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Una giornata "nera"


di Ciclistabo
19.09.2023    |    20.577    |    10 9.9
"Ci guardiamo intorno chiacchierando, ci sarebbe un posto più comodo e appetibile, ovvero un divanetto ma è occupato guarda caso da un ragazzo di colore che..."
- "Domani i bimbi dopo pranzo vanno da Claudia", esordisce Lisa non appena entro a casa.
- "Ah sì?", le dico sedendomi sul divano.
- "Già. Abbiamo una giornata tutta per noi", continua avvicinandosi e sedendosi cavalcioni sulle mie gambe.
Il sorriso malizioso di lei mi fa intuire tutto, quando fa così è perché ha voglia di giocare. E gioco sia. Glielo chiedo, non mi risponde direttamente ma dal bacio che mi dà, la lingua che avida si intrufola dentro la mia bocca per poi spostarsi sul collo e orecchio, mi fa capire quale sia la risposta. C'è una cosa che da un bel po' mi passa per la testa, cioè vederla impegnata con un ragazzo di colore, anche se a lei ogni volta che glielo dicevo non è che la cosa la facesse impazzire più di tanto. Mi chiedo se sia il caso di osare, prima di parlarne con lei contatto un ragazzo con cui tempo prima avevo scambiato due chiacchiere. Tipo fidato, visti anche i feedback lasciati, mi faccio prendere dalla chiacchiera, dalle foto e dalla voglia di esaudire quella fantasia che prendo appuntamento con lui, prima ancora di parlarne con lei. Cerco il momento adatto per dirglielo, momento che però tra una cosa e un'altra non trovo. Persino la sera a letto, davanti la TV accesa non riesco a dirglielo direttamente, anche perché lei mi spiazza prima.
- "Allora domani sei pronta a giocare?", le chiedo per conferma a quanto detto nel pomeriggio.
- "Certo, non voglio sprecare questa giornata", mi risponde avvicinandosi e baciandomi. "Dì la verità, hai già programmato tutto, vero?", continua ormai conoscendomi.
- "Beh, diciamo…avrei in mente qualcosina, però volevo…".
- "Shhh, non dirmi nulla. Voglio che sia una sorpresa", dice interrompendomi.
Per non farmi parlare mi bacia, altro bacio dei suoi, caldi, passionali e pieni di voglia. Sento la sua mano scendere dal mio petto ed entrare sotto i boxer, impugnare e stringere il mio cazzo già sveglio per l'eccitazione del solo pensiero e soprattutto per quel bacio che risveglierebbe anche i morti. Lascia la mia bocca scendendo con la testa più giù, mentre continua a baciarmi, spostarsi sul petto, pancia e ancora più giù. È ormai lì, sento già la sua lingua sulla mia cappella, peccato che una voce ci fa sobbalzare, quella di nostro figlio che dice di avere sete. Tocca alzarsi e accontentarlo e interrompere quel magnifico momento. Lo faccio io, cercando di metterci il meno possibile, ma come spesso accade quando hai fretta il bimbo fa i capricci e perdo del tempo perché non vuole dormire da solo. Un quarto d'ora dopo, quando torno in camera, lei è già lì che dorme, vorrei svegliarla ma preferisco lasciarla stare, in fondo abbiamo tutto il giorno dopo per divertirci.

Il giorno dopo accompagno i bambini dopo pranzo dalla nostra amica, nel frattempo Lisa si prepara. Quando torno a prenderla la vedo scendere con un vestitino intero corto e scarpe da ginnastica. Sportiva ma tremendamente sexy. Partiamo e raggiungiamo il centro commerciale.
- "Mi stai portando a fare spesa?", chiede lei un po' stranita.
- "Ma no. Devo solo incontrare un amico".
- "Amico?", chiede insospettita ma curiosa.
Mi fermo, lei si gira intorno cercando di capire chi possa essere questo "amico". D'un tratto un ragazzone di colore si affaccia dal finestrino di lei.
- "Salve", saluta lui col suo bel sorriso luminoso.
- "Ciao. Eccoci", rispondo io.
- "Ciao", saluta lei un po' titubante.
