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Prime Esperienze

BADANTE PER CASO - RELOADED - Capitolo 1


di asdomar
23.03.2020    |    1.979    |    0 9.7
"Non sono ancora riuscito a decifrarla, i lineamenti del viso sono dolci, incorniciati da lunghi capelli lisci e grigi, ma le profonde rughe e l'espressione..."
Un SMS, laconico e perentorio: “chiamami”.

Non c’è firma e proviene da un numero che non conosco.

Dubbi e curiosità si mescolano e resto perplesso sul da farsi.

Potrebbe trattarsi di un errore, ma potrebbe essere una comunicazione importante per me.

Lascio passare qualche minuto, poi mi decido e compongo il numero...uno squillo, un altro...e poi sento la sua voce.

Sono passati cinque mesi e il nostro incontro durò un paio d’ore, tre al massimo, ma alla prima sillaba l’ho già riconosciuta, quella voce matura e leggermente acuta mi riporta immediatamente a cinque mesi fa.

“Ciao Fabrizio!”


“Jolanda! Sei proprio tu?” (certo che è lei, lo sai benissimo....)

“Sono io, sono io..allora ti ricordi di me!...Ho pensato che dopo tutto questo tempo...!”

“Ma che dici, impossibile dimenticarti! Come stai?”.

“Benino, non mi lamento, ho fatto delle cure e non zoppico più, diciamo che me la cavo!”

“Bene e cosa mi racconti?”.

“Eh, qualcosa è cambiato, ti ricordi quanti problemi avevo con le badanti? Ecco, ho trovato la soluzione per fare a meno di quelle inaffidabili!”.

“Davvero? E come?”.


“Beh, c’è una signora che conoscevo, qualche anno più di me, ma in gran forma, per sua fortuna, e parlando del più e del meno è venuto fuori che aveva un pò di problemi con la casa, l’affitto eccetera eccetera e allora ho avuto l’idea di chiederle di venire ad abitare da me, abbiamo trasformato il salottino in camera e così ora abitiamo insieme e dividiamo le spese e soprattutto ci diamo una mano...cioè più che altro è lei che aiuta me.”

“Ottimo! E va tutto bene? La convivenza funziona?”.

“A meraviglia! Con il passare del tempo ci siamo conosciute meglio e andiamo d’accordo su tutto, si parla di tutto e ci divertiamo pure....si fanno dei bei discorsi a volte ....insomma poi ti dirò”.

“Racconta!”

“Eh, poi ti dico, comunque tutto a posto!”

“Bene Jolanda, mi fa piacere...dunque....” - vorrei dire semplicemente: perché mi hai chiesto (anzi, ordinato) di chiamarti??? - ma esito.

“Ti chiederai perché ti ho chiamato!” - Esatto.

“Ecco, devi venire qui da noi, appena puoi, per parlare a quattr’occhi di una cosa”.

Nessuna spiegazione, solo un altro ordine perentorio. Potrei dire di no, potrei tergiversare, potrei anche farmi desiderare.

“Ok, posso essere da te nel pomeriggio se ti va bene”.

“Perfetto, a dopo caro”.

Ha riattaccato.
La voce era la sua, il tono me lo ricordavo diverso, mi è sembrato sbrigativo e allo stesso tempo incerto, a tratti mi è sembrato che stesse leggendo quello che doveva dire...

Mah! Che vorrà? Non riesco a immaginarlo.

Di certo non un badante, nemmeno temporaneo come l’altra volta, oramai è sistemata, forse una consulenza per la pensione o per l’affitto....si, è la cosa più probabile, comunque vedremo, dopo pranzo parto e la raggiungo, così capirò di che si tratta.

La mattina scorre in fretta, sposto un paio di appuntamenti già fissati per il pomeriggio, un pranzo leggero e poi salgo in macchina.

Mi rendo conto di essere molto curioso di scoprire cosa vuole da me Jolanda, considerato quel che c’è stato tra noi alcuni mesi fa, in quell’incontro tanto fortuito e casuale quanto intrigante.

Dopo una mezz’ora di viaggio sono sotto casa sua, suono il campanello, il portone si apre senza nemmeno chiedere chi è, salgo deciso al secondo piano, la porta è socchiusa...”permesso...”

“Vieni caro vieni, ti stavamo proprio aspettando”

L’ingresso e la cucina sono esattamente come me li ricordavo, ma ora ho davanti due signore, non una: Jolanda è ingrassata, mi pare, la vedo più tonda ai fianchi, ma potrebbe essere l’effetto del confronto con la signora accanto, più alta di lei di 10/15 cm e molto, molto magra.

“Lei è Maria Cristina, la mia nuova compagna di viaggio!”

“Molto piacere, io sono Fabrizio” e tendo la mano; lei mi stringe la mano e mi strattona con forza insospettabile verso di sé, per scambiare un bacio di benvenuto.

“Vieni Fabrizio, accomodiamoci, ci mettiamo in cucina perché come ti ho detto il salottino lo abbiamo trasformato nella camera di Maria Cristina”
.

