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Prime Esperienze

BADANTE PER CASO - RELOADED - Capitolo 2


di asdomar
30.03.2020    |    1.539    |    1 9.5
"Perché mi eccito così davanti a una donna anziana, perché desidero baciarla, leccarla, penetrarla? È un desiderio che nasce dalla voglia di umiliarmi, ..."
Con un sorrisetto indecifrabile Maria Cristina apre le danze: "spogliati".

In pochi secondi mi sfilo la camicia, le scarpe, i pantaloni e i calzini, rimasto in mutande mi fermo e le osservo.

"Gli uomini in slip li vedo anche sul Postalmarket".

Messaggio ricevuto.

Completamente nudo davanti a loro, sotto i loro sguardi, quello evidentemente compiaciuto di Jolanda, che mi sorride - direi - con affetto e quello freddo di Maria Cristina: "Qualche chilo di troppo, dovresti pensarci".

Si, vabbè…

Il pisello, naturalmente, è moscio.

"Toccati"

Come?

"Toccati.. Masturbati, fatti una sega, come te lo devo dire? Non mi far ripetere le cose… Voglio vedere com'é quando è duro"

Inizio a smanettare, situazione umiliante ma anche eccitante e in pochi secondi lo sento bello duro.

"Fermati e vieni qui"

Mi avvicino, lei resta seduta, osserva da vicino, lo tocca appena con due dita come per controllare quanto è duro, poi mi dice di voltarmi, chinarmi in avanti e allargare il culo. Eseguo.

"Troppi peli, davanti e dietro, avrei preferito diversamente. Comunque procediamo".

A quelle parole Jolanda si alza e si avvia verso la camera e capisco che questo incontro è stato programmato dall'inizio alla fine.

Resto fermo, nudo e a cazzo ritto.

"Adesso andiamo in camera, tu e Jolanda vi stendete sul letto, io vi guarderò seduta sulla poltrona. Sono curiosa di vedervi fare quello che Jolanda mi ha raccontato, lei aspetta questo momento da mesi, vuole essere tua, vuol far l'amore con te, adesso ti spiego esattamente quello che devi fare".

Mi descrive con precisione quello che vuol vedere dall'inizio alla fine, le sorrido e le assicuro che rispetterò il programma alla lettera, lei con il solito sorrisetto mi afferra il cazzo, stavolta con tutta la mano e con un presa forte mi tira verso la camera.

Troviamo Jolanda seduta sul bordo del letto e già completamente nuda, a parte i gambaletti contenitivi.

Finalmente la rivedo e ammiro la sua pelle bianca, le tette grosse e cadenti che si appoggiano sul pancione, le gambe magre e il ciuffo di peli che le incornicia la fica.

Il cazzo s'impenna, svettando voglioso.

Perché mi eccito così davanti a una donna anziana, perché desidero baciarla, leccarla, penetrarla?

È un desiderio che nasce dalla voglia di umiliarmi, di mettere il mio corpo ancora giovane a disposizione di una vecchia per farla godere, obbligandomi ad un'intimità anomala, costringendomi a sentire in bocca il sapore dei suoi umori e farmelo piacere.

Ci sorridiamo, la aiuto a sdraiarsi supina e salgo sul letto, mi stendo di fianco accanto a lei, ci guardiamo negli occhi, poi chiudo gli occhi e la bacio sulla bocca.

Con i corpi a contatto l'eccitazione sale, la abbraccio, premo il cazzo duro sulla sua pancia per farglielo sentire bene, lo sente, mugola e le nostre lingue si incrociano, si avvolgono, prendo la sua lingua con le labbra e la succhio, finalmente palpeggio una tettona bella morbida, strizzo il capezzolo che s'indurisce subito, Jolanda freme sotto di me, accarezzo il fianco e acchiappo il culo strizzando forte e facendo scorrere le dita nello spacco, soffermandomi sul buchetto e lo penetro col polpastrello.

