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Serata mascherata


di Ciclistabo
01.11.2023    |    11.089    |    13 9.8
"Ma Eva non la molla, inizia a leccarle il collo, la stringe a sé..."
Seduto sul divano aspetto Lisa che finisce di prepararsi. Faccio zapping nervosamente, sono teso, si prospetta una serata diversa dalla solita, mi faccio mille pensieri su ciò che potrà accadere da lì a qualche ora. Per la prima volta stiamo andando in un club, quel club, tanto famoso ma anche così troppo vicino a dove abitiamo motivo per cui Lisa mi ha sempre detto di no, il rischio di incontrare qualcuno che ci conoscesse era fin troppo alto. Stavolta però sono riuscito a convincerla, grazie alla serata a tema halloween e quindi mascherati.
Salgo su in camera per andare nella cameretta dove ci sono i nostri figli che giocano con la babysitter, passo dalla camera, la porta è socchiusa, giusto uno spiraglio dal quale vedo Lisa che termina di truccarsi il viso. È completamente irriconoscibile, ha abbondato con i colori per mimetizzarsi il più possibile sempre restando nel tema halloween. È ancora seminuda, addosso dei stivaloni neri che terminano sopra il ginocchio, un mini perizoma e seno scoperto. Vedendola così, leggermente china verso lo specchio verrebbe voglia di entrare, prenderla da dietro, baciarla, mordere il collo e scoparla, una di quelle scopate intense e passionali. Invece decido di stare calmo, la serata è ancora lunga.
Dopo mezz'ora scende, con quell'abito corto e stretto, capelli con frangetta e due lunghe trecce, un misto tra una strega e Mercoledì, il personaggio della famiglia Addams. In viso è irriconoscibile, io invece per rendermi tale ho indossato una semplice maschera che copre tutto il viso. Usciamo, la direzione è verso quel club tanto chiacchierato e tanto desiderato. Parcheggiamo, si capisce che entrambi siamo tesi, un po' per la voglia di vedere quel tanto desiderato posto, ma anche per la paura di essere riconosciuti da qualcuno di familiare. Entriamo, ad accoglierci un ragazzo anch'esso mascherato che nel sapere che è la prima volta che andiamo, ci dà tutte le indicazioni che necessitiamo. Dentro c'è tanta gente, parecchi singoli ma anche tante coppie, tutte mascherate, chi con semplici mascherine e chi invece della trasparenza ne ha fatto un vestito, lasciando ben poco all'immaginazione.
Siamo tesi, forse troppo, ci mettiamo un po' prima di riuscire a tranquillizzarci. Ci sentiamo tutti gli occhi addosso, ma in realtà è solo normalità, siamo noi che ci facciamo troppi problemi. Stringo la mano di Lisa che è più tesa di me, le chiedo se è tutto ok, accenna un si con la testa. Prendiamo da bere al banco e troviamo un divanetto libero, così decidiamo di sederci e rilassarci, cercando di goderci quella serata. In fin dei conti ci sembra di essere in una normale discoteca, tanta gente che balla in pista, così come tanti altri parlano seduti. Nulla di così sconvolgente e trasgressivo, se non appunto per gli abiti di alcuni. Ci beviamo i nostri cocktail divertendoci a commentare i vestiti più strampalati, ma anche giudicando positivamente tanti altri che spiccano per eleganza e bellezza. Tra tanti ci colpiscono un paio di coppie che non passano di certo inosservate quanto a bellezza e sensualità.
- "Guarda quella bella Morticia", le dico indicandole una stangona appoggiata al banco, con un abito nero lungo e uno spacco vertiginoso laterale che lascia intravedere la lunga gamba nuda.
- "Beh, pure il suo lui non è male", risponde lei maliziosa, facendomi notare il bestione palestrato alto quasi 2 metri che le sta accanto.
- "Quello se ti prende ti fa male", le dico per stuzzicarla.
- "Mmmh, interessante", risponde ridendo.
L'atmosfera è già calda di suo e Lisa non sembra essere da meno. Lo vedo da come si guarda intorno, dai suoi gesti e movimenti, da come sorseggia pensierosa il suo cocktail. Veniamo "disturbati" da diversi singoli con delle scuse banali che però capiscono il nostro non interesse e ci lasciano in pace. Dopo quasi mezz'ora dal nostro ingresso decidiamo di buttarci in pista, non siamo mica venuti solo per bere.
