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Gay & Bisex

Aspettando te 3


di FRANK_1987
15.11.2020    |    4.296    |    1 3.9
"Camillo inizia a scoparmi senza neanche tenermi fermo..."
Padre di famiglia

Questi capitoli si collocano dopo “UN MESE DI BALDORIE”

CAPITOLO 3

Dormire con le finestre aperte e le zanzariere abbassate? Potrebbe essere un'idea ma non per chi non ama l'estate come me. Anche questa notte non ho dormito per niente. Mi sono girato e rigirato nel letto come un pollo allo spiedo. Quando credevo di aver trovato un po' di lenzuolo fresco, diventava immediatamente rovente e madido di sudore. Mi alzo dal letto indossando solo i boxer. Non ha senso con questo caldo mettersi anche il pigiama. Ho le gambe appiccicose e i peletti dei miei pettorali sono tutti aggrovigliati l'uno sull'altro. Non voglio asciugarmi perché in questo modo, con il poco vento che produco durante la camminata, un po' di fresco viene percepito sulla mia pelle. Voglio fare prima colazione e poi la doccia anche se sono più che sicuro che dopo sarò di nuovo sudaticcio. Ma tanto non possiamo farci niente. Passerà. In cucina trovo mia madre intenta a preparare già il pranzo.
"Mamma, che cosa stai facendo?"
"Sto preparando da mangiare"
"A quest'ora?", le chiedo "questo odore mi fa venire la nausea come se fossi una donna incinta"
"Sta per arrivare Elvira"
"Giusto, Elvira. Ma quando?"
"Per mezzogiorno sarà qui e vorrà sicuramente mangiare qualcosa"
"Cos'e' questo profumino?", chiede Rafael entrando improvvisamente
Questa mattina e' particolarmente bello. E' contento di rivedere sua madre dopo tanto tempo ed io sono contento di essermi alzato presto almeno ho potuto beneficiare di questa magnifica visione. Indossa una maglietta bianca con degli enormi aloni trasparenti sotto le ascelle e un boxer blu che mette in risalto il suo pacco voluminoso. Una leggera goccia di sudore percorre la sua tempia destra disperdendosi tra la basetta. Mi verrebbe voglia di saltargli addosso, di strappargli quella maglietta e inebriarmi dei suoi odori più mascolini per poi farmi scopare animalescamente a pecorina davanti a sua moglie intenta a cucinare per la suocera come se nulla fosse, come se, vedere il marito mentre si scopa il figlio, fosse la cosa più normale al mondo. E invece devo accontentarmi di averlo solo in privato, solo di nascosto come se il nostro amore, o semplice attrazione sessuale, sia qualcosa di sbagliato che nessuno deve conoscere.
"Voglio che tua madre sia soddisfatta della mia cucina"
"Forse avresti dovuto preparare qualcosa di più sano", gli risponde
"Va in palestra, fa pilates, yoga. Si terrà in forma", replica Rachele
"Appunto. Sicuramente vorrebbe mangiare roba più leggera"
"Io credo che se Elvira non e' contenta della cucina della mamma, dovreste lasciarvi", intervengo tra i due coniugi "così Rafael si troverà una moglie che sappia cucinare cose leggere senza deludere la suocera", continuo sperando di mettergli la pulce nell'orecchio
Mi piacerebbe moltissimo se quei due si lascino. Ma poi non so se Elvira sia informata dei gusti alternativi del figlio e sicuramente non potrei essere io la terza moglie di Rafael. Ma per averlo tutto per me, sarei disposto anche a diventare come la zia Cecilia sottoponendomi a interminabili operazioni per diventare una nuova donna e non far venire a conoscenza la madre del mio patrigno sulla sua bisessualità.
