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XII LEZIONE – L’AMICO DI MICHELE


di porcelli321
19.06.2020    |    6.678    |    2 9.2
"Lei urlava e gemeva e non capivo se per dolore o piacere..."
Il proprietario del sexy shop, Michele, disse al suo amico, Stefano, che un suo affezionato cliente avrebbe volentieri rincontrato mia moglie per una cena.
Quando Michele ci spiegò chi fosse questo cliente mi preoccupai un po’. Era quello dallo sguardo sadico che si era divertito a prendermi per la gabbietta che conteneva il mio cazzo tirandolo con forza e facendomi gemere per il dolore; poi con mia moglie si divertì a farla godere giocando con le pinzette che le avevano messo sui capezzoli e sul clitoride. Mi ricordo il suo sguardo mentre mi tirava la gabbietta e mi diceva” Portami tua moglie che le farò fare un altro passo verso la via della sottomissione completa”.
Quella cena pertanto non prevedeva nulla di tranquillo.
Stefano ovviamente accettò anche da parte mia e di mia moglie visto che ormai non avevamo più voce in capitolo quando si trattava di certe cose.
Quando giungemmo a casa del cliente, Gianni, insieme a Stefano e Michele, ci accolse con grande gentilezza e con mia moglie fu molto galante riempiendola di complimenti. Poi ci presentò al suo amico, Ugo, anche lui molto distinto e gentile. Mi tranquillizzai un po’ e l’aperitivo sembrava un normale incontro tra amici con battute tranquille e nessuna allusione al sesso.
Finito di bere le cose cambiarono all’improvviso. Gianni mi venne vicino e mettendomi un braccio sulle spalle mi disse :”Ora amico mio iniziamo a divertirci. Ti farò vedere cosa sarà capace di fare tua moglie se ben guidata da due maestri come me e Ugo.” Ebbi un brivido. Poi lui continuò con voce ancora più profonda ”Ovviamente anche tu dovrai imparare come si comporta un marito cornuto e porco come te”
Il fiato mi si fermò mentre Michele e Stefano ridevano beffardi dicendomi ”Dai cornuto stasera ci vogliamo proprio godere lo spettacolo” e mentre Michele diceva così si accarezzava la sua pancia dirompente.
Gianni a quel punto mi disse con tono autoritario” SPOGLIATI CORNUTO!” il suo tono non lasciava speranza e anche Ugo mi prese sottobraccio e parlandomi in modo deciso aggiunse ”Mi dicono che non sei molto dotato ma non preoccuparti stasera tu non avrai bisogno del tuo cazzetto” E, rivolgendosi a Teresa, aggiunse: “Dai cagna aiuta il cornuto a spogliarsi non voglio perdere altro tempo.”
Teresa non se lo fece ripetere due volte e iniziò a togliermi la giacca e la cravatta con foga e con gli occhi eccitati per la novità della situazione. Alla fine fui tutto nudo in mezzo a loro e quando vidi cosa aveva in mano Gianni mi si fermò il cuore. Diede a Teresa la gabbietta per il cazzo con Gianni che mi diceva: ”Cornutello te la ricordi? Te lo avevo promesso che se mi avessi portato tua moglie te l’avrei regalata!” A quel punto iniziarono tutti a ridere con Michele che disse che Gianni aveva comprato parecchi giochini e che stasera voleva provarli in privato.
Mentre loro ridevano Teresa finì di ingabbiarmi il cazzo che visto l’imbarazzo era moscio e floscio; inoltre la gabbia aveva anche uno strizza coglioni che appena applicato mi tolsero il fiato. Ad ogni movimento corrispondeva una fitta al cazzo e alle palle. Gianni allora le disse che doveva vedere se lo avesse messo per bene e l’unico modo per farlo era quello di farmi eccitare. Lei allora, ancora tutta vestita, iniziò a leccarmi il collo i capezzoli e poi iniziò a scendere giù fino al cazzo. Purtroppo l’effetto di quel trattamento non si fece attendere e iniziai ad eccitarmi ma subito la gabbia fece il suo effetto e mi sentii il cazzo stretto e dolorante.
