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Stessa spiaggia, stesso mare...


di Membro VIP di Annunci69.it Alchimista980
17.01.2020    |    4.309    |    10 9.9
"Ormai faceva molto caldo e, spossato, mi addormentai sotto l'ombrellone..."
Era la mattina di un mercoledì di inizio luglio e, avendo qualche ora libera, decisi di andare a prendere il sole nudo nella mia spiaggia preferita sperando di trovare qualche bella coppia esibizionista.
Arrivai presto e la giornata prometteva bene: il mare, nonostante un venticello fresco, era calmo e la spiaggia, visto l'orario, era ancora piuttosto deserta.
Mi incamminai lungo la battigia alla ricerca di un buon posto dove sedermi, trovai un grosso ramo portato lì da qualche mareggiata e lo disposi in modo tale da poterlo usare a mo' di schienale.
Piazzai l'ombrellone, distesi il telo e via il costume: si stava da Dio.
Dopo un'oretta di relax notai che una coppia si stava avvicinando, si fermò a parlare con un'altra coppia arrivata poco prima e poi, come se avesse ricevuto un rifiuto, proseguì verso di me.
Arrivata ad una trentina di metri di distanza si fermò, entrambi mi guardarono e, posate le loro cose, si spogliarono velocemente e si tuffarono in acqua.
Il loro comportamento era un evidente invito rivolto al sottoscritto, del tipo "Caro singolo, è vero, la spiaggia è vuota, ci sono tanti punti in cui ci saremmo potuti sedere ma, ci interessi, vieni a conoscerci!".
Ero davvero eccitato, ma anche molto confuso, perchè era la prima volta che mi capitava di ricevere un segnale così inequivocabile da una coppia su una spiaggia.
Trovai coraggio e, dopo aver atteso qualche minuto per non dare l'impressione di essere un avvoltoio pronto a piombare sulla povera preda, mi alzai e mi tuffai in acqua vicino a loro.
Avvicinandomi notai che lei era una gran bella donna sui quarantacinque anni, con un seno piccolo ma ben fatto, un bel sedere tornito e una fica con una leggera peluria bionda; lui, invece, brizzolato, un po' più maturo di lei e non dava l'impressione di essere in perfetta forma.
Mentre mi muovevo lentamente tra le onde i miei occhi incrociarono quelli della lei, ci sorridemmo e lei mi disse: "Ciao, sai se in questa spiaggia si gioca?". La mia impressione era stata giusta, erano in spiaggia per un po' di trasgressione!!!
Le risposi che andavo in quel posto da un po' di tempo e che la spiaggia era frequentata da qualche coppia, parecchi singoli etero e gay e che avevo avuto la fortuna di assistere a qualche spettacolino niente male, ma senza esagerazioni come, invece, capitava in altre spiagge del litorale romano.
Ci presentammo, parlammo del più e del meno e li invitai a sedersi accanto a me: loro accettarono e sembrarono contenti di godere della mia compagnia.
Ero emozionato, perchè mai prima di allora mi era capitata una situazione del genere!
Ci sedemmo vicini, con lei al mio fianco e lui sdraiato di fronte a noi, pronto a gustarsi la scena che a breve sarebbe iniziata.
Improvvisamente lui, indicando con lo sguardo il mio cazzo, disse a lei: "Peccato che oggi sei indisposta, però questo cazzo sarebbe perfetto per il tuo culo!".
Avevo sentito bene??!!?!?
Lei sorrise e gli rispose: "Hai ragione amore, è proprio della misura giusta!".
Purtroppo non avevo pensato di portare con me i preservativi e dovetti mestamente declinare l'allettante proposta, facendo, però, capire loro che ero comunque disponibile a qualche gioco trasgressivo.
Ero seduto con la schiena appoggiata al grosso ramo e lei, con molta nonchalance, posato il suo capo sul mio petto, prese il mio cazzo con la mano destra e, stringendolo forte, iniziò a segarmi: la sua presa era fortissima e il movimento della mano era secco e deciso.
All'inizio provai dolore.