"Tesoro, siamo arrivati", dice Rafael aprendo la porta
"Benvenuti. Da quanto tempo non ci vedevamo", esclama mamma entrando nel corridoio sparendo dietro al muro
"Sei sempre più giovane", esclama una voce maschile
"Grazie, accomodatevi", fa mia madre entrando nel salotto
Seguendo Rachele e Rafael, entrano in casa Elvira, il marito Pietro e una loro nipote, Carmen. Pietro e' un uomo di 65anni, stempiato e un po' appesantito nella corporatura. Elvira e' una donna di 61anni, con i capelli biondi, naturalmente tinti, gli zigomi rifatti che si gonfiano ogni volta che sorride e delle labbra che sembrano quelle di Valeria Marini. Nonostante l'età, si veste ancora come una ragazzina, infatti, una maglietta a bretelle dorata con un'enorme scollatura le fascia il busto mettendo in risalto la sua quinta di seno e un jeans avvolge le cosce lunghe e sfilate e anche il sedere che non sta su per natura ma grazie ad un chirurgo o alla palestra. E' una bella donna e sono sicuro che a letto ancora riceve la sua buona dose di cazzo, naturalmente non dal marito. Carmen, invece, e' la cugina di Rafael essendo la figlia di una nipote di Pietro. Ha 17anni, una quarta di seno e indossa un vestito fiorellato lungo fin sopra il ginocchio. Rimango affascinato da tanta bellezza e anche lei non riesce a staccarmi gli occhi di dosso. Domando subito come sta Sofia, la sorella di Rafael, e vengo informato sul suo trasferimento in Germania dove ha sposato un uomo ricco del posto ed e' in attesa di due gemelli. Ora mio figlio, se lei non avesse avuto un aborto spontaneo anni fa, sarebbe sicuramente geloso per la nascita di due fratellini che gli avrebbero tolto tutte le attenzioni da parte di noi genitori. Durante il pranzo, Elvira vuole che mi sieda accanto a lei. Anche da parte sua sento un certo interesse nei miei confronti e me lo fa notare ogni qualvolta che, mentre tutti sono distratti, mi accarezza il braccio destro sorridendomi come se stesse cercando di sedurmi. Devo dirvi che un certo interesse lo provo anche io nei suoi confronti ma se Rafael non mi ha pestato per aver sverginato e messa incinta sua sorella, lo farà venendo a sapere che sono andato a letto con la sua madre adottiva. Però tutto ciò mi provoca eccitazione. Sapere che farò una cosa che lo farà arrabbiare di brutto, mi da la forza di provarci con Elvira tanto sono sicuro che lei ci starebbe vista l'età del marito che evidentemente non la sfiora neanche più con un dito altrimenti non si azzarderebbe a provarci con me davanti a tutti.
"Io esco", informo gli altri uscendo dalla mia stanza
"Dove vai?", mi domanda mamma
"Un po' sulla spiaggia. Vado a rimorchiare"
"Cadranno tutti ai tuoi piedi, maschi o femmine che siano", fa Elvira
"Beh, con il fisico che si ritrova", le fa eco Carmen
In effetti oggi ho voluto osare. Il bello di vivere in un paese sul mare e' che puoi conformarti ai turisti girovagando anche tu per le strade a torso nudo o in canottiera indossando boxer o slip, dipende da cosa si preferisce, senza che nessuno ti dica niente ma sempre rispettando le regole che vengono promulgate in estate dai vari sindaci delle località balneari per mantenere un minimo di buonsenso tra i concittadini e non. Oggi indosso una camicia celeste aperta sul davanti ed un boxer nero. Voglio andare in spiaggia a prendere il sole ed abbronzarmi e il nero attirerà ancora di più i raggi solari trasformando la mia pelle come quella degli uomini che più preferisco al mondo, quelli di colore. In spiaggia c'e' una mia amica. Mi stava aspettando perché c'eravamo dati appuntamento. A turno ci spalmiamo la crema. Non oso andare oltre le spalle perché non provo niente per lei ma sono sicuro che lei qualcosa per me la prova e non faccio altro che farmi toccare stando lì senza fare niente per farle capire che lei non mi interessa. Lo so, sono uno stronzo! Me lo dicono in tutti e ormai c’ho fatto l’abitudine.
