Racconti Erotici > orge > Schiava in regalo per le nozze - L'addio al celibato
orge

Schiava in regalo per le nozze - L'addio al celibato


di StefanieSalope
10.05.2023    |    3.609    |    3 9.7
"La consapevolezza di aver raggiunto lo scopo, deve aver eccitato anche il Padrone che, subito dopo, raggiunse lui stesso un orgasmo che raramente, mio..."
Poche settimane dopo la festa a cui avevo partecipato come schiava di Eleonora (se vi va trovate tutto nel racconto “Il Padrone mi presta per farmi sfondare”), il Padrone mi comandò di farmi trovare pronta alle 18:00 di venerdì perché lo avrei accompagnato ad un addio al celibato. Come indicato mi preparai con un vestito lungo scollato sulla schiena ma elegante e sobrio, i soliti tacchi 15, e un trucco non particolarmente appariscente ma che, grazie alle sapienti mani di Eleonora, mi rendeva estremamente femminile. Oltre a questo dovevo indossare un dildo vibrante comandato a distanza, con l’occhiello per il mio uccellino, che aveva la capacità di darmi un piacere incredibile.

Durante il viaggio verso le colline vicine al lago, mentre avevo il privilegio di poter leccare e succhiare il suo membro come sempre duro e maestoso, il Padrone mi istruì sul mio ruolo nella serata e cioè la semplice spettatrice. Ci sarebbe stato uno spettacolo con una escort chiamata dal Sig. Carlo, un amico del Padrone che sapevo essere un grande frequentatore di prostitute, tra cui la mia amica e coinquilina Susanna. La delusione per la prospettiva di essere solo un “pezzo d’arredamento” fu mitigata dal fatto che le sue mani forti presero la mia testa per guidare la mia bocca, mentre il suo cazzo affondava nella mia gola, togliendomi il respiro, facendomi sentire completamente sottomessa, fino a quando il suo nettare arrivò copioso a dissetarmi, fino all'ultima goccia che ingoiai avidamente.

Giunti ad una villa immersa in una grande proprietà, il Padrone agganciò il guinzaglio al mio collare ed entrò esibendomi agli invitati già presenti e lasciando che mani vogliose mi toccassero mentre diceva loro che, quella sera, io avrei solo guardato perché, nelle ultime settimane, avevo già goduto fin troppo. Le risate di scherno, corredate da vari epiteti quali “la cagna in calore stasera sta a cuccia”, o “peccato perché una sborrata in quella bocca da troia l’avrei sprecata”, mi umiliavano e mi eccitavano, e cominciavo a capire che quella, più che una punizione, era un addestramento, un modo per aumentare la mia eccitazione e la mia sottomissione e, questa consapevolezza, mi eccitava in maniera sorprendente.

Verso le undici di sera si presentò sul palchetto completo di palo da lap dance, vestita da perfetta donna manager con tanto di valigetta, Susanna; fu solo in quel momento che collegai quanto mi aveva detto ieri. Aveva una strettissima gonna nera, scarpe rosse con il tacco 15, una giacca doppiopetto che copriva a malapena un reggiseno in pizzo rosso e, ovviamente, le immancabili autoreggenti nere. I capelli erano raccolti in uno chignon fermato da una bacchetta rosso fuoco in coordinato con gli occhiali molto … professionali.
Non l’avevo mai vista all’opera e fu una sorpresa guardarla mentre si muoveva sensuale e provocante, abbassandosi e alzandosi, mentre la gonna saliva mostrando un tanga con un minuscolo triangolino in pizzo trasparente rosso e un filo di stoffa che spariva tra le natiche. Oggettivamente era incredibilmente eccitante e, le sue movenze su quei tacchi, mostravano tutta la sua arte, la sua capacità di essere troia ed elegante allo stesso tempo. Senza troppi preamboli fece volare via giacca, gonna e reggiseno per poi avvinghiarsi al palo come una navigata ballerina di pole dance; gli ululati degli invitati dimostravano grande apprezzamento sia per le sue movenze che per il gioco di sguardi con cui attirava su di se la loro attenzione, mentre scioglieva i capelli e lanciava gli occhiali, solo dopo averli passati tra le coscie. Quel gioco seduttivo mi piaceva e per un attimo sentivo un moto di rabbia nei suoi confronti per non avermi mai insegnato quell’arte seduttiva. Ma il pensiero svanì subito perché il Padrone, che evidentemente si era accorto della mia eccitazione, aveva attivato il vibratore che mi colse di sorpresa, provocandomi un fremito talmente forte da farmi quasi perdere l’equilibrio.

