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Prime Esperienze

Intrighi tra le poltrone al cinema


di Follemente_Noi
02.07.2023    |    23.492    |    9 9.4
"Anzi, la prese e la posizionò meglio vicino all’apertura dei collant permettendo alla mano di poter entrare meglio e posarsi sulle sue mutandine..."
Le lunghe e noiose giornate d’inverno portano avvolte a cercare nuovi stimoli per ingannare il tempo e nello stesso momento provare nuove sensazioni. Luca e Marzia un sabato sera avevano deciso di andare per la prima volta al cinema; non un cinema normale ma uno un po’ più spinto ovvero a luci rosse.
“Allora tutto confermato? Alle otto fuori al cinema!” Si rivolse Luca alla propria ragazza. “Ok amore ci vediamo stasera.” Tra mille perplessità confermò lei. Confermato l’appuntamento ognuno raggiunse la propria casa per prepararsi. Entrambi erano maggiorenni, quindi non avrebbero avuto problemi all’ingresso; lei fortunatamente lo era da poco più di un mese, lui da un anno. Una coppia alle prime armi fidanzati da un anno o poco più sessualmente ancora timidi ma allo stesso tempo curiosi. Non tanto per lui, ma lei, che si lasciava andare giusto quel poco, senza mai esagerare, poiché era una ragazza abbastanza timida e indecisa.
Ma quella sera Luca credeva di aver dato una svolta al loro rapporto. Pensava che lei avendo accettato di andare in un cinema a luci rosse volesse provare qualcosa di più spinto, la scintilla giusta per andare oltre.
La serata giunse presto e Luca alla vista della sua ragazza con occhi increduli esclamò: “cazzo come sei bona!” Lei si fece rossa in volto. In effetti ai suoi occhi rifletteva un’immagine spettacolare: oltre al giubbotto rosso invernale che purtroppo lasciava poco all’immaginazione, lasciando cadere l’occhio però in basso si poteva ammirare un ottimo spettacolo. Una bellissima minigonna nera stretta sui fianchi, abbellita da un piccolo leggero spacco laterale lungo il bordo lasciava intravedere la coscia destra, scatenando nella testa del ragazzo mille fantasie quando lo sguardo terminava alla fine della cucitura, le gambe erano avvolte da calze nere velate da lasciare intravedere la sua pelle profumata e morbida. Ed infine ad abbellire il capolavoro c’erano gli stivali nuovi con un tacco abbastanza alto. “Come si è vestita?!” Pensò stupito Luca, ma non disse nulla per evitare reazioni poco piacevoli, soprattutto per una volta che finalmente appariva stupenda e sexy.
Pagato il biglietto entrarono nella sala del cinema, molto piccola che poteva al massimo contenere circa settanta posti. Si affrettarono a cercare dei sediolini liberi poiché avevano già spento le luci e senza avere tempo di scegliere il posto più comodo, si sedettero nei primi che trovarono: lui affianco al corridoio laterale della sala e lei capitò all’interno. Pochi istanti a loro disposizione, complice anche il buio, per rendersi conto che affianco c’era un uomo in compagnia di una donna. Non sembrava vero ma il cinema era abbastanza pieno.
Dopo un quarto d’ora che il film era iniziato, Luca scostando la testa per dare un occhiata a Marzia per vedere le sue reazioni a delle scene cosi forti, notò che era molto presa dalla scena proiettata e si mordeva appena il labbro superiore. Raramente lui aveva avuto il piacere di potersi guardare un filmino porno con la sua ragazza ma comunque sapeva benissimo che questo atteggiamento era sintomo di gradimento.
