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Gay & Bisex

Alvaro dopo le prime esperienze di ragazzo,la prima volta con lui.


di ioxsex
24.08.2018    |    1.552    |    8 9.6
"Non so se fu il fatto di aver rinunciato per anni a questo tipo di esperienze, con la relativa frustrazione di astinenza, oppure il fatto che Alvaro mi..."
Con Alvaro, ci conoscevamo da anni, lui un ragazzo moro, nato da un padre portoghese, mezzo mulatto come diceva lui, e da madre francese di origine siciliana, io frequentavo il magazzino dove lui lavorava, per acquistare il materiale per il mio lavoro e, fra noi si era instaurato un rapporto confidenziale, basato su argomenti sessuali, nonostante io avessi una quindicina di anni piu' di lui Alvaro, mi sfotteva per la mia condizione di uomo già sposato con figli, alludendo alla mia impossibilità d'incontrare ragazze, causa una moglie 'come diceva lui’, aggrappata ai coglioni come una gatta selvatica, che m'impediva di sfogare la libidine, come io avrei voluto, mentre io lo sfottevo per la sua inesperienza, dato che spesso mi chiedeva consigli di come comportarsi con questa o quella ragazza di turno che aveva avuto modo di conoscere e, in questi casi, entravano sempre nei nostri sfottò, i suoi colleghi, che ogni volta rimarcavano le sue titubanze, attribuendole al fatto che non trovava nessuna che gliela desse, perchè aveva un cazzone spropositato.

Questo fatto, lui lo viveva come un suo limite. Io invece, mi trovavo sempre piu' spesso ad immaginarmi di giocare con il suo bell'attrezzo, come avevo fatto in passato da ragazzo, con un mio cugino, ed un'altro nostro amico, vicino di casa, in quei casi, le immagini fantasiose, si mescolavano, non erano piu' Pietro e Franco, i compagni di gioco, ma era lui, Alvaro con il suo Cazzone, che mi immaginavo di gustare in bocca e nel culo come avevo fatto con loro e, in quei casi, mi masturbavo come un porco, mettendomi nel culo, ogni oggetto che somigliasse ad un cazzo, al punto di acquistarne uno finto, usandolo, per placare il mio desiderio. Desiderio incontenibile che non si placava con I rapporti etero,nonostante fossero frequenti e soddisfacenti, dopo un pò, ritornavano prepotentemente a galla, ed io non avevo il coraggio di soddisfarli, accettando le occasioni che mi si presentavano, anzi ogni volta che qualcuno si proponeva, palesemente o meno, facevo sempre in modo di scoraggiarlo bruscamente.

Alvaro, dopo un paio di anni di lavoro in quel magazzino, si trasferì in Francia dai genitori e non lo vidi piu', fino al giorno che lo incontrai per strada, insieme ad una bellissima ragazza di colore, che seppi dopo essere la sua compagna, ci riconoscemmo subito,appena visti, nonostante fossero passati una ventina d'anni, era diventato un'uomo maturo ancora piu' bello di quando se n'era andato. Ci salutammo abbracciandoci, mi presentò la sua donna e, ci soffermammo nei soliti cosa fai dove stai ,dove lavori, le solite frasi convenzionali e, al momento dei saluti ci scambiammo I numeri di telefono e, promise di venirmi a trovare sul lavoro, appena ne avesse avuta l'opportunità.

Passarono quattro o cinque giorni,ed una sera, ero appena uscito dalla doccia e lo vidi entrare dalla porta d'ingresso del mio laboratorio, solito abbraccio con saluti, e poi entrammo nell' ufficio, per raccontarci le nostre cose degli ultimi anni, mi disse che viveva con Hellen, la ragazza che avevo conosciuto e, piano piano, il discorso cadde sugli argomenti sessuali. Gli confessai che vivevo ancora con la moglie, e che avevo anche una fidanzata, con la quale ci si scopava come ricci e che stavo cercando di convincerla a fare giochi di scambio di coppia o trio, cose che da sempre avevo nelle mie fantasie, forse, per questo, lui mi mise al corrente del loro modo di vivere la loro sessualità, frequentavano privè, avevano avuto rapporti con altre coppie e si godevano il sesso in ogni modo, dato che tutti e due erano bsx e, con le persone giuste, si lasciavano andare ad ogni tipo di gioco sessuale, spiegandomi nei particolari, alcuni incontri che avevano vissuto insieme e come li avevano gestiti.

