Racconti Erotici > tradimenti > Spiaggia naturista
tradimenti

Spiaggia naturista


di Ciclistabo
09.08.2023    |    21.381    |    15 9.5
"Qualche goccia le scivolò sul petto, il che rendeva quella scena ancora più eccitante..."
Siamo pronti, zaino in spalla, si parte. È mattino presto, liberi dai figli che sono rimasti a dormire dai parenti ci approntiamo a fare questa piccola gita fuori porta lungo una bella riserva naturale tutta da scoprire. L'idea della gita è partita da lei, il posto l'ho deciso io, dopo una ricerca su internet. Lasciamo l'auto e iniziamo a incamminarci lungo un sentiero definito che costeggia il mare e le campagne siciliane. La giornata è soleggiata, nonostante non siano ancora nemmeno le 9 il caldo si fa sentire seppur ancora si sopporta. Il panorama è stupendo, vale la pena affrontare il caldo, tanto che dopo una mezz'oretta raggiungiamo il primo punto, la prima spiaggia. Ci fermiamo un po', giusto il tempo per ripararci all'ombra, bere qualcosina, fare qualche foto e ripartire. La seconda spiaggia dista un'altra mezz'ora di cammino, prima di entrare però dico a mia moglie di sorvolare e arrivare direttamente all'ultima, così da approfittare delle temperature non ancora altissime e tornarci al ritorno. Dopo un'altra mezz'ora arriviamo così alla meta finale, una spiaggia bellissima, piccola ma che vale la pena dei chilometri fatti. Mare azzurro, sabbia bianca, acqua splendente. Mettiamo l'asciugamano a terra e ci godiamo il posto che però pian piano inizia ad affollarsi, viste le dimensioni non grandissime della spiaggia. Ci rilassiamo per quanto possiamo, giusto il tempo di fare un bagno rinfrescante nella gelida ma stupenda acqua e riprendere le forze sulla spiaggia.
Sono le 11 passate, la temperatura è alta, il sole battente. Convinco mia moglie a riprendere il cammino e tornare nella seconda spiaggia, così da trovarci già a metà cammino prima che il sole pomeridiano ci uccidesse. Così facciamo, zaino in spalla e si torna indietro, verso la seconda spiaggia che avevamo saltato poco prima e attraversando un piccolo sentiero e degli scogli finalmente, esausti per il caldo, arriviamo.
- "Dai, qui c'è meno gente", le dico mentre scendiamo dal sentiero, "ci possiamo rilassare di più".
Lei annuisce, non ha ancora però notato quel piccolo particolare che caratterizza quella spiaggia, particolare che nota man mano ci avviciniamo, quando ormai siamo in prossimità del mare.
- "Ma…ma amore, ma sono nudi!", esclama lei sorpresa.
- "Eh sì, sto notando", rispondo anche io sorpreso.
- "Dai, andiamo via", mi dice.
- "Aspe', mica per forza ci dobbiamo spogliare. Guarda, là sono vestiti, mettiamoci più in là".
Lei è incerta, timorosa, imbarazzata per loro. Mai prima d'ora si era trovata in una situazione del genere, alla fine dopo averla rassicurata più volte però si convince e ci mettiamo proprio al limite, accanto a dove c'era già una famiglia in costume con bambini al seguito. Piazziamo gli asciugamani a terra, ci buttiamo sopra esausti per la lunga e calorosa camminata e ci rinfreschiamo facendo un bagno in quello che comunque si presentava come un bellissimo mare pulito e splendente. Ci rimettiamo sopra gli asciugamani e mangiamo i panini che ci eravamo portati, per tutto il tempo lo sguardo di lei andava furtivo verso quei bagnanti che avevamo alla nostra destra, nudi e crudi come si direbbe in un famoso programma. La vedo imbarazzata e io cerco di rincarare la dose facendole notare quelle persone. È tesa, però con battute riesco a farla rilassare, tanto da giocarci su e fare apprezzamenti. Finiamo di mangiare, ci sdraiamo continuando a parlare e dare un'occhiata verso quei nudisti che man mano andavano aumentando.
