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Lui & Lei

Nelle loro mani al mercato


di Follemente_Noi
05.07.2023    |    4.378    |    4 8.0
"Subito dopo disse a Silvia “vedi si può sistemare meglio!Così non è troppo sexy..."
Ogni settimana il mercoledì nella mia città si svolge il mercato cittadino. Io e la mia ragazza, Silvia, approfittando di una giornata libera da impegni lavorativi approfittammo per recarci sul posto per fare degli acquisti.
Mentre passeggiavamo guardando una bancarella e l’altra, Silvia si soffermò in particolare su una che aveva attirato la sua attenzione con dei capi a suo dire molto interessanti.
Nel frattempo che lei guardava i vestiti siccome a me non piace molto fare shopping, approfittai per fare una telefonata urgente siccome attendevo un amico per lavoro.
Non ero molto distante, fortunatamente c’era anche un varco verso l’esterno sulla strada ed ero a pochi metri da lei, così dissi vicino Silvia di non preoccuparsi che tanto ero lì.
Era intenta a guardare i vari prodotti esposti quando si soffermò su un paio di shorts di jeans estivi. Gli piacquero all’istante e così chiese immediatamente il prezzo che per sua fortuna ritenne molto economico.
Così Silvia decise di acquistarlo senza pensarci troppo. Prima di pagare chiese una taglia S ma il mercante, uomo sui 50 anni, le spiegò che quelle erano taglie uniche e quel modello in genere va bene a tutte.
Lei, che di fregature ne aveva già ricevute, era perplessa e non tanto d’accordo ma l’uomo con grande esperienza insisteva cercando di convincerla che con il suo fisico quel pantaloncino avrebbe dato i suoi frutti aggiungendo che non era di certo la prima volta che vedeva una ragazza e sapeva cosa diceva.
Entrambi non riuscivano a mettersi d’accordo così intervenne un altro ragazzo della bancarella, molto più piccolo e giovane che disse: “Non vorrei mettermi in mezzo ma se lo prova forse potremmo risolvere il problema.” Così il proprietario acconsentì e disse che se voleva poteva salire sul furgone e all’interno provarlo e lei soddisfatta accettò.
Io che ero a pochi metri da loro sentii tutto o quasi e vedevo tutto soprattutto notai come i due tizi le fissarono il culo mentre era di spalle per salire nel furgone e la cosa mi irritò.
La mia ragazza entrò e chiuse il portellone del furgone ma notai che mentre lei era all’interno, il proprietario fece il giro da dietro ed io con qualche passo avanti riuscì a vedere che lui cautamente manteneva lo smartphone rivolto verso l’interno grazie a dei piccolini finestrini.
Da non crederci! Volevo intervenire per fermare quel bastardo ma allo stesso tempo avevo paura di perdere l’ennesimo appuntamento nel quale il mio amico doveva restituirmi dei soldi prestati, una cifra importante e conoscendolo se non mi avesse visto avrebbe approfittato per andare via e rimandare con la scusa della fretta.
Fortunatamente subito dopo Silvia aprì il portellone. Pensai meno male nel peggiore dei casi avrà ripreso poco e male visto la probabile scarsità di luce all’interno del furgone. In quell’istante il venditore mise in tasca il suo telefono, e chiese di vedere come gli stava il pantaloncino.
Nel farlo si affacciò nel furgone e la squadrò dalla testa ai piedi ed ora anche io potevo osservare meglio. Quel pantaloncino di jeans con i bordi strappati tra l’altro molto bello, era talmente attillato da entrare tutto nel sedere lasciandolo scoperto per qualche centimetro e avanti esaltava i lineamenti della sua fica. Da dove mi trovavo, circa qualche metro, le facevo cenno che era troppo esagerato per farglielo posare ma nulla, nonostante mi provò a cercare non mi vide.
“Vedi che stai benissimo?” si rivolse a lei quel tipo della bancarella. Si girò su se stessa per guardarsi meglio allo specchio mettendo più volte nel farlo, in mostra quel culo da favola che veramente adoravo per non parlare delle sue gambe.
“Signorina i miei complimenti sei una favola” disse ancora l’uomo. “Grazie! Però mi entra troppo.. come dire.. dietro e non solo.” Disse imbarazzata e preoccupata mentre si osservava. “ Girati fammi vedere” disse l’uomo approfittando della situazione. Il suo volto era estasiato e sicuramente anche eccitato e avrei scommesso che sotto quei pantaloni avrebbe avuto almeno un minimo di erezione.
Proprio quando non doveva, finalmente mi chiama il mio amico dicendo di non muovermi per nessuno motivo che stava per arrivare e sarebbe sceso al volo con la macchina in doppia fila perché non c’era posto. In tutto questo lei era ancora girata con il culo coperto da quei pochi centimetri di stoffa.
Così il proprietario richiamò il suo giovane aiutante e disse “come lo vedi tu?” “sembra tutto nella norma.. anzi se permetti” rispose l’aiutante, avvicinando le mani verso di lei per sistemare meglio i bordi che sparivano all’interno del sedere.
Non potevo crederci avevo appena visto le dita di un altro uomo entrare tra le chiappe della mia ragazza. Ero nero di rabbia! E per di più lei non diceva nulla.