È sorpresa, non si aspettava il tanto chiacchierato black, forse aveva in mente altro. Si presenta, due chiacchiere per spezzare la tensione, lei parla poco ma ricambia con sorrisi, tutto sommato sembra curiosa di questo nuovo amico. Lo sguardo di lui non può che cadere sulle belle gambe messe in mostra dall'abitino già corto di suo che, da seduta, si è alzato ancora di più. Lei se ne accorge ma non fa nulla per abbassarlo, così come io mi accorgo che i suoi occhi vanno sul petto di lui messo in mostra da una camicia molto sbottonata. Dopo qualche minuto di cose inutili dette, con la scusa del caldo cocente di quel parcheggio decido di prendere l'iniziativa e dico all'amico di spostarci verso il mare. Lo facciamo salire e ci spostiamo verso la pineta, dove riusciamo a intrufolarci con tutta la macchina in un posticino più isolato.
- "Beh, direi di parcheggiare qui, ci spostiamo verso il mare, c'è un lido in fondo, andiamo a prendere un caffè".
L'amico acconsente, lei rimane silenziosa, così come lo è stato per tutto il viaggio. Per la prima volta non riesco a capirla, non so se è d'accordo per quell'incontro o meno. Nessun cenno particolare, nessun coinvolgimento, solo qualche sguardo. Vista l'indecisione ho preferito andare lì, prendere altro tempo magari al bar per capire meglio cosa vuole fare. Scendiamo dall'auto, seppur siamo in mezzo alla pineta mi accorgo che all'inizio della stradina c'era un cartello di cui non avevo fatto caso. Dico loro che vado un attimo a controllare, non vorrei non ritrovare la macchina al ritorno. Mi assento un paio di minuti, quando torno non li vedo accanto alla macchina bensì poco più distanti, in mezzo alla pineta. Nel vederli resto impietrito. Sono attaccati, lui dietro di lei, che le bacia il collo e le accarezza con una mano il seno e l'altra tra le cosce, col vestito rialzato e le dita che si intrufolano dentro il perizoma di lei. Lei che si lascia fare, un'espressione di godimento e la sua mano che tasta il cazzo di lui da sopra il pantaloncino. Lui che per agevolarla si abbassa quanto basta il pantaloncino per tirare fuori quel grosso cazzo, lei che sentendolo direttamente in mano non resiste e si gira di scatto e si abbassa col viso di fronte a quel grosso arnese. E io che pensavo che forse non voleva e che avevo fatto una gran minchiata a organizzare quell'incontro. I pochi dubbi volano via quando la vedo in opera gustarsi centimetro per centimetro quel meraviglioso membro, succhiarlo e infilarlo più che poteva in bocca e leccarlo con immensa passione. Ho già visto altre volte quella scena, ma rivederla ogni volta è sempre uno spettacolo. L'espressione di lui è incredula e goduriosa, forse non si aspettava tanta passione e tanta bravura da parte di quella ragazza che all'apparenza poteva sembrare timida e inesperta. Non riesce a controllarsi, tanta l'eccitazione che qualche minuto dopo è costretto ad esplodere e lei da brava com'è, non può fare altro che ingoiare fino all'ultimo quella lunga venuta.
Lo spettacolo è così eccitante e da una parte inaspettato che anche io faccio fatica a controllarmi, però decido di mettermi da parte e non intervenire.
Lisa si rialza, sembra tutto finito ma in fondo per lei ancora non lo è. Ha ancora voglia, non vuole concludere lì quel momento e forse nemmeno lui vuole lasciare andare quella "preda" così dolce, bella e sensuale. Gli si attacca addosso, toccandola ancora. Le mani di nuovo tra le cosce umide, la bocca sui capezzoli duri. Stavolta è lei a prendere in mano la situazione, tira verso di sé l'amico e lo porta verso la macchina. Mi ordina di aprirla, premo il tasto e tutti gli sportelli sono liberi. La vedo avvicinarsi a quello posteriore, glielo apro ma non è lì che vuole andare. Si sposta nel baule posteriore della station wagon, lo apre e si ci siede sopra, aprendo le gambe e dando via libera all'amico che non se lo fa ripetere due volte e in pochi secondi è già chino con la testa tra le sue cosce, intento a leccarla così come lei vuole. Certo il posto non è proprio dei più idonei, nemmeno troppo sicuro però vederla lì dentro quasi sdraiata e lui chino in mezzo a lei è una scena stupenda. Li lascio fare controllando spesso la situazione, lui mentre continua a leccarla lo vedo che con una mano si tocca il cazzo, cercando di portarlo a farlo diventare duro. Continua così a lungo, lei è totalmente eccitata, lo si vede dall'espressione e dal suo ansimare continuo, tanto che quando lui si stacca è un peccato lasciarla così insoddisfatta. Lui mi guarda, sa bene quali erano gli accordi, nessuna penetrazione, ma vedendola in quello stato non posso non rompere quell'accordo. Lo chiedo a lei che mi risponde di si e così gli do il via libera. Indossa il preservativo, la tira a se, gambe in aria e inizia a scoparla con quel movimento continuo del bacino dandole addosso fino a quando non viene di nuovo.