Passarono allora a Teresa dicendole di andare di la a cambiarsi e indossare i vestiti che Michele aveva consigliato per quella serata. Tornò con un vestito completo intimo incredibile che le lasciva le tette al vento.
Gianni le si avvicinò e le mise un collare di pelle da cui partivano due catenelle che finivano con delle pinzette per i capezzoli. Appena glieli ha applicati lei si vide che ebbe le ginocchia che le si piegarono per il piacere.
Ugo allora le andò vicino e con la scusa di sistemare meglio le pinzette gliele strinse ancora di più e lei allora non riuscì a trattenere un gemito di piacere vista la sua sensibilità ai seni.
Io intanto vedendo la scena mi stavo eccitando ma la gabbia mi faceva morire per come mi stringeva.
Ugo allora disse a Michele di prendere i frustini per provarne l’effetto. Il porco tornò con tre frustini di diverso tipo: uno tipo cavallerizzo, uno che finiva con una paletta e uno invece con più strisce di cuoio.
Ugo fece appoggiare Teresa al tavolo con il culo in mostra e prese quello da cavallerizzo; iniziò subito a colpire forte quel sedere voglioso con lei che fu obbligata a ringraziarlo dicendo “Grazie padrone. Ancora per favore” una scena incredibile . Poi Gianni prese quello con le stringhe di cuoio e facendo alzare Teresa le ordinò di alzare le braccia e chiese a Michele di bloccargliele dietro la testa. Il porco non aspettava altro per appoggiare il suo pacco sul culo di mia moglie mentre le teneva le braccia. Gianni iniziò a colpirla sui seni ripetendo la scena del sexy shop. I colpi uniti all’effetto delle pinzette sui capezzoli ben presto fecero impazzire dal piacere mia moglie che iniziò a piegarsi sulle ginocchia per il piacere intenso che stava provando.
Michele intanto le mise due dita in fica provocandole ancora più piacere e quando le cacciò fuori se le lecco oscenamente dicendo ad alta voce “La troia già è zuppa. Lo sapevo che si sarebbe sciolta tutta a sentirsi tratta da cagna. MMMMMMMMMMMMMMM”
Poi Ugo prese il frustino che finiva con una specie di paletta e si avvicinò a me con un sogghigno e mi prese per la gabbietta a cui era stata messa una catena. A mo di guinzaglio. Non potendo resistere dovetti seguirlo fino al tavolo e li tirandomi per la catena mi costrinse ad appoggiarmici sopra col culo in mostra. Appena piegato iniziò a colpirmi le chiappe col frustino con forza e rabbia. E mentre colpiva diceva: Cornuto devi imparare chi comanda. Dovrai diventare il nostro zerbino. Se non vuoi che ti stringa ancor di più la gabbietta sul cazzo ringraziami per ogni colpo che ti do” . Io non dissi nulla vista anche la vergogna che stavo provando vedendo anche mia moglie che nel frattempo era seduta vicino a Gianni baciandolo avidamente e gustandosi la scena di me maltrattato con un sorriso da vera troia. Ugo , vedendo che io non dicevo nulla, prese la catena e tirò provocandomi un dolore pazzesco ai coglioni. Poiché non potevo resistere oltre ad ogni colpo che mi dava dicevo”Grazie padrone. Ancora per favore” riuscii ad ottenere che allentasse la stretta sul cazzo ma le chiappe non le sentivo più dal bruciore
La tortura finì e Ugo era visibilmente eccitato per avermi sottomesso in quel modo e rivolto a Michele gli ordinò di preparare la macchina scopatrice. Di fatto era un grosso dildo collegato ad un motore che lo mandava avanti e indietro simulando una scopata. Michele lo preparò e fecero mettere mia moglie a gambe larghe davanti a quell’arnese ma prima prese un dildo anale e lo passò a Stefano tanto per far partecipare anche lui al festino. Quello venne da me e mi disse di insalivarlo per bene per aiutare mia moglie a prenderselo in culo. E tanto per evitare mie ritrosie prese la catena collegata alla gabbia e la tirò. Iniziai a insalivare quell’attrezzo e ben presto fu pronto. Stefano lo prese e facendo piegare a 90° gradi mia moglie glielo piantò in culo. Con lei che gemette profondamente e alzatasi lo abbracciò e lo baciò con passione . peccato che Gianni e Ugo la presero per la catena che finiva con le pinzette sui capezzoli e tirarono forte strappandole un gemito di dolore.
Le spiegarono quindi che non poteva permettersi di baciare nessuno se non loro quando veniva educata. Lei allora per farsi perdonare se li baciò uno dopo l’altro mentre con la mano impugnava i loro cazzi di dimensioni notevoli. Michele intanto avevo acceso la macchina infernale che iniziò a simulare la scopata. Teresa fu posizionata a gambe larghe di fronte al cazzo di gomma e il porco l’appoggiò alla fica della mia signora e l’accese al minimo iniziando a farglielo entrare sempre più dentro. Lei iniziò a gemere e Michele aumentò il ritmo del Dildo. Di fatto era la simulazione di una scopata incredibile con lei che godeva e implorava di non smettere. Il dildo in culo poi aumentava l’effetto della scopata su di lei che sembrava impazzita dal piacere.
Sentendola così eccitata e vogliosa Gianni da vero sadico spense la macchina e lei quasi piagnucolava pregandolo di non lasciarla così a metà o almeno di sostituire il cazzo finto con il loro per farla orgasmare ancora.
La fece alzare e piegare e con un colpo secco le tolse il dildo nel culo lasciandola col buco del culo pronto per le prossime sottomissioni. Intanto Michele stava preparando una altro attrezzo che sembrava un’altalena e capii subito a cosa sarebbe servito.
Intanto i due sadici presero mia moglie e iniziarono a baciarla e leccarla tutta e togliendole le pinzette dai capezzoli iniziarono a lavorarseli di lingua con anche qualche morso che la fece urlare tra dolore e piacere.
Poi Ugo le mise una mano sulla testa e la costrinse a inginocchiarsi davanti ai loro cazzi per finire di indurirli con un pompino. Lei vedendo quei randelli di carne iniziò a leccarli oscenamente e ben presto furono al massimo della loro durezza e grandezza.
La presero e la portarono all’altalena ormai pronta e quando finirono di inguainarla nelle fasce lei era legata con le braccia in alto e con le cosce aperte e la fica già aperta a disposizione. Gianni si mise in mezzo alle cosce aperte e le ficcò con un colpo secco il cazzo dentro iniziando a pomparla con forza agganciato con le mani alle tette indolenzite dalle pinzette e dai loro morsi. Se la scopava con forza e mentre le affondava il cazzo fino ai coglioni diceva” Puttana oggi ti riempiamo di sborra la fica e ti mettiamo in cinta. Sei una vacca da monta e quel cornuto di tuo marito dopo ti dovrà pulire la fica con la lingua se non vuole che gli facciamo provare anche a lui la macchina in culo” .
Poi iniziò a dare dei colpi sempre più profondi e inziò a gemere come un toro dicendo “Ti sborro in fica troia. Ti riempio come una cagna in calore. Senti come ti sto riempiendo vacca. Mmmmmmmmmm” lei sentendolo sborrare ebbe un orgasmo devastante e iniziò a urlare “Si porco si. Sono la tua cagna. Riempimi tutta. Fammi sentire come ti scarichi nella tua puttana. Dai porco dai non smettere di sborrare . SI SI SI SIIIIIIIIIIIIIIIIII !!!!!!!!”
Quando Gianni finì di sborrarle dentro si stacco e la lasciò in quella posizione oscena e eccitante e io potei così vederle la fica sfondata e colante di sborra. A quel punto mi prese per la catena e mi costrinse ad avvicinarmi a mia moglie e sempre tirando mi dovetti mettere in ginocchio davanti alla fica grondante di sborra. Fui così costretto a mettere la bocca su quella fontana di sborra e costretto a ripulire tutto con la lingua. Il sapore mi colpì allo stomaco ma non potevo smettere senza sentirmi il cazzo e le palle tirate dolorosamente; l’unico modo per non sentir dolore era quello di leccare tutto da bravo cagnetto.
Fu poi la volta di Ugo che non fu da meno del suo amico e anche lui trattò mia moglie come una cagna da monta senza un minimo di riguardo. La sborrata che fece straboccò dalla fica visto che nonostante la mia leccata era rimasta ancora piena. Vederlo scoparsi anche lui con colpi violenti Teresa mi eccitava da morire e il mio cazzo era indolenzito e le palle strette in quella morsa infernale.
Stavolta per ripulire mia moglie preferirono farla scendere dall’altalena e dopo avermi fatto stendere a terra le ordinarono di mettersi con la fica a cavallo della mia faccia e iniziare a strofinarcisi sopra. Lei come in trance per gli orgasmi avuti iniziò a muoversi lentamente strofinandosi la fica sulla mia bocca mentre io con la lingua cercavo di eseguire i loro ordini perversi. Teresa in quella posizione aveva la fica oscenamente aperta permettendo a tutta la sborra schizzatale dentro di uscire liberamente e cadermi in bocca. Le avevano dato la catena legata al mio cazzo e io cercavo di raccogliere più sborra possibile per evitare che lei mi tirasse la catena legata alla gabbietta ma dentro ne aveva veramente tanta. Poi lei sadicamente premette con la fica sulla bocca impedendomi di respirare anche col naso. Credevo di morire e i miei gemiti erano un grido di aiuto per chiederle di farmi respirare avevo anche le braccia bloccate per cui ero impossibilitato a fare nulla. Quando stavo per svenire finalmente lei si staccò un pò permettendomi di riprendere fiato ma poi subito si schiacciò di nuovo ridendo e dicendomi cose oscene :”Porco cornuto bevi tutto da bravo frocetto. Senti che buon sapore hanno i nostri nuovi padroni. Leccami per bene cornuto non farti pregare. Ti ricordi quando volevi sborrarmi in bocca e io non volevo? Ora gustati tu il buon sapore di sborra. Dai apri la bocca. Si da bravo così.mmmmmmmmmmmmmmm” E mentre parlava tirava sadicamente la catena provocandomi un dolore ai coglioni irresistibile. Alla fine la sentii iniziare ad aumentare il ritmo del suo cavalcarmi in faccia e iniziò a gemere ordinandomi di farle sentire per bene la lingua in fica se non volevo che mi staccasse i coglioni. Io impaurito per come era partita la penetrai con la lingua più dentro possibile e quando orgasmò le contrazioni fecero uscire ancora nuova sborra. Ero schifato per quanta me ne aveva fatto bere e umiliato come non mai.
Mentre si gustavano lo spettacolo di lei che si svuotava la fica i due ringraziarono Michele per quegli acquisti molto azzeccati per i loro giochi sadomaso e gli chiesero se volesse qualcosa anche lui da Teresa. Quello si avvicinò a mia moglie e le ficcò due dita in fica e due in culo e disse:”Avrei voluto scoparmela ma già l’avete sfondata tutta voi. Rimarrebbe il culo che dopo il dildo si è richiuso proprio come piace a me. Che dite posso approfittare?”
Gianni rispose “Ma certo amico mio. Te lo sei meritato sia per i consigli su cosa comprare che per averci portato questi due pervertiti. Specialmente la cagna merita che ti facciamo togliere ogni tuo desiderio”
Michele allora ne approfittò per dire che quella specie di altalena permetteva di avere anche il buco del culo a disposizione permettendo di incularsi la troia di turno guardandola negli occhi mentre la sfondavi. Ripresero Teresa per rimetterla legata sul trespolo e giocò un po' con le cinghie in modo da allargarle meglio le cosce e mettere in bella vista il buco del culo
Mi ordinò di andare a leccarglielo per insalivarglielo per bene e io ubbidii docilmente. Saggiò con due dita il buco e soddisfatto confermò che era di nuovo ben chiuso e quindi avrebbe resistito un po' all’inculata. C’è da dire che Michele oltre che grasso aveva un cazzo pauroso non tanto in lunghezza quanto in diametro e la cosa mi preoccupava per come avrebbe ridotto il buco del culo di Teresa.
Il porco volle prima farsi leccare il cazzo da mia moglie e quando fu bello duro le disse”Brava troia. Con la bocca sei diventata ancora più brava ma ora ti farò urlare per come ti sfonderò il culo. Preparati hehehehe.”
Detto questo di posizionò davanti a lei e le ordinò di guardarlo sempre negli occhi mentre se la sarebbe inculata. Si prese il cazzo in mano e le appoggiò la cappella sul buco del culo facendole sentire la sua consistenza e la sua grandezza. Lei appena sentì il contatto lanciò un gemito e gli disse “Hai una cappella enorme. Sei un vero toro da monta”
Michele si esaltò ancora di più e iniziò a spingerle il cazzo in culo ma dovette aggrapparsi per bene alle sue cosce perché stava avendo una certa resistenza vista la cappella gonfia e grossa. Poi le dette un colpo secco che riuscì ad aprirle il culo permettendogli di iniziare a ficcarglielo dentro. Lei a quel punto urlò dicendo “mi stai rompendo il culo porco. Mi sento già tutta sfondata mi stai massacrando.”
Michele allora invece di rallentare iniziò ad aumentare il ritmo andando sempre più dentro col suo cazzo da toro. Lei urlava e gemeva e non capivo se per dolore o piacere. Quando lui le diede l’ultimo colpo che lo portò a sbattere con i coglioni sulle sue chiappe lei aprì la bocca ma non uscì nessun suono. Pensavo fosse svenuta invece l’orgasmo che le provocò il colpo finale fu talmente forte, violento, profondo che non riuscì a far uscire nulla dalla bocca che cercava di esprimere le sue sensazioni intime.
Arrivatole fino in fondo Michele cominciò a incularsela a ritmo veloce con quella pancia che si appoggiava sul corpo esile di mia moglie generando un contrasto incredibile tra quell’animale da monta grasso e violento e mia moglie. Era una vera macchina da monta e sembrava non finire più. Alla fine mi disse “Cornuto tua moglie rimarrà col culo aperto una settimana. E ogni volta che glielo vedrai dovrai pensare a come ti ho inculato la moglie. Cornuto impotente. Da oggi tua moglie è diventata la nostra cagna e te la sfonderemo ogni volta che vorremo e neanche i tuoi amici potranno negarcela”
Quelle parole mi impressionarono ed eccitarono allo stesso tempo e così anche io iniziai a gemere tormentato dal dolore che il cazzo mi dava stretto in quella morsa.
Michele iniziò ad aumentare in modo forsennato il ritmo della inculata fino a quando non urlò fuori tutto il suo orgasmo e i colpi che le dava erano così forti che per un attimo ho pensato che l’altalena cedesse.
Intanto Teresa sotto quei colpi forsennati godeva senza ritegno dicendo che nessuno l’aveva mai inculata così e che lo voleva sempre in culo in quel modo.
Quando lui finì di sborrarle dentro tutta la sua depravazione si staccò e mi costrinse a vedere lo spettacolo del culo di mia moglie sfondato come mai lo avevo visto prima con i miei amici. E quella vista mi provocò ancora più dolore al cazzo e ai coglioni per come l’eccitazione voleva uscire fuori da dentro di me.
I due sadici si complimentarono con Michele per come l’aveva sfondata e gli dissero che presto avrebbero voluto riorganizzare ancora qualche cosa con lui insieme a Teresa. Io protestai dicendo a Stefano che quando avevano iniziato a scoparsi mia moglie i patti erano che non l’avrebbero data ad altri invece ora lui sembrava non reagire neanche a quelle affermazioni. Stefano mi disse che il patto con loro era quello visto che da tempo avevano sentito parlare delle perversioni di Gianni e volevano vederlo all’opera con mia moglie; per cui mi dovevo mettere l’anima in pace.
Gianni del resto mi si avvicinò e tirandomi la gabbietta disse in tono autoritario ”Cornuto impotente forse non hai capito chi comanda. Tu non sei nulla. Tu non hai nessun diritto di protestare e per fartelo capire terrai la gabbietta fino a domani sera e visto che ha un lucchetto non potrai neanche tentare di togliertela da solo. e tua moglie avrà l’ordine di fare in modo di eccitarti per fartela sentire per bene come ti stringe”
Io lo pregai di non farlo e il dolore era talmente forte che mi inginocchiai davanti a loro gemendo di dolore. Quelli alla scena di me inginocchiato e implorante si eccitarono e vidi i loro cazzi diventare ancora più duri. Mi misero al volo un collare al collo con tanto di guinzaglio e tirandolo mi misero a quattro zampe. Ridendo mi iniziarono a trascinare per la stanza con uno che mi tirava per il guinzaglio al collo e l’altro per quello alla gabbietta.
Credevo di morire per il dolore al cazzo e per il collo che col collare che avevo mi faceva rimanere senza fiato. E tanto per completare l’opera iniziarono ognuno con un frustino a sfogarsi su di me colpendomi da ogni parte. Ben presto avevo segni ovunque e la cosa li eccitò notevolmente. Poi loro si sedettero sul divano e mi ordinarono di leccare loro i piedi per mostrare che avevo capito la lezione. Io cercando di assecondarli in tutto leccai i loro piedi ciucciando anche le loro dita senza più nessun ritegno. Il dolore al cazzo e ai coglioni era troppo forte per avere ancora un minimo di orgoglio e pudore.
Michele a quella scena disse”avete visti che avevo ragione? Quella gabbietta sa essere molto persuasiva se usata bene. Ora sto cornuto è il vostro cagnolino ubbidiente”
Mentre io venivo umiliato così Stefano stava sfogandosi con mia moglie tutta l’eccitazione accumulata. Lei era ancora legata a quella altalena e riusciva ancora a godere come una vera ninfomane. Lui prima se l’è scopata in fica e poi in culo. Quando passò al culo iniziò a dire al suo amico Michele “sei uno stronzo ad avermi rovinato così il culo di Teresa. Glielo hai sfondato tutto io non lo sento nemmeno” e Teresa in tono provocatorio ”pensa se fosse il cornuto a provare a incularmi hehehe. Ci pensi col suo cazzetto? Hahahahah”
Michele si era eccitato nuovamente così come Gianni e Ugo e dopo avermi messo a 4 zampe iniziarono a darmi colpi in faccia con i loro cazzi duri e grossi. Ero impietrito e non riuscivo a muovermi. Mentre mi facevano questo trattamento mi dicevano” senti come sono duri?” li vorresti provare cornuto impotente” “capisci perché tua moglie gode così tanto? Frocio.?”
Poi sempre più esaltati mi costrinsero ad aprire la bocca e a turno mi ficcarono i loro cazzi fino in gola tenendoli fermi per qualche secondo. Credevo di soffocare con quelle mazze grosse e dure piantate fino in fondo. Cercavo di fermarli ma se ci provavo sentivo tirarmi la gabbietta e il dolore mi faceva aprire ancora di più la bocca permettendo loro di penetrarmi ancora più in gola. Fortunatamente i porci non vollero scoparmi in bocca ma solo farmi sentire la loro consistenza. Dopo slegarono mia moglie e dissero che preferivano fosse lei a sbocchinarli. Io ripresi fiato ma mi costrinsero ad assistere alla pompa che lei stava facendo a loro tre.
Le sborrarono in bocca uno dopo l’altro ma non le permisero di ingoiare. Quando anche Michele e Stefano si svuotarono le palle mi presero per il guinzaglio e mi portarono davanti a lei costringendomi a baciarla in bocca.
Mia moglie per niente turbata diede il meglio di se baciandomi in modo profondo e porcello solo per il gusto di riversarmi in bocca le sborrate accumulate nella sua. Fui costretto a ingoiare tutto e poi a vicenda dovemmo leccarci la faccia per ripulire tutto.
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