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Una signora per bene 3


di Membro VIP di Annunci69.it pamyzi1
28.01.2023    |    709    |    0 8.0
"Nel 2010 mi sentii di poter affrontare l’esame per entrare nell’Ordine dei Giornalisti che superai in tutta tranquillità Qualche giorno dopo Mamma mi aveva..."
Sulle note del tango argentino
Una festa senza badare a spese. Tanto che nella sala più grande un sestetto d’archi più una virtuosa del bondeneon si esibiva in un programma di tanghi argentini.
Giuly amava quel genere di musica e aveva convinto Lidia ad allacciarsi a lei per qualche sensuale evoluzione e dare il via alla festa.
Fu come gettare un sasso in uno stagno. Tutte si accorsero che c’era la musica adatta a far venir voglia di stringere il corpo di una bella femmina.
Caminito
Si formarono le coppie. L’orchestra propose Caminito. Un vecchio brano di cui esisteva una versione goliardica, oscena.
Giusy si mise a canticchiarla all’orecchio di Lidia:
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Mentre glielo canticchiava bisbigliando, le dava colpetti di lingua sul collo. I sensi di Lidia li trasformarono subito in fremiti che finivano tutti per scaricarsi fra le proprie cosce. Lidia alla fine di quella triviale strofetta non riuscì a non metterle la lingua in bocca.
Altre coppie presero spunto da questa iniziativa e congiunsero le loro labbra.
La festa stava partendo con il piede giusto.
Un incontro spontaneo e fuori dagli schemi che avrebbe fatto parlare il mondo LSB della Città.
Per cogliere questa impressione Lidia aveva voluto fare alcuni giri di tango con ognuna delle invitate.
Mettendo assieme il gradimento da parte di tutte, era stata investita dell’eccitazione che tutte provavano nel partecipare a questo bel festino esclusivo per le lecca-pippe [a Bologna la pippa è anche sinonimo di figa].
Sarebbe bello che ora il Festino si concedesse momenti di vera trasgressione. Senza perdere la raffinata eleganza che lo connotava.
Questo era quanto si aspettavano tutte le ragazze, signorine e signore intervenute.
A tutta tetta.
Ne aveva parlato con Giuly che aveva comunicato alle presenti che era il momento di mettere in mostra le tette:
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Concludendo così la proposta, diede l’esempio sventolando il proprio reggiseno e ballonzolando la propria taglia 3.
Lidia che stava chiacchierando con una ragazza dell’orchestrina sventolò anch’essa il reggiseno a tette nude. Tutte le musiciste fecero altrettanto. Una follata di entusiasmo coinvolse tutte. Tette e bocche si congiunsero. In breve le seggiole della sala si riempirono di due presenze ciascuna. Una sulle ginocchia dell’altra.
Furono baci… carezze. Gemiti.
Lidia che già pensava di andare oltre aveva lasciato cadere a terra la gonna. S’aggirava per la sala con solo addosso un bel paio di autoreggenti e una mutandina tutta di pizzo in cui si poteva notare il ciuffo di peli che aveva tenuto per ricordo.
Il cronometro dell’amore
Da dietro una spessa tenda che oscurava una finestra, uscì un braccio che trascinò Lidia in quell’angolo fuori dalla vista altrui:

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Non furono semplici ditalini
Il lingua in bocca mise fine al dialogo. Lidia si era sfilata la mutandina. Allargate le cosce si era lasciata andare contro la parete. Aveva chiuso gli occhi aspettando così la dose di godimento che Giuly era ansiosa di darle. Giuly, vedendola così rilassata, sognante, decise di darle di più.
Si abbassò col volto e alla fica arrivò con la lingua.
Lidia, in quel contesto non s’aspettava di venire leccata. Dovette comunque convenire che la sua adorabile Giuly… in quelle situazioni di contrabbando… raddoppiava la resa erotica. Per cui accarezzandole la chioma le teneva la testa ben ferma con la bocca al centro della fica spalancata.
