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Gay & Bisex

Il fidanzato di mia sorella 30


di FRANK_1987
26.10.2018    |    7.508    |    4 7.8
"Ah, dimenticavo! Ogni tanto entra nel mio culo anche il cazzo di Rafael..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Ogni nuovo capitolo uscirà ogni settimana. Portate pazienza ragazzi

Il ritorno del brasiliano…adottato

CAPITOLO 30

E’ arrivato Luglio. Il ristorante dove lavoro si riempie giorno dopo giorno di turisti e io ne sono felice perché in questo modo la paga aumenta anche se diminuisce il tempo libero lavorando ancora di più. In questo lasso di tempo continuo a vedermi con nonno Ugo, il suo fattore Samuele e anche con Donato. Ho in mente di organizzare un’orgia ma gli impegni dei partecipanti finora hanno impedito la realizzazione del mio sogno. Ah, dimenticavo! Ogni tanto entra nel mio culo anche il cazzo di Rafael. O la mattina o la sera non perde occasione di scoparmi. Una sera, dopo aver scopato con il nonno e con Samuele e dopo averci fatto la doccia di piscio, sono testimone dell’arrivo di una chiamata che lascia il nonno con un sorriso stampato sulla faccia. Suo figlio Mariano sarebbe ritornato in città per delle commissioni che riguardano alcuni documenti e che c’avrebbe fatto conoscere una persona per lui molto importante. Subito il mio pensiero va alla sua fidanzata trans non operata Cecilia ma visto i pettegolezzi che si sentono in giro su chiunque non sia normale, dubito che Mariano sarebbe ritornato con lei per sentirsi schernire quindi sicuramente si sarà trovato una donna, una vera donna nata tale e adesso vuole farcela conoscere forse perché ha deciso di fare sul serio con lei. Il suo arrivo e’ programmato per domani. Sarebbe atterrato all’aeroporto della città adiacente alla mia. Rispetto a quando e’ tornato due anni fa, il ragazzo ha fatto decisamente progressi anche se non si può parlare più di ragazzo avendo compiuto 40anni il mese precedente. Nonostante rimarrò deluso rispetto a quello che vedrò, mi offro di andare con il nonno per incontrare lo zio, per questo motivo passo la notte a casa del mio avo così da essere pronto l’indomani mattina. La sveglia suona all’alba. Avevo dimenticato che Ugo avrebbe lavorato alla fattoria prima di andare a prendere suo figlio ma questo mi da l’occasione di vedere all’opera i miei due amanti. Sono le 11 quando partiamo raggiungendo l’aeroporto. L’aereo che sta trasportando lo zio e la sorpresa che vuole farci conoscere, sta per arrivare. L’altoparlante comunica che il suo volo e’ atterrato e dopo un po’ iniziano ad apparire le persone che viaggiavano con lui. Da lontano vedo un bambino biondo avvicinarsi a noi. Può avere poco più di un anno, la sua andatura e’ incerta e viene tenuto per la manina da una mano forte, sicuramente quella di suo padre che e’ nascosto tra tutte le persone che sono scese dall’aereo. Quando tutta quella gente prende direzioni diverse, il bambino si dirige verso di noi accompagnato da Mariano. Io e Ugo ci guardiamo sbalorditi e mentre ammiro lo zio vestito con una maglietta rossa, dei pantaloncini beige, le sneakers dello stesso colore della maglietta, un cappellino in testa e gli occhiali da sole, scopriamo che il bambino che accompagna e’ suo figlio Miguel nato da una scopata occasionale con la ragazza bionda che si fotteva nello studio della sua palestra di Rio de Janeiro (CAPITOLO 16). Glielo ha lasciato dopo aver partorito perché il suo ragazzo dell’epoca aveva scoperto della sua gravidanza ma non poteva essere stato lui a metterla incinta poiché avevano fatto voto di castità fino al matrimonio, una promessa che lei aveva infranto trovandosi davanti quel gran bel pezzo di marcantonio che e’ lo zio. Cecilia, invece, arriverà con un altro volo e non gliene frega niente allo zio di portare una trans tra le persone bigotte della nostra città anche perché vedendo lei, nessuno si sarebbe accorto del suo essere stata prima un uomo. Ci mettiamo in macchina dirigendoci verso la casa del nonno dove Mariano, Cecilia e Miguel soggiorneranno.
“Ciao”, dice Samuele sorprendendosi della bellezza di Mariano
“Tu devi essere Samuele”, risponde lo zio porgendo la mano al ragazzo “papà mi ha parlato molto di te”, continua facendogli l’occhiolino
“Spero ti abbia dette cose belle”
“Tutto quello che ti riguarda”, gli dice Mariano mentre Samuele arrossisce
Quando arriva anche Cecilia, sembrano una vera famiglia tradizionale. Mariano e’ tornato per registrare Miguel all’anagrafe italiano e anche per prepararsi i documenti per il suo matrimonio infatti la sua trans ha deciso di diventare una nuova donna sottoponendosi all’intervento di riassegnazione sessuale. D’altronde sono ormai tanti anni che stanno insieme e a Mariano il cazzo non piace quindi per lui, Cecilia vuole rischiare il tutto per tutto e cambiare definitivamente sesso. Mariano sembra molto cambiato. E’ il solito spaccone scopa tutti ma sembra più paterno, merito di mio cugino Miguel che gli ha fatto smussare un po’ il suo carattere esuberante. Poi quando se lo prende in braccio, invidio quel bambino che può essere stretto dai bicipiti gonfi di suo padre. Anche mia madre rimane ancora affascinata dall’ex cognato e sono sicuro che si farebbe scopare da lui nuovamente nonostante lei stia con Rafael adesso. L’unica persona che lo zio non ha ancora incontrato e’ mia sorella Claudia che si e’ allontanata dalla famiglia dopo la rivelazione di avere un marito bisessuale. Il giorno dopo vado a fare visita al nonno per rivedere suo figlio. Trovo Ugo, Mariano e Samuele intenti a lavorare mentre Cecilia prende il sole sdraiata su un lettino poco più distante dai lavoratori. Il nonno e il suo giocattolino sessuale sono vestiti dalla testa ai piedi invece lo zio e’ a torso nudo indossante solamente uno jeans senza cintura. Quando si abbassa per prendere qualcosa o per fare una carezza a suo figlio, la parte posteriore dei suoi pantaloni si abbassa insieme ai suoi boxer facendomi vedere l’inizio del solco che divide le chiappe. Ritorno a casa facendomi una sega pensando a Mariano ricordandomi quante volte mi ha dato il suo cazzo sia durante la sua ultima visita italiana e sia in Brasile, quando sono andato io a fargli visita. La sera, dopo il lavoro, ce ne andiamo tutti nel classico locale gay a divertirci lasciando il bambino con suo nonno che sembra ritornato un ragazzino anche lui. Un giovane di circa 25anni si avvicina al bancone del locale mentre sono intento a degustare il mio cocktail. Si chiama Manuel ed e’ vestito con una camicia celeste e un pantalone nero, ha un ciuffo di capelli corvini così come i suoi occhi. Mi offre il secondo cocktail della serata per poi infilarci nel bagno a baciarci appassionatamente. La sua leggera barba, che fa un tutt’uno con i baffi, viene bagnata dalla mia saliva e poi ci ritroviamo poggiati ad un muro con lui che mi prende per le spalle e mi abbassa davanti alla sua patta. Le mie mani finiscono lì sopra automaticamente e poi gli slaccio la cintura, gli sbottono la zip e spostando il suo intimo bianco, mi infilo in bocca il suo profumatissimo cazzo di 17cm. Manuel mi prende per la nuca sbattendomi il suo pene in bocca mentre io glielo tengo per la radice e lo succhio.
“Succhia pompinara”, fa il ragazzo
“Ha un sapore buonissimo”, mi complimento
“Vedrai com’e’ saporita la mia sborra”, dice Manuel
“Non vedo l’ora di assaggiarla”
“Allora continua, brutta zoccola”, mi apostrofa mentre persisto a succhiargli il cazzo
Pompo quel pezzo di carne come se fosse il primo, come se non ne avessi mai visto prima d’ora. Quando incontro una persona per la prima volta, voglio lasciargli una buona impressione e il ragazzo sembra gradire i miei trattamenti infatti mi spinge il suo cazzo ancora più in profondità e tenendomi per i capelli mi fa bere la sua sborra. Aveva ragione a dire che e’ davvero saporita. Una delle migliori che io abbia mai assaggiato. Mi rialzo e il ragazzo si rimette il cazzo nei pantaloni quando ad un tratto Mariano entra nel bagno.
“Che cosa stai facendo con mio nipote?”, rimprovera il ragazzo
“Ho dato un po’ di cazzo a questa puttanella”, gli risponde lui
“Come ti permetti di parlargli così?”, fa lo zio avvicinandosi minacciosamente a Manuel
“E’ stato lui a chiedermelo”, continua il ragazzo mentre io mi godo la scena di avere due uomini che litigano per me
“Ora ti faccio vedere io”, risponde lo zio
Mariano cerca di afferrare il giovane che però scappa. Lo zio mi guarda in malo modo mentre io lo stuzzico con lo sguardo allora lui si avvicina a me, io mi abbasso nuovamente a terra e mettendosi poggiato di spalle come si era posizionato Manuel, il futuro marito di una trans operata si abbassa la lampo dei pantaloni e tira fuori il suo cazzone. Si solleva la sua camicia verde, gli abbasso i suoi jeans fino al ginocchio e prendo in mano quel bestione guidandolo verso le mie fauci. Con il sapore della sborra di Manuel ancora in me, succhio il cazzo dello zio che poggia la testa contro la parete resistendo al piacere che la bocca di suo nipote sta dando al suo pene. Con le mani sulla mia testa detta il ritmo del pompino mentre con l’altra mi accarezza la faccia oppure si tiene il cazzo spingendolo ancora dentro la mia bocca, poi mi leva la maglietta grigia iniziando a trastullarmi i capezzoli mentre io con una mano gli tengo il cazzo e con l’altra mi massaggio il mio attraverso i pantaloni. Guardandolo meglio, lo zio mi eccita ancora di più perché il suo essere padre gli ha fornito un’altra luce e anche le sue basette con qualche pelo bianco, lo rendono affascinante. Gli sbottono la camicia e lui se la toglie mostrandomi il suo fisico sempre scolpito e il suo petto gonfio che accarezzo impulsivamente.
“Ti e’ mancato il cazzo dello zio, vero?”, mi domanda
“Non aspettavo altro che questo momento”, gli dico con la bocca occupata
“Ti sei perfezionato in questi anni”, si complimenta
“Grazie zio”
“Succhiami il cazzo, maricas”
Mentre succhio il cazzo del fratello di mio padre, lui si abbassa ancora di più i pantaloni. Poi mi fa alzare e mentre ci togliamo tutti e due gli indumenti, mostro il mio culetto a Mariano che mi fa posizionare con le mani sul lavandino e inizia a sditalinarmi il buchetto mentre io gli accarezzo la testa e lui ogni tanto mi da qualche morso sulle chiappe. Mi lecca il buchetto con la sola punta della lingua mandandomi in estasi tanto da smettere di masturbarmi altrimenti sarei venuto subito. Ho sempre pensato a lui come ad un gran scopatore ma ora capisco e ricordo perfettamente perché Cecilia non si azzarda a lasciarlo: e’ un grandissimo leccatore di culo che sa perfino portarti al piacere estremo anche soltanto infilandoti la lingua dentro al buco. Poi Mariano si alza e mi bacia con passione per sputarsi su una mano, spalmarsi la saliva sul cazzo e infine lo avvicina al mio culo che lo accoglie prepotentemente. Avrebbe dovuto accogliere quello di Manuel ma un cazzo familiare dentro di me, mi eccita ancora di più. Lo zio mi spinge il suo randello abnorme tutto dentro il mio sfintere che lo accoglie come se non aspettasse altro anche perché se non fosse un mio parente, gli avrei chiesto di stare con me per sempre così da potermi scopare tutti i giorni invece che limitarsi a farlo quando ci facciamo visita a vicenda.
“Sei una zoccola di prima categoria”, fa lo zio scopandomi
“Ho preso tutto da papà”
“Anche lui si prendeva il cazzo mio e di tuo nonno senza fiatare”, mi rivela
“Mi piacerebbe vedervi scopare”
“Magari un giorno potrebbe capitare”, mi promette “ma adesso goditelo tu il mio cazzo, zoccoletta che non sei altro”
Il suo cazzo fa dentro e fuori dal mio culo instancabilmente mentre ci baciamo e io gli tocco il fianco destro. Poi sollevo la gamba destra e la poggio sul lavandino in modo che il mio ano possa aprirsi ancora di più facendo entrare meglio il nerchione dello zio nel mio culo. Le espressioni che fa con la faccia mentre mi sta scopando mi fanno eccitare e riprendo a segarmi mentre lui mi toglie il cazzo dal culo e poi me lo ficca di nuovo dentro per toglierlo nuovamente ed io, ad ogni sua spinta, sono costretto a poggiare una mano sullo specchio per non sbatterci contro con la testa. Non lo so se dopo aver scoperto di essere diventato padre ha scopato altre persone ma se e’ stata solo Cecilia a beneficiare di questo cazzo per tutto questo tempo, ha una fortuna sfacciata quella maschia (SENZA OFFESA PER LE EVENTUALI TRANS CHE STANNO LEGGENDO). Lo zio Mariano mi scopa tenendo le mani all’altezza dei miei fianchi mentre mi bacia la spalla e mi lecca il collo con la sua lingua per poi succhiarmi il lobo dell’orecchio. Con la mano sinistra mi afferra il fianco destro e con la mano destra mi tiene per la spalla sinistra in modo da creare un incrocio e spingermi andare di più il suo cazzo in profondità. In quanto a posizioni fantasiose, lo zio batte tutti perché non solo sa usare la sua lingua per farmi venire senza penetrarmi ma usa le mani anche con sapienza mettendole nei punti giusti del mio corpo.
“Sollevati un po’”, fa lo zio mettendomi in piedi
“Come vuoi scoparmi?”, gli chiedo avendo ancora il suo cazzo dentro il mio culo
“Voglio scoparti in piedi”
“Allora fallo”, gli consiglio essendo già dentro di me
“Aspetta”, fa lui “così va meglio”, mi dice sollevandomi la gamba destra
Mi mantiene la gamba sollevata tenendola per l’interno coscia mentre io con una mano sono poggiato allo specchio e con l’altra mi abbarbico intorno al suo collo taurino. Ci baciamo con passione come se non fossimo parenti, come se la consanguineità di essere zio e nipote in quel bagno non esista e lui mi trastulla i capezzoli mentre il mio cazzo ciondola semi-eretto tra le mie gambe. Il suo bacino sbatte violentemente contro il mio povero culo mentre continua imperterrito a scopare il mio orifizio anale. Io perdo un filo di pre-sperma dal cazzo e smettendo di tenermi aggrappato all specchio avendo l’altro braccio intorno al collo dello zio, raccolgo con un dito quel filo lucente e me lo porto all’altezza della bocca anche se non riesco a leccarlo perché e’ lo zio che lo fa al posto mio. Il dito pulito del mio pre-sperma ma sporco della sua saliva, lo strofino sulla bocca di Mariano che la tiene aperta a cuoricino godendosi questo mio trattamento, poi mi sputa dritto in faccia capendo che il liquido fuoriuscito dal mio cazzo non l’aveva ingoiato ma solo tenuto in bocca mescolandolo alla sua saliva per poi sputarmela in faccia. Con la stessa mano, mi spalmo il suo sputo sul mio viso e poi riprendo a baciarlo quando esce dal mio culo e si siede sul water.
“Che bel sgabello”, gli dico “sembra uno di quelli che ci sono di là al bancone”, continuo
“Ti piace?”, fa lo zio sventolando orgoglioso il suo randello
“Tantissimo”, gli rispondo mordendomi il labbro
“Alloa siediti qui sopra”, mi ordina
Mi avvicino allo zio sedendomi a cavalcioni su di lui come quando lo facevo da bambino. A quei tempi non potevo di certo immaginare di trovarmi in un sudicio bagno di un locale gay intento a sedermi sullo zio avente il cazzo duro pronto per infilarmelo nel culo. Mentre mi abbraccia per il costato, mi prendo il suo cazzo con la mano destra e lo guido dolcemente dentro il mio culo impalandomi su quella bestia di carne umana brasiliana di adozione. Anche io lo abbraccio e inizialmente Mariano mi prende per le chiappe sollevandole leggermente per adagiarle di nuovo sul suo pene ma, constatando che ad ogni adagiamento io spingo il mio culo sempre di più contro le sue palle schiacciate, lo zio inizia a scoparmi con intensità crescente.
“E’ più comodo il mio sgabello o quelli che stanno di là?”, mi domanda scopandomi il culo
“Il tuo. Il tuo è…aaahhh…più comodo…uuuhhh…zietto”
“Eppure e’ fatto per farti soffrire”
“Spaccami…ooohhh…con il tuo…aaahhh…sgabello”
“Certo, checca dello zio. Senti come e’ comodo”
Al suono di queste parole mi prende per le spalle spingendomi ancora di più sul suo cazzo facendo strizzare maggiormente le sue palle contro le mie natiche. Lasciando la presa sulle mie spalle e afferrando di nuovo i miei fianchi, zio riprende la sua scopata selvaggia in modo che possa caricare sempre più di sperma i suoi enormi testicoli per poi scaricare la sua sborra dentro di me oppure addosso a me. Saltello allegramente su un grosso palo infilato dentro il mio sederino come se stessi saltellando contento per dei prati in fiore come faceva Heidi nel suo omonimo cartone animato ma mentre lei lo faceva felice e contenta, io ho un grosso pene infilato nel culo e mi provoca un po’ di dolore ma e’ quel dolore misto ad eccitazione che conosciamo benissimo tutti quanti. Prendo zio Mariano per il collo e lo bacio con passione. E’ un bacio di ringraziamento per la bella serata che mi sta facendo trascorrere. Anche se la scopata con Manuel si presentava violenta soprattutto per il luogo doveva veniva consumata, quella con lo zio e’ davvero speciale perché lui sa già quali sono i miei punti deboli e li sta usando tutti portandomi ad un piacere immenso. Smette un attimo di scoparmi il culo e mi abbraccia mentre mi bacia vedendomi allo specchio come quel bambino che lo abbracciava tanti anni fa.
“Sei bellissimo, Giulio”, fa lo zio
“Grazie zio…aaahhh…anche tu lo sei”, gli rispondo
“Non posso crederci che ti sto scopando. Che sto ancora scopando il culo di mio nipote”, mi dice Mariano stupefatto di quello che stiamo facendo
“Continua ad…ooohhh…approfittarne. Non risparmiarti”
“Ancora devo capire da chi ha preso tutta questa troiaggine. Neanche i tuoi genitori sono infoiati come lo sei tu”, mi dice
Tenendomi stretto per le spalle, lo zio Mariano si alza con ancora il suo cazzo ben saldo dentro il mio culo e, afferrandomi le chiappette, mi fa fare su e giù sentendo tutto il suo bastone di carne lungo il mio retto. Io lascio andare le mie gambe ciondolanti dietro di lui mentre mi tengo stretto al suo collo e il mio cazzo struscia lungo i suoi addominali. Strusciata dopo strusciata, vengo infangando la sua tartaruga abbronzata. Mariano mi bacia con passione agguantandomi le chiappe e spingendo violentemente il suo nerchione dentro il mio culetto. Lo sento gonfiarsi e diventare più grosso (come se non lo fosse già di natura) ma non deve sborrare perché e’ un segnale di godimento che ho già notato le precedenti volte che abbiamo fatto l’amore. Siamo in questo bagno da chissà quanto tempo e ho visto passare chissà quanti tipi di scarpe dalla fessura posta sotto la porta della nostra cabina ma nessuno ha avuto il coraggio di bussare per poter espletare i propri bisogni nel cesso sul quale ero seduto poco fa o per dirci di smetterla, perché non siamo di certi gli unici che stanno consumando un amplesso sessuale in questa toilette, infatti ogni tanto provengono dei gemiti di goduria sia maschili che femminili dalle altre cabine. Ne ho sentiti parecchi questa sera ma non sono stati così duraturi come i miei perché nessuno scopatore intento a farsi qualche troietta e’ durato così a lungo come sta durando mio zio. Forse in un’altra cabina c’e’ entrato anche Manuel per poi uscire subito e sono contento di non essermi fatto scopare da lui perché a quest’ora sarei già a casa invece sono ancora qui con il cazzo dello zio piantato nel culo mente mi tiene per le spalle in piedi. E chi l’ha detto che maturando l’uomo viene più in fretta? Maturando l’uomo sa come e quando controllarsi dedicandosi a far provare più piacere alla persona che sta scopando.
“Siediti sul cesso”, mi ordina zio togliendo il cazzo dal mio culo e poggiandomi a terra
“Così?”, gli domando mentre mi siedo
“Tieni le gambe alzate”, mi dice mentre io le alzo tenendomele per l’interno coscia “brava troietta”
“Sento un leggero fresco al buco del culo, me lo riscaldi?”, gli chiedo voglioso
Zio Mariano prende i miei pantaloni e si ci inginocchia sopra infilandomi di nuovo il cazzo dentro le mie viscere grondanti umori. Mi scopa a più non posso mentre tengo sollevata la gamba destra e con quella sinistra gli circondo il culo. Questa posizione però non dura molto perché lo zio estrae il suo cazzo e sborra sulle mie palle, poi si inginocchia e inizia a leccare il suo sperma da sopra il mio scroto mentre io gli faccio concorrenza cercando di prenderne un po’ con le dita e gustarmela.
“Ti sei calmato?” mi chiede
“Chiedi a me se mi sono calmato? Quello scatenato eri tu”, gli rispondo rivestendoci
“Quando ti scopo non capisco più niente”, mi dice
“Anche con Cecilia e’ così?”, non mi risponde “forse e’ perché sono tuo nipote, il sesso e’ più trasgressivo, diciamo proibito e l’illegale eccita ancora di più”
“Si, forse hai ragione maricas dello zio”
Mi piace quando mi chiama maricas, sto pensando anche di andare al comune per cambiare nome facendomi conoscere solo in questo modo. Usciamo dal bagno e ritorniamo nel salottino dove troviamo Cecilia ad aspettarci complimentandosi con noi per la durata della scopata perché lei nel frattempo si e’ fatta fottere da due ragazzi di colore immigrati che non sono durati quanto il suo fidanzato. So che il cazzo nero mi fa impazzire e vorrei provarne un altro ma al momento non sono affatto geloso del sesso che Cecilia ha consumato con due ragazzi color ebano perché io ho avuto nel culo un uomo di 40anni per di più mio parente ed e’ come se ne avessi avuti tre tutti per me. Continuiamo la serata tra alcol e risate fino a quando torniamo a casa. Mariano e Cecilia mi accompagnano dalla mamma mentre loro ritornano a casa dello zio. Rientrando e passando davanti alla camera di Rachele, sento i soliti gemiti di goduria che le fa emettere Rafael ma, evitando di spiarli per poi finire con il mio cazzo nuovamente dentro la vagina della mamma, vado a dormire nella mia stanza. Il sole di una nuova giornata di Luglio mi sveglia fastidiosamente costringendomi ad alzarmi, fare colazione e doccia per andare a lavoro. Gustavo non e’ ancora arrivato e siamo tutti nel salone delle feste a parlare un po’. C’e’ anche Mario e quando cerco di avvicinarmi a lui, una ragazza si sposta facendomi notare che sta parlando, forse addirittura flirtando, con il nuovo ragazzo delle consegne. Aveva detto che mi avrebbe aspettato ma invece lo stronzo fa il cascamorto con un altro. Anche se questa ripercussione e’ stata causata da me, mi trattengo quando mi viene l’istinto di andare da loro per separarli perché non ho nessuno diritto nel fare questo. La vacanza dello zio, che doveva durare solo una settimana, si protrae ancora concedendomi altre occasioni per avere il suo cazzo nel culo. Una sera, quando siamo al solito locale, lo vedo parlare con un ragazzo dal capello biondo e gli occhi celesti. Indossa una maglietta bianca con le maniche nere e un jeans con una catena ad un lato. Le sue braccia sono tatuate fino alle mani e anche sul collo si intravede un altro tatuaggio come se la maglietta che indossa abbia il collo alla dolcevita. E’ seduto accanto a Cecilia e mentre le tocca le tette rifatte, parla con lo zio in un fluente inglese. Mi eccita quel giovane ma non so se vorrebbe fare sesso con me perché quando mi siedo, lo saluto e lui mi risponde continuando a tastare quelle mammelle siliconate senza darmi un briciolo di confidenza. Cerco con ogni mezzo possibile di infilarmi nella discussione ma a parte qualche occhiata fugace, non ricevo nulla di più e la serata finisce qui con Cecilia che rimedia un altro cazzo nel culo mentre io rimango a bocca asciutta. Poi un giorno, credendo di non rivederlo più, lo incontro di nuovo in compagnia dello zio seduto al tavolino di un bar…

FINE CAPITOLO 30

TO BE CONTINUED

PS: NONOSTANTE CONTINUO AD USARE LO STESSO TITOLO, PEDRO NON APPARE IN QUESTE SCOPATE MA SICCOME E' INIZIATO TUTTO DA LUI, DOPO IL NONNO NATURALMENTE, HO DECISO DI TENERE QUESTA INTESTAZIONE ANCHE PER I RACCONTI SUCCESSIVI AI PRIMI DUE.

QUESTA E’ UNA STORIA ASSOLUTAMENTE INVENTATA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI..
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