In pista l'atmosfera si surriscalda di più, vuoi per la confusione ma anche per il contatto, sia tra di noi ma soprattutto verso di lei. Più volte me la ritrovo abbracciata che mi sussurra all'orecchio di mani furtive che l'hanno sfiorata, di uomini che con la scusa del ballo le si strusciano addosso. Impossibile capire di chi si trattava vista la calca, cosa certa però che Lisa di tutto ciò non era per nulla infastidita, anzi, oltre a sussurrarmi all'orecchio quelle cose, ne approfittava anche per morderlo e leccarmelo l'orecchio, segnale che tutta quella situazione la stava eccitando molto. La certezza della sua eccitazione l'ho avuta poco dopo quando avvicinata da una donna si è lasciata andare in balli sensuali e ad alto tasso erotico, al punto che sia io che l'accompagnatore dell'altra siamo rimasti a bocca aperta nel guardarle. Due donne sconosciute che si ritrovano abbracciate e che si strusciano l'una con l'altra, a condividere una complicità come se si conoscessero da chissà quanto tempo. Una decina di minuti dopo decidiamo di spostarci e bere qualcosa. Le donne si accomodano in un divanetto libero, mentre noi prendiamo da bere al banco. Non sono passati nemmeno 5 minuti che ci siamo allontanati da loro che quando torniamo le troviamo già occupate a parlare con due ragazzi che hanno subito colto la palla al balzo, nel vedere due splendide donne da sole. Al nostro arrivo però i due si allontanano, chiedendo scusa.
- "Non vi si può lasciare da sole", esordisco.
- "Colpa vostra che lasciate due povere prede in questo branco di lupi", risponde la lei della coppia conosciuta.
Ci presentiamo per conoscerci, per primi loro ci dicono di chiamarsi Eva e Robin, due nomi naturalmente inventati che rispecchiano il loro look. Anche loro come noi hanno il viso coperto, la lei con una mascherina di pizzo e del trucco bianco che le copre il viso, capelli biondi raccolti in una coda alta, come appunto Eva Kant. Lui con una maschera colorata che gli copre totalmente il viso, alla Robin. Sorridiamo a quei due nomi d'arte, poco a che vedere col tema halloween ma pur sempre mascherati.
- "Beh io….facciamo che potete chiamarmi Margot", dice Lisa colta di sorpresa.
- "E a sto punto, io Lupin".
Si ride, si scherza e ci si conosce, mentre allo stesso tempo io guardo Lisa per capire se i due possano interessare e piacergli. Dal suo sorriso mi fa capire che i due non le dispiacciono affatto e lo capisco anche per i continui sorrisetti alle battute di lui. Per non parlare del fatto che è seduto di fronte a lei e per un paio di volte lo ha deliziato con degli accavallamenti secondo me poco casuali. La chiacchierata è piacevole ma alle domande ci accorgiamo che la coppia che abbiamo di fronte risponde vagamente e alcune volte si contraddicono. Altrettanto facciamo noi inventando quasi tutto, così come quando ci chiedono di dove siamo. Ma d'altronde di sapere la verità non ci importa granché, siamo entrambi lì per un motivo che ci accomuna, ovvero conoscere e passare una bella serata in compagnia. Beh, quella l'abbiamo trovata, bella lo è anche oltre alle aspettative viste le due belle persone che abbiamo di fronte. Man mano il discorso prende una piega diversa, si va a finire sul locale e alla risposta nostra dove diciamo che per noi è la prima volta i due restano sorpresi.
- "Ma dai!", esclama la tipa. "Allora dobbiamo per forza farvi da Cicerone. Che ne dite di fare un giro", continua lei.
Accettiamo, ci alziamo e li seguiamo. Ci portano lungo un corridoio, dove la luce man mano diventa più tenue, fino ad arrivare a delle stanze. Ci fermiamo davanti ad una, con uno specchio grande e dove ci sono alcune persone che guardano dentro. Avvicinandoci capiamo anche il motivo di tanta curiosità. Dentro infatti una ragazza in ginocchio si dà da fare con due uomini, alternando i loro membri dentro la sua bocca. La guardiamo tutti e 4, Eva e Margot sono vicine tra loro, mentre noi uomini stiamo ai loro lati. Vedo Eva sussurrare qualcosa all'orecchio di Margot che accenna un sorriso mordendosi le labbra. Tra i 4 è proprio Lisa quella più curiosa, incantata nel vedere la scena dentro. La ragazza nel frattempo viene messa a 90 da uno dei due che si sposta dietro di lei. Le toglie il mini tanga che indossa e dopo averla leccata per un attimo le punta il cazzo in figa e inizia a scoparla mentre lei continua a gustarsi il cazzo dell'uomo davanti. Guardo Lisa, la sua espressione dice tutto, continua a giocare con il labbro, è proprio presa dalla scena. Restiamo lì a guardare i 3 che scopano, che si cambiano posizione, fino a quando uno dei due si sdraia a terra, la ragazza si siede sopra al suo cazzo e dietro l'altro uomo, che le punta il cazzo in culo e la penetra. In quell'istante sento la mano di Lisa che fino a quel momento teneva la mia, staccarsi e andare ad accarezzare il mio cazzo che alla visione di tutto ciò e già ben sveglio. La sento che me lo preme da sopra il pantalone e