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Carmen, la Canaria, prima del Covid


di Germi1946
31.01.2022    |    5.002    |    0 8.3
"Passate un paio di ore, Carmen da maiala quale è, ha iniziato a strofinarmi addosso, ad allungare le mani e anche la lingua, andando a leccare la punta del..."



Carmen, è una 45enne Canaria, con discendenze Venezuelane, l'ho conosciuta circa un anno fa in spiaggia a Los Cristianos, abbiamo subito fatto amicizia, e dopo un paio di volte che ci trovavamo in spiaggia, abbiamo cominciato reciprocamente a raccontarci della nostra vita.
Carmen, come dicevo, Canaria con discendenze Venezuelane, è una bella donna, alta 1,60, di incarnato leggermente olivastro, capelli neri, raccolti come usano quasi tutte in una bella coda di cavallo, diciamo che se avesse un paio di chili in meno, sarebbe perfetta o quasi.
Immancabilmente da cosa nasce cosa e la nostra confidenza è andata sempre aumentando, al punto di arrivare a parlare di sesso, delle nostre fantasie sessuali, cosa ci piace e cosa non ci piace, e devo dire che entrambi abbiamo una cosa in comune, anzi più di una, siamo entrambi eterosessuali, ci piace fare sesso e quando le ho confessato che quando sono a letto con una donna, se la donna è un po porcellina, la cosa mi fa arrapare ancora di più.
Mi parla del suo matrimonio, il quale non va a gonfie vele, perché il marito avrebbe voluto dei figli, ma lei non può per problemi al suo apparato genitale, mi racconta che lui avrebbe voluto adottarne volentieri un paio, ma lei ha sempre rifiutato l'idea e proseguendo i nostri incontri, ho capito il motivo.
Come dicevo, Carmen, donna piacente, allegra e disposta a raccontare e ad ascoltare, parlando, parlando, arriva a confessarmi che non essendo soddisfatta sessualmente perché il marito, vuoi per i loro attriti, vuoi per il lavoro, (autista di guagua, e spesso su al nord per qualche giorno) sente il bisogno di sfogarsi sessualmente, trovare una persona che la accontenti, e qui si ritorna a me, metto subito le cose in chiaro, niente complicazioni sentimentali, semplicemente “follamigos” come dicono qui e mi offro di cercare di soddisfarla il più possibile
Passano alcuni giorni, mi chiama al cellulare e mi dice che la sera il marito sarebbe andato al nord, dove ha una sorella e dove deve prendere servizio l'indomani, molto presto, mi spiega dove abita e verso le nove della sera stessa, mi presento a casa sua, mi accoglie avvolta in un pareo trasparente e si nota sotto un tanga mini, ma proprio mini, senza reggiseno, e devo dire che anche le tette, non sono niente male, due belle sfere con due capezzoli molto scuri e prominenti.
Appoggio la bottiglia di prosecco sul tavolo, e abbracciandola la tiro verso di me, inizia una danza lingua in bocca, da risvegliare un morto, fa girare quella lingua come un frullino e io le vado dietro e mentre ci baciamo lingua in bocca, scendo con le mani a tastare i glutei, li sento molto sodi, li stringo, li allargo e ci passo un dito tra loro, nel contempo, lei tasta il mio pacco, lo stringe un po e poi comincia ad armeggiare per aprire i jeans e liberare il cazzo, già duro, lo estrae e lo masturba per un po ed infine, si abbassa e comincia a leccarlo, passa la lingua di lato e la strofina per tutta la sua lunghezza.