- "Dai, guarda quante coppie ci stanno. Non c'è niente di male, ognuno sta per i fatti loro senza problemi".
Certo, era vero che tanti se ne stavano tranquilli come niente fosse, ma era altrettanto vero che parecchi, soprattutto uomini soli, continuavano a passeggiare sulla riva come fosse una passerella in attesa che si alzassero le palette per dare i voti. E quel gioco dei voti lo proposi scherzando a mia moglie, giusto per farla tranquillizzare e prendere quel posto come un gioco, dove in fondo non c'era nulla di male. Dai voti dati e dalle espressioni di lei, capii che certi uccelli non le dispiacevano affatto da guardare, lei che d'altronde aveva avuto a che fare solo col mio. Voti che davamo anche alle donne del posto, seppur erano più statiche e meno propense alla passeggiata sulla riva. Era passata già un'ora da quando ci eravamo fermati, andammo a fare il secondo bagno e in quel momento mi accorsi che nello stesso istante che entrammo in acqua, anche qualcun'altro lo fece. Rimase a distanza, faceva finta di nulla ma ogni tanto lanciava uno sguardo verso di noi.
- "Amore, hai fatto colpo", le dissi sussurrando e facendogli notare il tipo alle sue spalle. "Ci ha seguiti quando siamo entrati e ti guardava".
- "Ma che dici? Sta solo facendo il bagno per i fatti suoi".
- "Dici? Secondo me ti sbagli".
Restammo immersi nell'acqua alta, le avevo ormai fatto venire il dubbio e spesso lo guardava per capire se avevo ragione. Se ne stava a debita distanza facendo delle nuotate senza però smettere di lanciare lo sguardo verso di noi. Ci spostammo verso la riva, laddove l'acqua ci copriva a metà, e lui fece lo stesso. Alzandosi in piedi diede a vedere il meglio di sé.
- "Visto, che ti dicevo?", le dissi. "Però devo ammettere che il tipo sta messo bene".
- "Scemo! Ma che dici?", rispose lei imbarazzata.
Bello era bello, bel fisico, uno che di certo non passa inosservato, senza contare che anche tra le gambe stava messo bene, seppur non in tiro ma con un membro che da posizione normale già si faceva notare. Ci ributtammo in acqua, anche se li era bassa, e da sotto l'acqua allungai la mano tra le sue gambe, riscaldando quell'atmosfera già calda di suo per vari motivi.
- "Basta, basta", mi sussurrò implorandomi di smetterla e di non toccarla.
Sapevo benissimo che quando diceva così era perché aveva voglia e se solo ci fosse stata l'occasione l'avremmo fatto lì stesso. Ma non era il posto e il luogo ideale e non eravamo nemmeno soli, anzi, proprio in quel momento c'era una terza persona che ci teneva d'occhio molto attentamente. Tornammo in spiaggia, buttati di nuovo sull'asciugamano, ormai l'attenzione era tutta rivolta verso quel ragazzo che ci teneva d'occhio a poca distanza e che non faceva nulla per non farsi notare. Lei, per quanto provasse a negarlo, avevo capito benissimo che era in uno stato di eccitazione altissimo e io non facevo nulla per calmarla, rievocando quei discorsi che facevamo fino a qualche sera prima, quando guardando quel film di scambisti in TV le avevo più volte detto, scherzando, che non ci trovavo nulla di male se un altro la scopava. "Basta che io sono presente però", le dicevo scherzando. "Voglio partecipare pure io!", continuavo a dirle prima che lei mi mandasse a quel paese. Fatto sta che poi si finiva sempre col fare l'amore e con lei che mi giurava eterna fedeltà. Non che la cosa mi dispiacesse, ma in quel momento i presupposti per tentare qualcosa di trasgressivo c'erano tutti.