vedo il suo corpo muoversi leggermente pur stando ferma. Continua a mordersi il labbro, chiude gli occhi, preme e stringe con forza il mio cazzo, la sento godere silenziosamente. È completamente presa da quella scena, penso, in realtà mi accorgo poco dopo dal movimento di bacino che fa che il suo vestito è leggermente alzato dietro. Mi scosto un po' indietro e vedo la mano dell'altra sotto la gonna della mia Margot. Si gira verso di me, mi guarda come ad implorarmi di aiutarla, di fare qualcosa, perché non riesce più a resistere. Prima che io possa intervenire è Eva che ci dice di spostarci più avanti, in un'altra stanza. Ce n'è una simile a quella di prima, ma vuota. Eva prende per mano Lisa e la porta dentro, noi le seguiamo. La porta in centro, Lisa è impietrita, conscia che lì fuori qualcuno possa vederci, così come abbiamo fatto noi poco prima. Ma Eva non la molla, inizia a leccarle il collo, la stringe a sé. Le mani dai fianchi scendono di nuovo sotto il vestito e glielo alza quel tanto che basta per dare la visione del bel culo a tutti gli spettatori. Lisa si lascia fare, è ancora tesa ma pian piano inizia a lasciarsi andare, impossibile resistere alle avances dell'altra, anche perché sembra che sappia perfettamente dove andare a colpire, quali sono i punti che lei soffre di più e che più le piacciono. Tira giù le spalline del vestito e man mano che scende col viso sul corpo di lei, lo tira giù, scoprendo i seni già privi del reggiseno. Si ferma, gioca con i capezzoli duri e appuntiti, la bacia andando sempre più giù. Lisa è ormai presa dal piacere più totale, non sa opporsi, da una parte c'è la vergogna di sapersi nuda agli occhi di chissà quante persone, allo stesso tempo è proprio quella consapevolezza che la fa eccitare sempre di più.
Eva è ormai arrivata al punto più debole di Lisa, le sta in ginocchio, mentre lei cerca di mantenersi in piedi come può. Sente le gambe tremare, quando anche quel piccolo pezzetto di stoffa che la copriva viene spostato e quando sente quel contatto con la lingua di lei, è finita. Inizia una tortura che non le lascia scampo, prova a spostarle la testa ma Eva non ne vuole sapere, è così concentrata a svolgere il suo lavoro. I gemiti di Lisa aumentano di volume, il viso verso l'alto, il corpo che si muove.
- "Forse è arrivato il momento di entrare in scena", mi suggerisce lui.
Guardo ancora la scena, è troppo erotica per interromperla, ma capisco che è il momento migliore. Robin si inginocchia e si posiziona dietro le spalle della compagna, iniziando a toccarla e spogliarla. Io vado a sostenere Lisa che appena mi avvicino mi dà un bacio lungo e parecchio passionale facendomi sentire per bene la lingua dentro la mia bocca. In qualche modo la faccio sdraiare a terra, così mentre Eva continua a leccarla lì, Robin punta il suo cazzo sulla figa della moglie intenta a continuare il suo lavoro su Lisa e io, aiutato dalle mani di Lisa a tirare fuori il mio membro, glielo metto in bocca. Dalla foga che ci mette nel pomparmi posso capire quanto sia eccitata, è bello vederla lì sdraiata mentre qualcun'altra le da piacere. È altrettanto bello vedere l'altra che viene scopata, ma è stupendo sapere che non siamo soli, che in quel momento chissà quante persone stanno godendo di quello spettacolo. Da lì a poco Lisa viene una prima volta, soltanto in quel momento Eva la libera di quella piacevole e intensa tortura. Lo fa risalendo lungo il suo corpo, tornando ai seni duri fino ad avvicinarsi alla sua bocca che però è piena del mio cazzo. Si ferma, la guarda, aspetta un cenno da lei. Sappiamo benissimo cosa vorrebbe, ma solo Lisa può dare il via libera. E così Lisa la accontenta, lascia andare il mio cazzo dalla sua bocca e dopo esserci guardati lo prende e lo porge alla nuova amica che si ci butta senza esitazione. Così mentre Eva succhia il mio cazzo davanti al viso e agli occhi di Lisa, io faccio un cenno a Robin che non ci pensa due volte, si stacca dalla figa della moglie, alza le gambe di Lisa e se le appoggia sulle spalle e con un colpo deciso la penetra. Succede tutto così veloce che quella spinta decisa fa uscire dalla bocca di Lisa un gemito di piacere che rimbomba dentro la stanza. Gemiti che aumentano di volume, il buon Robin aveva proprio una gran voglia di scoparla e lo si capisce per l'intensità e la decisione che ci mette nel farle sentire la durezza del suo cazzo spingendolo fino in fondo. Eva invece continua a darmi piacere con la sua bocca senza togliersi da sopra Lisa, anzi poco dopo si siede sopra al suo viso a gambe aperte e si fa ricambiare il favore fatto poco prima. Allo stesso tempo io mi alzo in piedi e continuo a farmi succhiare il cazzo da Eva. Continuiamo così, almeno fino a quando Robin non viene e poco dopo anche io, riempiendo la bocca di Eva che non lascia cadere nemmeno una goccia. Soltanto in quel momento anche lei si lascia andare, sopra al viso di Lisa costretta ad assaggiare gli umori di lei.