Il mio cazzo diventa sempre più duro, alche lei mi trascina in camera, dove fa buona mostra un bel lettone, ci buttiamo sopra e inizio a mia volta a spogliarla di quel poco che indossa, la denudo completamente non tralasciando di continuare dove possibile il lavoro di lingua, notando che quel contatto caldo e viscido le piace molto, me ne accorgo dai brividi che ha mentre scorro con la lingua sul suo corpo, sempre con la lingua di fuori, passo tra il solco delle sue tette, arrivo al pube, dove fa bella figura, un ciuffettino di peli scuri, inumidisco anche quelli e passo alle grandi labbra, dando un colpetto di lingua al suo grilletto, molto sensibile, e me ne accorgo dal sussulto che fa quando lo sfioro, la sua passera è macera di liquido vaginale profumato, ci infilo la lingua e do inizio a una bella leccata, non mi stancherei mai di leccare una passera, il profumo che emette il suo nettare è inebriante.
Donna molto calda, dopo che è venuta copiosamente, mi fa sdraiare di schiena sul lettone, si posiziona sopra di me e diamo vita a un bel sessantanove, continua a venire e io continuo a leccare quel nettare, mentre lei, si infila tutto il cazzo in bocca, arrivando a toccare le palle con il naso, nonostante i conati di vomito, continua a infilarselo in gola e io godo come un riccio, nel contempo si mette un dito nel culetto e io subito pronto, lo sostituisco con il mio pollice, Carmen si dimena come una biscia, mugola ed emette dei leggeri gridolini di goduria, quindi si gira e guardandomi, si infila il cazzo nella passera, iniziando un su e giù da manuale.
Mentre lei pompa sul mio cazzo, io le stuzzico il buchetto anale infilandoci il medio, la porcellina, gradisce molto al punto che aggiunge un suo dito, e poi un'altro, beh, a quel punto, mi sembra ovvio, lo vuole nel culo, la accontento, e sempre in quella posizione lo sfilo dalla passera e lubrificato come è lo punto al buchetto anale, ci si cala sopra e il cazzo entra senza sforzo, però, quella è una posizione che a me non piace molto, la stantuffo un po e quindi la faccio mettere a pecorina e di fronte a quei due buchi vogliosi e dilatati dal godimento, comincio a trombarla e a incularla, alternando i due buchi, fino a quando, non potendo trattenermi oltre, le riverso nell'intestino una buona dose di sperma bello caldo.
Dopo quel primo incontro, ne sono seguiti altri, e Carmen sembrava che non avesse mai abbastanza cazzo, ne voleva sempre più, e nonostante facessi del mio meglio, ne voleva sempre più, fino al punto da chiedermi se mi andava l'idea di acquistare qualche dildo, qualche cazzo finto.
Beh, io come ho detto all'inizio, quando trovo una porcellina, divento a mia volta un porcello, niente di pesante, tipo, sadomaso o altro, ma cerco di soddisfare al massimo la mia partner del momento, e lei si incarica di acquistare vibratori e cazzi finti a suo piacimento.
Passa una settimana circa, mi telefona dicendo che il marito, l'indomani mattina sarebbe andato al nord per quattro giorni per lavoro, l'indomani mattina vado da lei, con la sua macchina, (io ho solo uno scooter) andiamo a playa La Tejita, mi dice che andrebbe volentieri nella zona riservata ai naturisti, accetto, anche se non ha problemi lei che è sposata, io, essendo single, ne ho ancora meno, facciamo quello che si fa in spiaggia, bagni e sole e dopo quattro ore abbondanti torniamo a casa sua, e meno male che dal garage, si accede tramite ascensore al piano dove ha l'appartamento, ci facciamo una doccia in un box doccia dove ci si sta in quattro, ci tocchiamo, ci lecchiamo a vicenda, ma senza trombare.
Dal bagno, passiamo direttamente al lettone, dove sul comò, vedo una bella mostra di oggetti vari erotici, tra i quali, un vibratore normale, un cazzo nero enorme vuoto con cinghie e vari oggetti da infilare su per il culo, e un tubo di gel lubrificante, dopo vari slinguazzamenti, trombate e inculate, non so quante volte è venuta lei, ma io dopo due sborrate, avrei avuto bisogno di un po di tregua, ma la maiala, era talmente su di giri che mi ha legato in vita quel cazzo enorme, si è messa a pecorina e mi ha esortato a infilarlo in tutti e due i suoi buchi.
