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Lui & Lei

Il maggiordomo moderno


di Germi1946
12.05.2022    |    544    |    0 6.0
"Dopo cena, la padrona di casa ha messo un po di musica, si sono messe a ballare tra di loro, con mosse molto sensuali, e devo dire che hanno anche un..."

Mi chiamo Aldo, ho 35 anni e dopo anni di lavoro, nel settore dell'informatica, la mia azienda ha chiuso i battenti per trasferirsi, grazie al compiacimento del mio governo, all'estero dove il personale è pagato meno della metà rispetto a noi, e dove i profitti sono maggiori.
Avrei potuto seguire l'azienda, su, nel nord dell'Europa, ma a me il freddo non piace, e dopo aver valutato, diverse opportunità lavorative, anche in campi diversi dal mio, mi sono messo in contatto via WEB, con una agenzia di Los Angeles, specializzata nel cercare personale qualificato, facente funzione di maggiordono a famiglie facoltosa sparse per il mondo.
Dopo avermi fatto un milione di domande su una moltitudine di argomenti, e la mia fortuna è stata che lavorando nel campo dell'informatica e come secondo lavoro, il personal-trainer, sono stato invitato dalla stessa agenzia con biglietto pagato a LA per un colloquio personale per un giorno stabilito, dove avrei incontrato il mio probabile datore di lavoro, un facoltoso magnate di LA che aveva una residenza alle Hawai.
Mi presento all'agenzia e subito vengo introdotto in un ufficio, che sembrava una piazza d'armi, vengo avvicinato da due persone che sembravano essere i manager dell'ufficio e dopo poche domande, è entrato un signore di una cinquantina di anni, ben portati, il quale appunto mi chiede se ero disposto a trasferirmi alle Hawai nella sua residenza, dove alloggiavano, la moglie e le due figlie gemelle, mi dice che le avevo fatto una buona impressione, esperto di informatica e quindi in grado di aiutare moglie e figlie nel Web, personal-trainer e quindi, la villa, disponendo anche di una stanza adibita a palestra, facevo proprio al caso suo, dovevo inoltre, occuparmi di tutto ciò che serviva in quella casa, dal rifornimento di viveri che il supermercato della zona avrebbe portato direttamente a casa, delle disposizioni alla colf, ed eventualmente chiamare gli addetti quando c'era bisogno, o di sistemare il giardino, la piscina o qualsiasi lavoro in casa, praticamente, dovevo fare il maggiordomo.
L'indomani. Partiamo con il suo jet personale alla volta di Honolulu, una volta arrivati all'aeroporto, veniamo accolti da tre donne stupende, la moglie Ariel, e le figlie gemelle Tia e Mia, saliamo tutti su un SUV mastodontico e subito il signore che sull'aereo si era presentato come Henry, mi dice di mettermi alla guida, (in Italia, avevo fatto un po di pratica con vetture Americane con cambio automatico) partiamo alla volta della loro residenza e siccome era la prima volta che mi trovavo in quella città, mi ci dovevo abituare, Henry, mi dice di non preoccuparmi, o la moglie o le figlie, mi avrebbero fatto prendere dimestichezza della città dove probabilmente avrei passato qualche anno.
Persone molto gentili e rispettose, mi hanno indicato la strada per giungere alla villa, arrivati a un cancello, mi indicano il telecomando per l'apertura, appena il cancello scorre, mi si presenta una cosa che avevo visto sino ad ora solo nei film Americani, una proprietà molto grande, circondata da un muro alto un paio di metri, la villa, composta da un solo piano, al centro della proprietà, era immensa e tutto attorno era circondata da vegetazione locale curatissima, entrando, alla sinistra della villa, c'era una costruzione, probabilmente adibita al personale e dove c'erano anche ben cinque porte molto grandi, probabilmente box auto, sull'ingresso della villa ci attende una ragazza sui 30/35 anni, mora, ben messa, a prima vista, con tutte le proporzioni giuste, e probabilmente, una della zona, che mi viene presentata come colei che mandava avanti la casa e i fabbisogni delle donne.
Paula, questo era il nome della ragazza, dopo aver salutato il proprietario con un amichevole bacio sulla guancia e le tre donne, saluta anche me allo stesso modo e mi dice di attendere un attimo che mi avrebbe accompagnato al mio alloggio, dopo essere entrata in casa e aver portato dentro il trolley di Henry, mi raggiunge e mi indica come fare per aprire il box dove va il SUV, e poi mi dice di seguirla, entriamo da una porta, e ci troviamo in un appartamento, dove ci sono quattro camere, tutte con bagno personale, contrassegnate con le prime quattro lettere dell'alfabeto, mi dice che nella A ci sta lei, nella B, c'era il precedente maggiordomo, e le altre due, a disposizione qualvolta i signori avessero avuto ospiti, e strizzandomi un occhio, mi dice, che gli ospiti, erano prevalentemente amici delle donne, capisco al volo, e tra me penso, che se tanto mi da tanto, devo stare attento a non fare cazzate e che probabilmente mi sarei lavorando, guadagnato e divertito un sacco.