Non mi era mai capitato di farmi segare in quel modo ma, col passare dei minuti, il mio cazzo si irrigidì a tal punto che diventò un tutt'uno con la sua mano.
Lei proseguì a segarmi per buoni cinque minuti mentre io le accarezzavo dolcemente la schiena e il suo bel culo.
Che situazione!!!
L'eccitazione saliva sempre di più, di pari passo con l'adrenalina per il rischio di essere visti.
Infatti, mentre lei mi segava e il marito guardava compiaciuto, io dovevo controllare che non si avvicinassero altre persone. Di tanto in tanto passava qualche bagnante e, dopo il mio segnale, lei si ricomponeva abbandonando il mio arnese per poi ricominciare lì dove aveva interrotto.
Il mio cazzo passò dalla sua mano alla sua bocca, ed era quello che aspettavo già da un po' perchè volevo proprio vedere come quella bella signora se la cavava nell'arte del pompino!
Iniziò un orale dapprima lento e profondo, la sua bocca era calda e accogliente,sentivo la sua lingua vogliosa coprire il mio glande e le sue labbra aderire completamente al mio cazzo che, ormai, aveva raggiunto la massima erezione, era gonfio e sentivo le vene pulsare. Lei mugolava di piacere mentre il marito, sempre più compiaciuto, ci guardava carezzandosi il pisello e le diceva: "Sei proprio una troia! Guarda come lo lecchi!!!" Lei gli rispose con mezza bocca aperta: "Sììì, mi piace tanto, guarda come lo spompino!".
La mia mano si fece più ardita e iniziai a massaggiare l'ano della lei, infilando di tanto in tanto un dito. Sentivo il suo godimento e, mentre all'inizio lei era docile e rilassata, ora notai che il suo corpo fremeva di eccitazione e piacere.
Continuò a spompinare aumentando la velocità e la frequenza e mi sorpresi della mia resistenza: erano, infatti, già quaranta minuti che la signora si prendeva cura del mio arnese!
Il mio cazzo, ormai, era il suo giocattolo e lei non aveva alcuna voglia di smettere di giocarci!
Sentivo che la mia eccitazione stava raggiungendo l'apice e, infatti, lanciai un grugnito animalesco esplodendo con una copiosissima sborrata sulle sue mani.
Ero completamente svuotato, ma lei non era doma: strisciò accanto al marito e iniziò a segarlo con la mano piena del mio seme. Ammirai estasiato la scena: il cazzo del marito era ricoperto della mia sborra e andava su e giù come un pistone di un motore. Lei continuò con tenacia e maestria finchè non portò anche il marito all'apice del piacere. Allora lei ripulì con la lingua quel cazzo ricoperto dello sperma di entrambi!
Restammo un po' tutti e tre in silenzio sdraiati e poi andammo a farci un bagno rinfrescante.
Si era fatta l'ora di pranzo e mi chiesero se nei paraggi c'era una buon ristorante di pesce, proponendomi di fargli compagnia; gli indicai un buon locale proprio a due passi dalla spiaggia e declinai l'invito perchè non volevo disturbare oltremodo la loro intimità.
Mi dissero che non sarebbero tornati dopo il pranzo e, quindi, ci salutammo come vecchi amici.
Li vidi farsi sempre più piccoli mentre si allontanavano.
Rimasto solo, mi sdraiai ripensando a quello che era appena successo e iniziai a toccarmi il cazzo cercando di riprovare, invano, le stesse sensazioni.
Ormai faceva molto caldo e, spossato, mi addormentai sotto l'ombrellone.
Non so quanto tempo era passato quando il mio sonno fu interrotto da una mano che mi carezzava la spalla e da una voce dolce che mi chiamava.
Era lei: "Andrea, siamo noi! Siamo tornati per ringraziarti del consiglio, abbiamo mangiato benissimo ma non sono ancora pienamente soddisfatta!".
Rintronato dal risveglio improvviso non capii bene il senso di quell'ultima affermazione.
Lei se ne accorse e continuò: "Stavamo per risalire in macchina quando mi è venuta la gran voglia di sentire quel bel tuo cazzo nel mio culo e, allora, taaadaaa, siamo andati a comprare i condom!!!". Rovistò nella sua borsa da mare e tirò fuori il pacchetto, guardandomi maliziosa.
