così tanto ci era piaciuto…
Me ne rallegrai, anche perché era molto adatto alla circostanza, permettendo di accedere facilmente alla vagina.
Il giorno prescelto dalla “Commissione” era un sabato sera, per riconoscenza verso Perla e il proprietario del locale che ci aveva concesso tre ingressi gratuiti: d’altra parte, lo sverginamento di Barbara, sarebbe stata un’attrattiva davvero eclusiva!
Quella sera, mentre anche io e Giorgia ci stavamo preparando, e mia sorella si era calata nella parte, assumendo una mise da vera troia, me la vidi fare irruzione in camera tutta truccata (seppi, poi, che era stata Perla ad “istruirla”), con un abbigliamento che mi lasciò senza fiato, e che avrebbe fatto sborrare anche un morto… In pratica, aveva sulle labbra un rossetto rosso fuoco, quel completino-calzamaglia nero tutto a rete che avevamo concordato e che non lasciava nulla all’immaginazione, e un bel paio di sandaletti dello stesso colore del rossetto…
Si avvicinò a Giorgia per farle vedere se era tutto a posto… ma la mia vacca le strisciò tutta la mano aperta sulla fica, si girò verso di me e con un gran sorriso mi disse:
- “E’ già tutta fradicia…”.
Si erano ormai fatte le 22.30, le mie donne erano pronte ed eccitatissime…
Così, le lasciammo indossare un cappottino leggero blu, che le copriva appena metà chiappe, e ci avviammo – non senza una moderata inquietudine – alla nostra macchina…
Il locale era un po’ distante da casa, in un posto molto isolato, cosicchè non si correva il rischio di fare “spiacevoli incontri”…
Lo raggiungemmo in un’ora circa, parcheggiammo in un’area riservata e ci avviammo verso l’entrata… C’era una grande insegna colorata, che ci precisò – se ce ne fosse stato bisogno – l’ambiente che avremmo trovato dentro: “Il Capriccio – Dove tutto è permesso”.
All’ingresso, ci accolse il classico buttafuori, alto e palestrato, ci chiese di mostrargli gli inviti, e – vista la natura della card – ci condusse dal padrone… Il quale, fù prodigo di abbracci e strette di mano… ci fece passare per il guardaroba dove lasciammo i soprabiti, e squadrando Barbara dalla testa ai piedi, mi disse:
- “Complimenti, hai fatto un ottimo lavoro!”.
Ne fui, ovviamente orgoglioso, perché consideravo la “trasformazione” di Barbara una sfida da vincere a tutti i costi…
Poi, guardò Giorgia, la prese per mano e le fece fare una giravolta su se stessa, e sempre rivolto a me, fece:
- “Lei è già svezzata, quindi gli possiamo fare di tutto”.
Aggelai… Fissai lo sguardo in quello di mia sorella, e duro replicai a quell’uomo:
- “Giorgia non si tocca, al massimo è disponibile per uno spettacolino lesbo”.
In quel modo, ribadii più a me che a lui che la mia consanguinea era “proprietà privata”, fuori dal mercato del cazzo…
Ci fu un leggero imbarazzo, ma per fortuna sopraggiunse Perla, che con la sua vivacità tolse tutti da quella situazione.
Era uno schianto! Completamente diversa dalla Perla del Sexy Shop, dove (almeno all’inizio) si comportò da commessa irreprensibile…
Aveva i capelli nero corvino (probabilmente una parrucca) che contrastavano con le labbra incorniciate da un bel rossetto nero… La carnagione chiarissima, indossava (si fa per dire) un micro reggiseno, adatto si e no ad una prima misura (lei che invece aveva una bella 5 abbondante), che lasciava schizzar fuori i suoi fiammeggianti capezzoloni carnosi… Sotto, invece, via il gonnellino “di servizio”, aveva solamente un ridottissimo tanga, con una profonda apertura verticale all’altezza della micetta, dal quale eruttava splendidamente un fitto pelo.
I piedi, infine, bellissimi, erano lasciati liberi di muoversi senza nessuna costrizione in calzature fastidiose.
La ragazza, ci condusse alla reception, dove furono tutti molto gentili.
Rese le nostre generalità, Barbara era molto agitata, e così una persona dello staff – intuendo le sue paure – con pazienza le spiega come dovrà comportarsi e cosa fare e non fare…
Sempre al seguito di Perla, dopo aver deposto tutti i nostri abiti e indossati degli accappatoi, entriamo nel club vero e proprio: dietro a una pesante tenda di velluto blu, tutto era ben curato, con luci soffuse, un salone molto grande con tavolini dove poter sorseggiare una bibita, e musica da piano bar...