Con l'abbondanza di gel, essendo quel cazzone nero, il doppio del mio, non ha fatto fatica a entrare perché quando ha sentito quella enorme cappella forzare il suo sfintere, con un colpo di reni all'indietro se lo ha infilato tutto dentro, ha fatto un leggero urletto di dolore, ma non ha desistito, è rimasta mezzo minuto ferma con quel palo in culo e poi ha iniziato un avanti e indietro meraviglioso, vedevo quel cazzone, lungo quasi trenta centimetri, sparire tutto nel suo intestino, godeva come una riccia, emettendo continuamente liquido dalla sua passera e allagando il letto sottostante.
Il tutto, è durato fino alle tre di notte e dopo una doccia e aver cambiato il letto ci siamo messi a dormire, non prima di un ulteriore lingua in bocca, mi ha ringraziato per quanto l'ho fatta godere, preannunciandomi che il tutto avrebbe avuto altri seguiti.
I seguiti, ci sono stati, mediamente un paio di volte al mese, a secondo del lavoro del marito e che seguiti, scopate paradisiache con giochetti che mai mi sarei immaginato e sopratutto se l'iniziativa parte da una donna, non sono un maschilista, e quindi le sue iniziative ben vengano, anche se mi reputo un maiale a letto, sempre nel lecito, e l'iniziativa in certi momenti, presa da una donna, diciamo mi ha un po sorpreso.
Tutto questo è durato per circa un anno, poi un bel giorno, la chiamo per trovarci d'accordo sul prossimo incontro, lei con una voce un po tremolante, mi dice che per il momento non ci possiamo vedere, perchè qualcuno del vicinato, ha messo la classica pulce nell'orecchio al marito, io le rispondo che ne sono dispiaciuto perchè piaceva anche a me, ritrovarmi a letto con lei, con “Carmen la pocellina” detto in Italiano e lei quando le dicevo così, si infoiava ancora di più.
Sono passati un paio di mesi, durante i quali ci sentivamo telefonicamente, e una sola volta sono andato a trovarla a Los Cristianos, abbiamo fatto pochi passi e ci siamo infilati dentro a un bar a bere qualcosa e a parlare, ci eravamo messi in un tavolo un po in disparte, uno di fronte all'altro, e la porcellina che fa? Allunga un piede e me lo appoggia sulla patta, a quel punto memore dei bei trascorsi, il cazzo ha iniziato a indurirsi, e più aumentava l'erezione e piu Carmen muoveva quel piedino, quando ci hanno portato i drink, lei si è calmata un attimino e mentre sorseggiavamo il liquido, mi ha fatto la proposta di andare la settimana prossima a casa della sorella ad Adeje, la quale sarebbe andata in Penisola per una settimana a trovare con il marito, i parenti di lui, mi ha detto che ha parlato della sua situazione alla sorella, la quale le ha dato il permesso di portarsi l'amante in casa sua, ma che non voleva essere coinvolta con il cognato.
Ci accordiamo per il martedi successivo, lei mi viene a prendere con la sua macchina alla fermata della guagua a Los Cristianos, e ci dirigiamo verso Adeje, raggiungiamo il residence della sorella, dove fortunatamente, dal garage sotterraneo, con ascensore, si accede direttamente al piano, tutti e due con un piccolo trolley, si perchè, rimanevamo li un paio di giorni, e quindi, tutto l'occorente per quella convivenza dorata provvisoria, e appena chiusa la porta di casa, ci siamo avvinghiati in un bacio lingua in bocca da mozzafiato, e più la cosa andava avanti e più le nostre lingue, la nostra saliva si mescolava, avevo infilato la mano dopo aver sollevato la gonna tra le sue gambe e dentro al tanga, pastrugnando con la sua passera zeppa di umori, e dopo aver umettato tutte le dita, le ho messe tra le nostre due bocche, che avide di quel nettare afrodisiaco, abbiamo leccato in ogni dove.