Subito dopo disse a Silvia “vedi si può sistemare meglio!Così non è troppo sexy.” Che rabbia! Non solo l’avevano registrata poco prima a sua insaputa ora ci provavano con lei. Era mai possibile che non si fosse resa conto che quella era solo una scusa per poterla toccare? “Si grazie! ora va meglio” rossa in volto disse lei. “ Non ti vedo ancora convinta” esclamò il proprietario. “Eh si! Il problema è anche avanti.”
Infatti quel pantaloncino per quanto fosse attillato gli entrava leggermente tra le labbra della sua fica provocandole probabilmente fastidio e imbarazzo, soprattutto in quella situazione. Basta era troppo! Decisi di intervenire duramente, ma proprio quando feci i primi due passi giunse il mio amico che da lontano mi chiamò “eccomi sto arrivando.” Era lì che mi veniva incontro.
Di fronte alla bancarella invece quell’uomo gli stava appena dicendo “Ora controlliamo se è un difetto! Sbottona un po’” dicendo questo lei tolse il bottone tirò giù la cerniera allargando l’indumento e la grossa mano di quell’uomo entrò all’interno degli shorts come se fosse una cosa normale spiazzando anche lei che rimase in imbarazzo ma silenziosa.
Anche se per pochi attimi, che in realtà sembravano infiniti, dopo aver trafficato all’interno esclamò “signorina sto cercando di sistemare meglio il tessuto ma non c’è soluzione qui avanti.” Poi dopo aver finalmente estratto la mano quasi non volendo concluse: “sei tu che sei messa bene non è colpa del jeans! Ma io lascerei perdere al massimo ti rendono più sexy!”
Silvia ormai in preda al panico di una situazione imprevedibile non sapeva più come reagire ma quel pantaloncino le piaceva tanto. Intanto mentre accadeva tutto ciò le mie distrazioni portarono il mio amico a ricontare tutto ciò che doveva darmi perché distratto dalla situazione non avevo prestato molto attenzione a lui.
“Allora dite che non avrò problemi?” Chiese lei. Il proprietario alla domanda rispose “ti faccio vedere una cosa.. piegati un po’” e lei accennò un leggero movimento, allora lui facendo pressione con la mano sulla schiena la piegò di più quasi a 90 gradi e nel farlo si appoggiò a lei con il suo pene. Poteva sembrare involontario il gesto ma io sapevo che non era cosi. “Vedi anche piegata non si stropiccia e ne da fastidio perché è elasticizzato per aderire al corpo e non perché piccolo.” Convinta da entrambi decise di precedere all’acquisto.
Dopo essersi ricambiata, mentre pagava l’uomo gli chiese se aveva bisogno di altro e poi aggiunse “non volendo prima ho casualmente notato che usi i perizomi! Vendiamo dei modelli di marca scontati quasi al 50%! Se decidi di comprare entrambi ti faccio un prezzo di favore.”
“Certo, ma non ora! Purtroppo ora vado di fretta e solitamente sono una persona molto indecisa” disse lei mentre consegnava i soldi. “Non ti preoccupare la prossima volta che vieni ricordamelo e ti diamo noi una mano.” disse l’uomo.“Grazie allora va bene ci vediamo la prossima settimana.” disse lei salutando.
Nel frattempo ero ancora con il mio amico poiché i conti non tornavano e mi raggiunse Silvia nel frattempo, anche se qualche minuto dopo tutto era risolto. Appena salutai il mio amico esplosi in una rabbia nei suoi confronti. Le dissi che prima di tutto quell’uomo l’aveva registrata sul cellulare, poi si era fatta toccare e che quei pantaloncini erano osceni tutto questo urlando contro di lei.
Silvia si arrabbiò ancora di più nei miei confronti e rispose “Ma tu veramente fai? Sei vergognoso! Non vieni mai con me a fare shopping, non ti sta mai bene nulla di ciò che compro, sei geloso di un uomo che gentilmente ha perso tempo con me al posto tuo, ho fatto un piccola spesa e tu ti lamenti?” cercai di rispondere ma aggiunse “ tu non c’eri a consigliarmi, perché non sei capace di farti consegnare dei soldi in tempo e io l’ho acquistato.” Si ammutolì per qualche instante e poi continuò “E poi scusa per chi mi hai preso? Una zoccola?” Rimasi spiazzato da quelle parole e cercai di difendermi dicendo quasi convinto di cavarmela “intanto quello stronzo ti ha ripreso!” ma nulla da fare lei replicò immediatamente “Stronzo ci sarai tu! Che t’inventi queste cavolate pur di farmi cambiare idea. E poi sai che ti dico? Almeno lui lo fa! Tu manco questo sai fare.”
Detto questo mi lasciò lì e se ne andò senza di me. Ero senza parole.
A casa mi arrivò dopo diverse ore un messaggio scritto “ti avviso la prossima settimana ritorno e mi compro altre cose! Che tu lo voglia o no! E stasera non ho voglia di vederti”
Io che ero sul divano non ebbi altra scelta che spararmi una sega ripesando alla scena della mattina e di lei che si faceva toccare. E secondo me non ero l’unico a farlo con la differenza che loro almeno avevano un video. Cosa sarebbe accaduto la settimana successiva?
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