3. E fu donna…
Notammo subito che non c'era granchè gente, solo qualche coppia e un paio di singoli.
Colpevolmente, trascurai Giorgia, le cui tettone faticavano a rimanere dentro l’accappatoio, e non avevo occhi che per la mia cuginetta: era splendida, con gli occhi che le luccicavano per l'ansia, mano nella mano...
A questo punto, la nostra amica mi parla sottovoce e mi dice:
- “Ora ci divideremo, tu e Barbara da una parte, io e Giorgia dall’altra…”.
Domando ulteriori spiegazioni, ma alla fine acconsento… Stringo ancor più forte la mano di Barbara per farle sentire la mia vicinanza, e glielo dico. Al che lei, riprendendo a tremare, mi chiede:
- “Perché?”.
Non so che dirle, intuisco che ci condurranno da qualche parte per iniziare la “pratica” percui siamo qui, ma non le rispondo, preferisco non guardarla per non aumentare il suo malessere…
Passano pochi istanti, e un inserviente mi viene incontro spiegandomi che ci condurrà nella sala principale, e che potrebbe accadere che qualche “cliente” non informato della particolarità della serata, voglia scoparla, ma di stare tranquilli che fino a che Barby non sarà “femmina fatta” nessuno riuscirà ad avvicinarsi più del lecito…
Certo, non saremo soli, e ad “assistere” avremo parecchi spettatori…
Scendiamo una scala ripida che porta al piano interrato, in un corridoio un po’ in penombra, una sorta di labirinto dove inizialmente non fù facile orientarci… C'era anche un certo via vai in corrispondenza di una porta… maschi e femmine, completamente nudi, che entravano a gruppetti…
Quella stessa porta, poco dopo, ci viene aperta e veniamo chiamati… Dentro è tutto illuminato, e si sente anche un gran vociare…
Barbara trema sempre di più, vedo che le gambe stentano a sorreggerla.
Le dico di fare un respiro profondo, poi entriamo…
Non appena dentro, noto che quella sala è completamente rivestita di rosso pompeiano, e lungo i quattro lati sono collocati dei comodi divanetti sui quali si trovano coppie, trii, quartetti che amoreggiano, frugandosi ovunque… In piedi, altre coppie si toccano lascivamente, mentre si udivano lamenti di piacere di femmine che venivano penetrate o leccate…
Al centro, ecco un grande letto rotondo, foderato di rosso, tutto per noi…
Lei, non vuole perdere tempo, ormai non vede l’ora di essere come tutte… Si lascia cadere di dosso l’accappatoio, rimanendo completamente nuda… Un brusio di approvazione esce dalle bocche dei presenti…
Sale sul lettone, si guarda intorno nervosamente e – senza profferir parola – mi fa cenno di avvicinarmi…
E’ il momento di cui sento tutto il peso e la sacralità… Mi libero anch’io dell’accappatoio e la raggiungo… Guardo per l’ultima volta chi ci sta attorno, e poi mi concentro su noi due… Ora, non esistiamo che io e lei solo…
La faccio distendere sulla schiena, e – accovacciato in mezzo alle sue cosce – inizio a baciarla, stuzzicarla e leccarla tutta…
Con il dito anulare della mano destra, gioco sulla sua fessurina… su e giù, a destra e a sinistra… mentre lei comincia ad ansimare.
Le metto un cuscino sotto il bacino per farlo sollevare un poco e lavorare meglio… Accarezzo le sue cosce e le gambe… Scendo più in basso, e bacio anche le ginocchia, poi torno ad accarezzarle con le mani il bel monte di venere, pelosetto…
Lo ammiro, per pochi istanti… perchè devo riprendere a tormentarla in mezzo alla fessurina, raggiungendo fugacemente anche il grilletto…
Continuo, e continuo, fino a che il suo ventre non inizia un movimento alternato in su e in giù…
Con un gesto rotatorio, insisto su quel bocciolo che si sta svegliando… C’è un po’ di bavetta, il che è mi incoraggia… La assaggio… E’ buonissima!
