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Mia sorella mi fà conoscere una strana amica


di maktero
14.02.2024    |    234    |    0 4.0
"Fantasticai su di tutto ma sapevo bene che erano solo ipotesi che mi permettevano di passare il tempo in quello stato di restrizione e perchè no, mantenere..."
Mia sorella parla al cellulare già da parecchio, io impegnata a leccarle i piedi riesco a cogliere solo qualche frase.
Capisco che parla con una ragazza e che l'oggetto del dialogo sono io.
Mi sento entusiasta, sento l'odore, il sentore di qualche novità, mi sento frizzantemente pronta a qualcosa di nuovo.
Mia sorella chiude la comunicazione e dopo qualche istante di silenzio mi dice che nel pomeriggio mi porterà a divertirmi.
Curiosa ed elettrizzata chiedo che cosa mi aspetterà.
Mia sorella, misteriosa, mi dice che sarà una cosa completamente nuova ed una sorpresa; a quelle parole la mia mente giovanile esplose in una ridda di pensieri perversi che mi fecero eccitare; mia sorella avvertendo il mio stato mi intimò di calmarmi.
Mancavano molte ore all'incontro e mia sorella mi infilò un dildo nel culo e mi rinchiuse nello sgabuzzino con le mani legate dietro la schiena per non potermi masturbare.
Passai un tempo interminabile in quel tugurio caldo ed asfissiante; pensai a lungo all'incontro che mi era stato preannunciato.
Fantasticai su di tutto ma sapevo bene che erano solo ipotesi che mi permettevano di passare il tempo in quello stato di restrizione e perchè no, mantenere uno stato di erezione quasi permanente.
Di tanto in tanto il mio cazzo si ammosciava ma poi per la sofferenza che provavo in quello stretto e soffocante sgabuzzino e per la prospettiva di una nuova esperienza lui si erigiva di nuovo.
Furono ore fantasticamente dolenti.
Poi all'improvviso sentii una ventata di aria fresca; mia sorella aveva aperto la porta e l'aria fresca della sera aveva sferzato il mio corpo.
Mia sorella mi disse di uscire; ero sudata e puzzolente, ma lei mi disse che per quello che dovevo fare andavo benissimo così.
Ero veramente incuriosita; la mia mente svolgeva freneticamente infinite situazioni.
Mia sorella mi getto una magliettina e mi ordinò di indossarla; compresi che avrei viaggiato in macchina al posto del passeggero, altrimenti mia sorella mi avrebbe lasciata nuda nel bagagliaio.
Partimmo in macchina, io provai a chiedere qualcosa su quello che mi aspettava, ma mia sorella faceva la misteriosa. e no insistetti.
Cominciai a masturbami, mia sorella mi disse che non voleva che sporcassi la macchina, si fermò e mi disse di scendere ed arrivare fuori dalla macchina.
Io uscii dall'automobile e finii di masturbarmi sborrando abbondantemente sul terreno al lato della strada.
Risalii in macchina e mia sorella mi disse hai fatto bene a sfogarti.
Poi si zittii.
Arrivammo ad una villetta e mia sorella parcheggiò nel cortile; una porta della casa si aprì ed apparve una donna seminuda.
Mia sorella uscii dalla macchina e le si fece incontro salutandola, scambiarono diverse parole e poi le due si avvicinammo alla macchina e mi chiesero di uscire.
Io ubbidii e e poi mi venne chiesto di mettermi a quattro zampe, mi venne tolta la maglietta quell'ultimo lembo di decenza che avevo.
La sconosciuta mi agguantò il cazzo stringendolo e passando la sua mano sull'asta, poi ridacchiando disse qualcosa come dopo stasera ne glie resterà la metà.
Io ero impressionata da quelle parole, cosa mi avrebbe fatto, mi avrebbe castrata?
Comunque la sconosciuta ci invitò ad entrare in casa, mia sorella a due gambe ed io a quattro.
Arrivammo in una stanza stupendamente arredata e mi venne ordinato di sdraiarmi con la schiena al pavimento e le gambe larghe.
Poi la padrona di casa, si spogliò completamente, lo stesso fece mia sorella; io al centro della stanza ero così eccitata per quella situazione misteriosa che il mio cazzo cominciò ad arraparsi.
La padrona di casa andò verso uno scaffale e tornò con un barattolo di vetro, vidi che nel barattolo c'era un grosso insetto nero.
Mentre ero distesa rilassata con le mani dietro la testa come mi era stato richiesto; la padrona di casa disse che nel barattolo c'era un insetto carnivoro; ne espresse il nome indicando il genere e la specie secondo la corretta classificazione di Limneo come una vera scienziata.
Poi mi disse che quel insetto carnivoro mi sarebbe stato applicato al cazzo e che lui affamato dopo giorni di digiuno nel barattolo avrebbe mangiato la carne del mio cazzo e che lei si sarebbe eccitata.
Continuò dicendo che lei amava queste situazioni e che le stessa si faceva martoriare dagli insetti; mi mostrò i capezzoli martoriati dai morsi delle bestie, le sue labbra vaginali distrutte dai morsi.
Io guardando quella carne martoriata dalla depravazione più estrema mi eccitavo arrapandomi.
Dunque era questa la situazione misteriosa che mia sorella mi aveva prospettato senza dirmi niente di specifico.
Mi sentivo esaltalta, anzi esaltata era poco, la mia mente impazziva dall'essere soggetta ad una cosa così depravata.
Cominciai a contorcermi chiedendo di cominciare, volevo provare quella cosa al più presto e ridurmi anch'io ad essere una carne di nutrimento per gli insetti.
Ero veramente infiammata, mi contorcevo in una attesa spasmodica di quella nuova esperienza.
La padrona di casa sorpresa dal mio desiderio depravato espresse alcune parole di straordinario entusiasmo cominciando a toccarsi.
Mia sorella, anche lei infiammata fece lo stesso.
Poi la padrona di casa aprì il barattolo che conteneva quel grosso nero insetto millepiedi e appoggiò la bocca del barattolo sul mio cazzo eretto.
Sentii l'insetto che con le sue mille zampe si avvolgeva attorno alla mia asta; inizialmente il tocco delle sue molteplici zampe era delicato, quasi piacevole come un solletico.
Ma poi quando quella bestia comprese di essere presente a del cibo necessario a soddisfare la sua fame cominciò a mordere ed ad ingoiare.
Nonostante fosse piccolo il suoi morsi erano forti e dolorosi, cominciai a gemere ed urlare ed agitarmi.
Le ragazze si masturbavano furiosamente guardando quell'insetto che mi stava mangiando il mio uccello ed io che mi agitavo per il dolore.
Quella bestia era veramente affamata perchè continuò a mangiare la carne della mia asta e della mia cappella a fondo.
LA padrona di casa sembrava impazzita si masturbava come una furia ed arrivava in continuazione.
Io per il dolore mi arrapavo sempre di più e sia per i morsi dolorosi che mi facevano impazzire che per la situazione così disgustosa mi arrapavo eccitata sempre di più finchè non finii per arrivare in grosso fiotto di sborra.
La padrona di casa oramai contenta mi tolse l'insetto dal cazzo; ma io mi sentii privata di qualcosa e chiesi di rimettermelo sul cazzo moscio.
Vidi lo sguardo illuminato e stupefatto della padrona per quella mia richiesta e lei con contentezza me lo appoggio di nuovo sul cazzo dove lui continuò a soddisfare la sua fame mordendomi.
Ero al settimo cielo.







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