Passarono diversi minuti, io mi misi seduto sull'asciugamano e lei si girò, faccia in su, così da non avere la tentazione di guardarsi in giro. Ad un tratto un'ombra la coprì. Aprì gli occhi e si vide quel bel fusto in piedi accanto a lei che si abbassò sulle ginocchia per parlarci.
- "Posso chiedervi un po' d'acqua? Come un cretino l'ho dimenticata, ho visto che aveva una bottiglia e il sole mi sta seccando la bocca", disse il ragazzo rivolgendosi a me che stavo dall'altro lato.
- "Certo. L'acqua non si nega a nessuno", risposi.
Abbassato sulle ginocchia, con quel coso penzolante quasi in direzione del viso di lei, che nel frattempo si era alzata un po' la testa appoggiandosi sui gomiti, il tipo bevve l'acqua dalla bottiglia senza appoggiare le labbra. Qualche goccia le scivolò sul petto, il che rendeva quella scena ancora più eccitante.
- "Prima volta che venite qui?", disse approcciando un discorso.
Risposi io, lei era troppo tesa per farlo, d'altronde si trovava in una posizione non di certo normale. Non capita mica tutti i giorni che ti trovi sdraiata sull'asciugamano e avere accanto una persona completamente nuda e col suo pene penzolante a una trentina di centimetri dal tuo corpo e che tra l'altro pian piano prendeva forma.
La chiacchiera continuò, invece di chiuderla con quei discorsi banali io rincarai la dose, chiedendo informazioni sul posto e altre cose inutili che lo costrinsero a rimanere più a lungo. Da quella chiacchiera inutile scoprimmo che il ragazzo era pure simpatico e fu capace di trasformare quella situazione particolare in una semplice chiacchiera amichevole, quasi a dimenticare il suo essere nudo di fronte a noi. Persino lei ebbe piacere nel parlargli e sorridere delle sue battute. Soltanto dopo diversi minuti e dopo aver capito che noi ci trovavamo lì solo per pura casualità, allentò il tiro e se ne tornò, dopo averci ringraziato per il gesto avuto nei suoi confronti, verso il suo asciugamano. Da quel momento non smisi di stuzzicarla.
- "Ho visto che avevi difficoltà a guardarlo negli occhi", le dissi sorridendo.
- "Scemo. Avevo il sole davanti".
- "Per fortuna che c'era lui che ti copriva, con la mazza".
- "Ma sei cretino? Ma che dici?".
- "Dai, ti ho visto come lo guardavi. Inutile che neghi. È un bel ragazzo, non si può negare. E poi ti ho vista come guardavi quelle gocce d'acqua che scendevano dal suo petto. Chissà che hai pensato", le dissi continuando a stuzzicarla.
- "Ma smettila va..invece andiamo a fare il bagno che sento caldo", rispose lei sorridendo.
Ci buttammo in acqua, andammo nell'acqua più alta e lì lei non si staccò da me, cercando la mia bocca in continuazione e il contatto fisico col mio cazzo, prima avvinghiandosi con le gambe attorno a me e poi stringendolo con una mano. Faticai a calmarla, va bene essere in una spiaggia nudisti ma nemmeno potevamo fare certe cose al mare, anche perché non tutti erano nudisti in quel punto e non eravamo nemmeno soli. Ma lei non si calmava, mi stava appiccicata addosso e continuava a cercare la mia bocca e con la mano a stringermi il cazzo da sotto l'acqua. Tanto fece che dovetti per forza girarla, spostarle il costume quel tanto che bastava per infilarle il mio cazzo ormai duro. In lontananza poteva sembrare seduta su di me che mi dava le spalle, ma sotto il suo bacino si muoveva sopra il mio cazzo, aiutato anche dal movimento del mare. E tutto questo mentre lui rientrava in acqua non smettendo mai di guardarci e di guardarla soprattutto.