"Quello ti piace?", mi chiede la mia amica
"No, ma sei pazza. Guarda che spalle che ha. Sembra che abbia il gobbo"
"Allora lui"
"Ha le gambe storte"
"Che ne dici di quello?"
"Mi fa schifo"
"Ma certo che sei incontentabile"
"Non so incontentabile. Ogni tipo e' quello giusto per me, ma deve essere ben proporzionato", le rispondo mentre ho già agganciato con gli occhi una possibile preda "quello si che farebbe al caso mio", continuo puntando il dito contro un uomo, incurante di essere visto
Un uomo di 40anni, alto e con un fisico robusto leggermente peloso e' l'oggetto dei miei desideri. Ha il braccio sinistro contornato di tatuaggi di una qualche squadra di non so quale sport, i capelli castani, gli occhi celesti e un folto baffo che vorrei tanto mi solleticasse le chiappe sopra un morbido materasso. E' al seguito della moglie ed hanno tre figli maschi tutti al di sotto dei 15anni, per quanto io possa notare.
"Ha la fede, non gioca nella tua squadra", mi dice la mia amica
"Non sai quanti uomini sposati sono riuscito a convertire in questi anni", le rispondo sfacciatamente conscio che quello che ho appena detto e’ la verità
"Perché erano insoddisfatti sessualmente e cercavano qualcosa di diverso. Guarda lui", fa lei "secondo te uno così potrebbe venire a letto con te?", mi domanda mentre osserviamo l'uomo che imbocca il cibo alla moglie
"Ti stupiresti del contrario"
"Secondo me sei destinato a perdere. Ha un fisico pazzesco. Sicuramente avrà giocato a qualche gioco da vero macho e ti stenderà solo con un dito se ti azzarderai a toccarlo", prosegue lei mentre io penso che potrebbe avere ragione
La mia amica potrebbe aver colto nel segno. Quell'uomo non sarà mai mio. In fondo, ci sono tanti altri ragazzi, magari anche più giovani, in giro per la mia città contenti di farmi il culo o permettermi di farmi il loro. Ma non mi do per vinto e l'opportunità di poter iniziare un dialogo con lui mi viene fornita, seppur inconsciamente, dal figlio di mezzo che chiede al padre di portarlo a comprarsi un gelato.
"Andiamo a prenderci un gelato?", chiedo alla mia amica
"Non mi va, sto bene così"
"Dai, te lo offro io"
"No, vai a prenderlo solo tu", fa lei mentre io mi alzo "ah, ora ho capito perché vuoi andare a prenderti il gelato", continua osservando il padre di famiglia che si sta avvicinando al chiostro insieme al figlio "ma tu che genere di gelato vuoi?", domanda facendomi sorridere "non c'e' trippa per gatti", cerca di sconsolarmi
"Guarda e impara", le rispondo con la più classica delle risposte
Mi avvicino al gelataio e il padre di famiglia sta già porgendo al figlio il gelato appena comprato. Non so come fare per iniziare una conversazione e allora mi poggio con la spalla destra contro la sua spalla sinistra. E' sudaticcia e la cosa mi stuzzica. Lui si gira e mi chiede scusa credendo di avermi urtato inconsapevolmente e da lì inizia una conversazione che lo costringe a mandare via il figlio da solo verso la moglie mentre lui continua a parlare con me e la mia amica mi guarda stupefatta. Si chiama Camillo, e' molisano, fa il vigile del fuoco ed e' venuto in vacanza in città con la moglie russa da una decina di giorni.
"Hai presente il tizio che ho rimorchiato l'altro giorno?"
"Certo, come no. Il padre di famiglia. Non dirmi che..."