Glory leccò. Leccò e leccò finché non sentì spiattellarsi sul volto gli schizzi dello squirt e colarle sulla lingua la densa sborrratura della fica.
L’orgasmo si scatenò intenso. Lidia non urlò grazie alla mano che, prontamente, le aveva infilato in bocca Glory.
Uscite dall’improvvisato nido d’amore avevano presso atto chetutte le donzelle avevano abbandonato il tango per il più prosaico buffet.
Verso una notte di amore o trasgressione
C’erano già ragazze che avendo esagerato con lo champagne, dimostravano tutto il loro attaccamento alla trasgressione.
In un angolo, Vicino alla pedana dell’orchestra cresceva il mucchio degli abiti che le ragazze vi lasciavano per essere più libere fra le braccia delle partner. Le ragazze dell’orchestra si denudarono pure loro e, stranamente, risultarono tutte con la fica contornata dai propri peli. Quasi una divisa.
Lidia, chiese un attimo di attenzione per informare che nel corridoio si aprivano quindici stanze a loro disposizione per fare una migliore conoscenza della propria partner.
L’ultima cosa che le venne di dire fu che:
In ogni stanza
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Cinque minuti dopo Lidia e Giuly si ritrovarono sole e nude.
Come non immaginare che appena si sdraiarono nel loro letto si posizionassero per il loro abituale 69 della Buonanotte.
Gli echi dell’evento
Quel festino non andò subito nel dimenticatoio. Le ragazze stesse che vi avevano partecipato raccontarono a destra e manca la piacevolezza di quella serata, tanto free. Tanto romanticamente coinvolgente che, col dovuto tempo, produsse ben tre unioni civili tra le invitate a quella festa. Ragazze che prima di quell’incontro manco sapevano dell’esistenza l’una delle altre.
Il nuovo Sindaco
Il nuovo Sindaco che voleva lasciare un’impronta di una città aperta a tutte le realtà del territorio. Convocò sia me che mamma perché trovassimo un modo per convolare queste energie in qualche progetto sociale, in cui lui, furbescamente, avrebbe potuto intrufolarsi ed apparire come paladino di ogni genere umano, attivo in Città.
Io e mamma
Dimenticavo: “perché me e mamma?”
Mamma Ines, 56 anni, nota giornalista, nel 2010 aveva costituito un’agenzia stampa Mother & Daughter S.p.a., che l’anno prima aveva acquisito tra i propri clienti, anche il Comune di Bologna per la gestione dell’Ufficio Stampa. Io… laureatami nel 2007 in Lettere Moderne, I tre anni successivi li avevo passati facendo tirocinio nelle redazioni di quotidiani e canali televisivi. Nel 2010 mi sentii di poter affrontare l’esame per entrare nell’Ordine dei Giornalisti che superai in tutta tranquillità
Qualche giorno dopo Mamma mi aveva portata nello studio del notaio Ferretti, dove mi aveva regalato il 50% delle azioni, capitale della sua Agenzia, che da quel giorno era divenuta… nostra: Unica socia di Mamma. Questa la ragione pr cui dal Sindaco con Mamma, ci fossi anch’io.
Il Sindaco voleva solo sapere se avevamo intenzione di supportare con comunicati stampa e interviste le organizzatrici di TangoTrasssgresivo/2023, previsto a Palazzo Bompani per la metà del gennaio prossimo.

Il Sindaco sii era sentito dire quello che voleva… Noi avevamo aggiunto una collaborazione da fatturare al Comune di Bologna.
Io e mamma, uscite dal Palazzo Comunale; decidemmo di investire l’ipotetico utile che avevamo previso… nel pranzo in uno dei migliori ristoranti.
Lidia Bompani in ufficio
Sono con le gambe sul tavolo da lavoro, in completo svacco. Mi sto guardando la mia serie preferita su Netflix quando la stagista mi porta il biglietto da visita di:
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Leggo meglio il biglietto e:
“Cazzo, è la Lidia Bompani!”.