- "Vedi come ti fissa. Secondo te ha capito?", le chiesi all'orecchio cercando di stuzzicarla ancora di più, anche se non c'era ormai bisogno di farlo.
- "Può solo guardare. Ci sei tu dentro di me adesso".
Continuò quel lento movimento e continuò a guardarlo fin quando lui non fu a pochi metri da noi, solo in quell'istante si staccò dal mio cazzo ancora duro. Si girò e tornò a baciarmi, abbracciandomi.
- "Esco", mi sussurrò.
- "Ok. Io aspetto un po' che si calmi il tipo lì sotto", le dissi indicando il mio cazzo duro.
Uscì, lentamente si incamminò verso gli asciugamani, sembrava stesse sfilando passando tra l'altro accanto a lui che non smise di guardarla per tutto il tempo. Quando fu ormai fuori lui si girò verso di me, un sorriso a distanza tra di noi, poi uscì, andando verso di lei.
(Raccontato da lei)
Ancora bagnata mi sdraiai sull'asciugamano, pancia in giù. Davo le spalle, o meglio il culo, a mio marito e al mare, appoggiai la testa per cercare di rilassarmi e calmarmi da quella eccitazione che non riuscivo a controllare. Non so cosa mi stava succedendo, il posto sicuramente ci metteva del suo. Pochi minuti e un'ombra mi coprì. Mi alzai la testa e girandomi lo vidi ancora vicino a me, col suo bel fisico che bagnato era ancora più sexy e con quel coso tra le gambe sempre più sveglio. Impossibile non buttarci l'occhio. Forse però stavolta ci misi più tempo a fissargli quel punto.
- "Non vorrai mica bruciarti. Il sole picchia, devi proteggere la tua bella pelle".
- Può darsi. Ma mio marito non si decide a uscire e spalmarmi da sola mi viene difficile".
- "Posso sempre darti una mano io", continuò imperterrito.
- "Non credo sia il caso. Ti ricordo che sono sposata".
- "Giusto. E allora perché continuavi a fissarmi mentre ti facevi scopare in acqua?".
Quella domanda a bruciapelo mi spiazzò. Si era davvero accorto di cosa stavamo facendo. Non sapevo cosa rispondergli, d'altronde che l'avevo guardato per tutto il tempo era anche vero.
- "Io penso che lui sarebbe contento che io ti aiuti con la crema".
Mi girai, cercai colui che avrebbe dovuto salvarmi da quella situazione e che, invece di venirmi incontro e darmi una mano, se ne stava in acqua a guardarci. Non feci in tempo a rispondere che lui prese il solare dalla borsa aperta e iniziò a spalmarlo sulla schiena. Le sue mani erano morbidissime, il suo tocco così eccitante, sapeva benissimo come muoversi. Quello che in realtà doveva essere uno spalmare di crema si trasformò in una specie di massaggio, e solo mio marito sapeva quanto adoravo e come mi scioglievo di fronte a un bel massaggio. Già, mio marito. Perché non interveniva? Perché lo stava lasciando fare? Troppe cose strane stavano succedendo.
Mentre quel gran bel fusto di ragazzo mi massaggiava con le sue mani sapienti, che dalle spalle nel frattempo erano scese anche sulle gambe soffermandosi prima sul culo naturalmente, io oltre a rilassarmi prendevo piena consapevolezza di tutta la situazione. Ormai ero nel mezzo di un gioco che mio marito aveva organizzato, e se non l'aveva organizzato stava lasciando che tutto succedesse come voleva. Continuava a starsene in acqua, a gustarsi lo spettacolo, senza intervenire. Dovevo in qualche modo fargliela pagare, ma di fermare quelle mani e allontanare quel ragazzo a quel punto non ne avevo per nulla voglia, anche perché la voglia che avevo era tutt'altra e non mi lasciava andare. Nel frattempo lui si era inginocchiato davanti a me, chino in avanti che mi massaggiava le spalle. Mi sarebbe bastato alzare la testa per avere quel membro ormai duro a pochi centimetri dalla mia bocca. Bastava un piccolo segnale e me lo sarei trovato dentro, pronto a muoversi avanti e indietro tra le mie labbra.