Dopo aver posato la mia roba nella stanza B, Paula mi dice che in quel posto non ci sono chiavi nelle porte e che tutte devono essere solamente chiuse normalmente, ci incamminiamo verso la villa, entriamo, e mi sembra di entrare dalla bellezza che vedo, in un set cinematografico, un salone immenso, con una vetrata, sul lato destro che sembra non finire mai che sovrasta una enorme piscina, con tanto di trampolino, e di fronte all'ingresso, dalla parte opposta del salone, da ambi i lati partono due corridoi, molto larghi, dove ci sono tre stanze per lato, anch'esse dotate ognuna del proprio bagno, dove in questo caso il bagno, ognuno è grande quanto la mia stanza, (che tra l'altro non è tanto piccola) e dotato di tutto quello che può servire in un bagno, e che avrei scoperto nei giorni a seguire, alla fine dei due corridoi, ci sono due scale che scendono al piano seminterrato, e sul lato destro, subito dopo la scala a scendere, una porta che da sulla stanza adiacente alla piscina, per arrivare infine alla stanza da pranzo, dove fa bella mostra una isola perfettamente arredata di tutto punto, vuota nel mezzo dove probabilmente Paula, cucina per i proprietari e dove, mi viene detto, anche noi abbiamo libero accesso per i pasti.
Sempre accompagnato da Paula, scendiamo le scale di destra, dove in una stanza, ci sono tutte le attrezzature che servono per la piscina e dalla quale si può accedere all'esterno, risaliamo e scendiamo dall'altra parte, e qui lo spettacolo cambia di brutto, c'è una stanza molto grande, dove fanno bella mostra diversi attrezzi da palestra, e dove c'è una stanza per massaggi, con bagno attiguo, e per la seconda volta, Paula, mi strizza l'occhio.
Passo i primi ¾ giorni a prendere dimestichezza con la casa, cercando di scoprire tutti gli angoli, chiedendo a Paula di come il maggiordomo mandava avanti la casa prima di me, lei molto gentile, mi ha spiegato tutto e quando le ho chiesto del motivo del perché avesse lasciato un posto così meraviglioso, lei molto titubante e arrossendo un pochino, mi ha spiegato che le tre donne sono molto esigenti sessualmente, la madre, ha trasmesso alle figlie la voglia di sesso continua e che il mio predecessore, avendo quasi sessanta anni, non era più in grado di reggere il ritmo, quindi mi dovevo preparare a giorni di astinenza quando c'era Henry e giorni di sesso con le donne di casa quando non c'era, a quel punto, rompendo tutti gli indugi, le ho chiesto se in quelle donne c'era compresa anche lei, e lei dicendo “certamente”, perché, quando la madre aveva voglia di lesbicare e non aveva nessuna amica a tiro, mica poteva farlo con una delle figlie e allora chiamava Paula, la quale a volte era chiamata in causa anche quando c'era Henry.
Ero capitato in un bel puttanaio, e se tanto mi da tanto, qui c'è da scopare come un riccio, dopo 4 giorni passati come già detto a imparare tutto sulla casa, Henry riparte per Los Angeles, e la sera stessa, Ariel, mi dice che l'indomani la dovevo accompagnare a fare alcune compere e che sarebbero venute anche le figlie, alle undici della sera ci ritiriamo e raggiungiamo le nostre stanze, faccio una doccia veloce e accendo la TV senza voce, dopo alcuni minuti, mi giungono dei piccoli versi che sembravano dei miagolii, tendo l'orecchio e mi pare che provengano dalla stanza di Paula, mi alzo e non faccio caso al fatto che ero completamente nudo, piano piano, esco dalla mia stanza e noto che la porta della stanza di Paula, è semiaperta e che lei, è sul letto, semisdraiata che si sta pastrugnando la passerona nera, si perché Paula, essendo una del posto, è abbastanza olivastra di incarnato, molto scura di capelli, e quindi le labbra vaginali, anch'esse molto scure, e nel suo caso, molto prominenti, aveva la passera tutta rasata, all'interno le labbra erano di un bel rosso acceso e già molto lucide di umori, due belle tette sode con due aureole scure e due bei capezzoloni, a quel punto, do un leggerissimo colpo di tosse per far sentire la mia presenza e lei apre gli occhi e con un sorriso mi fa cenno di avvicinarmi e chiudere la porta.