Le sue parole, mi lasciarono un pò interdetto e meravigliato, non per i motivi degli scambi e dei giochi a tre, ma per il fatto di avermi confessato senza nessun problema la sua bisessualità, con una tranquillita' così spontanea, come se io lo avessi dovuto sapere da sempre, ero senza parole, non sapevo cosa dire e cosa pensare, lui si rese conto del mio imbarazzo, mi si avvicinò e mi disse “ma tu non ti sei mai accorto, in passato, di quanto mi piacevi e di quanto ti desiderassi? Ero molto giovane,ed ero attratto da te in una maniera sconvolgente, non perdevo occasione di toccarti scherzando, cercando sempre il tuo contatto, nelle dimostrazioni di forza, mostrandoti i miei muscoli, paragonandoli ai tuoi che ho sempre ammirato, e non sai quanto mi sia masturbato sognando di fare sesso con te, addirittura, a volte , ne parlavo ad Hellen, mentre si scopava, dicendole come avrei voluto averti lì in quei momenti, per metterti il mio cazzo in bocca e nel culo e, in quei momenti avevo degli orgasmi da ‘’sballooo’’!!! Lui mi parlava in piedi accanto a me, ed io sentivo la testa che mi ronzava come se dentro ci fosse stato un'alveare di api, mi tremavano le gambe e le sentivo come se dovessero afflosciarsi da un momento all'altro, avevo la bocca asciutta e le labbra riarse dall'assenza totale di salivazione, non riuscivo a pronunciare parola,mi mancava l'aria, ero totalmente in apnea.
Alvaro capì la mia condizione, si avvicinò e alitandomi all'orecchio mi disse -“Dai ora siamo qui, lo sento, lo capisco che anche per te è la stessa cosa, chiudi la porta e lasciati andare“- Non fece in tempo a finire la frase, che sentii le sue labbra sulla mia bocca e la sua lingua che cercava d'introdursi dentro, non ebbi nessuna esitazione e contraccambiai il bacio in un gioco di lingue che, fino ad allora, avevo fatto solo con donne, non saprei dire come arrivammo alla porta per chiuderla, i ricordi di quei primi momenti sono sempre confusi nella mia mente, ritornano lucidi solo dal momento in cui, sempre baciandoci ritornati in ufficio, lui cominciò a spogliarmi e in un'attimo ci ritrovammo nudi, con lui che mi stringeva da dietro, baciandomi il collo le orecchie, continuando a dirmi di lasciarmi andare e gustarmi tutto quello che sarebbe successo senza pensare a niente, che non godere di quel momento.

Ancora confuso, ma lucido nei sensi, sentivo il suo cazzo spingere dietro di me e sdrusciarsi nelle mele del culo, ero eccitato mentalmente all'inverosimile, mi girai davanti a lui cercando le sue labbra,mentre la mia mano scendeva alla ricerca di quel cazzo che tanto avevo sognato, in quegli anni ,di vedere, di toccare e constatare, quanto veramente fosse stato grosso; lo toccai con le dita, lo impugnai, e mi resi conto da subito quanto avessero avuto ragione i suoi colleghi, era veramente grosso, al punto che, pur avendo io le mani molto grandi, nell’impugnarlo, non riuscivo a congiungere le dita. Non so se fu il fatto di aver rinunciato per anni a questo tipo di esperienze, con la relativa frustrazione di astinenza, oppure il fatto che Alvaro mi piaceva in una maniera sconvolgente, ma di certo, sentivo il desiderio di toccarlo leccarlo, succhiarlo e di prenderlo tutto nel culo come mai avevo desiderato fino ad allora. Mi lasciai andare completamente, rilassando tutti I muscoli irrigiditi dall'emozione, tenendomi abbracciato a lui con il suo biscione in mano segandolo e accarezzandolo lentamente mentre esploravo ogni centimetro di quel palo infuocato e pulsante che sembrava ingrossare
sempre di piu' nella mia mano, non feci altro, lui mi baciava il collo, i capezzoli, le sue mani stringevano le mie mele del culo, sentivo le sue dita passare lungo la spacca e soffermarsi nel mio buchetto, che ad ogni contatto palpitava sempre di piu'.