La scena che si presentava sul grande schermo proiettava una donna di spalle al muro con un ragazzo che bloccandole i polsi la spogliava lentamente. Così approfittando del contesto in cui si trovavano e dalla situazione, convinto anche che ormai fosse eccitata, appoggiò la mano all’entrata della sua minigonna sulla coscia, e lei infatti non disse nulla; anzi sembrava gradire. Poi lentamente salì sempre più sopra entrando sotto la gonna. “No amore! Non iniziare.” Sussurrò lei e scocciata gliela spostò. Falso segnale. Per Luca sembrava troppo bello per essere vero, e così senza pensarci si riconcentrarono a guardare il film, con lei che ancora una volta sembrava non voler cedere cosi spudoratamente. Marzia nel muoversi trovando una nuova posizione per stare più comoda, involontariamente non si accorso che la gonna era leggermente salita, permettendo attraverso lo spacco di accendere la fantasia di Luca nell’immaginare che sotto potesse intravedere il colore chiaro, quasi probabilmente bianco, delle sue mutandine coperte appena dalle calze. L’uomo che le stava affianco, e che in quel momento non era più in compagnia di nessuna donna o probabilmente aveva frainteso Luca, invece aveva notato tutto, per fino la scena della mano. Era lì più preso dalle persone che sedevano nel cinema che dal film. Approfittando del momento in cui la gonna era salita con la classica scusa banale, ma sempre efficace, lasciò cadere la mano dal bracciolo dritto tra le sue gambe. Le sue gambe al tatto erano soffici e calde e per lo sconosciuto avvenne subito un erezione istantanea. “Ecco ora mi prendo un ceffone” pensò lo sconosciuto quando vide lei girarsi. In effetti Marzia all’improvviso si era ritrovata la mano di questo sconosciuto, proprio dopo averla tolta al ragazzo ma a sorpresa non disse nulla. Anzi, la prese e la posizionò meglio vicino all’apertura dei collant permettendo alla mano di poter entrare meglio e posarsi sulle sue mutandine. Nel frattempo tornò impassibile a fissare lo schermo e continuò senza distrarsi a guardare il film con le mutandine che ormai diventavano sempre più fracide di umori. Il ragazzo nel frattempo preso dalle scene, eccitato si toccava i pantaloni. Magari pensava di attirare l’attenzione della sua ragazza ma non si era accorto che la realtà era ben diversa. Per di più nel buio la mano poteva muoversi senza creare problemi tanto che l’uomo aveva la possibilità di alzare l’elastico delle mutandine entrando a mano aperta posandosi su tutta la fica. L’impianto audio del cinema molto alto ci metteva del suo e agevolava quei movimenti clandestini. Lo sconosciuto senza preavvisi fece scivolare il dito medio tra le labbra calde della sua fica, ed era stato facile dal momento che erano molto bagnate. Iniziò a muoversi delicatamente e poi con il palmo della mano tornò per massaggiare il solco. Era molto esperto e bravo da non incutere timore in lei. L’uomo si accorse che ormai la teneva in pugno, più faceva così e più lei si eccitava. Questo gioco di mani iniziava a diventava una piacevole tortura per lei. Senza perdere tempo Marzia cerco la mano del tizio portandola sul clitoride e iniziò a muoverla verticalmente lasciando poi che continuasse lui. Lei stavolta arrapata e spinta da una forte sensazione intrattenibile si aggrappò di forza ai braccioli della poltrona e il ragazzo che questa volta notò lo strano atteggiamento, soddisfatto pensò di averla fatta eccitare portandola a vedere un film porno e le strinse la mano sinistra, quella posta al lato suo. Intanto la mano dell’uomo stuzzicava la sua patatina provocandole grandi piaceri. La penetrava senza alcuna difficoltà all’interno delle sue mutande come se avesse sotto un giocattolo. Quel suo pollice e quel medio dotato di una certa esperienza la penetrava affondando sempre più in mezzo a quelle gambe piene di umori. L’interessante film continuava a proiettare quelle volgari scene, e lei si sentiva sempre più immedesimata nel film mentre il ragazzo tentava ancora di attirare l’attenzione di Marzia cercando di fargli vedere la sua erezione da sopra i pantaloni.
Ormai veniva masturbata senza pietà da più di dieci minuti, penetrata dalle dita di quell’uomo che neanche conosceva. Le dita si erano inzuppate e lei spingeva il bacino verso il dito quando lui maliziosamente rallentava apposta per torturarla. Ormai questo gioco perverso l’aveva portata al culmine. Subito dopo strinse le labbra afferrò il braccio e contraendo la pancia dopo qualche minuto di tanta goduria, Marzia si abbandonò ad un sospiro profondo. Esplodendo nella mano di quell’uomo tutta la sua goduria. Il ragazzo girandosi la guardò con aria perplessa “ che c’e amore?” immediatamente l’uomo sentendo Luca parlare cacciò la sua mano dalle gambe di Marzia per evitare spiacevoli conseguenze. “Nulla! Semplicemente mi sto godendo la serata che devo essere sincera non pensavo fosse così gradevole” con il sorrisetto disse lei, aggiungendo poi “se la prossima settimana ci ritorniamo ti prometto che ti potrei far giocare con qualcosina.” E lui soddisfatto si scusò dell’atteggiamento di prima dicendole: “ sono stato precipitoso prima! so che a te non piace certe cose in pubblico” Ma lei sorrise amorevolmente dicendogli “ Tranquillo amore ti sei fatto già perdonare.. cioè.. scusa, volevo dire ti ho già perdonata.”
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