Esausti, sfiniti ma al tempo stesso soddisfatti per lo spettacolo dato, da buoni attori ci rivestiamo e usciamo di scena prendendoci i complimenti degli spettatori che ci hanno visti e che ci ringraziano per lo spettacolo dato appunto.
Torniamo in sala, io e Lisa decidiamo di andare e lo comunichiamo ai nostri sconosciuti amici che però non sono contentissimi di lasciarci andare.
- "Ragazzi, se vi va e non andate di fretta, perché non passate da casa nostra a bere qualcosa? Così magari ci liberiamo da queste maschere e ci conosciamo meglio", ci chiede Eva.
Io e Lisa ci guardiamo, lei è un po' titubante, più che altro per il fatto di doversi mostrare, però alla fine accetta, tutto sommato si è trovata molto bene con quella compagnia. Saliamo in macchina e li seguiamo.
- "Qualcosa non va?", le chiedo vedendola pensierosa.
- "No, nulla", risponde con un mezzo sorriso. - "Perché non l'hai scopata?", mi chiede d'un tratto a bruciapelo.
- "Perché…mi bastava così", le rispondo sorpreso.
- "Però hai lasciato che lui mi scopasse", chiede ancora pensierosa.
- "Si, lo so. Era quello che volevo. Volevo vederti godere con un altro uomo", le rispondo sorridendo e cercando di tranquillizzarla. "E mi sembra che il bel Robin c'è riuscito alla grande, no?", le chiedo ancora stuzzicandola.
- "Beh…si..si, è stato bravo dai".
- "Tutto qua? Vabbè, è durato poco però ho visto che spingeva alla grande".
- "Ma si, ci sa fare. Ma tu sei meglio", risponde dandomi un bacio per non farmi ingelosire.
Per un attimo ho avuto la sensazione che lei si sentisse in colpa per quello che aveva fatto e perciò mi sembrava giusto rassicurarla, perché in fondo volevo proprio che andasse tutto cosi. Seguiamo la macchina e vediamo che fa una strada a noi molto conosciuta. Guardo Lisa che cambia espressione e inizio a vedere nel suo volto della preoccupazione. Più quella macchina si dirige verso il nostro paese e più è tesa.
- "Cazzo, rallenta!", mi chiede quando imbocchiamo il lungo rettilineo che ci porta a casa. "Non può essere. Non ci posso credere", dice ancora spaventata.
- "Pensi che abitano nel nostro stesso paese?".
- "E dove cazzo vuoi che vanno. Solo là porta questa strada. No dai, fermati. Lasciali andare".
- "Vabbè vediamo dove abitano almeno e poi scappiamo".
- "Ma sei scemo? E se poi ci seguono. No no, fermati. Torna indietro, che figura facciamo se ci riconoscono".
- "Beh, ma anche loro sono nella nostra stessa situazione. Non penso abbiano voglia di sputtanarsi".
- "No, fermati subito".
Faccio ciò che mi dice, la vedo preoccupata e decido di non insistere. Torno indietro e dopo 20 minuti di giro a vuoto torniamo a casa.

La campanella suona e aspetto mio figlio che esce da scuola. Prima di tornare a casa facciamo il solito giro al parco, dove ci sono già altri bimbi con le loro mamme o papà. Lo lascio giocare e mi appoggio ad un albero.
- "Tutto ok?", chiede una voce femminile alle mie spalle.
- "Si, c'è voluto un po' ma poi si è calmata", le rispondo senza nemmeno girarmi.
- "Peccato. C'eravamo quasi. Comunque Robin c'è rimasto male. Già si stava facendo dei film su di lei durante il ritorno a casa".
- "Ah sì? E cosa?".
- "Ma del tipo che avrebbe voluto sentire la sua bocca mentre glielo succhiava. E poi gli piaceva da matti il suo culo".
- "Mi spiace per lui ma si dovrà accontentare di quello che ha fatto".
- "Mi ha chiesto perché non mi sono fatta scopare anche io".
- "Già, anche la mia me l'ha chiesto. Piuttosto, quando ci rivediamo".
- "Mercoledì mattina, come sempre".
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