Mentre il mio culetto era squassato e il mio cazzetto era sempre più bagnato, continuavo a guardare Susanna che stava scendendo dal palco per muoversi tra quegli uomini sempre più eccitati, dimostrando la sua abitudine a quelle situazioni. Usava tutto il classico repertorio di strusciamenti di culo, tette sbattute in faccia, mani che tastavano i cazzi ancora (per poco) nei pantaloni, mani guidate nella sua figa slabbrata e subito tolte per leccare le dita ammiccando.
Arrivò a dedicarsi al notaio Dario, il festeggiato, che gli amici avevamo sadicamente legato mani e piedi alla sedia. Susanna si avvicinò sedendo sulle sue gambe e stringendo la sua testa tra le sue grandi tette rifatte, per poi concedergli di leccare e succhiare i capezzoli, prima di girarsi e mettergli il suo culo sodo e abbondante a portata di lingua. Dario riuscì a prendere tra i denti il tanga e a strapparlo, meritandosi l’ovazione di tutti i presenti oltre ad una appassionata slinguata in bocca di Susanna. In meno di 10 minuti era riuscita a scaldare l’atmosfera, anzi a renderla bollente.

Per quello che mi aveva sempre raccontato, in quelle situazioni, dopo una prima parte di spettacolo per tutti, Susanna prendeva il festeggiato di turno e lo portava a fare sesso in un altra stanza, ma quella sera sembrava decisa a fare diversamente.
Slegò Dario, gli sbottonò la camicia, gli abbassò pantaloni e mutande, e cominciò a succhiargli l’asta con grande maestria. La sua lingua passava dalle palle al cazzo, percorrendolo in tutta la sua notevole lunghezza, per poi prenderlo tra le labbra fino a farlo sparire completamente, apparentemente senza alcuno sforzo; poi, mentre risaliva con la testa, lo succhiava voracemente incavando le guance fino a quando, con uno schiocco, lo faceva uscire per poi sbatterselo in faccia, fissando Dario negli occhi che ormai aveva raggiunto un’eccitazione fuori controllo.
In pochi secondi si ritrovò mani che la toccavano ovunque, dita che le strizzavano i capezzoli e che le violavano i suoi buchetti. Sembrava quasi godere di quelle attenzioni tanto che prese tra le mani due cazzi masturbandoli, il tutto mentre Dario le teneva la testa ben piantata sul suo membro a cui non servì molto tempo per sparare la sua sborra in quella bocca capace. Quando lei alzò la testa e tirò fuori la lingua mostrando quanta ne aveva in bocca prima di ingoiarla tutta, ci fu un tripudio di applausi e ululati di approvazione.

In quel momento l’eccitazione era ormai alle stelle anche per me e lo sforzo di non eiaculare era sempre più grande. Mi aspettavo che il tutto finisse con quell’ingoiata di Susanna ma, con mia somma invidia, scoprii che mi sbagliavo di grosso.

Il Sig. Carlo salì sul palco e disse “Bene! E adesso che vi siete scaldati, la seconda parte della sorpresa! Vi presento Ginevraaaa!!!”
Entrò in quel momento la trans che lavorava con Susanna, che io conoscevo da un bel po’ ormai. Era una valchiria bionda, alta, con un trucco pesantissimo da vera sgualdrina, corsetto di pelle nera che le stringeva i fianchi ed esaltava il suo seno abbondante e sodo, stivaloni neri con tacchi vertiginosi che la portavano almeno al metro e novanta e … un cazzo ben più grosso della maggior parte dei maschietti presenti. Andò dritta da Dario, gli si piazzo davanti ed avvicinò il suo attrezzo alla sua bocca. Il mio stupore fu grande quando lo prese in bocca e cominciò a succhiarlo avidamente ed era chiaro che non fosse la prima volta; io rimasi per un attimo interdetta, anche perché conoscevo Dario e anche la sua futura moglie e non mi sarei mai aspettata di vedere quella scena … dolorosamente eccitante per me che ero solo spettatrice.