Per me il tempo si era fermato,esistevo solo io Alvaro ed il suo pisellone nella mia mano, e quando lui mi spinse in basso, appoggiando le mani sulle mie spalle, per farmi piegare, m'inginocchiai, e mi trovai davanti agli occhi quel meraviglioso totem del desiderio, non avevo mai visto qualcosa di simile, in nessuna foto o filmato, aveva una cappella grossa e molto pronunciata, con la corona stranamente morbida nei bordi e dura come un legno all'interno, sotto la cappella si restringeva di molto esaltando ancora di piu' la sua grossezza, per poi ingrossare di nuovo pochi centimetri sotto riprendendo lo spessore della cappella. Rimasi non so quanto tempo a guardare quel bel cazzone scappellato accarezzandolo dalla punta fino alla base, e quando mi spinse con la mano dietro alla testa, indirizzandolo verso le mie labbra, spalancai la bocca facendolo entrare fin dove potevo.

Lo facevo uscire ed esclamavo ogni volta quanto fosse bello grosso e duro, lo riprendevo, lo ingoiavo sempre piu' profondamente ogni volta fino ad avere conati di vomito, lo facevo uscire e continuavo, ammirato, ad esaltarne il sapore ed il profumo, e dopo un pò cominciai a leccarlo dalla cappella fino alle palle piccole e dure, rispetto al cazzo, le leccavo prendendole in bocca una ad una, ritornavo verso la cappella, ne leccavo la corona intorno raccoglievo le gocce che uscivano dal buchetto assaporandole e gustandomle golosamente, mentre sentivo Alvaro che mi diceva quanto fossi bravo, quanto lo leccassi bene e quanto godeva nell’attesa di piantarmelo tutto nel culo fino a rompermelo e sfondarmelo,affermando che in pochi erano riusciti a prenderlo tutto,nemmeno la sua Hellen.
Le sue parole mi esaltavano,ero arrapatissimo, non vedevo l'ora di sentirmelo entrare nel culo, e nello stesso tempo non avrei mai voluto togliermelo dalla bocca, fu lui, ad un certo punto, a dirmi ”Basta troia, puttana, vacca pompinara!! Basta non voglio venire così, voglio il tuo culo, voglio incularti fino in fondo, piantartelo dentro, tirarlo fuori e rimetterlo dentro fino a slabbrarti lo sfintere e riempirti di sborra fino a fartelo traboccare!!!” Lo sfilò dalla mia bocca e mi aiutò ad alzarmi. Ero come una marionetta nelle sue mani, mi fece appoggiare alla scrivania, alzandomi una gamba col piede poggiato sopra una sedia lì vicina, in quella posizione, avevo il culo alzato e sporgente in fuori con le due mele completamente aperte a disposizione di ogni suo volere.

Sentii le sua mani sulla schiena e subito dopo due schiaffi sui glutei, che mi fecero sobbalzare, poi appoggiò il suo cazzo nella spacca strusciandolo fra le mele, altri due schiaffoni e sentii le sue dita massaggiarmi il bordo del culo ed un dito entrarci dentro con facilità, lo fece uscire, si abbassò e cominciò a leccarmelo intorno a lingua aperta e poi a lingua appuntita spingerla nel buco, io mi sentivo impazzire, dal godimento e dal piacere, e gli dicevo -“ Porco maiale, lo senti come sono aperto? Sapessi cosa mi sono messo in culo in tutti questi anni, sognando il tuo pisellone, che sapevo grosso, ma non conoscevo!!!