Erano diversi giorni che non scopavo, e quindi il mio cazzo, vedendo quella scena, non ci ha messo molto a diventare duro, e quando sono stato vicinissimo a lei, era già al massimo turgore, Paula a quella vista, lo ha afferrato con una mano e se lo ha portato all'altezza della bocca, e nonostante i miei 22 cm, lo ha ingoiato tutto in un solo colpo iniziando un pompino favoloso, lo ha pompato un po e poi si è sdraiata, ha messo le mani sotto le ginocchia e ha tirato le gambe, mettendo in mostra i suoi due pertugi goderecci, anche l'anello sfinterico era molto scuro e già un pochino aperto, e quindi, mentre le infilavo il cazzo in culo, con il pollice stuzzicavo l'interno delle sue labbra vaginali e il grilletto, ho continuato a entrare e uscire dal suo culetto, è venuta un paio di volte e quindi le ho riversato nell'intestino tutta la sborra accumulata in una decina di giorni di astinenza, e quando ho sfilato il cazzo che si stava afflosciando dal suo culo, è uscito un bel getto di sborra, pareva che eiaculasse dal culo, ci siamo guardati con una occhiata di intesa e lei ha dimostrato di gradire quel nostro primo approccio.
La mattina seguente, partiamo, io, Ariel e le figlie, alla volta della città, facciamo un lungo giro, dove Ariel mi spiega dove il centro commerciale, preferito da loro, e dove si trovano al suo interno le boutique delle maggiori firme, poi mi fa vedere dove si trova il supermercato, e dove si riforniva il precedente maggiordomo, insomma, mi fa vedere dove si trovano tutti quei esercizi che mi potrebbero far comodo, si fanno riaccompagnare al centro commerciale e mi dicono che se voglio, ho 2/3 ore libere e che se voglio posso usarle per conoscere un po meglio la città, fortunatamente il SUV, era dotato di navigatore, per cui, quando mi trovavo in difficoltà, lo impostavo e tornavo sempre al punto di partenza, dopo 3 ore che giravo per la città, e non essendo ancora stato chiamato, mi fermo a un chiosco e mi faccio fare un hamburger, passa ancora circa una ora, ed ecco che Ariel, chiama dicendo di andarle a prendere.
Recuperate le donne, ci dirigiamo verso casa e ancora Ariel, mi fa deviare e mi porta a vedere e conoscere il comandante del loro yacht, ancorato nel porto, beh devo dire che non se la passano per niente male, hanno, oltre a quella villa da favola, anche una barchetta di una trentina di metri con Comandante e due persone a bordo, un uomo e una donna, più tardi saprò che il comandante è uno scapolone, anche lui, intorno alla cinquantina, e che la coppia, sono marito e moglie, lui fa anche da marinaio e lei, la colf di bordo, tutti al servizio 24H della famiglia..
Finalmente, arriviamo a casa, le donne si portano dietro i loro acquisti e rientrano in casa, Tia, una delle gemelle, mi dice che avrebbe bisogno di un aiuto in palestra, acconsento e chiedo un quarto d'ora per cambiarmi e raggiungere la palestra, una volta li, la ragazza è già arrivata, non so se voleva fare un po di palestra o se volesse farmi vedere la sua mercanzia, indossava un top minuscolo che credo al primo movimento, le sarebbero uscite le poppe e un pantaloncino che sembrava più un tanga sexy che un pantaloncino da palestra, mi avvicino e le chiedo quale esercizio volesse fare, lei per tutta risposta, mi mette una mano sulla patta per tastare la consistenza del mio pacco e senza mezzi termini, mi dice che Paula, aveva avvertito tutte e tre le donne del mio cazzo, e che era una cosa normale, prima era Paula l'apripista e se poi secondo lei i requisiti erano ottimi, ne metteva a conoscenza alle donne di casa.
A quel punto, un po intimorito dell'evolversi della situazione, avrei preferito non rovinare tutto per una scopata, Tia stessa, mi tranquillizza e mi mette al corrente di come funzionano le cose, in quella casa, le quattro donne, quando manca Henry, possono fare ciò che vogliono, e se si tratta di fare del buon sesso, sono tutte disponibili, singolarmente, oppure assieme, a volte le gemelle, e a volte Paula con Ariel e così via, ma mai assieme mamma e figlie.