A questo punto mi volto verso Maria Cristina e mentre lei mi osserva mi annuso i diti e poi li succhio. Sento in bocca il sapore del suo intestino, mi provoca un po' di nausea ma resisto, Maria Cristina annuisce e io eseguo, metto Jolanda a pancia in giù le afferrò le chiappe e affondo la faccia in mezzo e inizio a leccare, lunghe e profonde leccate sul buco del culo, la mia saliva lo ammorbidisce e la mia lingua lo penetra e ora mi godo appieno il sapore.
Jolanda non ha mai smesso di mugolare e adesso mi implora: "Amore mio quanto mi sei mancato prendimi ti prego facciamo l'amore!"

In quel momento Maria Cristina si alza e viene a sedersi sul letto, si china su Jolanda e la bacia sulla fronte, poi si gira verso me: "fatelo".

Mi sdraio su di lei, le passo le braccia dietro il collo, ci sorridiamo e ci baciamo mentre struscio il cazzo sulla fica e poi sotto lo sguardo di Maria Cristina la penetro, piano piano fino a sentirlo tutto dentro e le sussurro all'orecchio "adesso facciamo l'amore".

Inizio ad affondare i colpi, lenti e decisi, che le fanno tremolare le tette, grosse e mence, lecco i capezzoli, mi sento osservato e mi piace, sento che non dureró a lungo.

Jolanda lo capisce "amore stai per venire vero? Vieni ti prego vieni dentro di me, dammi il tuo seme, come due innamorati"

Uno schizzo, due, tre, vengo, urlo e chiudo gli occhi, lei mi avvinghia e restiamo abbracciati in silenzio.

Poi Maria Cristina si alza, noi ci stacchiamo l'uno dall'altra, lei torna a sedersi sulla poltrona e mi fa cenno di avvicinarmi.

"Mettiti in ginocchio, mani a terra e infila la testa nella gonna"

Quando con le orecchie sfioro le sue cosce magre le sue mani mi prendono alla nuca spingendomi la faccia sulla fica; peli irsuti mi bucano il contorno della bocca, e labbra cadenti si stampano sulle mie labbra..

Mi piacerebbe vederla, ma là sotto sono al buio. Credo di avere la punta del naso sul clitoride. Inizio a baciarla, labbra su labbra, le sue le posso succhiare, sembrano molto lunghe, chissà come penzolano quando è in piedi. La mia lingua esplora la fessura, il sapore che emanano i suoi umori, unito ad un lieve sentore di piscio, rompe l’ultimo indugio, inizio a leccare come un forsennato.

Più affondo la lingua più lei mi preme ancora la faccia sulla fica, come se sapesse che è proprio quello che voglio, e io a quattro zampe continuo a leccare.

"Jolanda, avevi ragione, il tuo innamorato è proprio bravo, lecca con passione".

Che stronza.

"Però, hai visto che subito dopo aver fatto l'amore già ti tradisce, credo che meriti di essere sculacciato, no?"

"Mah.. no..dai.. "

"Ah, non sei gelosa? Bene, allora posso dirtelo, il tuo innamorato mi fa venire…"

Sento le sue gambe che mi stringono la testa e un sapore improvviso, acre e forte in bocca. E il cazzo è di nuovo ritto. Continuo a leccare e penetrare la fica con la lingua, sento tutti i suoi spasmi mentre i suoi umori mi colano in gola.

Dopo alcuni secondi Maria Cristina molla la presa sulla nuca e io sfilo la testa dalla gonna.

" Baciatevi"

Vuole anche farle sentire che c'è il sapore del suo piacere sulla mia bocca, davvero stronza.

Jolanda tace, si avvicina a me, la abbraccio e ci baciamo con passione, senza pensare né a lei né ai suoi umori intimi.

"Rivestitevi".

Dopo pochi minuti siamo di nuovo in cucina.

