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ALVARO,DOPO LE PRIME ESPERIENZE DA RAGAZZO 2


di ioxsex
30.08.2018    |    943    |    0 9.8
"” Non mi sembrava vero, sentii l'amozione traboccarmi in petto, il desiderio di ripetere e rivivere quell'esperienza mi dette una gioia incontenibile e gli..."
Erano passati due giorni dalla sera dell'incontro con Alvaro, mi sentivo ancora confuso per quello che avevamo fatto, oltre ad essere un pò dolorante e frastornato, cercavo di analizzare tutte le emozioni e le sensazioni che avevo provato e non riuscivo a capacitarmi come fosse potuto succedere che io mi fossi lasciato andare, trasportato da quel desiderio prorompente che aveva annullato immediatamente ogni mia volontà di oppormi, controllandomi, come era successo in precedenza per tutti quegli anni, però avevo chiaro, in tutti i miei sensi quanto quell'esperienza mi fosse piaciuta e quanto ne avessi goduto, al punto che la notte del giorno seguente, non potei fare a meno di masturbarmi, usando ancora il mio giocattolo preferito, ma non era la stessa cosa, non era il cazzo di Alvaro, non per le dimensioni, ma, come ho già detto nel primo racconto, per la sua forma particolare, che mi aveva procurato orgasmi successivi e piacere illimitato e, ripensandoci me lo sentivo ancora scorrere e pulsare dentro di me, come se ancora stesse inculandomi, come aveva fatto la sera prima. Il giorno successivo, ero ancora immerso nei miei pensieri, non sapevo come comportarmi, avevo un bisogno infinito di sentirlo, parlargli e capire a mente fredda, cosa e come fosse stato possibile, e se a lui, quell'esperienza, gli fosse piaciuta e ne avesse goduto fisicamente e mentalmente come era successo a me,e gli avrei voluto chiedere se aveva sentito la voglia di rivedersi, oppure non farne piu' di niente e lasciare le cose come stavano. Prendevo in mano il telefono, ma non avevo il coraggio di chiamarlo, sempre indeciso e titubante, quando tutto ad un tratto squillò il cellulare, era Alvaro, fui preso immediatamente da un'emozione incredibile, appena risposi, sentii un'attimo di esitazione, poi sentii la sua voce dire: “Ciao,come stai? Tutto bene? Mi aspettavo una tua telefonata, ma visto che non chiamavi, ti ho cercato io, sono solo in casa, Hellen è dovuta andare fuori e ritornerà solo stasera dopo cena, è dall'altra sera che ripenso a noi due e alle nostre porcate,ed avrei una gran voglia di rivederti, se vuoi e se ti va, ti aspetto.da me.” Non mi sembrava vero, sentii l'amozione traboccarmi in petto, il desiderio di ripetere e rivivere quell'esperienza mi dette una gioia incontenibile e gli risposi: -” Dammi il tempo di farmi una doccia, chiudere bottega e per le cinque, sono da te. Arrivai alla sua abitazione, ed Alvaro venne ad aprirmi, aveva indosso un paio di bermuda e una maglietta. Appena entrato ci siamo salutati e subito mi ha abbracciato baciandomi in bocca. Mi resi conto, che anche lui aveva il fiato corto per l'emozioni, e questo mi fece capire quanto il suo desiderio di vedermi, fosse pari al mio, e questo, in un certo senso, mi tranquillizzò, mi chiese se volevo qualcosa da bere, rifiutai ed allora mi condusse subito in camera da letto dicendomi:” Vieni, oggi staremo piu' comodi, ho una voglia incredibile di scoparti e goderti come piace a me, in ogni modo, voglio vederti e sentirti godere come l'altro ieri e provare tutte le sensazioni sconvolgenti di quei momenti, voglio gustarmi ogni attimo e assaporare ogni sapore e ogni odore dei nostri corpi, fino allo sfinimento totale”- Ci denudammo in un attimo, le nostre mani accarezzavano I nostri corpi, come a voler esplorare ogni centimetro della nostra epidermide, le nostre bocche si cercavano in baci lussuriosi e travolgenti,come se non dovesse esserci un domani, lui mi accarezzava, soffermandosi sulle mie mele del culo passandole lungo la spacca e cercando il mio buchetto ancora infiammato e un pò dolorante per la devastante intrusione, di due giorni prima, del suo bastone.