Quindi, la mattina, prima dell'uscita, Paula, aveva messo a conoscenza le tre donne del mio pacco e della performance che avevo avuto la sera prima con la stessa, e quindi Tia, era stata la prima a dire alle altre che sarebbe stata lei quel giorno a gioire delle mie prestazioni scoperecce, nel frattempo il mio fratellino non ha tardato molto a dare segni di risveglio, un po per la manina che da sopra i pantaloncini, lo stava toccando e un po, per l'abbigliamento della ragazza, e a quel punto le mie mani sono partite alla ricerca del piacere, ho sollevato quella striscia di stoffa sopra le tette, mettendole a nudo, due belle tette dure e appuntite con due capezzoli rosei da favola, e a giudicare, direi una terza, mi inginocchio e ci metto tre secondi a far scendere l'indumento intimo che a mala pena copriva il monte di venere, lasciando intravvedere ai lati un po di labbra vaginali, la giro e noto due belle mele sode, le allargo un pochino e noto un bocciolo sfinterale roseo anche quello, infatti le tre donne, a differenza di Paula, erano bionde naturali, la rigiro e ho all'allaltezza del mio viso, una passerina tutta glabra, senza l'ombra di un pelo o di una ricrescita, segno evidente di una depilazione definitiva, una passerina, con due labbra piccole, con i pollici, le allargo e noto l'interno roseo e lucido, ci appoggio la lingua e comincio il mio lavoro, gusto quel sapore di vaniglia che mi inebria, è Tia stessa che mi invita a seguirla sul lettino per i massaggi, mi fa sdaiare e poi sale su di me per un favoloso 69, prende in bocca il mio cazzo, mugugnando “ is beautiful” e entrambi lecchiamo i sessi altrui, con lei sopra, era un continuo deglutire, perché dalla sua passera era un continuo colare liquido vischioso e dal buon sapore, le ho infilato anche un dito in culo, non ha fatto la minima piega e quando dopo averli insalivati e unguentati con il suo liquido, nel culetto, ne ho infilato due, ha iniziato a dimenarsi e a rumoreggiare con evidenti segni di godimento.
A quel punto, le parti si sono invertite, lei sotto e io sopra, mi sono avventato su quei due seni stupendi, baciandoli e leccandoli, leccandoli e baciandoli, lei continuava a mugolare di piacere e allungando una mano, mi ha afferrato il cazzo, duro allo spasimo e tirandolo leggermente, lo ha indirizzato tra le sue meravigliose labbra vulvari, ha strofinato un pochino la cappella per ungerla maggiormente e poi si è fermata al centro del suo ingresso vaginale, mi sono abbassato un pochino, tanto da far entrare lo scroto e quindi mi sono fermato per vedere la sua reazione, è stata fulminea, mi ha messo le gambe attorno alla vita e con un colpo di reni a salire, si è impalata lai stessa sul mio cazzo, il ritmo è stato subito forsennato, anche perché, lei mi incitava ad aumentare l'andatura e urlava “fuc me”, “fuc my pussy”, è venuta un paio di volte, e infine “fuc my ass”, sono uscito dal suo ventre per entrare nel suo intestino, sono entrato in quel pertugio roseo, senza sforzo, era già dilatato dal precedente godimento e così, l'ho stantuffata anche in culo, è venuta la terza volta ed infine si è messa di fianco sul lettino, con il mio cazzo ad altezza di bocca e ha iniziato un pompino che quando le sono venuto in bocca mi è sembrato che mi avesse succhiato anche il cervello.
Finito quel servizio, la ragazza, si è fatta una doccia, completamente nuda e senza asciugarsi è andata in piscina a raggiungere mamma e sorella, anche loro senza veli.
Mi sono ricomposto e sono salito in sala da pranzo per uno spuntino a base di frutta, Paula che stava lavorando, probabilmente, stava preparando la cena, quando mi ha visto, mi ha guardato e con un sorriso, mi ha strizzato un'occhio, io a quel punto, le ho chiesto se erano tutte così in quella casa, e lei per tutta risposta, “aspetta e vedrai la mamma”.
Stessa situazione il giorno seguente, con la variante che Mia al rientro mi ha chiesto di raggiungerla in sala massaggi, per un massaggio rilassante, e anche qui è venuto in mio aiuto il ricordo di massaggi più o meno erotici durante le mie ferie in Thailandia, avevo ricevuto massaggi su di me ed avevo visto massaggi da parte di un uomo su una ragazza, raggiungo Mia e la trovo già distesa sul lettino a pancia sotto, e con un telo bianco a coprire i glutei, le chiedo quale olio dovevo usare e lei aveva già preparato il preferito sul ripiano, spargo un po di olio sulla schiena e inizio il massaggio, l'olio ì, aveva un profumo che non sono stato in grado di definire, so soltanto che mi metteva in uno stato di voglia di toccare quel fondoschiena, celato dal telo, dopo alcuni secondi, è stata lei stessa a gettarlo a terra, mettendo in mostra anche lei, due glutei stupendi, vi ho versato olio sopra e ho continuato il massaggio, scendendo dalla schiena, ai glutei e alle cosce, e ad ogni passaggio sia a scendere che a salire su quei glutei, tendeva a sollevare il fondoschiena verso l'alto, mettendo a vista il suo bocciolo roseo, e dopo alcuni passaggi, ho osato e con gli indici di entrambe le mani, andavo a strofinare quel pertugio che cominciava a sbocciare.