"Vuole vedermi oggi pomeriggio a casa sua. Ha detto che sua moglie porterà i bambini all'Aquapark e così avremo tutto il pomeriggio libero per fare cose turche", comunico alla mia amica tramite telefono
Sono solamente trascorsi tre giorni da quando ho visto Camillo e gli ho parlato per la prima volta. Tra noi e' subito nata una forte intesa non solamente sessuale visto che non abbiamo ancora consumato il suo tradimento. Ci siamo scambiati i numeri telefonici e ci vediamo in ogni momento, Sia insieme alla moglie, facendo finta di esserci incontrati per caso, e sia da soli dove la situazione si faceva più incandescente scambiandoci baci e carezze come se fossimo due adolescenti. Non siamo ancora andati oltre, almeno fino ad oggi e non vedo l'ora di suonare il campanello della casa che ha affittato, cosa che faccio subito visto che mi trovo sul suo zerbino. Mi apre indossando una maglietta a giromaniche blu chiara e un pantaloncino blu scuro. Mi fa entrare guardandosi intorno e subito ci mettiamo le mani intorno ai nostri rispettivi colli per salutarci con un bacio come se non ci vedessimo da anni. O forse e' la tensione a farci fare tutto questo. Almeno da parte sua. Io non sono teso perché non ho stipulato nessun contratto matrimoniale quindi sono sereno. Anzi, a dire la verità, l'unica parte tesa del mio corpo e' il cazzo che tira il pantaloncino in avanti formando un evidente bozzo eccitato. Camillo ed io ci spogliamo di ogni indumento, pochi in realtà visto il caldo. Un cazzo di 17cm entra subito nella mia bocca ma poi tocca a me ricevere lo stesso trattamento.
"Minchia, questo mi distrugge", fa Camillo dopo aver espulso il mio organo riproduttivo dalle sue ingorde fauci
"Dai succhiamelo. Fammi vedere come fai la puttanella nella stanza dove dormi con tua moglie", lo schernisco "fammi vedere cosa hai imparato da lei. Oppure non sa fare i pompini e li fai agli altri?", domando deridendolo
Camillo prosegue a lavorarmi il cazzo. Succhia la cappella e lecca tutta l'asta scendendo fino alle palle. Giocherella con la lingua sulle sue vene per poi ficcarselo nuovamente nella bocca facendomi avvertire il ciondolare della sua ugola lungo il buchetto della mia uretra. Lo prendo per i capelli e lo scopo infilandogli il mio membro con prepotenza facendolo grugnire ma non per passione o desiderio ma per la potenza che sto usando nel fottergli il cavo orale. Quando finisce di sbocchinarmi, si alza sorridendo sornione e si posiziona alle mie spalle gettandomi sul letto a 90°. Mi lecca il culo con la stessa lingua con la quale lecca la vagina della moglie e me lo bacia. Spero per lui che dopo si lavi la bocca altrimenti bacerà sulle guance i suoi figli lasciandogli addosso i residui dei miei umori e delle piccole goccioline di sudore che il mio corpo inizia a produrre per via di questa situazione. Subito dopo prende un preservativo e lo indossa. Sento che lubrifica il suo pene e successivamente anche il mio ano viene irrorato con una sostanza fresca al tatto. Lo punta su di me e l'estremità del condom mi solletica ma poi lo sento sparire tutto nel mio culo che lo accoglie molto volentieri. Camillo inizia a scoparmi senza neanche tenermi fermo. Spinge solamente il suo bacino contro di me tenendo le mani chiuse a pugno in prossimità del petto in modo da indurire i suoi bicipiti.