Una volta seduti sulle sedie attorno al tavolo mi viene servito un caffè caldo, che bevo lentamente per riempire lo spazio di una situazione un pò imbarazzante...ancora non ho capito cosa ci faccio qui e cosa vogliono da me queste due signore, e soprattutto Jolanda, che mi trasmette una sensazione strana.

Mentre la guardo con la tazzina davanti alla bocca ripenso a quel che è stato e mi pare impossibile che io abbia davvero visto questa donna completamente nuda e ci abbia fatto sesso!

E allora mi parte un altro pensiero: e Maria Cristina lo sa? Jolanda glielo avrà detto? Certamente, non c’è dubbio, ma sarà scesa nei particolari? Mio Dio che imbarazzo!!

"Jolanda mi ha raccontato tutto, sai, e ho trovato molto interessante la vostra storiella, soprattutto alcuni particolari"

A sentire queste parole credo di essere diventato rosso come un peperone maturo.

"Non sentirti in imbarazzo, anzi, io trovo bellissimo che un uomo della tua età apprezzi la sessualità di una donna anziana…È bellissimo per te e per noi"

Maria Cristina dimostra subito la sua spigliatezza e senza giri di parole viene al sodo, mentre Jolanda, imbarazzata quanto me, tace.

"La descrizione della vostra esperienza e dei tuoi gusti in particolare mi ha fatto venire in mente un paio di idee di cui vogliamo parlarti".

Dissimulando l'imbarazzo, annuisco con la testa.

"Innanzitutto devo chiederti se ti andrebbe di ripetere quell'esperienza, magari in un modo meno improvvisato e… anche con me".

Interviene Jolanda: "vedi caro, per me è stato un momento bellissimo, ma che credevo giusto finisse lì, senza il rischio di un coinvolgimento di tipo sentimentale, ti sembrerà sciocco ma ho pensato che sarebbe potuto accadere e non penso fosse giusto, data la differenza di età, di vita….."

"Jolanda è una gran sentimentale e confonde sesso e amore secondo me. Io invece credo che questo rischio non ci sia, e penso di averla convinta. Tu che ne pensi? "

"Mah, posso dire di volerle bene, ma senza tirare in ballo l'amore, credo"

"Vedi? Che ti dicevo? Figurati se… "

"Ok ok, avevi ragione, andate avanti, sú…"

"Bene, dunque che pensi? Ti interessa?"

"Credo di sì, a certe condizioni…"

"Le condizioni le fissiamo noi e ora te le spiego"

Il tono autoritario di Maria Cristina mi stupisce e mi preoccupa. Non sono ancora riuscito a decifrarla, i lineamenti del viso sono dolci, incorniciati da lunghi capelli lisci e grigi, ma le profonde rughe e l'espressione degli occhi la rendono austera e tradiscono un carattere forte, abituato a comandare. Anche il corpo appare esile e delicato, ma contrasta con i movimenti forti e decisi di mani e braccia. Di certo è l'opposto di Jolanda sotto tutti i punti di vista, una gentile e l'altra decisa, una rotondetta, morbida con un grosso seno e l'altra magra, anzi secca e, mi pare, senza tette o quasi.

"I nostri incontri coinvolgeranno sia me che Jolanda, insieme o separate lo decidiamo noi. Durante gli incontri farai quello che ti dico di fare, naturalmente se sei solo con lei farete come vi pare. Ci incontreremo solo qui, e quando sarai qui, considerati a mia disposizione".

"Non pensare male eh, Fabrizio, ti assicuro che Maria Cristina è molto… come dire… fantasiosa ma in maniera che ci si diverte, ecco"

Se Jolanda dice così credo di potermi fidare, ma non sono per niente tranquillo: "ci credo Jolanda, ma il discorso è un pò troppo generico e non so se è il caso".

"Faremo un incontro di prova, così capirai bene, e ti dico subito che se faremo sesso, lo faremo al naturale, senza profilattici o robe simili, noi non rischiamo certo di restare incinta e non abbiamo malattie, potrai verificarlo dalle analisi, di te invece ci fidiamo. Comunque facciamo questa prova, poi ti dirò qual è l'altra idea che ho avuto e se ti andrà bene andremo avanti, altrimenti ci salutiamo, ok?"

Non so quante cose mi sono passate per la testa in quei pochi attimi, l'eccitazione per il ricordo della doccia con Jolanda, la paura per l'atteggiamento di Maria Cristina, la voglia di essere il giocattolo sessuale di queste due nonnine… Tutto condensato in una sillaba: "ok!"

"Molto bene, possiamo approfittare del fatto di essere tutti qui per fare subito la prova, va bene?"

C'è un aspetto del mio incontro con queste due signore che ho difficoltà a rendere percepibile con il racconto ed è l'autoritarietà del tono con cui Maria Cristina gestisce la situazione, un tono che mi mette in soggezione e a cui ho difficoltà a replicare. Le sue domande non ammettono una risposta negativa, me ne rendo conto e al tempo stesso non cerco di contrastarla.

Ho davvero timore per quello a cui sto andando incontro, ma - dopotutto - è solo una prova e acconsento.
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