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Lui & Lei

"In Sogno veritas"


di P1st0n3
21.06.2019    |    548    |    0 8.7
"Lei facilita l'azione spingendo le tette sulla mia faccia quasi a soffocare, mentre si lavora, con la fica, il mio cazzo andando su e giù a ritmo costante, ..."
Apro gli occhi…
è buio…
e non ricordo dove sono.

Tento di muovermi, ma non ci riesco, ho le mani legate dietro la schiena e bloccate sullo schienale di una sedia. Anche i piedi sono bloccati, sento le caviglie legate ai piedi della sedia.

"Aiuto!" urlo...
"Aiuto! Vi prego, qualcuno mi aiuti!" Mi dimeno.

D'improvviso un lampo, una luce accecante che penetra dalle fessure di quello che pare una benda.
Passi sul un pavimento che risuonano nella stanza, echeggiano, direi che sono in una stanza vuota, li sento avvicinare sempre più.

Fa freddo. Sento i brividi scorrermi sulla schiena.

All'improvviso la benda mi viene strappata e la luce mi accieca. Riprendo a breve la vista, una sagoma di donna è d'avanti a me. È alta circa 1,80, bionda, capelli lunghi fini ben curati che le scendono fino alla metà della schiena. Ha una maschera nera che copre metà viso, dalla fronte al naso, dove intravedo solo gli occhi di colore blu, l'altra metà viene coperta da un velo delicato nero, si vede accentuate solo le labbra rosso fuoco. Indossa degli stivali scamosciati neri con il collo che arriva fino alle ginocchia, calze a rete fine autoreggenti. Uno slip merlato nero che copre le intimità, salendo la sua pancia piatta e ben curata, all'ombelico ha un percing con sopra un diadema che copre il buco. Un seno prorompente, quarta, quasi quinta, stipata in un push-up merlettato che ne risalta l'abbondanza. Le braccia solide e in linea con il corpo sono ricoperti da dei guanti di seta neri.

"Finalmente ti sei svegliato..."
"Dove sono?"

Cerco di capire, la stanza non da punti di rifermento, i muri sono bianchi come il latte e non vedo porte ne finestre.

"Non ti preoccupare" mi dice sorridendo "Stai per provare il paradiso "

Mi accorgo di essere nudo, ecco perché sentivo freddo, ma è una sensazione che dura poco. Lei inizia ad accarezzare i pettorali con le mani con quei guanti di seta, mi guarda languida, scorgo che passa la lingua sulle labbra, come affamata.
Sento il sangue ribollire, e intanto il mio cazzo inizia a rispondere agli stimoli. Lei, in modo sensuale, inizia a scendere con le mani, piano piano, fino al mio attrezzo. Si ferma alla base dell'asta e dopo averlo cinto con le mani si avvicina per guardarlo meglio. Non posso muovermi, ma ho i muscoli in tensione, sudo, inizio a sentire caldo.

"Bravo! e così che ti voglio"

Il cazzo, bello duro, punta sul suo viso. Lei gli da due spennellate con la lingua e inizia a succhiarlo forte, creando il vuoto con le guance. Non ci credo, sto impazzendo. Lei si muove su e giù sull'asta con movimenti decisi, alternandoli a movimenti più lenti, che mi fanno soffrire di piacere. Ogni tanto lo molla dalla bocca per leccarlo di gusto a destra e a manca per poi farlo sparire in bocca. Ad ogni colpo sento i brividi scorrere sulla schiena, do strattoni ai polsi, ma non riesco a liberarmi. Lei sorride.

"Calma, calma, non è ancora il momento"

Ho l'uccello violaceo, quasi sto per esplodere. Lei si scosta, leva i guanti di seta dalle mani lentamente. Una volta levati si avvicina e, con i guanti, fa un nodo alla base dell'uccello. Lancio un piccolo gridolino, lei sorride, sfila le tette dal reggiseno e inizia a strusciarsi addosso partendo dalla testa e scendendo piano piano. Mentre struscia le tette e si dimena sul mio corpo, usa la lingua come pennello, leccando dove passa. Non riesco più a reggere, sono in tiro massimo. Lei continua a guardarmi e sorridere, risale lentamente e, posizionandosi su di me, scosta le mutandine di pizzo e si infila il cazzo nella figa che cola di umori, con un colpo, scende giù fino alle palle. Emettiamo insieme un gridolino di piacere.
inizia a danzare su e giù sul mio cazzo e contemporaneamente struscia le tette sulla mia faccia.