"Scopami, stallone. Riempi la tua troia", lo incito
"Lo sei veramente", mi rimprovera dandomi una sculacciata toccandomi per la prima volta durante la scopa
"Mostrami come sai usare saggiamente il tuo estintore", gli dico alludendo alla sua professione di vigile del fuoco
Adesso Camillo si sdraia su di me. Mette una mano sotto al mio braccio poggiandomela sul petto mentre l'altra la posiziona sul fianco destro. In questo modo può spingere più forte contro il mio culetto che non vedeva l'ora di accogliere anche il suo cazzo. Un cazzo che riesce a stare benissimo in due buchi differenti, quello anale e quello vaginale. Mi bacia teneramente come se stesse facendo l'amore con sua moglie o con l'amante. In un certo senso, anche io sono l'amante ma intendevo che con me avrebbe potuto usare anche quella frenesia che usa per scoparmi mentre le nostre labbra si toccano, invece e' delicato, un vero gentiluomo. Per fortuna la moglie ha portato i figli all'Aquapark ma se continua con tutte queste smancerie, faremo notte. Non fraintendetemi per carità, adoro le coccole, i grattini e quant'altro ma adesso siamo in una situazione delicata e non voglio essere l'artefice della fine del loro matrimonio qualora la consorte dovesse tornare prima e lo trova inteno a ficcare il suo membro dentro il culo di uno sconosciuto. Che lo sia qualcun'altro, no? Perché proprio io? Fortunatamente, mantenendo la stessa posizione attaccato con il suo petto alla mia schiena, Camillo aumenta l'intensità dei suoi colpi inguinali quando poi esce e mi dice di voler provare un'altra posizione perché le lenzuola sfregano contro le sue ginocchia provocandogli un fastidioso arrossamento.
"Spaccami", gli suggerisco mentre mi posiziono sul letto e alzo le gambe allargando vergognosamente il mio buco alla sua vista
"Sei da mangiare", si complimenta
"Preferisco essere "da scopare"", gli rispondo facendogli capire dove rimettere il suo attrezzo indicandolo con le dita
"Certo che tu sai come far godere un uomo"
"Sono nato per questo", gli dico
"Lo vedo", fa Camillo prendendomi il cazzo masturbandolo un pochino per poi allontanare l'indice dalla mia uretra portandosi dietro un filo di presperma che strofina sopra il suo membro mescolandolo con il liquido che fuoriesce dal suo cazzo
"Dai scopami", lo esorto
"Non ci penso per niente", mi dice facendosi desiderare
"Ti prego, voglio il tuo cazzo. Lo voglio tutto dentro. Voglio sentirlo scoparmi e vederlo sborrare su di me", continuo a dire fino a quando non mi fa rimanere a bocca aperta avendomi nuovamente penetrato
Camillo poggia le mani sul materasso sporgendosi sopra di me continuando a trombarmi mentre mi bacia e il mio pene urta contro i suoi addominali segandosi da solo. Porto le gambe all'altezza delle spalle aiutato anche dalle sue mani che adesso mi arpionano l'interno delle ginocchia facendomi sollevare leggermente il culo da sopra il letto così che il suo membro possa entrare più facilmente. Non mi preoccupo di masturbarmi perché i suoi addominali ancora urtano contro il mio apparato genitale schiacciandomi le palle e strusciando per metà asta. Con le mani mi impegno ad accarezzare quel magnifico corpo di un magnifico pompiere molisano che inizia a diventare scivoloso, come se avesse spalmato dell'olio su di se. Chissà quante persone, soprattutto donne, si sono aggrappate a quel collo taurino durante i salvataggi nel bel mezzo di un incendio o di altre peripezie alle quali e’ stato chiamato per portare i suoi soccorsi. Sentendomi come loro, anche io mi aggrappo e gli suggerisco telepaticamente di continuare a scoparmi sempre più forte anche lasciando la presa delle mie gambe tanto adesso sono io che ho spostato il fulcro sul quale scaricare tutta la sua forza maschile. Quando lo lascio andare, Camillo esce dal mio culo, io poggio le gambe sul materasso, lui mi accarezza il corpo con uno sguardo più voglioso di prima e si avvicina al cassetto prendendo un altro preservativo.
