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Il primo tradimento


di forcuriosity
18.10.2022    |    25.939    |    24 9.7
"Durante uno di questi episodi, proprio agli inizi della nostra relazione, confidai a Marco che mi sarebbe piaciuto provare con lui qualcosa di trasgressivo..."
E’ da più di un anno che non pubblico un racconto e non è perché non ne senta il desiderio, ma perché la mia vita è cambiata radicalmente.
La mia relazione con Carlo è finita da un pezzo e il mio attuale compagno ho scoperto essere poco incline alle divagazioni sul tema.
Non ci frequentiamo da tanto, siamo ancora nella fase che è tutto bellissimo, come in una fiaba, ma di tanto in tanto la mia vera natura, assopita dai sentimenti, torna a galla, tipo dott. Jekyll e Mr. Hide e mi trasformo.
Durante uno di questi episodi, proprio agli inizi della nostra relazione, confidai a Marco che mi sarebbe piaciuto provare con lui qualcosa di trasgressivo (egli non sa nulla del mio passato, volevo tastare un po’ il terreno) e lui, per tutta risposta mi chiese “Tipo cosa?”. Non sapendo da che parte cominciare, ebbi la pessima idea di proporgli una serata al cinema nell’illusione che, complice l’eccitazione generale, si sarebbe sicuramente lasciato andare.
Non obiettò, però si intuiva che la mia proposta non lo entusiasmava, ma comunque mi accontentò.
Pensava che anche per me fosse la prima volta ed io mi sentii in colpa per non avergli mai accennato ai miei trascorsi, ma per certe cose è così rigido!
Così una sera ci recammo al cinema di Lugugnana nella speranza che nessuno dei presenti mi riconoscesse e che la serata prendesse la piega giusta.
Entrammo e ci sedemmo a metà sala. Il cinema non era pieno, sì e no una decina di persone in tutto.
Per una bel po’ guardammo il film senza nemmeno un accenno da parte sua ad un approccio sessuale.
Quando, a due poltrone da me si sedette un signore che, anziché guardare lo schermo notai che fissava le mie tette. Pensai che finalmente la serata avrebbe preso la svolta desiderata.
Sentii l’impulso di incoraggiarlo, ma non sapendo come Marco avrebbe reagito, finsi di ignorarlo.
L’uomo, come immaginavo sarebbe successo, si sbottonò i calzoni per offrire il suo cazzo eretto al mio sguardo, ma io feci finta di nulla e posai la mia testa sulla spalla di Marco.
Passato qualche minuto Marco si accorse di ciò che stava succedendo e, invece di coinvolgerlo come io speravo, lo fece allontanare in malo modo.
L’uomo si sedette qualche fila più avanti e riprendemmo a guardare il film che, a dirla tutta, era pure piuttosto noioso.
Rimasti lontani dagli sguardi dei presenti e quindi (ahimè…) indisturbati, posai ingenuamente la mia mano sul suo pacco. ”Ma cosa fai? Qui davanti a tutti? Ci vedono!”
Mi cascarono le braccia dalla delusione. Proprio non ne voleva sapere di lasciarsi andare, mi scusai e tornai con lo sguardo allo schermo.
Rimasi delusa dal suo atteggiamento, ma allo stesso tempo mi sentivo eccitata dalla presenza di uomini intenti a masturbarsi nelle vicinanze e così mi concentrai per trovare una possibile soluzione. La voglia di toccarmi o di farmi toccare da qualcuno sotto la gonna cresceva sempre di più, ma era chiaro che Marco non avrebbe gradito!
Rimasi lì a pensare ad uno stratagemma, ma niente, non restava altro che aspettare che finisse il film, rientrare a casa e finalmente fare sesso, magari ripensando alle mie scorribande su queste poltrone...se solo sapesse!
Intanto, nella fila dietro, alla mia sinistra, si sedette un altro uomo.
Poco dopo sentii chiaramente il classico rumore di una lampo e di un respiro inequivocabilmente eccitato. Si stava masturbando.
Provai anche, con la scusa di cercare un fazzoletto nella borsa, a girarmi per vederlo, ma fu solo per un attimo. Riuscii comunque a fargli un fugace sorriso prima che Marco potesse anche solo sospettare qualcosa.
Passato qualche altro minuto, il vicino si fece più audace e prese a sfiorarmi quasi impercettibilmente la spalla, mentre con l’altra mano immaginai continuasse a masturbarsi.
Sentii vibrare il cellulare. Un messaggio dalla cognata di Marco...”Ci siete? Andrea ha provato a chiamare Marco, ma non è raggiungibile. Per caso è lì con te?”.
Ovviamente risposi tra i mugolii e le grida di piacere esageratamente forzati del film.
“Con chi messaggi?” mi chiese lui.
“Hai il telefono spento. Ti cerca tuo fratello, ho detto a Michela che lo avresti richiamato tu tra poco, ho fatto male?”
“Ma non posso mica chiamarlo da qui!”
“Perciò ho detto tra poco, il tempo di uscire”.
“Vuoi già andare?”
Un pensiero mi balenò nella mente: che se fosse uscito da solo a telefonare, avrei sicuramente fatto una follia!
“Sarà una cosa di lavoro, non ne avrai per molto...ti aspetto qui. O, se preferisci, ce ne andiamo. Per me è lo stesso, mi sembri piuttosto annoiato, tu cosa vuoi fare?”.