Intanto, con l’altra mano, mi masturbo un poco, per mantenerlo in tiro ed essere pronto al momento giusto…
Ha i capezzoli duri e svettanti verso il cielo: nonostante non siano enormi percepisco tutta la sua massima eccitazione… Se li strizza con forza, per contrastare il piacere…
Inarca la schiena magrissima, mettendo ancor di più in mostra le costole che ormai ben conosco…
Cambio strategia: avvicino le mie labbra alla fica… la bacio, e poi esco la lingua ed inizio a pennellare sulla micetta ancora chiusa… Scendo leggermente in mezzo al taglietto, e poi torno a baciargliela appassionatamente…
Lavoro ancora di lingua, le tiro, quasi a volerle “strappare”, le labbra interne… Il suo miele si fa sempre più abbondante…
Torno a lavorare di dita… E poi di bocca e poi ancora di dita…
Il monte di venere si innalza sempre di più… Leggeri ma insistenti colpetti sul clitoride… E Barby che torna a torturasi le tettine…
Il mio dito va sempre più veloce in mezzo a quello spacco divino…
E’ ormai dilatata al punto giusto, con il grilletto fuori…
Mi stacco da lei per pochi attimi, giusto il tempo per poterle sollevare ed allargare le cosce…
Riattacco, ma questa volta inizio a pennellare la passerina con la punta del mio membro ormai anch’esso turgido, provo ad inserirlo ma lei – forse terrorizzata dalla possibilità di provare dolore – mi respinge e si tocca con le sue dita…
In silenzio, la rassicuro accarezzandole più volte l’addome, cosicchè si rilassi un poco…
Appoggio di nuovo il cazzo e riprovo a spingere in profondità, ma anche se è fradicia è troppo tesa…
Ricomincio a pennellare la fessura, e – all’improvviso – con un colpo di reni vigoroso, spingo…
Finalmente sono dentro!, finalmente è FEMMINA fatta!
Mi sento avvolgere dalla sua membrana che è ancora lì, il sangue comincia a uscire… Ma l’importante, è che lo abbiamo fatto…
Resto immobile per un po’, contemplando anche quella meraviglia di fichetta, aspetto che si abitui a me, ad avermi dentro di lei… Poi lo estraggo…
Mi avvicino al suo orecchio e, “coccolando” simultaneamente la patatina le chiedo:
- “Ti ho fatto male?”.
Lei, non mi risponde immediatamente, mi respinge quel tanto che basta per potermi guardare negli occhi, e mi dice con un gran sorriso che non ricordo di averle mai visto prima:
- “Ti sembra che stia soffrendo? Grazie! Grazie di esserti preso la mia verginità… Lo aspettavo da tanto, troppo tempo, questo momento, sai?”.
Nessuno degli “spettatori” potè ascoltare quelle parole, ma tutti capirono quello che era successo…
Barbara ci mise davvero poco a riprendersi, mostrandomi una elasticità incredibile…
Fù allora che mi chinai di nuovo sul suo basso ventre ed immersi la lingua nella sua “sacca” ormai aperta… Iniziai ad esplorarne scrupolosamente le pareti, mentre la ripulivo dal sangue verginale… Ormai, dell’imene che ci aveva creato tanti “problemi”, non c’era più traccia!
Conoscendo bene i privè, mi aspettavo che quei corpi nudi, più o meno giovani, di maschi e femmine, si sarebbero presto fatti sotto per banchettare su di lei…
Al solo pensiero, pur essendo stato io (e Giorgia) a condurla lì, fui preso da un attacco di gelosia, quando risentii la voce suadente di mia cugina che mi disse:
- “Marco, non manca ancora qualcosa?”.
Ne fui sorpreso, sulle prime non capivo cosa volesse dire… Dovetti fare una faccia strana perché lei precisò:
- “Sì, devi sborrarmi dentro… Anche se non potrò mai essere fecondata, voglio sentire il tuo seme scendere caldo dentro di me…”.
La baciai appassionatamente sulle labbra, introducendo nella sua bocca la lingua che vorticosamente si andò ad intrecciare con la sua…
Poi, ripercorsi a ritroso tutto il suo corpo, fino a trovarmi tra le sue sottili cosce che ogni volta mi trasmettevano un’eccitazione sempre nuova.
Ricominciai a stimolarla come sapevo, la montai dimostrandole tutta la mia virilità, e lei non impiegò molto a eccitarsi di nuovo moltissimo, lasciandosi andare più di prima e gemendo da vera troia…
La sentii sussurrare:
- “Non ti fermare, continua cos’, che sto godendo… Ora, ti prego, mettimelo dentro!”
Affondai il cazzo che era già bello duro: questa volta non c’era stato bisogno di una lunga masturbazione… Il corpo di Barbara, sussultò leggermente alla mia penetrazione… Il cazzo, entrava e usciva ritmicamente dalla fica, sempre più veloce, sempre più forte…
Ormai, eravamo al limite… La pompavo ad occhi chiusi, e lei:
- “Dai, forza, più forte, vai più giù, non ce la faccio più, sborrami la fica, riempimela tutta!!”.