Durante quei passaggi in cui era chiaro che Mia, al tocco del suo sfintere, godeva, ho continuato il mio azzardo e rallentando molto il passaggio, ho iniziato a infilare, prima una falange del medio, poi due e infine sollevandole il bacino con una mano, le ho infilato tutto il medio, la ragazza ha avuto degli scossoni di spasmo e credo che abbia goduto perché quando l'ho girata, la sua passerina era fradicia di umori, ho annusato quel profumo celestiale e ho proseguito il massaggio, questa volta avevo a disposizione due belle tette, un pochino più grosse di quelle della sorella e una passera con un ciuffetto di peli biondi sul pube a forma di triangolo, anche la sua passerina era rosea come la sorella, con la differenza che lei aveva conservato quel ciuffetto di peli pubici biondi e un pircing sul labbro destro della vulva, naturalmente, il massaggio è terminato in una favolosa scopata, dove l'ho penetrata in tutti i buchi, facendola venire ben tre volte prima di riempirle la bocca di sborra bollente, che lei golosamente ha inghiottito.
Sono passati due giorni e Ariel, mi chiede di accompagnare le gemelle all'aeroporto di Honolulu, dove le attende l'aereo del papi, venuto apposta da Los Angeles, per accompagnarle su un'altra isola delle Hawai per qualche giorno di svago con amici, faccio il servizio e all'aeroporto, le due zoccolette, senza nessun ritegno, mi mettono le braccia al collo e una alla volta, mi mettono la lingua in bocca e massaggiano il pacco, promettendomi che al loro ritorno avremmo fatto un giochetto a tre, rientro a casa e Ariel, mi chiede di accompagnarla in città, obbedisco, è il mio lavoro, e la signora, anche lei senza vergogna, mi fa fermare in un parcheggio dove faceva bella mostra, l'insegna di un sexy-shop, scende e mi dice di attendere, dopo una mezz'oretta, Ariel è di ritorno con una busta contenente diverse scatoline, lo si nota benissimo esternamente, noto che ha un leggero sorrisino, arriviamo a casa e lei mi dice che, considerata la temperatura del pomeriggio, andava a fare un bagno in piscina e che se volevo potevo raggiungere lei e Paula per un po di refrigerio.
Sono sceso nella stanza anti piscina, dove anche io avevo un piccolo armadietto contenente il costume, infradito, oltre a roba personale, tra i quali un paio di confezioni di preservativi, vado in piscina e noto che le due donne, sono completamente nude, e quando Ariel mi vede, mi incita a togliermi il costume come loro, non c'è bisogno che me lo dica una seconda volta e così è stato, mi sono tuffato e dopo tre o quattro bracciate, mi sono fermato a bordo piscina, però al lato opposto da dove si trovavano loro, si sono guardate e simultaneamente con poche bracciate, mi hanno raggiunto, ero in un punto dove si stava a sedere e così le due donne si sono sedute anche loro al mio fianco, Paula, ha preso subito le redini del comando, ha preso una mano di Ariel e l'ha portata al mio inguine, la quale ha afferrato il mio cazzo, ancora a riposo e ha iniziato a masturbarmi, dopo pochi secondi, la mia cappella cominciava ad affiorare dal pelo dell'acqua e a questo punto, Paula, si è posizionata di fronte a me, con la testa tra le mie gambe e mentre Ariel continuava a masturbarmi, Paula, si è conficcata il cazzo fino alla gola, mi sono sentito di fare qualcosa a mia volta e ho iniziato a stuzzicare la passera di Ariel, strofinando un dito tra le labbra, già in fase di allargamento e di emissione di liquido vaginale, anche se nell'acqua, si sentiva benissimo il dito scorrere senza intoppi, e quando con l'indice e il pollice, ho iniziato a pizzicare il prominente grilletto, lei ha iniziato mentre godeva, a mugolare e a contorcersi, anche Paula,non era da meno, mentre me lo succhiava, con la mano si sditalinava e anche lei non ha impiegato molto tempo a rumoreggiare dal godimento, hanno continuato fino a quando con un potente getto ho sborrato in bocca a Paula, la quale con un bacio saffico, ha passato la sborra nella bocca della padrona, hanno ripetuto l'operazione tre o quattro volte, fino a quando dopo averla bevuta tutta, si sono leccate le labbra e sono tornate al lato opposto della piscina.