Sapessi quanto mi sono masturbato, pensando d'ingollarmelo in gola e a te che mi leccavi come ora mentre mi riempivo il culo con il mio pisello finto!!! Ma ora sei quì bastardo, maiale e voglio godere come un porcone, ed allora inculami porco volevi il mio culo? Prenditelo!!! Sbattimi come una troia cagna puttana !!! Inculamiiii !!! Inculamiiii bastardooo!!! A queste parole Alvaro smise di laccarmi, mi sputò sul culo, spinse dentro prima un dito, poi due e cominciò ad affondarle e girarle dentro frugandomi e dilatandomi le pareti gia allentate e ammorbidite dalla mia eccitazione, poi sentii la sua cappella appoggiarsi al buco, avanzava a piccoli colpi e sentivo il mio culo aprirsi sempre di piu' ad ogni affondo ed il dolore era sempre piu' forte, quasi insopportabile, gli dissi di fermarsi e tenerlo appoggiato spingendo piano, perchè volevo essere io a piantarmelo dentro guidandolo a seconda del mio dolore e della mia dilatazione.
Cominciai a spingere lentamente, ma progressivamente, il dolore aumentava, ma il mio desiderio e la mia eccitazione mi permettevano di sopportarlo. Lo sentivo farsi strada dentro di me ed Alvaro, a quel punto, preso dalla frenesia, dette una spinta piu' forte
e la cappella oltrepassò l'anello dello sfintere. Mi sentii lacerare dentro e un bruciore improvviso si espanse in tutta la zona anale, emisi un urlo strozzato e gli dissi: -”Bastardo, porco, maiale, figlio di puttana!!! Mi hai rotto il culo!!! Me lo hai devastato stronzoooo!!! Stai fermo!!! Non ti muovere, aspetta un poco che mi abitui a questo palo piantato dentro, porco figlio di troiaaa!!!!”.
Lui si scusò con voce arrochita dall'eccitazione, cominciò ad accarezzarmi la schiena mordendomi, baciandomi e leccandomi fin dove poteva arrivare, intanto la sua cappella era entrata e, per la sua forma particolare che si restringeva sotto la corona, il dolore diminuì quasi subito ,regalandomi un senso di pienezza, di riempimento che non avevo mai provato con I miei giocattoli, avevo la sensazione di sentirmela pulsare contro le pareti del retto dandomi un piacere nuovo,sconosciuto ad ogni minimo movimento, cominciai a muovermi lentamente seguendo quello strusciamento che mi dava sempre piu' piacere, il dolore lasciava sempre piu' spazio al godimento, mugolavo come una cagna in calore dicendogli: -” Dio che cazzonee!!! Dio com'è bello!!! Lo voglio tuttooo!!! Me lo voglio sentire tutto dentro fino allo stomaco!!! spingi ora, lentamente ma in progressione senza smettere mai fino a quando non è entrato tutto!!! Non tirarlo indietro fino a quando non te lo dico io!!”-
Però non tenevo conto che il suo biscione sotto la cappella, ritornava ad ingrossarsi a dismisura, così, il dolore si faceva di nuovo sentire,nonostante il piacere che provavo,ma oramai il piu' era fatto e lo volevo tutto ad ogni costo, improvvisamente, insieme al bruciore intenso, sentii come una scarica elettrica partire dal ventre fino alle palle e venni con un'orgasmo improvviso,devastante e incredibile, in qualche modo, mi aveva stimolata la prostata e fui sopraffatto da quel piacere lungo intenso ed incredibile che solo il contatto del cazzo con la prostata sa regalare!!! Non finivo piu' di godere, il piacere fu cosi forte che l'eccitazione mi portò a rinculare verso di lui e ad afferrarmi con le mani alle sue cosce muscolose e, incurante del dolore misto al suo piacere, lo presi tutto fino alle palle, che sentivo attaccate al mio perineo!!!

Era come mi fosse arrivato in gola, mi sentivo annientato dal piacere e felice di sentirmelo tutto dentro fino a fondo. Nonostante quell'orgasmo devastante, il mio desiderio non era affatto scemato, ora volevo godermelo come avevo a lungo sognato. Ricominciò a muoversi lentamente avanti indietro, arretrando ogni volta sempre di piu' fino ad arrivare a lasciare dentro solo la cappella, ogni volta che lo tirava indietro lo spalmava di saliva per farlo
scorrere piu facilmente, ormai era solo piacere che diminuiva il dolore e il bruciore lasciando ad ogni passaggio un godimento sempre piu' forte e piu' intenso. La forma del suo cazzo che s'ingrossava subito sotto la cappella, mi dava ogni volta, il senso della dilatazione del culo, che mi procurava un piacere incredibile, mi sentivo galleggiare sull'onda di un godimento continuo e persistente, ero accasciato con il petto sulla scrivania e tutti I miei sensi, seguivano il piacere delle sue spinte che diventavano sempre piu' forti veloci e poderose, al punto che tirandosi indietro la cappella è uscito completamente, e ha dovuto riaffondarlo e, sempre per la sua forma, mi procurò di nuovo dolore, ma ormai quel dolore si era trasformato in un piacere perverso che non faceva che aumentare la mia eccitazione, appena uscito, sentii come un gran vuoto nell'intestino, seguito da un senso di frescura che m'invase dentro, mentre continuavo a mugolare come una cagna in calore, esternando il mio infinito piacere.