Ci siamo infilati in camera e mezzo nudi, o se preferite mezzi vestiti, ci siamo fatti la prima scopata, l'ho messa a pecorina sul letto, le ho alzato la gonna, spostato il filo del tanga da una parte e l'ho infilata di colpo nella passera bagnatissima, l'ho stantuffata per un bel po' e quindi è stata lei che sfilando il cazzo durissimo dalla patata, lo ha puntato allo sfintere e con un colpo a ritroso, se l'ha infilato tutto in culo, un po l'astinenza, un po il fervore, dopo una decina di pompate nel suo culo, siamo venuti entrambi, io con una abbondante sborrata nel culo e lei con rivoli di liquido vaginale che scendevano nell'interno delle sue cosce.
Tanto per darci un po di tregua, abbiamo aperto i nostri trolley, sempre però, non tralasciando, quando un lingua in bocca o quando qualche toccata di mano ecc ecc, abbiamo sistemato tutto, e lei ha sistemato tutti i suoi dildo anali e vaginali, con l'aggiunta di una mano penetrante per lo Fisting, e due nuovi gel profumati, ci rinfreschiamo un po, ci adagiamo sul grande divano, completamente nudi e con un bicchiere di bollicine in mano, Carmen accende la TV, armeggia un po, e parte un video porno, appunto dove si vede una donna che si fa infilare dal suo uomo, la mano fino al polso sia nella passera, che nel culo.
Passato il tempo di un paio di sorsi di spumante, cominciamo a baciarci al sapore del Cava, baci, toccamenti, leccamenti, a non finire, poi ho una idea, tuffo il mio cazzo durissimo nel bicchiere e lo offro a Carmen, subito l'ingorda se lo fa sparire tutto in bocca e lo succhia avidamente, poi la faccio sdraiare di schiena, le sollevo le gambe in modo che la sua passera sia in posizione orizzontale, e ci verso un po di liquido fresco, lei con un gridolino di compiacimento, con due dita si allarga ancora di più la passera, ci verso altro liquido e quindi, comincio a lappare, a succhiare quel liquido, mescolato ai suoi umori, ne esce una mega scopata dove io avendo sborrato da poco e sicurissimo di poter resistere, la scopo e la inculo in tutte le posizioni possibili, tutto questo per la durata di un paio di ore, e dopo che lei è venuta tre volte, anche io ho capitolato e le ho riempito la passera di sborra caldissima.
Dopo quel trattamento credevo che magari una quindicina di minuti, sarebbe stata tranquilla, niente di tutto ciò, ha voluto un dildo in culo e dopo avermi fatto indossare quel cazzone nero, si è sdraiata di schiena, ha tirato su le gambe, e alla vista di quella passera, piena di sborra che colava, e incitato da lei, le ho infilato in pancia quel randello di circa 30 cm e grosso più del suo polso, è venuta un'altra volta e a questo punto, è stata lei a chiedere un po di tregua, sudati e sporchi di sborra, ci siamo infilati nel box doccia, più simile a una stanza anzichè un box doccia, dove anche li, non sono mancati baci toccate e slinguate.
Belli fresci e puliti, ci siamo messi nuovamente sul divano, ci siamo fatti un'altra coppa di Cava e mentre mi toccava tra le gambe, mi ha detto che dopo avrebbe gradito fare Fisting, sia con la mano finta che con la mia mano, e dopo un bacio appassionato le ho detto “vale” che vuol dire va bene, abbiamo proseguito nella visione di video porno dove si vedeva di tutto e di più per un paio di ore, nel frattempo, stava arrivando la sera e lei con il dito, mi ha fatto il segno di silenzio, dove prima ha chiamato il marito, poche parole, molto fredde, e poi la sorella dove con poche parole, dopo averle detto che era in casa sua, le ha fatto capire con parole pronunciate come se fosse sul punto di venire di stare benissimo.