Stavo impazzendo dal desiderio di toccare accarezzare e gustare quel meraviglioso cazzone che mi aveva sgangherato il culo, poche ore prima facendomi godere come un porco maiale regalandomi un piacere immenso con due orgasmi incredibili che non vedevo l'ora di riprovare. Ci sdraiammo sul letto abbracciati, continuando a toccarci ed esplorarci reciprocamente, io avevo impugnato il suo pisello che, ad ogni carezza, si gonfiava sempre piu' inturgidito e possente, come se non dovesse smettere mai di crescere, ed ancora, tenendomelo in mano, stentavo a credere di essermelo ingollato e preso tutto, sia in bocca che nel culo, ero eccitato al massimo, ed ero impaziente, volevo guardarlo ancora da vicino e gustarmi il suo profumo e tutto il suo sapore, scesi dal letto, mi inginocchiai davanti a lui, gli chiesi di venire verso il bordo dello stesso e, in quella posizione, avevo davanti al mio volto quella stupenda asta che nel frattempo era diventata dura e imponente, come un meraviglioso obelisco del piacere. Le mie dita lo carezzavano scapocchiandolo, tirando in basso la pelle che scivolando, scopriva quella rossa cappella così morbida intorno alla corona e così dura nel suo interno, che pulsava come di vita propria, mi sembrava ancora più bello, grosso, nodoso, imponente, con le vene che pulsavano, al punto che sembrava volessero scoppiare !!!! Ero estasiato !! Lo presi in bocca e cominciai ad ingoiarlo il piu' profondamente possibile, lo sentivo in fondo alla gola, ne restava fuori ancora un bel pò, feci uscire la grossa cappella infuocata, e cominciai a leccarla tutta attorno, il suo sapore mi sembrava ancora piu' arrapante, le gocce che fuori uscivano dal buchetto, si mischiavano con la mia saliva che colava copiosa dalla mia bocca, mi sentivo impazzire dall'eccitazione, scesi con la lingua e le labbra, lungo quell'asta turgida, ne leccavo il fremulo, scendevo fino alle palle prendendole in bocca una ad una leccando lo scroto fino all'inguine, mentre presolo in mano, lo masturbavo lentamente, e continuando a lapparlo a lingua aperta, arrivai fino al perineo. Alvaro mugolava e assecondava, con il bacino, le mie leccate, stava godendo come un porco, si prese le gambe sotto le ginocchia e se le portò al petto, per agevolare quello che gli stavo facendo e con voce arrochita dall'eccitazione mi disse: -” Bravo, così, leccami così che mi fai impazzire, arrivami fino al buco del culo, leccamelo bene intorno e infila la lingua piu' profondamente che puoi... bravissimo, fammela sentire dentro fin dove arriva e poi mettimi dentro le dita e ingollati il mio cazzo in fondo alla gola, voglio sborrarti in bocca e devi ingoiarla tutta fino all'ultima goccia!!” Le sue parole furono, per me, come una frustata di libidine, la mia eccitazione, si esaltò elevandosi a potenza; continuai a leccarlo come lui mi aveva chiesto, il suo culo palpitava sotto la mia lingua, lo sentivo ammorbidirsi ad ogni leccata sempre di più,sussultava e si contorceva,dopo risalii con la bocca lungo l'asta e arrivato alla cappella, me la sono ingoiata iniziando un lento pompino e cercando ad ogni affondo di prenderne qualche centimetro in piu'; lo sentivo toccarmi l'ugola e le tonsille, ero assalito da conati di vomito che mi facevano tossire, lo uscivo, prendevo aria e me ingollavo di nuovo, sentirlo così arrapato, così soddisfatto, per quello che gli stavo facendo, mi gratificava, m'inorgogliva per tutto il piacere che gli stavo regalando e, ad un certo punto,l’ ho impugnato alla base e ho iniziato a far scorrere le mie labbra intorno al suo cazzone,sempre piu' velocemente,lui ansante,continuava a mugolare e gemere dal godimento, alzava il bacino come se volesse piantarmelo ancora piu' in profondità. Prendevo la sua cappella fra le labbra e prima di rimmeterla in gola, la leccavo, la succhiavo e la riprendevo in bocca ingollandomela completamente. Continuai a lungo mentre con le dita gli stimolavo il buco del culo, e da quel porco che è, Alvaro si spinse contro la mia mano gemendo dal piacere, ne misi dentro uno e cominciai a scoparlo, facendolo entrare in profondità la falange, ritirandolo fuori e rimetendolo dentro, poi ne misi dentro un'altro e cominciai a girare le dita, cercando di uncinarle, per stimolare ancora di piu', le pareti dello sfintere, continuando a spompinarlo e succhiarlo, le dita diventarono tre, e di colpo, improvvisamente, sentii la sua voce stravolta dal piacere dirmi: -”Ancoraaaa, ancoraa!!! Ancora cosììì!!! Dai continua !!! Non smettere !!! Continua ancora che sto per godere !!! Succhiami forte anche l'anima!! Porco maiale, sei una troia puttana!!! Prenditelo tutto e bevitelo senza perderne una goccia!!! Ingollalo e continua a succhiarmelo!!! Eccomiii!!! Godoooo!! Vengo nella tua gola troia!!! Dio com'è bellooo!!!”