Ventate bsx: al centro commerciale

Lo so, lo scrivono quasi tutti, ma il racconto è realmente accaduto proprio come l’ho scritto.
Sono convivente con una donna da diversi anni e sono, da diversi anni, segretamente bsx (bsx solo passivo)!
La mia bisessualità non è continua ma mi investe periodicamente come una ventata a cui non so resistere e dura per due/tre settimane. Sono investito da almeno 4 ventate all'anno: cerco quindi esperienze bsx per due o tre mesi all'anno.
In quei giorni penso spesso al cazzo, lo desidero toccare, leccare, sentire crescere in bocca e in mano, prenderlo nel culo e finalmente vederlo sborrare: adoro la sborrata sul petto per sentire il liquido caldo scivolare su di me e per giocare poi con la viscosità della sborra con i capezzoli. Adoro poi coprire tutto con la maglietta e sentire dopo qualche tempo l’odore acre della sborra seccata sulla pelle e sulla maglietta.
Divento quasi ossessionato dalla mia passività e mi invade una voglia di sottomissione che mi porta a cercare esperienze fetish, esibizioniste e bdsm.
In assenza di un master/mistress, in qualche periodo ho fatto anche il master di me stesso imponendomi prove, torture e privazioni. Ho avuto il piacere di rapportarmi con più di un Master e con una Mistress ma tali rapporti sono durati due settimane al massimo. Si è trattato di dominatori improvvisati che hanno dimostrato di non conoscere le regole base del rapporto di dominazione: rispetto del contratto (nel quale, nel mio caso, era ben concordato l'impegno alla riservatezza).
Fatta questa premessa, diventa comprensibile quello che ho cercato e trovato.
Avevo una voglia insostenibile di cazzo e di sottomissione: mi sono imposto di andare a cercare qualche cazzone interessato a svuotarsi i coglioni in un centro commerciale.
Per evitare di incontrare persone conosciute, ho scelto un centro commerciale a 50km da dove vivo; ho messo un cappellino con visiera; mi sono messo leggings bianchi con perizoma bianco in evidenza e maglia sportiva attillata che lasciava le chiappe in evidenza: infrachiappa bello marcato con peri! Wow.
Se qualche bel cazzo pieno e disponibile mi incrocia, non può non notarmi!
Ho camminato per una ventina di minuti eccitato per il mio esibizionismo e un po’ spaventato per il rischio di essere riconosciuto. Ogni tanto mi soffermavo davanti a qualche vetrina, mi chinavo in avanti: niente! Nessun segno di interesse da nessuno.
Devo andare in bagno a fare i miei bisogni.
Sto per entrare in bagno e mi accorgo che una persona forse mi stava seguendo (e forse non aspettava altro!).
Mi dirigo verso gli orinatoi ed inizio a urinare. La persona che era entrata dietro di me, pur essendoci molti orinatoi e molti “box” liberi, si mette di fianco a me. Buon segno!
Era un uomo sulla quarantina d’anni, alto credo intorno al metro ed ottanta, corporatura normale e vestito in maniera ‘anonima’ (jeans scuri, sneakers, maglia blu attillata).
I nostri sguardi non si incrociano. Appena inizia ad urinare, sento il rumore di un flusso molto forte e non sono riuscito a non guardare: ho visto un cazzo grosso e soprattutto largo, che spruzzava come un idrante! Devo essere rimasto a guardare per più di un occhiata perché poi ho alzato lo sguardo e lui mi ha sorriso e mi ha detto:
“non ti preoccupare, piace a tutti, soprattutto agli uomini”.
Mi è venuto istintivo rispondere
“scusa, è stato un atto istintivo, ma ……. è così anche quando vieni”?
“Questo lo puoi verificare da te, seguimi”.
Il tono si era fatto subito molto deciso, severo e mi è sembrato un ordine. Evidentemente ho eseguito!
Ci siamo infilati in un “box”; mi ha letteralmente spinto verso il basso per farmi inginocchiare davanti a lui e si è abbassato i pantaloni (che non aveva ancora abbottonato):
“succhia”!