Forse per non deludere le mie aspettative o forse per cortesia (dopotutto l’idea di essere lì era un mio desiderio) mi rispose che non si stava annoiando affatto, di aspettarlo.
L’idea che di lì a poco sarebbe uscito mi provocò un brivido di eccitazione che volli a tutti i costi fargli sentire.
“Andrea può aspettare ancora qualche minuto!” gli sussurrai afferrandolo per il braccio e infilando la sua mano tra le mie cosce...e lui non fece alcuna resistenza, anzi! Mi passò le dita sul clitoride “Sei fradicia!” disse sorridendo “Vado a telefonare e torno”.
“Vengo con te fino all’uscita” dissi io “non mi va di rimanere qui da sola. Poi, quando rientri ci torniamo a sedere!”
Volevo in qualche modo attirare l’attenzione di quello seduto dietro di me e così feci. Mi alzai sistemandomi la gonna lentamente ed incrociando più volte il suo sguardo...e non solo quello!
Marco si avviò camminando davanti a me per farmi strada, mentre io feci cenno al tipo di seguirmi.
Passati davanti alle porte dei bagni gli indicai di nascosto quella delle donne. Capì al volo e vi entrò.
Salutai Marco, mi accertai che avesse iniziato la telefonata e corsi come un fulmine in bagno.
L’uomo era lì in piedi con i pantaloni abbassati e il suo cazzo duro in mano. Lo spinsi contro la parete, sollevai la gonna e gli ordinai di masturbarmi. Ero così eccitata e preoccupata che Marco potesse tornare, che venni subito! Ritrassi immediatamente la mia mano dal suo cazzo “Scusami, scusami, non so cosa mi sia preso, ti prego di scusarmi...” gli dissi quasi balbettando e lo lasciai lì, senza nemmeno averlo guardato in faccia.
Rimasi ad aspettare Marco davanti alla porta d’ingresso mentre l’uomo uscì dal bagno e tornò a sedersi allo stesso posto di prima.
Marco non si fece attendere a lungo ed anche noi tornammo agli stessi posti.
“Sei ancora eccitata da prima?”
Se avesse saputo!
“Sì, l’attesa mi ha eccitata ancora di più...perché non tocchi con mano?”
Così cominciò a toccarmi sotto la gonna
“E’ vero, sei un lago!”
Avevo appena goduto, ma adesso la serata si stava prospettando davvero bollente.
Allungai la mano alla ricerca bramosa del suo uccello, ma mentre cercavo di sbottonargli la patta, mi chiese di fermarmi.
“C’è un tipo che ci guarda, continuo io, tu rimani così!”
Un’altra delusione “Ma che cazzo!” pensai “c’è uno che ci guarda? E lascia che guardi, mica ci mangia!”
Però le sue carezze mi fecero subito trasalire, è bravo, sa come farmi vibrare!
Anche le carezze che sentii sulla spalla sinistra mi fecero trasalire. Era il tipo dietro di noi…
Ad un certo punto mi sbottonai un po’ la camicia ed avvicinai la bocca del mio uomo ai seni.
Così facendo potei girarmi verso lo sconosciuto e guardarlo complice. Lui mi fece capire che mi avrebbe aspettata in bagno. Si alzò mentre Marco si ricompose facendo finta di nulla.
“Finalmente se n’è andato” sussurrai “adesso posso venire...Sì, sì, così, così, vengooooooo!!!!!!!!!!!”
Godetti nuovamente e mi dovetti mordere le labbra per non urlare
“Ti è piaciuto così tanto farlo qui?”
“Se mi è piaciuto? Ma non senti cosa ho combinato? Ho schizzato come una fontana...passami la borsa che devo andare assolutamente in bagno a sistemarmi. Anzi, se ti metti tu davanti alla porta nessuno può seguirmi e mi sento più tranquilla! Ti va? Poi ce ne andiamo.”
Ci alzammo entrambi, io presi la mia borsa e mi diressi veloce verso il bagno delle donne con Marco che mi seguiva da vicino.
“Aspettami qui e fai in modo che nessuno entri, d’accordo? Ci metto pochi minuti.”
Gli diedi un bacio sulla guancia ed entrai.
Il tipo era ancora lì, ma stavolta con i pantaloni tirati su.
“Hai già fatto?” gli chiesi con un filo di voce facendogli segno di non fiatare.
Disse di no scuotendo la testa.
Mi avvicinai al lavandino e feci scorrere l’acqua.
“Allora tiralo fuori e girati” lui obbedì in silenzio e lo feci posizionare davanti alla turca.
Lo abbracciai da dietro e glielo presi in mano. Era durissimo dall’eccitazione.
“Sborra, sborra, sborra...” ripetevo quella parola all’infinito, come un mantra mentre lo masturbavo “Sborra adesso, sborra...” finché finalmente venne come un animale. Inarcò la schiena appoggiandosi a me mentre il suo cazzo pulsante schizzava aggiungendo sperma su sperma alle piastrelle di quel posto così squallidamente eccitante! Lo feci girare verso di me e mi inginocchiai per raccogliere l’ultima goccia.
Gli raccomandai di aspettare un po’ prima di uscire, chiusi il rubinetto e me ne andai.







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