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L'iniziazione al "Slave Farm"


di maktero
19.11.2023    |    417    |    2 9.0
"Ma io insistetti con un pò di cattiveria, violandola..."
I porci sembravano essersi disinteressati di noi e pensavano ai loro porci comodi.
Serena che ere stata inculata per la prima volta da un cane piangeva per l'umiliazione, ed io insensibile leccavo le sue lacrime e poi abbassavo la mia lingua fino alla sua bocca che aperta per la sua disperazione mi offriva la possibilità di mettere la mia lingua nella sua calda bocca.
Lei tentò di ritrarsi a quell'invasione che in quel momento doveva parerle inopportuna.
Ma io insistetti con un pò di cattiveria, violandola.
Lei cedette, oramai prostrata ed umiliata.
Mi eccitai muovendo la mia lingua nella sua calda bocca.
Non potei accontentare la mia eccitazione in quanto legata non potevo toccarmi il cazzo.
Ma continuai a lavorarmi la bocca di Serena sia per il mio piacere sia per cercare di calmare la sua disperazione.
Andammo avanti molto così e lei si calmò gradualmente.
Era passato molto tempo i rumori alle nostre spalle si erano attenuati e comprendemmo che la festa era finita.
Arrivò un uomo che nell'oscurità non riconoscemmo; ci slegò e con poche e brusche parole ci disse di avviarci verso un fabbricato lì vicino.
Noi in ginocchio prendendoci parecchi calci nel culo arrivammo dentro quel capanno illuminato blandamente da delle luci che lo sconosciuto aveva acceso.
Sempre a calci venimmo fatti avvicinare ad un lato della costruzione dove c'era un contenitore, che identificai in un vecchio congelatore sporco e lurido.
Il tizio aprì lo sportello del congelatore e ci ordinò brutalmente di entrare dentro.
Io mi alzai e vidi il fondo di quella cassa sporco, lurido e puzzolente, esitai un poco ma il tizio con un pugno violento sulla sulla schiena mi ordinò di entrare dentro.
Io eseguì adagiandomi nella sporcizia e nella puzza di quel contenitore; pochi istanti dopo il bruto fece entrare anche serena che si ritrovò schiacciata contro di me.
Poi il coperchio venne chiuso.
Io e Serena ci ritrovammo schiacciate dentro uno sporco congelatore e cercammo in quella lordura ed in quella puzza di trovare una sistemazione agevole.
Quando finalmente trovammo una sistemazione non troppo scomoda, in quel buio e in quella puzza io e Serena cominciammo a parlare.
Lei mi disse" Questi sono più crudeli di quelli del "Sado Hotel", io confermai agguantandomi il cazzo e cominciando a masturbarmi.
Serena, in quello strettume si accorse della mia attività e con fare quasi scandalizzato mi chiese "ma ti stai masturbando, ti stai divertendo?"
Io le risposi che la situazione mi piaceva e che mi eccitava e continuai a masturbarmi.
Lei "rispose che ero veramente una schifosa, e che lei non riusciva ad eccitarsi".
Io le risposi che nella situazione in cui ci trovavamo non potevamo fare altro, cos'altro potevamo fare?.
Lei lasciandosi andare mi rispose è vero per come siamo ridotte è l'unica cosa che ci rimane.
Poi mi disse, improvvisamente, c'è la fai a penetrarmi ed a farmi godere?
Contenta che lei si fosse adattata alla situazione e che volesse cominciare a provare piacere dal nostro satao le risposi entusiasticamente di sì.
In quello strettume cercai di trovare la sua figa e trovatola la penetrai.
Fu veramente difficile in quella situazione pomparla facendola godere mentre lei si agitava per il godimento.
I nostri corpi si scontravano convulsamente e dolorosamente contro le strette pareti di quel congelatore.
Tuttavia eravamo così eccitati dalla nostra condizione di restrizione che dopo un poco cominciammo a godere.
Esauste ed ansimanti, anche afflitte dalla poca e puzzolente aria di quel fetido contenitore ci adagiammo esaurite, gemendo e scambiandoci poche frasi sconnesse.
Poi ci addormentammo.
Il risveglio fù brusco, lo sportello del congelatore venne aperto bruscamente ed una ondata di luce colpì i nostri occhi come una mazzata.
Quando ci riprendemmo, vedemmo due volti affacciati verso di noi.
Nella confusione di quel brutale risveglio riuscimmo a riconoscere due volti di donna.
Ma rimanemmo attonite dal vedere che una delle due era completamente grigia.
Una voce di donna imperiosa ci disse di uscire e noi con qualche difficoltà uscimmo da quella cassa.
Con fatica riuscimmo a metterci in piedi e ci accorgemmo che davanti a noi c'erano due donne completamente nude, ma una era colorata completamente di grigio scuro.
La donna bianca fù brusca ed ordinò alla donna grigia di portarci al lavaggio ed al coloraggiò e poi di portarci in salotto.
Noi ancora un poco intontite no riuscivamo a capire quelle parole.
Poi vedemmo la donna bianca uscire mentre la donna in grigio ci agguanto per le braccia e ci spinse verso un angolo della costruzione.
Noi ci muovevamo con difficoltà dopo una nottata passata nelle ristrettezze.
La donna grigia ci mise in un angolo e poi con un tubo di gomma ci spruzzo con un getto d'acqua ad ad alta pressione che ci tolse ogni traccia sporcizia ma che ci fece saltare come delle matte mentre venivamo colpite dal flusso d'aquaa.
Finito quel tormentoso lavaggio la donna ci portò in altro angolo del fabbricato, dove lei ci disse laconicamente "che ci avrebbe colorate".


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