A quella richiesta che sembrava quasi un’implorazione, mi lasciai andare e iniziai a spararle dentro lo sperma, in un delirante orgasmo…
Ma realizzai davvero quanto avevo fatto solo quando sentii le ultime gocce uscire dal mio glande: cazzo, ero venuto dentro Barbara!
Crollai sopra di lei, e ci volle un po’ affinchè mi riprendessi… Aprii gli occhi, e sentii il mio cazzo, le mie palle, inzuppate di un succo appiccicoso… Era venuta anche lei, forse proprio insieme a me! Era bellissimo…
4. In pasto alle belve.
Mi sollevai dal suo corpo che era diventato un autentico campo di battaglia, e vidi avvicinarsi una gran moltitudine di maschi e femmine che si approssimavano al letto…
Lei non si muoveva… Io ero sfinito… Così uscii un momento dalla stanza per andare a cercare una bottiglia d’acqua…
Al mio ritorno, dopo pochi minuti, vidi una scena che aveva dell’incredibile: Barbara giaceva sempre al centro del letto, aperta “a quattro di bastoni”, e intorno a lei mille mani che la frugavano, altrettanti cazzi che entravano ed uscivano da tutti i suoi orifizi ormai dilatati al massimo, e passera di ogni tipo che godevano dei servigi della sua lingua…
Quel letto era ricoperto di una quantità di sborra e succhi vaginali, quanti non ne avevo mai visti tutti insieme in vita mia… Lei era un ininterrotto tappeto di liquidi organici, e guardandomi addosso mi accorsi di non essere in una condizione di molto migliore…
Poco dopo, mi ritrovai con mia cugina sotto la doccia… Stavmo tornando ad una situazione almeno decente, ci toccavamo, ci baciavamo, e lei non finiva mai di ringraziarmi…
Poi, ricordandosi che eravamo arrivati lì insieme a Giorgia, mi propose di andare a cercarla… Voleva raccontarle tutto…
5. Sorpresa al palo.
Uscimmo dalla stanza completamente nudi, risalimmo la scala e ci portammo nel salone in cui ci eravamo separati.
Quello che vedemmo allora non lo dimenticherò mai: Giorgia e Perla non stavano sorseggiando una bibita in attesa del nostro ritorno, ma stavano dando spettacolo anche loro, due porche fuori misura…
Il dj aveva messo su della musica davvero suadente, calda, e in fondo alla pista, al palo da lap dance, c’erano loro che si muovevano sinuosamente…
Quasi mi prese un colpo! Lì per lì, pensai che Giorgia mi stava “tradendo”… ma in fondo, io cosa avevo fatto con Barbara?
Ma fu solo un flash, richiamato alla realtà anche dal mio membro che stava chiaramente dimostrando di apprezzare l’esibizione…
Quello che vidi fu le due ragazze che si stavano muovendo con grande passione, si toccavano, facevano scorrere le loro mani l’una sul corpo dell’altra, si baciavano in bocca… Una cosa nuova, immaginare mia sorella impegnata in uno spettacolo lesbo!
Ad ogni modo, iniziarono a spogliarsi… Giorgia, con il suo fisico prorompente non fece fatica a conquistare il pubblico, proprio come una vera regina del porno!
Ben presto, si scese il reggiseno sotto le sue tettone enormi (che per l’eccitazione esponevano delle areole gonfie e dei capezzoli grossi come non le avevo mai visti), esponendo le due mammellone con grande fierezza…
Stava sculettando da paura, e anche il suo immenso sedere – quando si piegò in avanti – fu praticamente alla mercè di tutti gli occhi che le si erano piantati addosso, con uno slip (annodato sui suoi magnifici fianchi, certamente prestatole dallo staff) infinitesimalmente più piccolo dei suoi che già erano minuscoli “incastrato” tra le chiappe, e che ad ogni movimento le penetrava il solco sempre più a fondo…
Aveva uno sguardo duro, davvero da porca, che sfidava la platea (chissà se ci aveva riconosciuti, là in mezzo)…
Continuò a muoversi da vera troia, sciogliendo – uno dopo l’altro – i laccetti del perizoma… Lo gettò via, lontano a tal punto che finì ai miei piedi: in quel momento, ebbi la certezza che ci aveva identificati…
Ora la sua sfolgorante pelliccetta era al pubblico ludibrio… Iniziò a toccarsela, mentre si piegava a chinino, spalancando le cosce, in modo tale da far aprire al massimo la vulva…
Non smetteva di massaggiarsela, a mano aperta, con i classici movimenti circolari… Poi, a un certo punto, si portò la mano intrisa del suo miele alla bocca, la leccò…
Si sedette a terra, aprendo le cosce ancora di più (se possibile…), e mise in mostra anche lo sfintere del suo culo rotto, con un rosone assolutamente invidiabile, e continuava a strofinarsi la patatina…
A questo punto, si voltò (mettendosi in una pecorina estremamente larga), e sculettando da gran vacca riprese a toccarsi.