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A Marilù, stagista patavina, bisex … provo a fare un quadro della signorina Bompani.
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Senza che le dica nulla slaccia un paio di bottoni ed estrae il reggiseno che infila in un cassetto del mio tavolo di lavoro. Non riallaccia i bottoni alla camicetta. Il risultato è sicuramente suggestivo dal punto di vista erotico: Marilù ha poco più di diciotto anni… cosce polpose… poppe sferiche…ben sostenute con i capezzoli grossi sempre puntati verso l’alto… perché è sempre dall’alto che scendono le labbra a darle piacere.
Mi strizza l’occhio
Mi strizza l’occhio. Ammicca ma:
“Questa mattina sono troppo presa dalla visita di. Lidia.”
Le dico di andare dalla nostra ospite a chiederle cosa gradirebbe dal bar che stiamo chiamando. Io… avrei chiuso una telefonata e sarei stata da lei.
Così ho il tempo per qualche colpo di spazzola ai capelli… una passata di rossetto alle labbra che più rosse di così non avrebbero potute diventare.
Tutto per far colpo sulla visitatrice. Avere da lei un racconto sul festino di un anno fa e cosa deve essere la festa di quest’anno.
Di robe me ne deve dire un sacco e una sporta. Dovremo stare assieme un bel po’ di tempo. Dovrò interessarla o intrigarla.
Punto sull’essere intrigante. Così ho ancora due operazioni da fare: tirare su il più possibile la gonna, facendo aumentare la parte di coscia scoperta. Ultimo specchietto per le allodole….. la catenella d’oro che traggo da un cassetto e cingo la caviglia destra. Nell’eventualità che nessuna le abbia detto che le femmine porche sono la mia passione.
Ma dalle prime battute sicuramente aveva provveduto il Sindaco ad illustrarle in che mani l’affidava
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Occhi color del cielo
Un passo verso di lei. Un passo verso di me. Ha labbra sottili. Occhi color cielo che per un attimo mi incantano. Solo un attimo.
Sulle mie si aprono le sue sottili labbra, con la lingua che mi si infila nella bocca. Subito familiarizzando con la mia….. si piacciono. Si strusciano.
La bocca di Lidia è una calda alcova. Lidia si mette a succhiare la mia con determinazione riempendomi di fremiti. Ci abbracciamo.
È il momento in cui torna Marilù con caffè, brioches e spremuta di melograno per me.
Ci coglie abbracciate. Commenta:
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Marilù esegue ua mossa da navigata troia. Appoggia il cabaret e si pone impettita e sorridente innanzi al nostro bacio. Lidia, sentendo il richiamo della carne adolescente, molla la mia bocca, puntando alla camicetta di Marilù, da cui traspaiono i capezzoli schiacciati contro il tessuto.
Qualche momento e la bocca della graziosa veneta attanaglia le labbra di Lidia. Le mani di questa sono libidinosamente impegnate a cipollare le prorompenti poppe della mia stagista.
L’idea
È la mossa che mi porta l’idea:
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Nessuna delle due si esprime ma ognuna raduna le proprie cose e si prepara a lasciare l’ufficio.
Il racconto di Lidia
Lidia ha raccontato il festino dello scorso anno. Marilù l’ha registrata diligentemente. Io mi son fatta un sacco di appunti per:
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Questa è la raccomandazione del Sindaco. Confidando che Linda avrebbe saputo tirar fuori dal popolo LSB quelle ragazze orgogliose di essere lesbiche e ben determinate a voler attraversare la vita unite a un’altra femmina per affetto e sentimenti analoghi.
L’obbiettivo politico per il Sindaco era quello di costituire un gruppo che divulgasse valori che dimostrassero che l’errore stava tutto in chi considerava l’identità di genere, motivo di esclusione e ghettizzazione.
Di questo popolo, Linda ne era affascinata e voleva conoscerne più gente possibile, con le stesse pulsioni a cui lei si era lasciata andare, solo ora che stava avvicinandosi ai 30 anni:
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