"Mettitelo e scopami", mi fa lasciandomi di stucco
“Cosa?”, gli chiedo perché non me lo sarei mai aspettato
“Ti ho detto di scoparmi! Cosa credevi? Che mi lasciassi perdere l’opportunità di farmi scopare da un cazzo come il tuo?”, mi risponde spiegandosi meglio "però fai piano, e' bello lungo", prosegue quasi complimentandosi
"Tranquillo, non sentirai nulla", gli dico mentre prendo coscienza della sua richiesta e mi srotolo il condom sul pene
"Beh, proprio niente, no. Se non devo sentire niente tanto vale che non mi scopi affatto", risponde Camillo facendomi sorridere "mostrami come sai far godere gli altri con il cazzo invece che con il culo", prosegue
"Sei proprio un porco"
"Un porco che si fa scopare da uomini più giovani", mi dice facendomi eccitare ancora di più e devo smettere di toccarmi altrimenti vengo prima di farmelo "dai, forza o vuoi che arrivi mia moglie?", mi incita l'ingordo
“Assolutamente no”, rispondo io già pronto
Si posiziona con le spalle sul letto, proprio come ero io fino a pochi minuti fa. Ci siamo praticamente scambiati di posto e avvicino la mia banana contro il suo orifizio peloso e lentamente inizio a spingere fino a quando non entro quasi tutto. Camillo afferra il lenzuolo con le mani stringendo i denti ma poi, quando il dolore dell'entrata e' passato, lascia andare le lenzuola, apre la bocca sospirando di piacere e si prende in mano il suo pene segandosi. A differenza mia, lui ha poggiato le gambe sul materasso formando dei ponti con le ginocchia ed e' lì che poggio le mani per poterlo scopare. Ora capisco perché appena ha visto il mio cazzo, ha detto che gli avrebbe fatto male. Aveva già in mente di farsi scopare, il furbo. Un uomo grande e grosso, padre di tre figli e marito amorevole si sta facendo trombare da un ragazzo che, comincia ad avvicinarsi anche lui a 40 ma e' comunque più giovane. Camillo non sa come prendere pace. Una volta si sega con la mano destra, un'altra con quella sinistra fino a quando scarica tutta la sua sborra sull'addome in prossimità dell'ombelico che si riempie di liquido biancastro. Con l'indice, intingo in quel piccolo recipiente portandomi in bocca il dito assaporando la sua essenza. Dopo poco, anche io sono pronto per sborrare riversando su di lui tutto quello che hanno trattenuto finora le mie palle e che adesso non hanno più avuto lo spazio per farlo. Mi getto sul letto accanto a Camillo posizionandomi sul fianco destro mentre lui mi abbraccia. Uso la mano per giocare con i suoi peli sporchi delle nostre sborre. Dopo essermi ricomposto, scendo in strada. Fatti pochi metri a piedi, vedo la macchina della moglie rientrare nel garage in compagnia dei figli. Spero per lui che abbia rimesso a posto la camera da letto mentre io cerco di allontanarmi prima che lei mi veda e possa collegarmi al marito facendo due più due. Chiamo la mia amica raccontandole come sia andata vantandomi di aver fatto capitolare l'ennesimo uomo sposato eterosessuale. Che poi tanto etero non era visto che si e' fatto scopare e aveva già il culo rotto. Torno a casa verso le 18, un po' presto rispetto al mio solito orario. Ma devo pulire il mio corpo da ogni secrezione uscita dai miei pori e da quelli di Camillo finendo per mescolarsi in un solo composto appiccicoso. In casa c'e' solamente Pietro che mi comunica che le donne sono andate a fare shopping. Poco più tardi, mamma, Elvira e Carmen ritornano. Ognuna ha due o tre buste per mano. Si sono date alle spese folli, un po' come ho fatto io i primi giorni che sono andato a Rio de Janeiro. A tavola, durante la cena, mi siedo accanto ad Elvira. Adesso sono io a volermi sedere vicino a lei. Tutte le sue avances iniziano a farmela vedere con degli occhi diversi. Ma non e' la sola a provarci. Inavvertitamente Carmen, che e' di fronte a me, mi tocca un piede con il suo ed io sorrido. Lei capisce c'e' ci sto anche se il mio era un sorriso di circostanza. O forse no.

FINE CAPITOLO 3

Un nuovo capitolo uscirà ogni domenica

TO BE CONTINUED

TUTTO CIO' E' ACCADUTO PRIMA DEL COVID-19

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