Maria Cristina mi guarda come se fossimo a una riunione di condominio, nonostante l'abbia appena fatta godere.

Lo sguardo dolcissimo di Jolanda, invece, mi fa capire che lei mi ama davvero.

"Allora, ti interessa?"

Penso che potrei accontentarmi di oggi, salutare queste due matte e andarmene. Poi osservo Jolanda, penso a lei, non mi piace l'idea di abbandonarla con quest'altra, che magari s'incazza con lei sei dico di no.

"Si, ma…"

"Fermo lì. Se accetti devi dedicarci due pomeriggi la settimana, oltre alla domenica intera".

"Mi sembra tanto…"

"È così perché abbiamo intenzione di… come si dice… unire l'utile al dilettevole"

"Cosa intendi?"

"Intendo dire che ci sono tante donne della nostra età, vedove, zitelle, sposate ma insoddisfatte, che da anni si obbligano o sono obbligate ad un’inutile castità. Anche se non lo dicono, hanno un gran bisogno di sesso, ma per lasciarsi andare devono sentirsi assolutamente tranquille e protette. Allora, dato che di noi si fidano, gli metteremo a disposizione la nostra casa e il nostro bel giovanotto, che alle nonne vuole tanto bene!"

Sono talmente sorpreso che non apro bocca, così continua lei: "avrai l'opportunità di scopare un sacco di donne e ci guadagnerai pure perché non lo faremo gratis. Poi la domenica sarai solo a nostra disposizione, naturalmente".

"Abbiamo già una lista di amiche interessate, divideremo i soldi in tre parti uguali, Jolanda mette la casa, io l'idea e te… il cazzo!"

Per la prima volta Maria Cristina ride, mentre Jolanda si limita a sorridere appena, facendomi intendere di aver accettato la proposta dell'amica, ma di essersene già pentita.

" Ok, ci penso… "

" No, devi darci subito una risposta, prendere o lasciare "

Incrocio lo sguardo di Jolanda, che si è fatto quasi implorante: "Va bene, ci sto. Ci sto ma gli incontri con le altre donne li gestisco io, non tu, con le altre faccio e non faccio quello che voglio io"

"Ognuna avrà le sue richieste e tu le accontenterai, ma saranno richieste normali, al massimo ti chiederanno di leccarle il culo, ma ho visto che la cosa ti piace, e del resto nemmeno Jolanda te l'ha chiesto l'altra volta, sei stato tu a volerlo fare. E anche oggi non c’è stato bisogno di insistere".

E mi sorride come a voler chiarire che sono io quello perverso.

"Comunque sono tutte donne che cercano solo un po' di affetto e di passione, non avrai problemi"

"Ok ma prima degli incontri dovranno farsi una bella doccia e lavarsi i denti, e lo faranno qui da noi per poterlo verificare".

"Va bene, mi pare giusto. Oggi è giovedì, iniziamo domenica tra di noi, poi per la prossima settimana tieniti libero il pomeriggio di martedì e giovedì. Per oggi abbiamo finito, ti accompagno alla porta".

Mentre saluto Jolanda con un bacetto sulla bocca mi stupisco per l’improvvisa gentilezza di Maria Cristina, per poi accorgermi che era solo un modo per aggiungere un paio di cose in separata sede.

“La situazione ti è chiara, vero? Avrai le clienti, avrai la fidanzatina e avrai la padrona”.

Stavolta a stupirmi è il tono sarcastico con cui ha detto “fidanzatina”, voleva sfottere me, Jolanda o entrambi? Oppure era solo un modo per ribadire la sua anaffettività? O forse voleva solo trasmettere una percezione di anaffettività, per nascondere qualcos’altro?

“Entro certi limiti…”

“Non fare discorsi ipocriti, è chiaro che ti piace ubbidire, lo farai e sarai soddisfatto. Io so come si fa e tu ti fiderai di me”.

Una stretta di mano e la porta mi si chiude davanti.
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