Mi sono fatto qualche nuotata in piscina, e ogni volta che passavo vicino a loro, mi mettevo a dorso e loro ridendo ritiravano le gambe, ma allungavano le mani verso il mio pisello, sono uscito e mi sono messo a prendere un po di sole e verso le cinque del pomeriggio, indossato un accappatoio, sono andato nella mia stanza per una doccia e riassetto, poco prima dell'ora di cena, Paula mi telefona dicendo che la signora gradiva a cena la nostra presenza, ma che io dovevo presentarmi nudo, aveva lei qualcosa per me, alle otto e trenta, mi presento in cucina completamente nudo, le due donne indossavano solamente un mini bikini che praticamente a mala pena, copriva la zona clitoridea, e per giunta trasparente, per cui, si vedevano benissimo le labbra vaginali rosee di Ariel e molto scure di Paula, Ariel si avvicina e mi porge un indumento, era un perizoma maschile che una volta indossato, riusciva si a contenere il pacco, ma raggruppandolo, lo metteva ancor più in evidenza, ceniamo in quelle condizioni e siccome i nostri inguini, rimanevano coperti dal tavolo, da parte mia, anche se vedevo quella quattro tette al vento, mi sono sforzato di non avere una erezione.
Dopo cena, la padrona di casa ha messo un po di musica, si sono messe a ballare tra di loro, con mosse molto sensuali, e devo dire che hanno anche un pochino bevuto, infatti le vedevo molto allegre e disinibite, si sono baciate, toccate e quando ho accennato a raggiungerle, mi hanno fatto cenno di no, a quel punto erano circa le ventidue e trenta, mi sono ritirato nella mia stanza, ero indeciso se dopo lo spettacolo lesbo visto, spararmi una sega, o mettermi sotto la doccia fredda, e meno male che ho scelto la seconda soluzione, si perché alle undici circa, mentre ero sdraiato a leggere un libro, ancora Paula mi chiama dicendo che la signora gradiva la mia presenza in camera sua indossando solo il perizoma, attraverso lo spazio che separa il nostro alloggio dalla villa, entro e mi dirigo verso la camera della signora, la porta semichiusa, la apro e mi si presenta una scena che mi fa andare il sangue tutto al cazzo, in pochi secondi è duro come il marmo, Ariel è a quattro zampe sul lettone e Paula, è dietro di lei che la sta scopando con un cazzo legato alla vita, passando dalla fica al culo e dal culo alla fica, mi fanno cenno di avvicinarmi, nel frattempo il mio cazzo era fuoriuscito dal tanga, Ariel mi fa sdraiare vicino a lei in modo di avere il cazzo a portata di bocca e io potevo vedere quell'oggetto entrare e uscire dai buchi famelici della donna, notando un particolare, quel cazzo era doppio, anche Paula aveva un bel cazzo piantato nella fica, per cui, mentre scopava e inculava la padrona, si scopava a sua volta.
Le due donne stavano godendo come pazze, lo dimostra, la chiazza di liquido vaginale fuoriuscito dalle due passere sul lenzuolo di seta rosa, le due donne si fermano e cambiano posizione, Paula si sdraia sulla schiena con quel cazzone ritto verso il cielo, Ariel ci si posiziona sopra e se lo fa sparire in pancia e incita me a incularla, mi piazzo dietro e con un colpo secco di remi, sprofondo dentro quel culo burroso, reso sublime dal lavoro del cazzo finto e lubrificato dai loro succhi vaginali, inizio a pompare come un'ossesso, e questo mio movimento fa si che tutti e tre viaggiamo verso l'apice del piacere, io che inculo Ariel e che a sua volta è scopata da Paula, la quale nel movimento si scopa da sola con quello che anche lei ha piantato in pancia.
Non ricordo quante volte abbiamo cambiato posizioni, le donne si sono scambiate quell'attrezzo e sono arrivate al punto che Paula, la più troia delle due, durante un pompino, mi ha messo un dito in culo, stuzzicando la prostata, mentre Ariel la inculava, quella notte, io sono venuto ben tre volte, sborrando il mio seme bollente dentro quegli orifizi, mentre le donne, hanno perso il conto di quante volte sono venute, e la prova è che il lenzuolo era intriso dei loro schizzi, intorno alle cinque del mattino, le donne con il fiato cortissimo, beh anche io ero un po provato, decidono che per quella notte poteva bastare, e così ognuno ha raggiunto la propria camera, doccia e una buona dormita non guastava.