Era completamente nuda, aperta, fantastica… Tutti applaudivano, dimostrando di aver gradito il fuori programma, mentre io e Barbara – non resistendo oltre – iniziammo a toccarci anche noi…
Perla, che fino a quel momento era rimasta un po’ in disparte, si fece avanti, e prese il posto di mia sorella…
Vestita da cameriera, con una bella giarrettiera, perizoma e calze a rete che lasciavano scoperto il culo, prese a colpirlo con un bel frustino sadomaso, coinvolgendo poi anche Giorgia in questa punizione…
Si fece restituire il frustino, e senza toccarsele con le mani, si spalancò le chiappe che espose a bella vista, si tolse il reggiseno facendo “esplodere” fuori due autentiche meraviglie (anche lei aveva un’ottima 5 misura)…
Si alzò in piedi… anche lei mostrava un culetto altrettanto provocante, ma il suo peri risultava in po’ più coprente di quello di mia sorella… Lentamente, se lo abbassò producendosi in una grandiosa “spaccata”…
Si inginocchiò, prese per mano Giorgia facendole cenno di avvicinarsi a centro pista, e ricominciarono a baciarsi… Si “mangiavano” reciprocamente quei grossi seni, avvinghiate l’una all’altra e annusandosi l’odore della pelle, due incallite “peccatrici” che però amavo alla follia vedere esibirsi.
Perla, mise le sue mani sulla schiena di Giorgia, cercando di “conoscerla” palmo a palmo, si soffermò sulla sua spina dorsale, la percorse tutta verso il basso, e si fermò solo quando raggiunse il suo sedere. Le passa davanti, e scende fino alla pancia, le cosce, le gambe… Si inginocchia, stringendosela a sé, e porta le sue labbra a ventosa sulle grandi labbra della fica di Giorgia… gliela bacia, la lecca, la succhia…
Mia sorella sta per cedere, le gambe le tremano spasmodicamente… Crolla in ginocchio, e pochi istanti dopo un potente schizzo si espande per la sala.
Giorgia aveva squirtato, il suo “colpo ad effetto” si era ripetuto…
Perla, però, non è soddisfatta: vuole godere anche lei… Così, prende la mano di Giorgia e le fa stringere le sue tette…
A questo punto, mia sorella si “accende” di nuovo: accarezza dolcemente quelle mammellone, poi corre giù sul morbido corpo della ragazza, fino ad incontrare la magica fessurina… mette la mano nella patata di Perla, che chiude gli occhi e si abbandona lasciva al sommo piacere…
Non avevo mai visto Giorgia fare fisting a un’altra donna, ma vi giuro che mi stò arrapando di brutto…
Perla non viene ancora, e così Giorgia si gioca il tutto per tutto: si appoggia al palo della lap dance, solleva un piede, e introduce tutte le dita nella vagina che sta fistando, fino alla caviglia… Muove il suo piede dentro la sacca di Perla, finchè – emettendo un gridolino acutissimo – la commessa viene anche lei.
Nulla di trascendentale, però, nulla di paragonabile al godimento di Giorgia…
Le due donne sono sfinite… Gli applausi della folla, che oramai si era fatta enorme e stava fin sulla tenda d’ingresso, si fecero scroscianti…
6. Epilogo.
Intanto ci eravamo rivestiti, ma eravamo ancora tutti molto provati dalle emozioni vissute quella notte.
Io, comunque, avevo ancora voglia di scopare, lo dissi a Giorgia che però rifiutò. Era, quella, la prima volta che accadeva, da quando avevamo iniziato a congiungerci carnalmente tra di noi…
Barbara, che sarebbe dovuta essere l’unica “protagonista” di quella serata, rimase molto (e favorevolmente) colpita dalle evoluzioni erotiche della cugina, e mi pregò di organizzare anche per lei un “accoppiamento” con un’altra femmina…
Ne parlai con Giorgia, la quale mi rispose che quello sarebbe stato un “premio”, che se lo sarebbe dovuto guadagnare…

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