Mentre tutti erano attorno a Dario eccitati come un branco di iene, mi accorsi che Susanna si era avvicinata al mio Padrone che si gustava la scena mentre continuava a variare l’intensità della vibrazione nelle mie viscere. Susanna e il Padrone erano abbastanza vicini da permettermi di ascoltare ..
“Dottor Rodolfo lei non vuole divertirsi?”
“Come conosci il mio nome? E comunque il cazzo non fa decisamente per me”.
“Strano perché con Stefanie …” e in quel momento guardò verso di me lasciva e maliziosa ...
“Ahh adesso ho capito. Tu sei la famosa Susanna!”
“Beccata”
“Eh allora sai che a me il cazzo non interessa, ma adesso la tua bocca non mi darebbe fastidio, visto che fai la furbetta”.
La prese per i capelli, e con decisione la fece inginocchiare sbattendole il suo cazzo in faccia fino a infilarglielo completamente in bocca, fino in gola, mentre vedevo che lei, non solo non aveva problemi, ma con la lingua riusciva a solleticare le palle grosse e pelose del mio Padrone. Quel pompino così profondo non passò inosservato e poco dopo, il sig. Carlo e il sig. Claudio, si avvicinarono come due avvoltoi, con i loro membri turgidi in mano. Carlo infilò la mano tra le sue cosce per poi obbligarla ad alzare il suo sedere grande e pieno. Lei era a novanta gradi, con il membro del Padrone tra le labbra mentre Carlo le leccava la sua figa e la sua rosellina slabbrata, e con la mano masturbava Claudio.
Tra le mie cosce avevo ormai un lago tanta era l’eccitazione ma, mentre guardavo il Padrone, mi accorsi che era si eccitato, e la durezza del suo meraviglioso cazzo era li a testimoniarlo, però i suoi occhi tradivano il bisogno di … qualcosa di più. Per un attimo mi guardò negli occhi e vidi chiaramente un lampo di lussuria e subito dopo lo sentii parlare ...
“Dai ragazzi, vediamo se la puttana ha il culo aperto!”
“Si ma solo se andiamo sul palco” disse Susanna che, in quel momento, ammirai per la sua prontezza, per la sua capacità di mostrare quanto sapesse eccitare chiunque.
Il Padrone l’aiutò a salire mentre Claudio e Carlo erano già su con i loro membri duri e vogliosi in mano. Susanna prese dalla valigetta del lubrificante e i preservativi che infilò con incredibile maestria direttamente con la bocca.
Il Padrone stava dirigendo il gioco e fece stendere Carlo a terra, mentre Susanna gli montò sopra, prese in mano il suo cazzo e, senza la minima esitazione, si penetrò la vulva tradendo una notevole eccitazione. Claudio le diede appena il tempo di piegarsi leggermente in avanti che già glielo stava spingendo nella rosellina. Non fu molto delicato tanto che Susanna protestò leggermente, ma il Padrone le riempì subito la bocca per farla tacere e ... lei sembrava gradire parecchio.
Carlo e Claudio, per loro sfortuna, capitolarono in meno di cinque minuti e si presero gli scherni di Susanna. Sentivo chiaramente dire loro che erano due stronzi perché anche lei voleva godere.
Sulla bocca del mio Padrone apparve un ghigno che, lo sapevo fin troppo bene, era preludio di qualcosa di enormemente eccitante e perverso. Lo vidi avvicinarsi a Dario che si stava gustando la bocca di Ginevra intenta a succhiargli il cazzo con foga ed evidente piacere, anche grazie a Luca che, con impressionante intensità, le scopava il culo.
Mentre Susanna era ancora stesa sul palco, intenta a masturbarsi senza ritegno, sentii il Padrone dire ...
“Dario, ti piace ancora la figa?”
“A me piace tutto, non sono schizzinoso come te” e scoppiò a ridere sia per la battuta che per l’alcool che aveva in corpo.
“E allora vieni con me. E tu Luca, o sborri subito o ti levi dai coglioni”. Mentre il Padrone parlava Luca cominciò a grugnire mostrando di aver raggiunto un orgasmo decisamente imperioso.
Quando si tolse il Padrone ordinò a Dario e Ginevra di salire sul palco mentre Susanna li osservava, lussuriosa e bisognosa di piacere.
“Susanna, adesso vediamo se riesco a farti godere”
Nel dirlo, con un solo gesto, fece stendere Dario a terra mentre Susanna, in preda alla lussuria più sfrenata, in un attimo aveva già il suo cazzo nel culo già aperto e lubrificato, con la schiena rivolta a Dario e la vulva a disposizione di Ginevra che già era in ginocchio per penetrarla.
La naturalezza con cui le due si muovevano e godevano mi fece capire che per loro non era una cosa nuova ma, quando il Padrone con l’impeto che ben conoscevo, penetrò il culo sodo e rotondo di Ginevra, il suo urlo di piacere tradì la sorpresa per quella situazione. Io l’avevo provata poco tempo prima e sapevo quanto potesse essere oscenamente eccitante per tutti quell’intreccio di corpi.
Bastò poco per sentire prima Dario e poi, quasi contemporaneamente, Susanna e Ginevra godere con urla di piacere inequivocabili. La consapevolezza di aver raggiunto lo scopo, deve aver eccitato anche il Padrone che, subito dopo, raggiunse lui stesso un orgasmo che raramente, mio malgrado, avevo visto.
Si alzò quasi subito in piedi e, tolto il preservativo pieno del suo dolce nettare, lo sventolò davanti alle due “colleghe”, chiedendo chi lo volesse e, come se non aspettasse altro, Ginevra rispose ...
“Lo lascio a Susanna io voglio qualcos’altro” e si lanciò a succhiare il membro del mio Padrone, incavando oscenamente le guance mentre aspirava le ultime gocce di sperma.
Susanna era intenta a ingoiare il nettare del Padrone e quello di Dario mentre tutti gli altri si misero in cerchio attorno a lei, masturbandosi fino a schizzare tutto il loro piacere sul suo viso e sul suo corpo.
Solo a quel punto il Padrone mi fece un cenno perché mi avvicinassi ed io ero certa che mi avrebbe fatto leccare tutto quel bianco seme. Niente di più sbagliato perché, mentre afferrava il guinzaglio, mi disse … “spero tu abbia imparato qualcosa perché domani sarai il mio regalo di nozze per Dario e la sua futura e perversa moglie”.
Quelle parole, unite allo sguardo compiaciuto e pieno di famelica lussuria di Dario, mi provocarono un sussulto e per poco non perdevo il controllo dell’eiaculazione.

Continua ---
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Schiava in regalo per le nozze - L'addio al celibato:

Altri Racconti Erotici in orge:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni