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Gay & Bisex

Vita di coppia 13


di FRANK_1987
27.10.2019    |    3.674    |    1 5.2
"Se non volete scopare lasciateli pure alle mie amorevoli cure”, dico a tutti e tre avvicinandomi ai due marocchini Avvicinato a Raif, inizio a baciarlo..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Un nuovo capitolo uscirà ogni domenica. Questi racconti si collocano dopo la saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”

Ancora cazzi scuri

CAPITOLO 13

“Senti, figliolo, devo chiederti una cosa”, mi fa Rafael
“Non chiamarmi figliolo”
“Perché?”
“Perché io un padre già ce l’ho”
“Si, un padre che e’ anche una madre”
“Come te. Sbaglio o anche a te piacciono gli uomini?”, gli chiedo
“Ma io non mi faccio scopare mentre tuo padre si”
“E questo fa differenza? Puoi essere anche tu il mio patrigno e la mia matrigna contemporaneamente anche se fai solo l’attivo con i maschi”, preciso perché a volte i tipi come lui credono che chi sia gay debba solamente farsi scopare e non il contrario
“Comunque posso chiederti questa cosa oppure ti incazzi?”
“Dimmi”
“Non e’ che hai il numero di quella transessuale asiatica?”
“Ora ti piacciono anche le trans?”
“Non lo so. So solamente che da quando l’ho vista nella doccia, penso sempre a lei. Alle sue tettine appena accennate e al suo cazzetto amorfo”
“Mi dispiace ma il numero non ce l’ho”, dico a Rafael che rimane dispiaciuto “ma parecchie volte l’ho rivista dove ci siamo conosciuti. Posso chiederle il numero e ricordarle quale stallone vuole scoparsela”, concludo lodando la bellezza del mio patrigno
E’ di nuovo arrivato il caldo di Luglio. Non lo sopporto, e’ troppo per me. Lavorare impettito mentre fuori ci sono 30° o più mi fa continuare ad odiare la bella stagione. Se poi ci aggiungete che il ristorante dove lavoro e’ vicino al mare e la sua salsedine e umidità aumenta la temperatura, potete capire quanto io stia male anche se so già che alla maggior parte di voi l’estate piace. Certo, odiare e’ una parola grossa perché di questi tempi si fanno gli incontri migliori ed e’ proprio di uno di questi incontri che voglio parlarvi. E’ il periodo delle ferie estive e, come l’anno scorso, decidiamo di passarle in vacanza soltanto dall’Italia. La meta scelta questa estate e’ Marrakech, in Marocco. Partiamo quasi a metà del mese perché Mario ha deciso così. Vuole assaporare la calura marocchina mentre io spero di assaporare un bel po’ di sperma ambrato. Tre ore di volo ci separano dalla nostra destinazione. Sotto di noi c’e’ un’immensa distesa di acqua. Sembra che il Mar Mediterraneo sia diventato un oceano perché non riusciamo a vedere terra all’orizzonte. Quando finalmente ne intravediamo un po’, capiamo che siamo arrivati. Dopo aver recuperato le valigie, io e Mario andiamo all’hotel. L’hotel 5 stelle Palm Plaza di Marrakech e’ dotato di ogni comfort possibile e anche di una Spa. Sebbene il caldo infernale, mi sono documentato prima di partire e, dato che nei paesi islamici i gay non sono visti di buon occhio anche se c’e’ una grande affluenza vacanziera arcobaleno, ho deciso di lasciare a casa le mie magliettine da fighetto frocetto e mi sono portato camice larghe e pantaloni lunghi. A meno che non siate del posto, vi sconsiglio di camminare mano nella mano nella Medina perché gli occidentali che lo fanno vengono immediatamente etichettati per quelli che sono.
“Stai attento, va bene?”, dico a Mario “qui ci si può perdere tra tutta questa gente”
“Potresti perderti anche tu”
“Non credo proprio. E poi ricordati che qui ci sono borseggiatori ovunque e anche uomini dalla mano morta”
“Non credo che i marocchini si metteranno a tastarmi”, precisa il mio fidanzato “qui l’omosessualità e’ punibile e non mi molesterà nessuno”
“In pubblico ma in privato si”
“E smettila, mica sono una ragazzina”
“Eppure a me piacerebbe riprovare un altro gelato di colore”, gli dico facendolo sorridere
“Quanto costa questa?”, chiedo in inglese ad un mercante
“Regalo per fidanzata?”, fa lui “no, no, nessuna fidanzata”, gli rispondo agitando femminilmente la mano
L’uomo mi guarda in malo modo e si riprende la collanina che volevo comprare. Mi ricordo di aver letto su una guida turistica prima di partire, che questo tipo di domande vengono rivolte frequentemente sia agli uomini che sono da soli che a quelli che girano in coppia per testare una presunta natura frociarola. Ci allontaniamo dalla bancarella e decidiamo di separarci. Almeno in questo modo riusciremo a comprare qualche souvenir. Altri mercanti fanno la stessa domanda sia a me che a Mario ma gli rispondiamo che le nostre fidanzate stanno osservando dei tappeti poco distanti da noi. Così, tutto quello che vogliamo regalare alle nostre famiglie, viene comprato e torniamo in albergo. La vacanza deve durare una settimana ed ancora non siamo riusciti a trombarci o a farci trombare da qualcuno. Non che sia necessario ma si sa che quando si va in vacanza, una bella scopata con la fauna locale ci sta. Ho appena fatto la doccia ed esco dal bagno con l’asciugamano alla vita. Prendo il cellulare da sopra il comodino e mi siedo come gli indiani sul letto. Smanetto un po’ su internet aiutato dal wi-fi dell’hotel e scopro l’esistenza di un bar gay-friendly. In questo posto l’omosessualità non viene stigmatizzata, non più di tanto però, perché sembra un po’ una sorta di ghetto dove i gay possono restare nel loro recinti senza uscire dal perimetro, un po’ come i maiali. Va beh, l’importante e’ che possiamo fare quello che va fatto, scopare o divertirci soltanto non importa, senza essere arrestati. Quando anche Mario finisce di fare la doccia, gli comunico la mia intenzione di andare in quel locale.
“Tesoro, non ti sembra di esagerare?”
“Per quale motivo?”, gli chiedo
“Perché potrebbero arrestarci. Io non voglio finire in prigione ed essere carne da macello per degli energumeni che non vedono mai la luce del sole”
“Mmh, lo fai sembrare così erotico”, gli dico
“Smettila di scherzare”
“Mario e’ un posto gay-friendly, nessuno ci disturberà. Lo so che e’ brutto da dire ma meglio andare in questa specie di ghetto a divertirci un po’ che fare delle cose che non faremmo mai. Io sono stanco di girare separato da te per le bancarelle fingendo di non conoscerci soltanto perché così possiamo fare compere”
“Sei sempre il solito”
“E poi sono già quattro giorni che stiamo qua e io voglio un cazzo di colore”, gli dico infastidito e incrociando le braccia “prendila come una specie di regalo di compleanno in ritardo”
“Va bene, andiamo”, fa il mio fidanzato dopo aver esitato un po’ “ma ricordati che in prigione non avrai solo un cazzo da soddisfare”, continua ed io mi mordo eccitato un dito per la possibilità di essere carne da macello per molti uomini
Il locale più gay-friendly di Marrakech non e’ come lo dipingono le guide turistiche online o cartacee. L’avevano descritto come un locale dove in un posto ci stavano gli omosessuali e in un altro gli eterosessuali ma non e’ affatto vero. Certo, la maggior parte di tutte queste persone sono europee e i pochi marocchini che stanno ballando a rimo di musica sono sicuramente gay. Io e Mario conquistiamo un tavolo e ordiniamo da bere. C’e’ l’imbarazzo della scelta ma subito due ragazzi seduti ad un tavolo posto distante dal nostro ci fissano. Uno ha i capelli corvini riccioluti, occhi dello stesso colore dei capelli, vestito con una camicia nera e uno jeans scuro. L’altro e’ calvo, occhi castani, abbigliato con una maglietta blu e un pantalone elegante grigio. Sono davvero bellissimi e questa volta sono io a prendere l’iniziativa con loro, sempre sotto la sorveglianza del mio fidanzato.
“Ciao”, li saluto ma non rispondono “salut”, gli faccio in francese ma non spiccicano una parola “hello”, provo con il più classico saluto internazionale e loro mi rispondono
Sono una coppia anche loro e provengono dall’Inghilterra. Sebbene come noi avevano delle remore a venire in vacanza in Marocco, alla fine si sono convinti l’un l’altro perché avrebbero sicuramente trovato qualcuno con il quale divertirsi. Eccome se l’hanno trovato. Ad un tratto arrivano due marocchini dalla pelle colore latte macchiato. Raif ha 28anni, capelli e occhi scuri, camicia marrone e pantalone blu. Hassan ha 30anni, capelli e occhi castani, maglia nera e pantalone beige. I due inglesi sono stati più fortunati di noi nel trovare una così abbondante mercanzia. Io gli spiego che con Mario volevamo divertirci insieme e i due inglesi, di tutta risposta, ci dicono che possiamo unirci a loro così da formare un’orgia. Chiedono ai due marocchini se sono d’accordo e capisco chiaramente che stanno parlando di denaro. Chiedo se possono aspettarci e vado a parlare con Mario.
“Quei due hanno già trovato compagnia?”, mi domanda sconsolato
“Veramente l’avremmo trovata anche noi”
“Ma che dici se hai parlato sempre con quelli lì e sono già impegnati”
“Appunto. Ma c’hanno chiesto se vogliamo partecipare anche noi”
“Stai scherzando?”, mi chiede incredulo Mario
“Ti sembra che io possa scherzare su una cosa simile? C’e’ soltanto un piccolo imprevisto”
“Quale?”
“Hanno chiesto di essere pagati”, Mario scuote la testa infastidito “lo so non c’e’ mai successo ma avevi detto che avresti assecondato la mia voglia di cazzo ambrato, per favore”, continuo facendogli la faccia dispiaciuta per intenerirlo “però devi decidere alla svelta perché stanno per andare via”, lo esorto per darmi una risposta perché i due inglesi si sono alzati
Quando Mario accetta di trascorrere la serata con i due marchettari, ci avviciniamo al gruppetto e li informiamo che ci uniamo a loro. Patteggiamo il pagamento per i due gigolò e poi andiamo via. Non ci rechiamo direttamente nel posto dove scoperemo ma decidiamo di divertirci un po’ in spiaggia. Nonostante l’ora tarda, l’acqua dell’Oceano Atlantico e’ caldissima, lo e’ talmente tanto che mi viene la nausea quando la risacca sbatte contro i nostri piedi che camminano sulla sabbia e devo uscire immediatamente perché mi sento svenire. La coppia inglese formata da Dalton, il 41enne riccioluto, e Fabian, il 40enne dal pantalone elegante, decidono di fumarsi una canna insieme ai marocchini, sempre di nascosto dagli altri. Io e Mario non abbiamo mai usato droghe leggere o pesanti quindi decidiamo di fumarci una sigaretta proprio per non sentirci un po’ estraniati dal gruppo. Dopo aver finito sigarette e canne varie, decidiamo di raggiungere il luogo della nostra mega orgia. E’ la casa di Raif dove vive con la sua compagna e i suoi cinque figli. Al momento lei e’ in giro per la medina a vendere roba ai turisti mentre i bambini saranno sicuramente intenti a borseggiare i poveri turisti.
“Mi aspettavo una casa più confortevole”, fa Dalton
“Non ti preoccupare, non ci faranno del male”, li rassicuro “sono già stato in una casa così in Brasile e ne sono uscito sano e salvo. Succederà anche adesso”
“Tu dici?”, chiede dubbiosoFabian
“Certo, abbiamo stipulato il pagamento per dopo la scopata, quindi siamo al sicuro”
“Ah si? E chi ci dice che dopo averci trombato, non ci ammazzeranno?”, dice Mario
“Come siete pessimisti. Se non volete scopare lasciateli pure alle mie amorevoli cure”, dico a tutti e tre avvicinandomi ai due marocchini
Avvicinato a Raif, inizio a baciarlo. Le mie mani si insinuano dentro la sua camicia accarezzando la sua pelle abbronzata di natura. Anche lui ricambia il mio tocco poggiando le sue falangi sulla mia pelle facendomi provare un leggero formicolio alla rosellina. Mario, Dalton e Fabian seguono il mio esempio e si avvicinano ad Hassan. Mentre Mario comincia a limonare con l’inglese Fabian, Dalton sembra un polipo nei confronti del marocchino. In poco tempo tutti e sei ci ritroviamo nudi e con i cazzi svettanti. Raif mostra un cazzo di 21cm, Hassan un membro di 22cm, Dalton una minchia di 20cm e Fabian una nerchia di 18cm. Dalton si abbassa a succhiare il membro di Hassan, la stessa cosa fa Fabian a quello di Mario. Ed io secondo voi non mi inginocchio? Lo faccio eccome davanti al cazzo di Raif che mi prende per la nuca e mi scopa la bocca. Intanto Mario e Hassan si baciano mentre i loro rispettivi piselli sono nelle bocche dei due inglesi. Smettendo di farci scopare le bocche, io, Dalton e Fabian ci alziamo e ci dividiamo in due gruppi di tre. Raif riceve le attenzioni mie e di Fabian mentre Hassan quelle di Mario e Dalton. Hassan fa posizionare Dalton su un tavolino a pecorina in modo da potergli leccare il culo mentre Mario gli fotte le fauci e si lubrifica da solo il suo buchetto con la sua saliva. Anche Fabian si sdraia sullo stesso tavolino ma in maniera supina e con le gambe in aria perché devo inziargli a lavorargli l’ano. La coppia formata da Hassan, Mario e Dalton cambia posizione e adesso e’ Mario a stendersi sul tavolo divaricando le chiappe e mostrando il suo culo a Dalton. L’inglese prende un preservativo e lo penetra immediatamente. Io lascio il posto ad Hassan per scoparsi Fabian mentre Raif entra nel mio budello dove averlo leccato accuratamente.
“Ah si, scopami, scopami”, lo incito posizionato a pecorina
“Puttana occidentale”, mi apostrofa Raif
“Più forte, più forte”, fa Mario
“E’ vero che gli italiani sono i più maiali”, constata Dalton scopandosi il culo del mio fidanzato
“Non fermarti, tesoro”, esclama Fabian “entra più dentro”, continua
“Te lo rompo, questo culo schifoso”, fa Hassan
Il mio culo, quello di Mario e quello di Fabian sono vittime di tre cazzi poderosi. Sebbene il mio ragazzo non stia scopando con un marocchino, Dalton può essere paragonato a loro sia per la bellezza da quarantenne e sia per la veemenza che sta usando per scopare. Anche Raif non e’ da meno. Conoscendo come far godere i suoi clienti uomini occasionali o fissi e anche la moglie allo stesso tempo, riesce a farmi gemere come una cagnetta in calore emettendo dei mugolii da femminuccia. Hassan ci sa fare pure con il suo membro altrimenti Fabian non si starebbe masturbando freneticamente il suo come sta facendo lo stesso Mario. L’unico che non si sega sono io perché al contrario degli altri due, sono poggiato con le mani sul tavolino a novanta gradi e sento la mia minchia ciondolarmi tra le gambe. Fortunatamente questi bellissimi uomini non hanno fatto nessuna questione sul pagamento da consegnare dopo la fine dell’amplesso e adesso ce li stiamo godendo. Evidentemente hanno visto in noi una certa bontà che li ha portati a fidarsi facendosi pagare alla fine invece che prima della scopata.
“Sei una zoccola”, fa Dalton contro Mario
“E tu cosa sei? Non volevi farti scopare anche tu?”, gli ricorda il mio ragazzo
“Che bel culo europeo”, fa Hassan scopandosi Fabian
“E’ tuo, fanne quel che vuoi”, gli risponde il ragazzo
“Sbattimi ancora, stallone”, invoglio Raif
“Cazzo, se fossero tutti come te a quest’ora sarei morto”, mi dice complimentandosi per il bel risucchio che il mio culo fa contro la sua minchia
Raif mi sbatte violentemente il suo bacino contro il mio culo. Lo fa così forte che ad ogni spinta mi avvicino ancora di più con le mani a Mario e Fabian stesi sul tavolo. Il mio cazzo ora urta contro un cassetto e la sua pelle si muove leggermente su e giù simulando una sega. Mario e Fabian fanno allontanare Dalton e Hassan dai loro culi. Anche Raif smette di scoparmi lasciandomi a malincuore. Mario si posiziona a pecorina e Hassan gli va dietro. Dopo aver cambiato il preservativo sporco degli umori di Fabian, se ne mette un altro, da una copiosa sputata sul buco del mio fidanzato e poi lo penetra. Raif sale sul tavolo e si sdraia in modo che le sue gambe ciondolino verso il basso. Pure Fabian segue il suo esempio e si accomoda sul suo cazzo facendosi penetrare. Non potendo adagiarsi comodamente sulle gambe del marocchino, si accontenta di far entrare in lui solo la cappella e un po’ dell’asta perché la posizione a rana che ha assunto gli impedisce di scendere oltre. Io afferro Dalton e lo sbatto sul tavolo a novanta gradi. Prendo un preservativo, lo indosso, gli lecco il culo e poi affondo in lui. Mario si sta facendo scopare dal marocchino Hassan ed e’ così felice nel ricevere il suo cazzo nell’ano che stende le sue mani accarezzando il petto di Raif che, scopandosi Fabian posizionato su di lui a smorzacandela al contrario, bacia Dalton il quale si sta facendo scopare da me. Nella stanza c’e’ un’aria diventata pesante. Sudore e salsedine marocchina vengono respirati sia da chi sta scopando che da chi viene scopato.
“Voglio il tuo cazzo”, fa Mario verso Fabian
“Aspetta che si appaghi questo stallone”, fa l’inglese riferendosi a Raif
“Vuoi scopartelo? Allora scendi dal mio culo, puttana inglese”, lo rimprovera il marocchino
“Ti piace il cazzo eh?”, chiede Hassan a Mario “te ne daremo quanti ne vuoi”
“Anche io”, rispondo “e voglio il tuo”, continuo indicando Hassan
“Adesso basta, voglio cambiare bastone”, fa Dalton spingendomi all’indietro facendomi uscire dal suo buco di culo
Io, Raif e Hassan ci togliamo il preservativo. Hassan, Raif e Fabian ne indossano un altro e sono pronti per l’ennesima scopata. Fabian sale sul tavolo sdraiandosi con la schiena e le gambe penzoloni come aveva fatto prima Raif. Mario si accavalla su di lui e si fa penetra mentre gli stimola i capezzoli. Dalton si posiziona nuovamente a pecorina ma questa volta e’ il cazzo marocchino di Raif ad entrare nelle sue viscere. Anche Hassan vuole scoparmi, lo vedo dalla strana luce eccitante che ha negli occhi, quindi si accomoda su una specie di lettino dove probabilmente dormono i figli del suo amico ed io scendo lentamente sul suo membro colorato fino a quando i suoi peli pubici non toccano le mie natiche. Aggrappato alle spalle di Fabian, e’ Mario quello che detta la cavalcata non facendo muovere minimamente il suo scopatore. Quello che invece vuole essere scopato restando praticamente immobile e’ Dalton il cui intestino viene martellato dai 21cm di Raif. Anche il mio tratto rettale, che ospita i 22cm della banana di Hassan, vengono occupati tutti e mi fanno gridare convulsamente. Ad un tratto sentiamo un rumore e delle risate di bambini. Raif ci fa segno di non preoccuparci. E’ tornata la moglie che e’ a conoscenza delle attività del marito. Sa che non lo fa perché gli piace e quindi sopporta le sue scopate omosessuali perché in fondo danno a lei e alla sua famiglia la possibilità di mangiare ogni giorno almeno un tozzo di pane.
“E’ tornata la moglie”, dico ad Hassan
“Non verrà a scocciarci”, mi rincuora
“Si, non hai mai detto niente”, replica Raif
“Ci credo”, fa Dalton “deve far godere anche gli altri con questo bel cazzone”
“Lo voglio pure io”, fa Mario
“Prenditelo”, gli dice Fabian facendolo scendere da sopra di lui
Mario si stende nuovamente sul tavolo e Raif lo penetra. Mentre lo fa, Hassan bacia Mario, gli succhia il cazzo oppure gli accarezza il petto. Io, ancora seduto sul lettino, faccio cenno a Fabian di avvicinarsi a me. Prendo un condom e lo srotolo lungo l’asta del mio cazzo che lubrifico con della saliva e poi Fabian si ci siede di sopra. Sebbene io vada in palestra, gli 80kg di Fabian si fanno sentire tutti sul mio corpo ma maggiormente sul mio cazzo, come se si fossero riuniti tutti verso le sue chiappe. Facendo resistenza e tenendogli i glutei da sotto sollevandoli ad ogni scopata, continuo ad infilargli il mio cazzo nel culo. Anche Mario sta godendo del pene marocchino di Raif e delle attenzioni che Hassan riserva al suo corpo muscoloso e tonico allo stesso tempo. Dopo averlo scopato per un altro po’, faccio scendere Fabian e lo sdraio sul tavolino vicino al mio ragazzo. Raif e Dalton sono in piedi rispettivamente davanti a Mario e Fabian mentre io sono in piedi di lato all’inglese steso come una porchetta, o una porcona, sul tavolo e Hassan sul lato di Mario. Tutti e sei ci masturbiamo i cazzi e poi sborriamo. Hassan sborra sui pettorali di Mario, Raif sul pube di quest’ultimo, Dalton struscia la cappella sulla coscia destra di Fabian inondandola di latte bianco ed io eiaculo sull’addome di Fabian. Ora mancano solo quest’ultimo e Mario per raggiungere l’appagamento. Io e Dalton ci scambiamo reciprocamente i partner gustandoci nuovi sapori di sperma. Succhiati ogni cazzo e lavato via dai corpi ogni probabile traccia spermatica, paghiamo Raif e Hassan e andiamo via. Con i soldi che gli abbiamo dato sia noi che Dalton e Fabian, credo proprio che per un bel po’ di tempo smetteranno di cercare turisti finocchi europei alla ricerca spasmodica di un bel cazzo ambrato che li scopi a dovere.
“E’ stato davvero bellissimo”, fa Mario
“Certo che ne hai presi di cazzi stasera”, gli dico
“Anche tu”
“Io solo due, quelli marocchini. I due inglesi me li sono scopati io invece di farmi scopare da loro. Te ne sei accorto oppure eri troppo preoccupato a fare la porca?”, gli dico baciandolo
Dopo tre giorni da quella scopata, io e il mio fidanzato rientriamo in Italia nel solito iter giornaliero che ormai e’ diventata un’abitudine ma che non cambierei con nulla al mondo. Anche Claudia e Agostino sono andati in vacanza come l’anno scorso ma non ho nessuna voglia di raggiungerli. Ormai i miei rapporti con mio cognato si sono raffreddati ma Claudia non sospetta nulla. Non c’e’ stato niente tra noi quindi e’ normale che non debba sospettare niente, ma la cosa la rende particolarmente contenta. Sa che in questo modo, suo marito si terrà alla lontana da me come non ha fatto il suo primo marito, il bellissimo argentino Pedro. Nel mese di Agosto, pochi giorni prima della fine, mia sorella chiama me, mia madre e mio padre. Ha avuto una minaccia d’aborto. Fortunatamente non ha perso il bambino e non corre rischi ma la puerpera deve restare in assoluto riposo. Anche per non recare nessuno stress al mio futuro nipotino, decido di smetterla una volta per tutte di corteggiare suo padre. Lo prendo in disparte e gli chiedo scusa per quello che gli ho fatto a casa sua un anno fa e che mi dispiace di avergli messo le mani addosso per sedurlo. Agostino accetta le mie scuse e diventiamo di nuovo amici. In fondo lo siamo sempre stati e anche se ora Claudia può preoccuparsi a vederci di nuovo così uniti, io non le darò nessun motivo per dubitare ancora di me e soprattutto della sua seconda anima gemella.

FINE CAPITOLO 13

TO BE CONTINUED

QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
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