Passate un paio di ore, Carmen da maiala quale è, ha iniziato a strofinarmi addosso, ad allungare le mani e anche la lingua, andando a leccare la punta del glande che iniziava a dare segni di risveglio, stando sdraiato sul divano di schiena, e lei fronte e a me, vedevo benissimo il mio cazzo, sparire completamente fino alla gola, anche se ogni tanto aveva conati di vomito, non rinunciava a quella pratica di gola profonda, mi ha poi confessato che le piaceva molto sentire la punta dell'uccello stuzzicarle la gola, me la sono messa sopra di me in un bel sessantanove e ho iniziato anche io a leccare quella passera spalancata, un'altra volta piena di umori, piena di liquido vaginale profumato che dava la spinta di adrenalina a fare sempre di più e meglio, e mentre leccavo e succhiavo il grilletto, le ho infilato prima un dito e poi due dita in culo.
Godeva come una riccia, era un continuo flusso di liquido che io bevevo avidamente, fino a quando, Carmen non si è tirata su e allungata una mano, ha preso quella mano finta a forma di dildo, si è messa supina e allargate al massimo le gambe me lo ha passato e incitato a farla godere con quella cosa nuova, sul principio, siccome rappresentava una mano femminile chiusa a siluro, non è stato difficile infilarlo piano piano, un pezzetto alla volta, aspettando magari una decina di secondi tra un movimento e l'altro tutto in pancia, e quando il grosso della mano, ha superato completamente l'ingresso vaginale, è stato come se la passera, lo avesse risucchiato al suo interno.
Carmen godeva come una ossessa, anche perchè, le dimensioni della mano finta erano maggiori al cazzone nero che ormai si sciroppava senza problemi, mentre il rimanente, era quasi della stessa misura del siluro nero, ho iniziato a muovere quell'oggetto di lussuria piano piano, cercando di farne uscire un po alla volta, fino a quando, anche grazie a una lubrificazione naturale e su sua spinta, ho iniziato a tirarlo fuori tutto, per poi riaffondarlo dentro, beh, a quel punto, credo che fosse talmente infoiata che senza toglierlo, si è messa a pecorina con il culo praticamente già dilatato dalla goduria, mi ha detto di sfilarlo dalla passera e passare al culetto.
Qui l'impresa è stata più ardua, e anche se la strada dello sfintere anale era aperta, anche da quel cazzone nero, doveva farci passare una mano, anche se di taglia femminile, ma pur sempre una mano, su mia richiesta, mi ha guidato lei, anche perchè io non sarei stato in grado di percepire il suo dolore in quel passaggio, e quindi mi ha detto di cospargere tutta la zona di abbondante gel, di infilarlo anche dentro con un dito e quindi prima della mano stantuffarla un po con il cazzone nero, così ho fatto, e dopo una decina di pompate in quel culetto aperto, ho sfilato il cazzone, altro gel abbondante, e questa volta, il culo era talmente aperto che il gel è entrato da solo andando a lubrificare l'interno dello sfintere, ho puntato la mano penetrante e anche qui, un pezzetto alla volta, sempre su suo consenso, è entrata tutta fino al polso, ha voluto che molto lentamente continuassi a spingere quella mano dentro al suo sfintere, diciamo fino a metà avambraccio per poi con il segno della mano dire basta, intanto sull'asciugamano messo a salvaguardare le lenzuola sottostanti, in mezzo alle sue gambe, si intravvedeva una bella pozza di liquido, probabilmente gel e liquido vaginale.
Dopo una decina di minuti in quella posizione, senza muoversi, ma godendo come una maiala, e lo si vedeva dalle continue gocce che fuoriuscivano da quella passera in fiamme, mi ha chiesto di cominciare a muoverlo molto lentamente avanti e indietro fino al polso, così è stato e anche qui dopo aver goduto molto e lo si enunciava dai suoi gridolini di piacere e dal suo ansimare, ha voluto provare a estrarlo, l'operazione, si è dimostrata un po più difficoltosa, perchè, entrando lo sfintere si è allargato piano piano, per uscire la sua dilatazione sarebbe stata repentina e credo un po dolorosa, ma caparbia e come dicevo infoiata, ha voluto provare più di una volta fino a quando con un gridolino di dolore, la mano penetrante è uscita completamente dal suo sfintere, lasciando un buco di culo, talmente spalancato, che ci ho infilato le quattro dita della mia mano.