Sicuramente Alvaro se ne rese conto, appoggiò di nuovo la cappella al buco, che diceva lui, essere completamente aperto e dilatato, appena sentii il contatto gli urlai "Rimettilo subito dentro stronzo bastardo!!! Piantalo fino alle palle e poi tiralo di nuovo fuori !!! Inculami così fammi godere come una puttana battonaaa!!! Voglio il tuo cazzone sempre in fondo al culooo!! Lo voglio sentire che mi esce e mi rientra dentro!!! Porco maiale, l'hai voluto? allora fammi godere come una bagascia puttanaaa!!!! Lui non si fece certo pregare, me lo piantò di nuovo dentro fino alla radice e cominciò ad incularmi con forza accompagnando le spinte con le parole -"Prenditelo porco!!! Goditelo quanto vuoi, sono io che voglio godere e sfondarti come non ho mai fatto con nessuno!!!

Immaginavo che tu fossi un depravato maiale, ma non pensavo di poterti inculare così a fondo con il mio cazzo che nessuno si è preso come lo prendi tu!!! Voglio incularti tutti i giorni, da ora sarai la mia troia, la mia puttana che si fa spanare il culo fino in fondo all'intestino!!! ‘’- Le sua parole, per me erano come un potente afrodisiaco, sono sempre stato molto loquace nei rapporti sessuali, ma in questa situazione, tutto si amplificava elevandosi a potenza ed esaltava la mia eccitazione, come del resto era per Alvaro, che non smetteva di esternare il suo piacere dicendomi quanto gli piaceva incularmi, che lo avrebbe voluto all'infinito e che cercava di trattenersi per prolungare al massimo il piacere di questa inculata, infatti continuava a pomparmi, lo tirava fuori aspettava un attimo e lo rimetteva dentro, al punto che dopo cinque o sei volte io venni con un'altro orgasmo infinito devastante e lunghissimo, che mi lasciò squassato dal piacere e abbandonato come una marionetta preda dei suoi continui colpi a stantuffo, dentro e fuori, che avevano slabbrato totalmente il mio culo.

Poco dopo sentii le dita delle sue mani artigliarmi i fianchi e lui ansimando dal piacere, mi disse "Eccomi porcooo, vengoooo!!! godoooo!!! Ti sto riempiendo il culo di sborraaa!!! Dio come godooooo!!! Lo sentii scaricarmi dentro una quantità industriale di sperma, ed accasciarsi sopra di me, accarezzandomi e baciandomi il collo e la schiena fin dove arrivava. Ero esausto e sconquassato, sentivo lentamente il suo cazzone perdere consistenza nel mio culo.ora era come un grosso salsicciotto sempre piu' molle che se ne usciva lentamente dopo avermi letteralmente sconvolto dal piacere.
Piano piano riuscii ad alzarmi, ora avevo e sentivo il culo in fiamme, devastato da quel palo che me lo aveva slabbrato al punto che avevo l'impressione fosse rimasto totalmente aperto, ero sconvolto dal piacere goduto, e nello stesso tempo, mi sentivo un pò umiliato dal fatto di essermi sottomesso ai suoi desideri e questo mi confondeva, mi toccai il buco del culo con le dita, sentivo lo sperma colarmi nella mano, cercai di tamponarne l'uscita ed andai in bagno a scaricare tutto il liquido denso che fuoriusciva, ero imbarazzatissimo.

Alvaro mi aveva seguito e si stava sciacquando sul bidet, mi guardò, e mi disse "Come stai? Come ti senti? Per me è stato bellissimo, non ho mai goduto con un'inculata così profonda e sconvolgente!! Sentivo il mio cazzo imprigionato come in una morsa e nello stesso tempo, lo sentivo scorrere dentro come in un guanto!!! E' stato, per me veramente uno sbaloooo!!!"- Io confuso e imbarazzato, gli risposi " Anch'io sto bene, non so cosa dire, sono frastornato, ho sognato per anni un'esperienza del genere e, devo dire che è stato molto al di sopra di ogni mia aspettativa, molto piu' intensa ed appagante, di quanto mai, mi potessi immaginare, ho il culo che mi fa male e brucia come in preda alle fiamme, ho l'impressione di averlo ancora dentro di me e credo che sia rimasto ancora aperto. Appena fatto, ci rivestimmo, lo accompagnai alla porta, mi salutò dandomi un bacio in bocca ed uscì, senza dire piu' una parola.





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