Mi sono svegliato verso le undici del mattino, dalla camera di Paula, che come al solito aveva lasciato la porta semichiusa, si sentiva il suo respiro, sono entrato e l'ho vista, completamente nuda, su un fianco mettendo in mostra le sue parti intime prominenti e scure, l'ho lasciata e dopo aver indossato un paio di pantaloncini e una maglietta, mi sono diretto verso la casa per un buon caffè, mentre ero in cucina e il caffè con la moka (che mi sono portato da casa) stava uscendo, rilasciando nell'aria un profumo che avrebbe fatto resuscitare anche i morti, sento la voce della signora che chiama Paula, rispondo io e lei di rimando, mi invita a raggiungerla in camera, porta semichiusa, leggero tocco e entro, anche Ariel, completamente nuda e a cosce spalancate con il dito mi fa segno di raggiungerla, mi accomodo seduto vicino a lei, la quale mi tira a se e mi stampa un bacio con la lingua che rotea a mille e poi ringraziandomi per la nottata scopereccia, mi dice sorridendo che anche la sua pussy vuole un bacio, mi abbasso e stampo un bacio a quelle labbra rosse, senza tralasciare un colpetto di lingua tra di esse e al grilletto, mi prende per i capelli e mi allontana il viso dal suo centro del piacere e mi chiede un po di caffè, si perché Ariel, nei suoi innumerevoli viaggi, era stata anche in Italia, imparando ad apprezzare, oltre che il caffè, anche altri prodotti Italiani.
Fortunatamente Henry dopo tre giorni è venuto qualche giorno a casa con la moglie, portandosi dietro una coppia di quarantenni, dal loro affettuoso saluto all'arrivo all'aeroporto, ho dedotto che tra loro l'intesa era perfetta sotto tutti i punti di vista, forse Henry, lo ha fatto approfittando dell'assenza delle figlie maialine, in casa non mancava nulla, l'uomo del supermercato, aveva rifornito il grande frigo, e la dispensa era piena, tranne per i pasti, non hanno voluto nemmeno la presenza di Paula, e così mentre loro se la godevano trombando a destra e a manca, io mi sono trombato e inculato la domestica.
Passati quattro giorni, Henry e la coppia se ne vanno e noi ricominciamo la nostra solita routine, dopo altri tre giorni, la sera Ariel mi dice che l'indomani mattina dovevo andare a prendere le ragazze all'aeroporto, ma però non sapeva ancora l'orario di arrivo, la mattina dopo una notte passata interamente a dormire (per ricaricare le batterie), come solito mi presento alle otto in cucina per la colazione, la signora dorme ancora dopo la notte passata con Paula, e la colf, un po sbattuta, mi prepara la colazione e mi avvisa che le ragazze sarebbero arrivate nella tarda mattinata, finita la colazione, cincischio un po e allungo le mani sotto la gonnelle di Paula, e la porcellina non indossa biancheria intima, e anzi dalla fica sento che le esce un filo, e nel culo ha un dildo, ah porcellina le dico e accennando al filo, le dico “mestruazioni?” e lei mi risponde, “no palline cinesi regalate dalla signora, in modo che la mia fica sia sempre bagnata e il profumo di sesso sempre nell'aria”, allora dico io,”ma le ragazze cosa diranno?” e lei “niente, anzi anche a loro piace questa cosa, e probabilmente, cercheranno di fare altrimenti”, io mi convinco sempre più che sono capitato non in una casa di privati cittadini, ma quasi un privè, o bordello che dir si voglia, dove le donne, perennemente assatanate di sesso, non tralasciavano nulla che non le facesse godere.
Attorno alle nove e trenta della mattinata, prendo il SUV e vado verso l'aeroporto, e poco dopo le undici, arrivano le due pulzelle, felici e sorridenti della vacanza fatta, mi salutano come al solito con un bacio lingua in bocca e una tastatina al pacco, e salgono in macchina, all'arrivo alla villa, Paula ci viene incontro dicendo che la mamma attendeva le figlie in piscina, si sono precipitate a salutare la mamma, poi hanno salutato Paula e sono sparite in camera loro.
Il pomeriggio lo abbiamo passato in piscina, le quattro donne parlavano tra di loro e ogni tanto partiva una risata, io ero su un lettino in disparte, ormai avevo imparato come funzionava la cosa, quando erano asieme, la mamma e Paula, oppure le gemelle, non dovevo intervenire tra loro se non esplicitamente chiamato, mentre quando mi trovavo al cospetto di una di loro, potevo osare, al limite avrei ricevuto un rifiuto, cosa che fino ad ora, dopo due mesi di permanenza in quella casa, non era ancora successo, forse ero io che a volte cercavo di non trovarmi solo con una di loro, magari dopo una scopata di un paio di ore.
