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Lui & Lei

LA CHIAVE (dedicato a tutte le donne)


di lecap
10.06.2021    |    8.617    |    9 8.8
"“Perché farci notare da tutti? Questa è la mia chiave; tra cinque minuti raggiungimi in camera..."
Ossessionata dalle pressanti avances del suo capoufficio, Giada era molto depressa da quella sgradevole situazione.
Poteva denunciare cosa le capitava, questo si. La legge persegue simili ripugnanti soprusi ma, contemporaneamente, non voleva esporsi in prima persona.
Non era paura e neppure omertà la sua, ma solo senso di vergogna ad esternare pubblicamente questa ignobile circostanza.
Neppure poteva licenziarsi dato che le sue finanze e la carenza di assunzioni, le impedivano di affrontare un periodo di disoccupazione.
Oltremodo carina, i suoi biondissimi capelli incastonavano due magnifici occhi blu sopra un corpo sinuoso, desiderato dagli uomini e invidiato da molte donne. Il suo cruccio maggiore era quella timidezza endemica che, non solo le impediva di respingere definitivamente quel maiale, ma le induceva lunghe serate e week end chiusa nella sua casa.
La passione di scrivere le dava, però, grande appagamento tanto che aveva deciso di sottoporre alcuni suoi romanzi, a quella famosa casa editrice. Non era stato un atto di presunzione ma la consapevolezza di saper scrivere e possedere quella rara fantasia nel creare trame mai scontate, come dimostrano di avere molti autori affermati.
L'impossibilità di rifiutare la partecipazione al meeting annuale dell'azienda le generò ulteriore sconforto: ora avrebbe dovuto trascorrere tre giorni e tre notti nel grande albergo prenotato con ovvi e scontati assalti di quello, nel voler soddisfare la sua brama di possederla.
Una volta iniziato il congresso, cercava sempre di eclissarsi nei periodi di sosta tra le conferenze, chiudendosi nel piccolo locale dove l'albergo offriva computers e collegamento internet ai suoi ospiti. Leggeva notizie in rete, scambiava due parole con amici iscritti a siti letterari finché, un messaggio sulla sua posta elettronica, le dette tanta gratificazione da stamparlo su carta per poterlo leggere compiaciuta più volte.
Inaspettatamente, quella sera stessa, dopo la cena, fu avvertita che il direttore generale l'attendeva al bancone del bar per parlarle.
“Signorina, l'ho notata da tempo. In questi giorni devo ampliare lo staff che lavora espressamente per il mio ufficio; ho necessità di una segretaria che lavori a stretto contatto con me, oltre a seguirmi nei miei viaggi di lavoro in Italia e all'estero.”
“La ringrazio dottore. Purtroppo il mio inglese è puramente scolastico e non conosco assolutamente altre lingue estere.” Rispose imbarazzata.
I suoi occhi fissi sulla scollatura del vestito e l'espressione lasciva precedettero la sua risposta:
“Non ho bisogno di una traduttrice ma di una persona fidata, discreta e soprattutto disponibile a impedirmi di annoiarmi quando non impegnato in incontri professionali.”
“Ma, io...” Balbettò più imbarazzata che offesa.
“Signorina, comprendo la sorpresa ma, come sa, ci saranno incresciosi quanto indispensabili tagli di personale e sono sicuro che l'unico modo per evitarli sia di accettare nuove...mansioni. Parliamone con calma in privato; questa è la chiave della mia stanza, mi raggiunga tra dieci minuti e non accenda la luce: certi dettagli vanno discussi al buio.”
La lasciò senza attendere risposta dopo aver posto il portachiavi che recava il numero della camera, accanto a lei.
Avrebbe voluto piangere, urlare, prendere a calci il mondo, più furiosa per la sua mancanza di coraggio e dignità piuttosto che per la becera proposta.
La voce alle sue spalle la riportò nella realtà:
“Finalmente ti incontro fuori dalla sala conferenze. Stasera voglio assolutamente passarla in tua compagnia; andiamo a bere qualcosa nel night dell'albergo.”
Non si voltò neppure. Conosceva bene la ripugnante voce del suo capoufficio. Rispose porgendogli la chiave della stanza del direttore generale che egli stesso le aveva consegnato poco prima.
“Perché farci notare da tutti? Questa è la mia chiave; tra cinque minuti raggiungimi in camera. Non accendere la luce e spogliati completamente, senza parlare, prima di infilarti sotto le lenzuola: sarò lì, nuda e disponibile per te.”
Salì nella stanza che le era stata assegnata nella prenotazione ed in un paio di minuti riempì il trolley, scendendo nuovamente per uscire dall'hotel e salire in macchina.
Prima di partire, rilesse la mail che aveva stampato nel pomeriggio, per memorizzare l'indirizzo indicato.
-Gentile signorina, abbiamo letto e apprezzato i suoi romanzi. L'attendiamo nei nostri uffici in calce, per firmare il contratto di pubblicazione. Nel frattempo, ci è grato comunicarle che il direttore di una nostra rivista settimanale, entusiasmato dal suo stile, vorrebbe proporle la conduzione di una rubrica, congiuntamente ad una assunzione a tempo indeterminato.
Con cordialità,
XYZ Editore-

Felice, imboccò l'autostrada che l'avrebbe condotta alla sua nuova carriera, col solo rammarico di non poter assistere all'incontro erotico nella camera dei suoi, a questo punto, ex direttore generale e capoufficio.

(Elaborato classificato qualche anno fa, nei primi tre posti in un concorso per racconti erotici nella sezione -eros e comicità-)

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