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Il risveglio della signora


di Linguacce
19.01.2018    |    1.383    |    7 5.0
"La Lecco per tutta la sua lunghezza, si bagna per me, la sua cameriera..."
La sua pelle bianca baciata dal sole,la mia padrona se ne sta languidamente distesa nuda sulle lenzuola. La guardo dalla porta,il vassoio con la sua colazione in mano. Ammiro i suoi capelli neri sparsi sul cuscino,ammiro la sua nudità androgina se non fosse per quel meraviglioso seno.
Questa notte l'ho sentita al di là della parete soffocare i gemiti,i sussurri,ho finto di non sentire mentre anche se le mie mutandine si sono bagnate.
La mia padrona conduce una vita strana che io non capisco,o che non voglio capire. Ci sono dei lunghi periodi in cui non esce di casa e non frequenta nessuno e periodi in cui l'aria della casa è pervasa dall'odore di sesso. Non ho mai visto un uomo nel suo letto o in casa,ma ne ho avvertito l'odore fra le sue lenzuola. Alcune volte capita che dopo il mio weekend libero,torno a lavoro e l'odore di sesso e maschio è forte in tutta casa,ma non oso chiedere.
Si sta muovendo ,la mia signora,le sue cosce si aprono leggiadre e sensuali;il cuore mi salta in gola,apre gli occhi e mi sorprende mentre la guardo. Mi sorride soddisfatta e languida ,mi sbircia tra le ciglia lunghissime con i suoi occhi neri.
" Vieni Amelia cosa mi hai portato buono? Sento l'odore del caffè!" mi dice mentre si siede sul letto come fosse stato un triclinio romano,e lei la signora della domus. Mi vicino pensando di scappare velocemente non appena avessi appoggiato il vassoio. Lei mi guarda interessata,un sorriso sensuale e malizioso sulle labbra.
"Appoggia pure sul comodino , tesoro" lo dice mentre una mano dalle unghie scarlatte mi sfiora la gamba. Appoggio incerta ,le mani tremano,mentre il respiro e il cuore affrettano il lavoro. In testa ho ancora il suono della voce di lei che mugola nella notte. La sua mano sale lungo la mia gamba fino al culo,me lo accarezza. Sento il viso farsi fuoco per l'imbarazzo e,si lo confesso, per il desiderio che si riaccende.
" Mi hai sentita ieri sera,vero Amelia?"
"Non so di cosa parla signora.."
" Amelia dai,sii sincera. Mi hai sentita ieri vero?"
" Si signora" sussurro piano, imbarazzata per la situazione,per lei che se ne sta li nuda ,per me che sto bagnando le mutandine al ricordo di suoni e di sussurri inequivocabili. La sua mano mi sfiora tra le cosce.
"Mmm sei caldissima lì sotto" sorride sorniona
"Ti sei masturbata questa notte Amelia?"
Fuoco,sono fuoco ardente sulle guance ,tra le cosce ormai un buco vuoto desideroso di essere riempito .Abbasso lo sguardo mentre mento clamorosamente " no signora"
Apre le gambe e l'odore della notte appena trascorsa mi arriva dritta al naso. Odore di sesso,sperma e godimento.
"Vieni qui Amelia " dice mentre mi tira verso il letto.
" Hai origliato vero piccola?" Mi guida verso il basso. Non faccio molto a dire il vero per oppormi. " Adesso assaggia,pulisci ciò che resta. " dice guardandomi fra le sue cosce aperte . L'odore che arriva al mio naso è il colpo di grazia. !i piego carponi fra la sua pelle bianca,sento il mio respiro farsi più veloce mentre guardo la sua femminilità.
"Dai Amelia,non farti pregare,pulisci." Un ultimo sguardo a quegli occhi impudici e si, lo ammetto,mi avvento affamata sulla mia signora. L'odore di maschio sul suo fiore,il cuore gonfio,segno di una scopata con i fiocchi. La bacio lì dove è stata presa,dove ha goduto. La mia lingua gioca con il suo bocciolo e lo sento gonfio,caldo. La Lecco per tutta la sua lunghezza,si bagna per me,la sua cameriera.
"Brava piccola Amelia,usa la lingua. Com'è calda tesoro. Fammi godere su!" Si apre per me,per farsi gustare a meglio e io sono lì,che lappo il suo nettare ,sa di donna e di cazzo. Sempre più bagnata e vogliosa continuo a lavorare di bocca presa dalla lussuria e dai suoi sospiri. Mi avvicino con le dita,tremante e ormai fuori di me. Voglio che goda la mia signora,voglio essere l'artefice del suo godimento. Entro dentro di lei con le dita,mentre succhio vogliosa il suo clitoride gonfio. Calda,bagnata, accogliente nel suo cuore di femmina. I suoi gemiti si fanno aspri e rochi. Trovo il cuore del suo piacere e lo accarezzo leggera,sinuosa. Le sue cosce tremano ,manca poco . Le sue mani mi schiacciano sulla sua figa mentre urlando mi inonda la bocca del suo nettare. Bevo assetata ,lasciva. Sotto di noi il lenzuolo si bagna veloce,non sono riuscita a bere tutto. Me ne dispiace. Lei sospira languida e appagata.
" Adesso vai Amelia. Vai a masturbarti in camera tua!"
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