Non me lo sono fatto dire due volte. Ho preso quel bel cazzone in bocca, ancora sapeva di piscio, ma dopo due leccate ho realizzato che stavo per iniziare una pompa ad uno sconosciuto e senza preservativo. Mi sono scostato, ho sputato nel wc e gli ho detto
"scusami! Faccio tutto ma tutto protetto".
“Nessuno ha mai iniziato un pompino e si è fermato senza permesso! Sbrigati a mettere il condom, sono molto incazzato”.
Una volta infilato il preservativo, mi ha preso la testa con forza e l’ha premuta verso di sé. Non ero io a fare la pompa ma lui che usava la mia testa e la mia bocca avanti ed indietro ed ogni tanto si fermava quasi soffocandomi.
Dopo un po’ mi ha ordinato di continuare e con le mani vedo che cerca di sollevarmi la maglia. Mette le mani sotto ed inizia a strizzarmi i capezzoli con grande forza. Mi faceva un gran male e mugugnavo (con il suo cazzo largo in gola!):
“stai zitta troia mi sussurrava, devi farti perdonare”.
Non sapeva che la tortura dei capezzoli, pur facendomi male e senza andare oltre qualche limite, è uno dei giochi che più mi piace.
Credo di aver pompato, da solo o ritmato dalle sue mani, per diversi minuti (intervallati da fermate dovute alla presenza di altre persone nel bagno).
“Sto per venire, sto per venire, continua!”.
Eccitato, istintivamente gli ho proposto di punirmi facendomi vedere la sua super spruzzata sui capezzoli che aveva appena martoriato (che peraltro è un’altra delle pratiche mi piacciono di più).
Non ha avuto neanche il tempo di rispondere perché stava davvero venendo: si è scostato dalla bocca togliendo il condom, mi sono leggermente chinato all’indietro alzando la maglietta appena in tempo per ricevere la sua abbondante sborrata. Non esagero, sono state 8 spruzzate da idrante! Forza e quantità mai viste. Seguite da altre 3 o 4 che, per me uomo normo dotato, sarebbero state le prime!
Ho letteralmente fatto una doccia di sborra sul petto che, poco dopo, è scivolata verso il basso: per evitare che ricoprisse i leggings, li ho abbassati insieme al peri e così la sborra mi è colata sul pube e l’interno coscia. Wow! Sensazione fantastica.
Mentre lui riprendeva il respiro, io avevo iniziato a spalmarmi la sborra su tutto il petto indugiando sui capezzoli e cercando di farmi dei pizzicotti senza riuscirci per l’abbondanza del liquido e la sua viscosità.
“Brava troietta! Mi piaci, bella pompa. Si vede che ti piace il cazzo ed anche la sborra: hai fatto tutto senza fiatare. Schiava!”
Così. All’improvviso quella parola: schiava. Tra me e me ho pensato
“questo è un Master! Una persona “normale” non mi apostroferebbe così”.
Mi abbasso la maglietta in modo che aderisse bene alla sborra sul petto; abbasso la maglia sopra. Nel frattempo anche lui si era ricomposto. Usciamo dal “box” senza dire una parola.
Usciamo da bagno insieme: gli dico che vorrei provare il suo cazzo nel culo. Mi risponde che è sposato e che non dà numeri e mail a nessuno. Mi viene in mente di chiedergli di registrarsi su A69 e di cercarmi. Mi sorride mi dice che lo farà:
“schiava, senza saperlo hai trovato il tuo Master. Ti troverò”.
Non so se essere contento o meno: suonava come minaccia. Sembrava fosse un gergo usuale per lui: ha inquadrato subito i ruoli di Master e di schiava.
Vedremo…….. intanto mi sono assaporato la sensazione di avere la sborra di uno sconosciuto a cui avevo fatto una pompa in un bagno di un centro commerciale addosso fino a sera…..
Non potete immaginare che bella sensazione è stata giocare con i capezzoli ricoperti di sborra seccata e farmi un bellissimo segone: sono venuto quasi subito ed abbondantemente per i miei standard e quindi spruzzando come alla decima, undicesima spruzzata della persona che avevo conosciuto.