- "Ho bisogno di fare pipì", gli dissi ad un tratto.
- "Non ci sono bagni qui. E non penso vorrai farla in mare", rispose un po' sorpreso lui.
- "Certo che no. Però dietro quelle dune, magari potrei. Mi accompagni?".
Non se lo fece ripetere due volte, ci alzammo e ci incamminammo verso la vegetazione e le dune, non prima di essermi girata nuovamente verso mio marito. Da lontano mi sembrò di riuscire a vedere la sua espressione cambiare, quando mi girai nuovamente poco prima di sparire dietro delle dune, lo vidi che stava per uscire dall'acqua frettolosamente. Non lo aspettai, se voleva vedermi all'azione con quel ragazzo doveva cercarmi, doveva soffrire per quel momento.
(Riprendo il racconto io)
Quello che avevo da sempre sperato tutto sommato stava succedendo, speravo di trovare uno che sapesse il fatto suo e che sarebbe riuscito a stuzzicarla e chi meglio di quel ragazzo che aveva tutte le carte in regola per farsi piacere. Quello che non avevo previsto era quella scena, mia moglie che se ne va con lui dietro le dune. Se doveva succedere volevo essere presente, quando li vidi andare subito cercai di uscire dall'acqua e raggiungerli. Andai dietro quelle dune ma non li trovai, eppure il posto era molto tranquillo, perché non si erano fermati, dove erano andati. Mi incamminai dentro la vegetazione, gli alberi e i grossi cespugli non lasciavano intravedere molto. Mi fermai nel provare a sentire dei rumori, dei versi ma nulla. Addirittura guardavo a terra cercando di capire se c'erano delle parti calpestate, delle forme lasciate. Girai senza trovarli, dove si erano cacciati, cosa stavano facendo. Beh, cosa stavano facendo me lo immaginai, ma non riuscivo a tollerare il fatto che io non c'ero, non ero lì presente. La gelosia la fece da padrone. Continuai a cercare ma nulla, erano come spariti. Impiegai più di 10 minuti prima di riuscire a trovarli, nascosti dietro un grosso cespuglio tra l'altro non troppo lontano, con lei in ginocchio, senza il costume di sotto, che guardava il volto del ragazzo che si masturbava il cazzo, in attesa di ricevere quella colata di sperma che lui le riversò addosso pochi istanti dopo. Quando lui finì, lei si girò verso di me, si alzò, si rivestì del costume e mi venne incontro.
- "Piaciuto lo spettacolo?".
(Raccontato da lei)
Il posto era ampio, il tempo per nascondermi era poco. Girammo la duna non appena vidi mio marito spuntare dall'alto lato e inoltrarsi verso la vegetazione. Tornammo in spiaggia, lì sugli asciugamani rassicurai il bel ragazzo, se non fossi stata sposata me lo sarei scopato subito, ma la voglia di vendetta era superiore alla voglia di scopare. Lui mi capì, accettò un po' a dispiacere il mio piano e così, dopo dieci minuti di chiacchiera, decisi che era il momento di tornare in azione, lì dietro. Ci nascondemmo dietro un cespuglio subito dopo la duna, tolsi la mutandina e mi inginocchiai. Certo, lo aiutai con una mano almeno fino a quando non vidi spuntare mio marito da quel cespuglio. Solo allora tolsi la mano dal suo bel membro e lasciai che terminasse da solo quella sega. La faccia di mio marito era indescrivibile ma la vendetta era servita. Così, appena finì di svuotarsi addosso a me, mi rialzai e lo raggiunsi, non prima di lasciare un bigliettino col mio numero nelle mani del ragazzo. La vendetta era servita, ma la voglia di scoparlo c'era ancora.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Spiaggia naturista:

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni