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IV LEZIONE – L’ESIBIZIONISMO


di porcelli321
08.04.2020    |    13.198    |    6 9.6
"Lei fece quanto le avevano ordinato non solo per l’intimo ma anche per il vestito che aveva comprato appositamente..."
Al seguente incontro Giorgio mi disse che avrebbero lavorato sul lato esibizionistico di mia moglie vista che avevo detto loro come lei fosse molto timida, riservata e che non amava vestiti appariscenti o provocanti.
Le ordinarono quindi di comprare qualcosa di semplice ma efficace e utile per il primo approccio all’esibizionismo della troia.
Lei fece quanto le avevano ordinato non solo per l’intimo ma anche per il vestito che aveva comprato appositamente. Una camicetta bianca senza reggiseno e sbottonata in modo da far intravedere le tette, una gonna corta e svolazzante che copriva appena le autoreggenti e un nuovo intimo sempre molto arrapante. A completare il tutto scarpe nuove con tacchi adeguati ad una troia vera.
Il primo compito fu quello di incontrarci tutti ad un autogrill dove dovevano dare un voto a come si era apparecchiata per loro. Per cui la fecero scendere e camminare avanti e indietro da sola ordinandole di far finta di raccogliere le chiavi senza accovacciarsi ma piegandosi a 90 gradi in modo da esibire il suo bel culo. Ovviamente il tutto davanti a qualche maschio per vederne la reazione. Io pensavo che non lo avrebbe mai fatto vista la sua riservatezza e timidezza da brava mogliettina pudica. Invece dopo aver baciato Giorgio disse “se ti fa piacere che faccia questo lo farò mio padrone”. E si diresse verso il parcheggio da sola.
Per telefono le ordinavano cosa fare e lei docile eseguiva. Io non riuscivo a riconoscere mia moglie in quella donna che vedevo camminare sculettando con la gonna che lasciava intravedere il bordo delle calze o che si piegava davanti a chi stava lì in auto tranquillo mostrandole il tanga in mezzo alle chiappe. Sembrava un avera troia in cerca di clienti. Poi io dovetti andare da lei che mi salutava dicendomi “Ciao maritino mio” in modo che tutti sapessero che fosse mia moglie. A seguire arrivavano loro quattro che sempre lì davanti a tutti la salutavano ficcandole la loro lingua in bocca e tastandole chiappe e tette. Ovviamente la scena serviva per umiliare a me più che a far esibire lei ma ormai ero in loro balia. Del resto mia moglie con me , ormai, non scopava più visto che le mie dimensioni non le davano più nessun piacere né mi dedicava un pompino o una sega visto l’ordine di non darmi piacere in alcun modo che le avevano dato senza il loro permesso.
Andammo poi in un centro commerciale con io che guidavo e due di loro (Giorgio e Tommaso) dietro con lei. Durante tutto il tragitto potevo solo intravedere dallo specchietto ciò che accadeva o sentire i loro ordini e i suoi gemiti. Hanno iniziato facendosi sbocchinare un po’ i cazzi per poi a farla sedere su di loro con il cazzo in fica per una scopata veloce prima di arrivare. Mentre lei li scopava mi accarezzava la testa dicendomi che ero un gran cornuto e che ero un verme a non ribellarmi nel vederla usata come una troia da strada. Ovviamente anche i miei amici ci mettevano il loro carico aumentando l’eccitazione della mia signora arrapata dalla situazione porcella. Lei stessa aggiungeva in modo sadico che comunque era chiaro che mi piaceva essere umiliato e cornificato così. E mentre parlava ogni tanto si interrompeva per orgasmare come una vera ninfomane mai sazia invitando i due tori a continuare a sfondarla tutta. Una volta arrivati, Stefano e Marco, non avendo ancora avuto modo di godersi Teresa la portarono nei cessi degli uomini per un pompino al volo. Una volta uscita lei è venuta a baciarmi in bocca per farmi sentire cosa le avevano fatto fare e dicendomi che si era sentita tanto troia a farlo lì in un cesso e che si era eccitata quando Stefano ha aperto la porta per far gustare anche ad un ragazzo che era entrato la scena di lei scopata in bocca da Marco. I due mi hanno raccontato che ovviamente lei ha visto il ragazzo guardarla sbocchinare e che in modo molto porco ha continuato il suo lavoro guardandolo dritto negli occhi tanto per provocarlo un pò. Quello, alla fine,si è cacciato il cazzo e si è segato fino a schizzare mentre le diceva che era una gran pompinara. Più tardi lo incrociammo al bar e Stefano gli offrì un caffè per presentarmi, ovviamente come il cornuto, e chiedere di dirmi cosa pensasse di mia moglie. Mi sentii gelare per l’umiliazione e la situazione ma come sempre ormai l’eccitazione ebbe il sopravvento quando lo sentii farle i complimenti per come usasse la lingua sulla cappella e per come le piacesse bere tutta la sborra senza sprecarne una goccia.
Dopo il caffè andammo in un grande negozio di scarpe dove chiesero a Teresa di provarne un po’ facendo in modo di provocare il commesso a cui avrebbe dovuto chiedere aiuto. Per completare la scena si sarebbe dovuta togliere gli slip in modo da lasciare in bella mostra la fica e che io l’avrei dovuta accompagnare con lei che mi doveva chiamare ”maritino, amore, porcellino, ecc,.” tanto per far capire chi fossi. Anche questa volta lei ubbidì senza problemi e dopo esserseli baciati tutti in bocca mi prese per mano e mi portò nel negozio. Dopo aver fatto finta di guardare un po’ di modelli chiamò un commesso abbastanza giovane e ben messo e gli chiese in modo civettuolo “Mi puoi dare una mano per favore? Sai mio marito non ha gusto nel consigliarmi e darmi i giusti stimoli” frase forse un po’ ambigua e che fece scattare il commesso che subito si mise a disposizione continuando a guardare la camicetta che lasciava vedere i seni liberi e i capezzoli duri. Lei indico tre scarpe tutte con tacchi notevoli e lui gliele portò e subito si sedette su di uno sgabellino davanti a lei per aiutarla a indossare i modelli scelti. Il poverino già alla prima scarpa si accorse del fatto che Teresa non avesse l’intimo visto che lei, facendo finta di niente, gli spalancò le cosce proprio mentre lui le infilava la scarpa lasciando la fica depilata in bella mostra. Lo spettacolo era stupendo visto che aveva scopato da poco e pertanto la fica doveva essere ancora ben aperta e invitante. Mentre lui se la mangiava con gli occhi lei, per umiliarmi per bene, continuava a rivolgersi a me chiamandomi maritino, tesoro, amore, porcellino. Il commesso era imbarazzato da quella situazione ma non riusciva a toglierle gli occhi da mia moglie. Intanto i quattro facendo finta di niente si gustavano la scena dandole via auricolare gli ordini su cosa fare. Io non potevo sentirli per cui mi si fermò il cuore quando la vidi alzarsi per far finta di vedere come le stessero le scarpe allo specchio li vicino e prima di rimettersi seduta a pochi centimetri dal viso del commesso dandogli le spalle si piegò a novanta gradi facendo finta di sistemarsi un centurino della scarpa e mettendogli lì davanti al suo viso il suo bel culo e la fica slabbrata ancora zuppa. Non la riconoscevo più; stava facendo cose che mai avrei pensato capace di fare ed io ero sempre più attratto da quelle situazioni estreme e perverse.
Il povero commesso non seppe cosa fare con quel culo e fica pronte per essere assaggiate con la bocca e, quasi svegliandosi da quel sogno, si girò verso di me per paura che mi vedesse arrabbiato. Io ero ancora preso dalla scena e quando incrociai il suo sguardo potei solo abbozzare un sorriso di compiacimento che ebbe l’effetto di tranquillizzare il ragazzo che subito disse a Teresa di provare un altro modello. La scena si ripetè con lei che, comandata via cellulare, stavolta non solo si piegò davanti a lui ma fece finta anche di perdere l’equilibrio andando ad appoggiare fica e culo sul volto del povero commesso che aveva ormai un pacco evidentemente ingrossato per la situazione. Alla fine, su suggerimento dei porci, gli disse “Guarda preferisco ritornare da sola visto che con mio marito non mi sento libera di scegliere tranquillamente. Posso richiedere di te se torno?” lui mi guardò imbarazzato e rispose che ovviamente era a sua disposizione e che sarebbe stato un piacere esaudirla e soddisfarla in ogni modo. Evidentemente stava lanciando un messaggio forte e chiaro alla mia signora.
Usciti da li i miei amici le fecero i complimenti per la recitazione perfetta e per come fosse riuscita a mettersi in mostra facendo vedere anche me come il marito cornuto e scemo. Lei era molto eccitata e ci disse che quando ha sentito il viso del ragazzo sula suo culo quasi stava per orgasmare soprattutto perché poi quando lei ha fatto finta di perdere l’equilibrio quello per sorreggerla si è alzato appoggiandole vistosamente il pacco sul culo e strofinandoselo per bene per fale apprezzare l’effetto di quella visione. Confessò che stava scoprendo il gusto di vedere altri uomini oltre me eccitati per lei.
Ci salutammo e mentre la riportavo a casa lei mi confessò che la scena del commesso l’aveva eccitata da morire e mentre me ne parlava iniziò a sgrillettarsi a gambe larghe incurante di chi la potesse vedere. Non si fermava più e godeva a ripetizione con tre dita ficcate in fica calda e vogliosa. Mi disse anche che avrebbe chiesto a Giorgio il permesso di tornare dal commesso per potergli fare almeno un pompino visto che voleva farsi perdonare da lui per averlo messo in mezzo a sua insaputa. Ormai mia moglie era diventata completamente dipendente dal sesso e dal farsi vedere bella e troia.
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