Il marito, con il suo modo schietto e diretto che, ormai, conoscevo disse: "Dai, prima sei stato bravo ma ha fatto tutto lei! Ora tocca a te, voglio che la inculi per bene, non farci pentire di essere tornati!".
Ebbi un sussulto e mi svegliai definitivamente, pronto ad esaudire le voglie di quella bella signora e del di lei marito.
La spiaggia si era svuotata, le condizioni erano ideali, e tutti e tre ci recammo alle spalle della spiaggia dove c'erano delle piccole dune e degli arbusti dove saremmo stati al riparo da occhi indiscreti.
Lei subito si inginocchiò e prese subito il mio cazzo in bocca. Stavolta il pompino fu più veloce, la signora non voleva aspettare ed esigeva che quel cazzo diventasse subito duro!
Quando si accorse che era pronto per il suo culo lo mollò, prese un preservativo e lo infilò su quell'asta pulsante: ora toccava a me!
La alzai di peso e la girai, le abbassai la schiena con una mano e mi chinai. Iniziai a leccare furiosamente il suo ano, infilavo la lingua in profondità mentre le tenevo le natiche allargate con le mani. Sentivo il sapore di quel culo, condito dalla salsedine e mi piaceva da impazzire! E piaceva anche a lei: "Sì, sì, basta, ora inculami!".
Presto fatto: mi alzai e tenendo sempre la sua schiena piegata con una mano le infilai il cazzo nel culo senza alcun preavviso. Lei si irrigidì per un attimo, ma poi si rilassò e urlò: "Finalmente! E' da stamattina che lo volevo! Dai, ora spingi forte!". "Sì, ora ti inculo per bene, così è contento anche tuo marito!!!", dissi. Il suo ano era stretto e sentivo la pressione sul mio pene, già costretto dal preservativo.
Nel frattempo il marito si menava il pisello e ci guardava con uno sguardo quasi perso nel vuoto.
Iniziai a stantuffare quel culo che si allargava sempre più facilitando la penetrazione, spingevo forte, sempre più forte. Infischiandomene della sua indisposizione appoggiai la mano libera sulla sua fica, scoprendo che era fradicia. Lei se ne accorse subito, stava per fermare quella mano dispettosa ma, invece, la lasciò libera e, allora, le mie dita si fecero spazio dentro di lei, mulinando il clitoride e facendola bagnare sempre di più.
Continuavo ad incularla, sentivo che il mio piacere stava per arrivare all'apice ma non volevo fermarmi. Ero in una sorta di trance, lei gemeva, io gemevo come un'animale e il marito era in estasi!
Stavo per esplodere, tirai fuori il cazzo, la girai e con le mani sulle sue spalle la costrinsi con decisione ad inginocchiarsi, tolsi il condom e le sborrai sulle tette. Quasi all'unisono i coniugi urlarono: "Sì! Bravooo!".
Come successo poche ore prima, anche stavolta ero esausto, completamente svuotato, le mie gambe a malapena riuscivano a tenermi in piedi e, sempre come poche ore prima, lei non era ancora soddisfatta, doveva condividere il suo piacere con il caro maritino! Allora lei si sdraiò sulla sabbia e lui iniziò a leccarle i seni ricoperti del mio sperma. In quella posizione, inginocchiato a carponi, sembrava un lupo famelico che divorava la propria preda! Leccava freneticamente la mia sborra e poi la baciava sulla bocca, ritornava a leccare e poi a baciarla.
Finita la pulizia lui crollò accanto a lei.
Ammirai per qualche minuto quella coppia che giaceva ai miei piedi, poi aiutai entrambi a rialzarsi.
Tutti e tre ci guardammo e scoppiammo in una fragorosa risata.
Ci tuffammo in acqua per ripulirci.
Ormai era tardi e si era fatta l'ora di tornare alle rispettive vite.
Ci salutammo, stavolta definitivamente, e io li ringraziai per la bella giornata passata insieme.
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