Intimamente nudi

" No,non voglio!" risponde guardandolo attraverso lo specchio
"Non è una richiesta tesoro, ma un ordine. Puoi sempre dire la tua parola. Lo sai."
Si volta,lo guarda sbalordita, una lacrima scivola sul suo volto. "La prego, ho Lei, va bene così. Quello che abbiamo mi basta. Non voglio."
"Colette, lo sai che stai mentendo. Ne hai bisogno . Ma l'ultima parola è la tua e lo sai! Di la parola se non vuoi"
Osserva le lacrime della moglie scendere inarrestabili. Una preghiera negli occhi e un brivido lungo il corpo completamente nudo. " Decidi Colette. Ora." il tono fermo e deciso
"Come vuole Lei mio Signore" sussurra la donna. "Bene. Metti il corsetto nero. Arriva il catering per la cena. Quando saranno andati via andrai in sala da pranzo. Nessuna parola, solo quella di sicurezza e null'altro" si volta ed esce dal loro talamo nuziale.

Indossa il corsetto nero; osserva i seni esposti, generosi, sodi, al limite della volgarità; la vita resa sottile dal non abito, il suo essere donna completamente nudo. Si guarda negli occhi attraverso il riflesso dello specchio, cercando nel suo cuore il coraggio di affrontare ciò che il suo Padrone ha deciso per lei. Dietro il nero della tristezza un piccolo barlume di voglia.
Entra nella sala così come le era stato ordinato. Trova il suo Padrone chiacchierare amabilmente con il suo amico Carlo. Rimane lì immobile, incerta.
"Entra Colette. Pensavi forse ne ti avrei donato al primo sconosciuto?" Domanda tenero verso di lei. "Mangiamo"dice mettendosi al suo posto. "Tesoro tu, in ginocchio"
I due amici parlano tra loro di cose futili, il Padrone la nutre con le sue stesse mani....le voci la cullano . "Adesso tesoro, voglio che vai a sederti sulle sue ginocchia" lei si alza con un solo movimento esegue silenziosa l'ordine di Ivan. Siede sulle ginocchia di un uomo che non è il suo in attesa . Il calore attraversa il tessuto dei pantaloni di Carlo,la riscalda. Il suo odore così diverso dal suo uomo la mette un po' a disagio, lo sguardo di Ivan le scalda il cuore e la femminilità esposta.
"Hai visto che bei seni? Toccali, senti come sono sodi" lo incita lui. Le mani di Carlo la accarezzano per la prima volta. Erano anni che si conoscevano, mai un gesto, una parola che potesse essere fraintese. Si sente arrossire timida e si, anche vogliosa. "Guardami Colette, fammi vedere quelle pozze nere"
Marito e moglie si guardano negli occhi mentre Carlo pasteggia avido, con le mani e la lingua suo suoi seni. Qualcosa di lucente viene appoggiato sul tavolo. "Carlo, sta a te" dice ammiccante. Lei osserva le dita virili prendere la catenella, le due piccole pinze brillare. Trattiene il respiro mentre la prima le viene chiusa sul capezzolo. "Sei bellissima così tesoro" afferma il marito con occhi brillanti. "Noi ti aspettiamo in camera, spegni le luci e raggiungici." le ordina ancora mentre i due uomini si allontanano dal tavolo. Guarda la stanza ora vuota, la mente che vortica piena di domande senza risposta, dolore e aspettativa, la sua parola di sicurezza stretta ed imprigionata nel silenzio del bisogno.
Entra nella camera da letto, sono ovviamente nudi, stesi in attesa di lei.
"Vieni piccola, baciami" la invita Ivan. Sale carponi sul letto, la catenella ondeggia sensuale tra i loro corpi, obbediente lo bacia. Si perde nella bocca del suo uomo e padrone mentre mani nuove percorrono la sua pelle.
"Voglio il tuo sapore Colette" a quella affermazione due dita entrano in lei, le stesse che poi lucide di voglia finiscono fra le loro bocche unite.
"Scopala mentre mi fissa negli occhi" ordina. Lei si sente subito invasa in profondità, aperta anche nel cuore. Permette a fatica, al suo uomo di osservare l'abisso della lussuria ed il bisogno viscerale. Il nero degli occhi di lei ancora più oscuro, fatto di amore , tristezza e arresa.
"Dimmi cosa senti Carlo"
Ivan steso sotto la sua piccola sub, la osserva godere il respiro di lei lo sfiora.
"Amico, è così bollente. Il posto più dolce dove stare." Risponde il suo amico mentre continua a riempirla con la sua virilità.
"Giratevi sopra di me. Voglio guardare." Adesso la rosea femminilità di Colette si trova esattamente sopra al viso del marito. Il grosso uccello di Carlo si strofina nuovamente sulle labbra nude e abusate della sua femminilità. Un solo colpo e si trova completamente immerso. Un osceno bacio carnale visto, adorato, amato a pochi centimetri. Ivan osserva estasiato quella carne entrare ed uscire sempre più lucida dalla sua donna. I mugolii di Colette sono sempre più affamati. " Sta per venire Carlo. Voglio vedere". Si spostano, Ivan si siede con le gambe lunghe sul letto, Colette si appoggia lì, lo guarda dolce e sexy; apre la gambe per Carlo e anche per se stessa.
Guarda il suo uomo mentre si fa impalare nuovamente. I colpi si fanno più violenti e serrati. Lei stringe forte gli avambracci di Ivan e lo guarda dritto negli occhi.
"Vieni tesoro, fammi vedere." Le ordina.
Un grido muto esce dalla bocca di lei, una lacrima esce fugace da quei pozzi neri mentre il suo fiore si stringe forte sull'uccello duro di Carlo.
"Marchiala per me" sussurra ancora mentre l'amico esegue l'ordine. Il seme bianco sulla pelle chiara, incandescente e denso. Ma Colette nemmeno se ne accorge persa nello sguardo innamorato del suo uomo. Si abbracciano forte, un singhiozzo sfugge dalle labbra di lei.
Carlo li lascia così, li osserva dalla porta : marito e moglie intimamente nudi nell'anima e quella sedia a rotelle: abbandonata lì vicino al letto e dimenticata per alcuni istanti.