Si era fatto molto tardi, credo intorno alle tre della notte, per cui, abbiamo deciso di farci un toast per poi dormire, e mentre si mangiava sul divano, Carmen non stava ferma a sedere, alche alla mia domanda su cosa avesse, mi ha risposto che le pareva di avere ancora dentro la passera e il culo quella mano, ci abbiamo fatto una risata, abbiamo finito il toast e abbracciati ci siamo addormentati sul divano.
Verso le cinque del mattino, mi sono svegliato, eravamo ancora abbracciati, ma un po infreddoliti, e allora l'ho presa in braccio e l'ho portata a letto, e mentre la portavo, si è svegliata e con occhi languidi, mi ha ringraziato della serata trascorsa, promettendomi che l'indomani sarebbe stata migliore, nel lettone ci siamo riabbracciati e riaddormentati.
Mi sveglio, guardo l'orologio, sono le undici del mattino, dalla finestra filtra attraverso la tenda di raso un bel sole caldo, e siccome di fronte non ci sono abitazioni, spalanco le tende e lascio che il sole ci baci, ci riscaldi, fino al punto che mi ritrovo con il cazzo duro e Carmen in fianco che si masturba alla grande, la guardo mentre lo fa, mi alzo a sedere nel letto fronte a lei e la vedo che si sgrilletta alla grande, con due dita si spalanca la passera e con l'altra mano, alterna lo sgrillettamento alla penetrazione, a quel punto, infilo la testa tra le sue gambe e lecco quella bella passera, tutta depilata, si era depilata il giorno prima, sapendo che a me piace senza peli, una passera spalancata, piena di liquido vaginale e ancora un po arrossata dai servizi ricevuti, lei viene e allora me lo faccio succhiare un po, ma dopo un po, le chiedo di smettere, non vorrei venire e poi anche perchè, è dal giorno prima che non mangiamo, solamente quel fugace toast la notte.
Nudi come vermi, andiamo in cucina, io avrei preferito, da buon Italiano, un piatto di pasta, ma i Canari non sono molto pastai, per cui, mi accontento di un petto di pollo con riso bianco come pane e insalata mista, una birretta, un caffè e un ammazza caffè che qui chiamano chupito, finito il pasto, ripuliamo tutto e poi ci sdraiamo al sole in terrazza e siccome non ci possono vedere ci mettiamo nudi sui lettini da spiaggia per un po di siesta.
Dopo un paio di orette, si stava benissimo al sole, Carmen si avvicina e comincia a toccare il cazzo, massaggia le palle, e contemporaneamente mi bacia infilando la lingua in bocca e mugolando come una gatta in calore, la fermo un istante e la trascino in casa, sul grande divano, la sdraio di schiena e dopo averle sollevato le gambe, ci infilo la testa e infilo la lingua dentro quella passera, già molto bagnata, siamo passati a un bel sessantanove con lei sopra che si ingollava tutto il cazzo fino alle palle e dopo poco, messa a pecorina, la mia posizione preferita, e Carmen lo sa, perchè in quella posizione ho tutti e due i buchi disponibili e dilatati e infilo il cazzo dove voglio.
Dopo una mezza ora di stantuffamento, culofiga, figaculo, ritorna a bomba con il fisting, lo vuole riprovare ma questa volta con la mia mano, prepariamo l'occorrente, e cioè, il gel, il cazzo nero enorme e anche la mano penetrante, dopo aver messo un asciugamano sul divano, Carmen inizia a sgrillettarsi, dalla sua passera, comincia a fuoriuscire quel nettare afrodisiaco del quale vado matto, poi di sua iniziativa si gira a pecorina e continua nel servizio alla passerotta, senza disdegnare un dito o due nel culetto, quindi, prima inizio a scoparla e incularla nuovamente e quando il suo ansimare, si fa più forte, è il momento di cospargere le parti con molto gel, e di infilare alternativamente quel grosso cazzo nero sia nella figa che in culo, fatto questo servizio per alcuni minuti, i due buchi rimangono spalancati, grazie anche a Carmen che non vede l'ora di sentirsi riempita dalla mia mano, mantiene i muscoli, specialmente sfinterali molto rilassati.