"Leccale!"

Obbedisco senza farmelo ripetere, come posso cerco di agguantare i capezzoli leccando e succhiando. Lei facilita l'azione spingendo le tette sulla mia faccia quasi a soffocare, mentre si lavora, con la fica, il mio cazzo andando su e giù a ritmo costante, con colpi secchi e decisi, ingoiando tutto l'arnese dentro la sua dolce boccuccia di rosa. Ogni tanto scatto, gli spasmi del piacere sono impediti dalla mia posizione di prigioniero. Ma è una bella prigione.
Lei inizia ad ansimarmi nell'orecchio, questo mi eccita ulteriormente e sento il cazzo nella sua fica essere in tensione massima. Mi bacia il collo, le guance, si intrufola nella mia bocca con la lingua cercando l'intreccio con la mia. Sento che sto per arrivare, non ne ho per molto. Come mi avesse letto nel pensiero, si stacca, levando il cazzo dalla sua fica, e si allontana un po'. Si accarezza le tette e il corpo facendo scivolare le mani sulla sua fica, mi guarda, passa la lingua sulle labbra, è vogliosa, poi si volta e si sfila le mutandine.

Si avvicina con le mutandine e me le mette sotto il naso, l'odore di fica e fortissimo e mi dice:
"Bravo! Mi hai fatto bagnare tanto, meriti un premio!"
Si posiziona di spalle d'avanti a me con le gambe larghe, si china a novanta e mi fa vedere il suo bel fondo schiena con la fica che pulsa di piacere. Ci passa due dita dentro mentre mi guarda divertita.

"Sei pronto?"

Si avvicina un po', si piega su di me, con il culo che punta il mio arnese, mi afferra il cazzo decisa con una mano, e lo guida sull'ano. Dopo averlo fatto ruotare sull'ingresso un paio di giri, inizia a ingoiarlo lentamente. Ho i muscoli in tensione, ho gli spasmi di piacere che mi fanno scattare. Lei si siede su di me con il cazzo tutto dentro il culo, sono al settimo cielo. Con i muscoli dell'ano inizia a strizzarmelo.

Dolore.

Piacere.

Si volta: "ti piace?"
A malapena riesco a dire si, smolla un po' e inizia a saltare come una cavalletta su e giù sul mio cazzo. Ora però non ha freni, lancia gridolini di piacere, si sentono le sue chiappe che schiaffeggiano le mie gambe va più spedita di quando era nella fica.
Stringo i denti, ma non ce la posso fare, e troppo avvolgente sento l'orgasmo montare dalle viscere, muovo il bacino per accompagnare il il suo movimento. La foga si fa sempre più intensa. Nel muoverci si spezzano le manette della sedia, sto per venire. Con una mano le afferro un seno e lo strizzo, con l'altra le prendo la mascherina e la strappo. Vengoooooooo.

Lei urla di piacere e...

Mi sveglio tutto sudato e con il cazzo in tiro che sta copiosamente sborrando, ma c'è la mia compagna che sta succhiando tutto il nettare nella sua bocca.
Mi guarda con aria stupita e divertita, intanto sorride e ingoia il mio sperma.
Mi guarda sorridendo e dice: "Mi pare di capire che il sogno era bello, l'ho capito da come ti dimenavi e come era duro il tuo cazzo"
L'accarezzo, le accarezzo la figa... è umida. "Mi pare di capire che ti sia piaciuto anche a te..."
"Si, ma non c'ero io nel sogno"
"Si che c'eri, mi torturavi con la tua figa e il tuo culo"
" Ma io non ti torturerei mai, al massimo ti farei morire di piacere!"
Sorrido. "credo che l'intendo era quello, se vuoi possiamo ripetere ora?"
Mi sorride. Si gira, si mette a gattoni e guardandomi dice: "Ok, prendimi!"
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