Arriva l'ora di cena e dopo che hanno finito, le ragazze invitano anche me a vedere le foto della loro breve vacanza, foto con dei paesaggi e spiagge da favola e che le ritraevano con dei monokini da capogiro, a volte, era un semplice triangolino di filo tra le labbra della passerotta e le mele, e a volte anche senza nulla, sempre assieme a un discreto numero di ragazze e ragazzi, anche loro al pari delle due, e tra me ho pensato, “queste due devono aver scopato come delle assatanate” e quando la mamma ha fatto i complimenti a tutta la squadra di amici, i loro occhi si sono illuminati.
Dopo circa una mezz'oretta, finite le foto, chiedo se hanno bisogno di qualcosa e tutte e tre guardandomi mi dicono di no, mi ritiro nella mia stanza e dopo una ventina di minuti, Paula, apre la porta che naturalmente non è chiusa a chiave e mi preannuncia di li a poco la visita delle gemelle, verso le dieci e trenta, sento dei passi e un bisbiglio, e subito dopo la porta della mia stanza aprirsi e mi si presentano tutte e due con quel filo interdentale tra le cosce che si vedeva nelle foto e Tia aveva in mano una busta, le due assatanate si buttano sul mio letto e mettendomi tra di loro, iniziano a baciare e a toccare tutto il mio corpo, con la conseguenza che il mio fratellino non ha tardato a far sentire e vedere la sua presenza, loro ben felici si sono attaccate al mio cazzo e mentre una prendeva in bocca la cappella, l'altra lo leccava in tutta la sua lunghezza con la lingua, poi, è toccato a me darmi da fare con quelle due passerotte, bagnatissime e desiderose di una bella leccata, e cosi ho iniziato con la prima e mentre la leccavo e le davo colpetti di lingua sul grilletto, con una mano stuzzicavo l'altra, questo giochino è durato un po', ma quando sono arrivate al punto di voler essere penetrate, ecco che Mia, chiama Paula, la quale probabilmente era sulla porta che guardava e facendo indossare il cazzo alla vita, con le due maialine a pecorina che si baciavano e giocavano con le rispettive lingue, io e Paula, abbiamo dato inizio a una danza, io entravo e lei usciva, io uscivo e lei entrava in uno dei buchi goderecci delle gemelle, ci siamo scambiati posizione, le abbiamo scopate e inculate per qualche ora, fino a quando, mentre le tre donne erano venute diverse volte, io ho chiesto di eiaculare, non ne potevo più, ero arrivato a un punto che se non sborravo, stavo male e a quel punto ho comandato io le posizioni, ho fatto mettere Paula fronte a me con il cazzo diritto verso la sua bocca e le due ragazze di fianco a lei, con la raccomandazione che Paula, non avrebbe bevuto la mia sborra, ma che avrebbe giocato a passarsela con le ragazze.
Così è stato, con la mia cappella nella bocca di Paula, penso di aver eiaculato un litro di sborra in quella bocca, tanto che non riusciva a contenerla tutta e che dalle parti ne usciva un rigagnolo, subito lappato dalle due porcelline, e quando dopo l'ennesimo schizzo, ho finito la sborra, le tre maialine, si sono messe a passarsela di bocca in bocca, si sono impiastricciate i seni e per finire dopo aver inghiottito ognuna la propria dose, leccata generale al mio cazzo e alle loro tette, onde ripulire il tutto.
Ormai sono tre anni che faccio il maggiordomo in quella casa, ho uno stipendio favoloso che metto tutto da parte, si perché qui, vivo gratis, il padrone di casa è soddisfattissimo di me, anche grazie alle sue tre donne che cerco di soddisfarle in tutti i modi, accompagnandole a fare shopping, addirittura ,Ariel, un giorno mi ha chiesto consigli sulla biancheria intima, e in camerino l'ho consigliata su quali capi acquistare, facendo d'avanti a me, uno spogliarello continuo, tanto che prima di uscire, lei infoiata vedendo il mio cazzo duro dentro i pantaloni e io pure, me la sono fatta, lo stesso è toccato alle due gemelle, sempre più porcelline, ho fatto loro dei massaggi, se richiesti, anche erotici, le ho fatte sudare in palestra, insomma, una vita bellissima, e fino a quando durerà, cerco di sfruttare l'opportunità, sapendo benissimo che un giorno, dovrò pur mollare, non si può andare avanti a oltranza a scopare tutte le notti, si, perché se non bastassero loro tre sempre più esigenti, quando Paula, sente che sono in camera mia solo, non esita a presentarsi in tenuta molto succinta e provocatoria.
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