Dopo un spalmata di abbondante gel, inizio con la passera, mantenendo due o tre dita nel culetto, punto la mia mano chiusa a siluro tra quelle labbra scure con l'interno di un bel rosa scuro e facendola ruotare a destra e sinistra, comincio la penetrazione, sempre seguendo momenti di stallo e aspettando che Carmen mi dica o faccia cenno di proseguire la mia mano è dentro la sua pancia fino a quasi il punto più largo, mi fermo un attimo, dopodiche, lei con tutte edue le mani, afferra il mio polso e si spinge dentro la passera tutta la mano fino al polso, rimango un attimo fermo, ma è lei che comincia a dimenarsi come la coda della lucertola quando si stacca dal corpo, e nonostante quel pertugio godurioso, fosse pieno della mia mano, dalla parte inferiore uscivano gocce di liquido vaginale, doveva avere la passera talmente piena che quando si muoveva si sentiva come uno sciacquio.
La scopo con la mano per un bel po', arrivando anche a entrare e uscire completamente con la mano da quell'antro godurioso, e sempre mantenendo tre dita nel culetto, quindi mi dice che vuole provare anche dietro, faccio una ulteriore spalmata di gel, dico a Carmen che essendo a pecorina, di allargare le mele con le mani, punto le dita a quel buchetto e inizialmente per un paio di centimetri, entrano senza molto sforzo, lei mentre si sgrilletta, mi incita a spingere, e io proseguo, il suo respiro aumenta, a volte sembra che si voglia ritrarre, segno che un po di dolore lo sente, e anche se il suo ano era abituato al mio cazzo, al cazzone nero, più grosso del mio, ma ora la mia mano nel punto più largo, era il doppio del dildo nero, ho continuato a spingere, millimetro dopo millimetro, ma quando la mia mano arrivata al diametro del cazzone nero, e continuando avrebbe allargato ancora di più lo sfintere, ho desistito, perchè vedevo che soffriva, e al posto della mano ci ho infilato quel siluro nero che è entrato a corsa, Carmen si è girata di schiena e guardandomi mi ha detto che se non mi fossi fermato io, me lo avrebbe chiesto lei, non era più godimento mescolato a un po di fastidio, ma dolore puro.
E' rimasta un po con quel palo in culo, sgrillettandosi, quindi mi ha chiesto di sfilarglielo dall'ano, sono rimasto sbalordito da quel culo aperto, fino a quando, stringendo un paio di volte i muscoli sfinterali, il suo buchetto, pur se arrossato è tornato quasi normale, io le ho detto che per essere la prima volta con la mia mano che è già più grossa della mano penetrante femminile, deve essere contenta, perché specialmente i muscoli sfinterali, hanno bisogno di molto allenamento, prima di arrivare a una penetrazione simile.
Si è alzata per andare in bagno e camminava a gambe un po larghe e alla mia domanda del perchè, mi ha detto che sentiva un po di fastidio e bruciore, e lo credo bene, comunque infilata in doccia, l'ho seguita e mentre l'acqua scorreva l'ho leccata tra le gambe, sia d'avanti che dietro, Carmen ha molto gradito e mi ha confessato che per un po di tempo, sarebbe stata a dieta di cazzo, comunque tutto è finito con un pompino favoloso e un bella sborrata in gola.
Era già il pomeriggio inoltrato del giorno dopo, e quindi, dopo aver sistemato l'appartamento della sorella, siamo tornati a Los Cristianos che cominciava a imbrunire, ci siamo salutati con il dire che mi avrebbe chiamato lei.
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