Lasciamo il nostro nuovo amico al parcheggio del centro commerciale, Lisa per ringraziarlo ha deciso di donargli le sue mutandine che lui ha accettato molto volentieri. È ancora presto per tornare a casa, non possiamo non sfruttare quelle ore a nostra disposizione, abbiamo ancora voglia di giocare e così decidiamo di fare visita a quel famoso locale che c'è al lido di dante. Ordiniamo due spritz non trovando però posto, l'unico posto disponibile è un tavolino alto con sedie alte. Mi siedo, lei più che sedersi si appoggia col sedere restando con i piedi per terra. Se solo si sedesse chi gli starebbe di fronte si troverebbe davanti ad uno bello spettacolo. Ci guardiamo intorno chiacchierando, ci sarebbe un posto più comodo e appetibile, ovvero un divanetto ma è occupato guarda caso da un ragazzo di colore che se ne sta tutto solo. Qualche minuto dopo però si alza e va verso il bagno e così ne approfittiamo per prendere il posto, pensando più che altro che avesse finito e stesse per andare via. Al suo ritorno però resta di sasso quando ci vede lì seduti.
- "Scusa, ti abbiamo rubato il posto? Pensavamo avessi finito", gli dico.
- "Beh. Si, non avevo ancora finito veramente", dice indicando il bicchiere ancora mezzo pieno.
- "Scusaci, ma quelle sedie erano un po' scomode. Se ti va però puoi sederti con noi", dice Lisa con tono cordiale, forse troppo.
Non se lo fa ripetere due volte e si accomoda proprio davanti a lei che è seduta sul divanetto con le gambe accavallate. Chiacchieriamo un po', chiedendo cosa ci facesse tutto solo lì. Risponde con delle scuse poco credibili, in fondo il locale si sa che è frequentato da tanti scambisti, però vogliamo credere che ciò che dice sia vero. Parlando ci accorgiamo che è anche molto simpatico oltre ad essere un bel ragazzo anche fisicamente. Consumiamo i nostri cocktail, il caldo, l'alcool e la voglia interrotta ci mettono del loro per rendere quella conoscenza più intima. E poi Lisa ci mette anche del suo, con quel movimento delle sue gambe e la visione che gli avrà dato dall'altra parte del tavolo, tanto che decidiamo di uscire e andare a fare una passeggiata. Destinazione? Pineta ovviamente.
Ci basta percorrere pochi metri, la voglia è così tanta che Lisa non resiste più e nascosta da alberi e cespugli alti, si inginocchia nuovamente davanti al suo secondo black di giornata per offrirgli la sua bocca e la sua calda lingua. Lui ricambia con un pezzo di carne duro e lungo che lei lecca e succhia per bene. Come qualche ora prima lo spettacolo che offre quella scena è troppo eccitante, stavolta però non riesco a starmene con le mani in mano. Decido di pensarci io stavolta, soddisfando quella voglia interrotta. Mi metto dietro di lei, la faccio alzare, le alzo il vestito e così, mentre continua a dedicarsi a quel membro, la penetro da dietro, iniziando a scoparla con un ritmo sempre più deciso. I gemiti di Lisa sono sempre più intensi, l'espressione di godimento dell'uomo fa intuire quanto lei ci stesse mettendo tutta la passione possibile nel fare quel lavoro, io da dietro mi godo la visione di lei e del suo corpo mentre la posseggo. Veniamo quasi contemporaneamente, lui riempiendole la bocca e io la figa, in quella che, per Lisa, è proprio stata una gran bella giornata "nera".
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