- Il porco maiale sussultava e si dimenava con suo pisellone stretto fra le mie labbra e le mie dita piantate nel culo in profondità e subito, con un rantolo liberatorio di godimento, cominciò ad eruttare il primo violento schizzo di sperma che mi arrivò diritto in gola, seguito subito da un'altro e un'altro ancora, avevo la bocca piena, del suo cazzone e straripante dalla sua sborra, cercai d'ingollarla tutta, ma in parte fuoriuscì dalle mie labbra colando sulla mia mano che ancora impugnava il suo gioiello. Fu un orgasmo lunghissimo e devastante, sembrava non finisse mai ed io continuavo ad ingollarmi tutto quello che avevo in bocca, continuando a far scorrere il suo pisello sotto il mio palato e quando lo sentii calmarsi un pò, iniziai a raccogliere con la lingua, quello che mi era colato sulla mano, assaporandone il gusto per la prima volta, era un pò aspro e pungente, ma forse per la forte eccitazione o non so per quale altro motivo, lo sentiii buono, gli spasmi orgasmici di Alvaro.si stavano calmando, e allungando le braccia verso di me, mi prese il volto, mi attirò su di se, cercò la mia bocca e mi baciò appassionatamente dicendomi: -”Sei proprio il gran porcone che avevo immaginato, proprio una gran puttana troia pompinara!”- ed io di rimando: -” E' vero, ho aspettato tantissimi anni prima di liberare interamente la mia bisessualità, ed ora che ho provato quale piacere sia, non voglio piu' farne a meno, e voglio godermela per tutto il tempo che potrò!! Stronzo bastardo!!! Ero sopra di lui che era ancora sdraiato con le gambe aperte, avevo il pisello ancora in tiro, non avevo goduto, lui lo sentì, mi strinse ancora piu' forte, i nostri cazzi si toccavano, il suo era completamente ammosciato, mentre io con quello strusciamento, ero sempre piu' eccitato: -”Ora devi godere tu, mi disse, se ti va inculami fino a riempirmelo e sborrami dentro, voglio sentirti godere in me, come ho fatto io,” Non aspettai nemmeno un secondo, mi rituffai con la bocca sotto lo scroto, e tornai a leccargli il culo ed il perineo; lo leccai e lo insalivai il piu' possibile, lo sentivo morbido e aperto, puntai il mio pisello al buco del culo e iniziai a spingere, certo non avevo il suo cazzone e, dopo poche spinte ero dentro al suo intestino e incominciai a pomparlo, spingendolo con tutta la forza dentro di lui mentre lo guardavo negli occhi, per cogliere tutte le sensazioni che trapelavano dalla sua espressione, ero carico al massimo, quello che avevo fatto ad Alvaro, aveva esaltato la mia carica erotica, sapevo che non avrei potuto durare a lungo, pertanto, cominciai a muovermi come aveva fatto lui con me due giorni prima, lo pompavo forte e a fondo, quando sentivo il piacere affiorare più forte, lo tiravo completamente fuori, aspettavo guardandogli il buco del culo completamente aperto, e poi lo rimettevo dentro tutto in un colpo, ripetendo la stessa cosa continuamente. Alvaro era molto esperto, non solo sapeva usare molto bene il suo cazzone, ma era anche molto bravo con il culo, quando lo pompavo, lo stringeva avvolgendomi e strizzandomi il pisello, quando lo uscivo, lo rilassava totalmente,facendo in modo che mi bastava spingere ed entravo in lui fino alle palle, al punto che, passati una decina di minuti di quel gioco, sentii che stavo per esplodere, ed in quel momento, fui io a dirgli: -”Eccomi porcone bastardo, sto arrivando, spalanca la bocca e tieni fuori la lingua che voglio riempirti la bocca, come hai fatto con me, porca puttana battona eccomiiii!!!! Vengoooo!! Godo del tuo culo e dentro la tua boccaaaa!!! e gli scaricai in gola tutto lo sperma che se ne usciva, lo imbrattai sul naso, sul mento ma la maggior parte gli entrò nella bocca spalancata e mentre io me lo strizzavo, per far uscire le ultime gocce, lui le raccoglieva con le dita e anche quello sparso in faccia succhiandosele e leccandosele. Sfinito ed esausto, mi stesi sopra di lui baciandolo e scambiandoci i sapori e gli odori del nostro godimento, eravamo tutti e due sfatti dal piacere, restammo in silenzio per diversi minuti, per meglio assaporare e metabolizzare quello che avevamo appena fatto, poi Alvaro mi disse: -” Vieni andiamo a farci una doccia, poi beviamo qualcosa, e dopo, prima che Hellen ritorni, ricominciamo, perchè, se vuoi,mi piacerebbe incularti come l'altra volta, non penserai mica di cavartela con un pompino ed una scopata nel mio culo. Vedrai, passato un pò di tempo, appena mi ritornerà duro, voglio riempirtelo e sentire quanto te l’ho dilatato l'altra volta, voglio vederti impalato sopra di me con il mio cazzone sprofondato nel tuo culo, farti urlare dal piacere e sfondarti come una vacca col toro e dovrai essere tu a dirmi basta, perchè dopo quanto ho goduto,riuscirò ad incularti per un'ora di seguito in tutte le posizioni possibili!!”- Detto questo, si alzò, ed insieme entrammo nella doccia.






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