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Gay & Bisex

(45) Dal sapore del cazzo alla prima inculata il passo è breve


di Membro VIP di Annunci69.it remigiuslp
23.11.2023    |    11.761    |    19 9.4
"“Mmmhhhh! Ecco, Cosiiiii! Siiii! Pare entrare agevolmente! Fa male?” “Ooooofffhhhhh! Brucia! Fai piano! Oooohhh!” Il sintetico attributo stava in verità..."
Luigino aveva ormai imparato ad apprezzare ampiamente il particolare sapore della pelle di cazzo. Quella sensazione di liscio ma anche vagamente spugnoso, ben diversa da altre parti del corpo. Gli piaceva affondare l’intera asta in bocca, sentirla viva e pulsante spingendole contro la lingua, ben distesa anzi avvolgente, stringere delicatamente i denti provocando un fremito di piacere aggiuntivo al malcapitato. Ma più di tutto amava stringere le labbra attorno alla base per risalire fino alla cima, portandosi dietro la pelle del prepuzio per chiuderla sulla cappella. Se poi questa emetteva un bel gocciolone di fluido preliminare si divertiva a tirare un lungo filone, guardando con sorriso furbetto il titolare del membro. Poi, dopo alcuni finti avvicinamenti, tuffarsi nuovamente sul cetriolo liberando nuovamente il glande con somma soddisfazione del ricevente.
Insomma poteva ormai definirsi ‘pompinaro esperto’ ma al lettore interesserà certamente come tutto ciò ebbe inizio.

In preda ai bollori dell’adolescenza, dopo le prime seghe in solitaria, Luigino si era confidato con il suo migliore amico e iniziato a masturbarsi in sua compagnia in qualche boschetto o cantina, entrambi assai vergognosi di quegli atti che il senso comune definiva perlomeno ‘sconci’. Ma un pomeriggio, potendo usufruire della casa del suo amico, in assenza di genitori e sorella, quasi istintivamente avevano deciso di provare a leccarsi reciprocamente gli uccelli. Se l’amichetto si era ritirato quasi subito esprimendo ribrezzo, il protagonista della nostra storia non ne aveva ricavato la stessa sensazione, anzi! Quella volta non poté e non volle rivelare il suo gradimento ma riuscì ben presto ad esercitarsi su altri manganelli.
Ma questo non è tema né titolo di questo racconto.

Quattro giorni e tre notti per la gita scolastica di quell’anno, in un ostello in mezzo alle montagne. Ma se i suoi compagni occupavano stanze da tre-quattro letti, Luigino venne ‘relegato’ in una doppia con il solo Demetrio, un pluriripetente, quindi di qualche anno più grande. Forse perché i due docenti accompagnatori avevano pensato che l’indole tranquilla e posata di Luigino avrebbe stemperato quella alquanto turbolenta e irrispettosa delle regole del biondo spilungone?

La seconda sera, dopo cena, i due si ritirarono nella loro camera. E mentre dalle altre pervenivano i rumori delle baraonde, Demetrio, appena entrato, chiuse la serratura ed esordì:
“Mmmhhh! Vorrei mostrarti una cosa!”
Sedutosi sul bordo del letto, da dietro un cuscino estrasse una rivista.
La aprì su una pagina doppia: vi era raffigurata una donna vestita solo di un reggicalze.
“Quando l’ho vista esposta dall’edicolante l’ho subito comprata! Vieni qui vicino a me per guardarla meglio: ho pensato potesse interessare anche te!”
Luigino si accomodò accanto al compagno e tirò il foglio per guardare meglio l’immagine.
“Sì, è molto bella!”
“Ma come, una gnocca così non ti arrazza?”
“Sì, certamente, mi eccita molto!”
Demetrio armeggiò sotto i fogli e proseguì:
“Non ti fa venire voglia di tirarti una sega?”
Il giovanetto, sorpreso dall’affermazione, replicò:
“Beh, ehm, veramente!”

Il biondo sollevò il giornale, portando alla luce il proprio pantaloncino jeans, dal cui bordo inguinale prorompeva il pene, decisamente esteso e soprattutto rigido!
“Guarda! Il mio banano è già pronto! Mmmhhh!”
Luigino, stupito ma anche attratto, non volle però scoprirsi e si ritirò:
“Ehi! che fai?”
“Pensavo potessimo gustarci queste foto e intanto farci una bella raspa! Dai, tira fuori anche la tua biscia! Mmmhhh!”
Il ragazzo, pur solleticato dall'idea di vedere una pugnetta su quel notevole membro, pensò di non esporsi con un compagno di classe, perdippiù di quel genere, facile agli sputtanamenti.
“Ehm, veramente, non mi sembra normale!”
Demetrio proseguì:
“Ooohhh! Perché? Io lo facevo spesso, prima di avere la fidanzata! Ci guardavamo i giornaletti in compagnia e ognuno si menava il pisello! Mmmhhh! Poi facevamo a gara a chi spruzzava più lontano! Dai, tira fuori il tuo coso!”

Luigino si tranquillizzò un po’: eseguì, estraendo il proprio pene.
“Demetrio! Però mi vergogno!”
“Dai, passerà presto! ora menatelo! Quando ti viene duro comincio anch’io e facciamo a chi resiste di più!”

Luigino si carezzò a lungo il membro ma, probabilmente per l’agitazione, questo rimase a riposo.
“Fatica a svegliarsi?”
“È che mi sento in soggezione!”
Il compagno esclamò:
“Forse lo stimolo di una figa pelosa non funziona! Mmmhhh! Dobbiamo cambiare soggetto? Prova a dare un'occhiata al mio serpentone! Mmmhhhh!”
Posò gli occhi sul fallone, ammirandone le generose misure e bramandolo segretamente. L’altro ghignò:
“Arh, ahr, forse, se prendi in mano il mio, va in pressione anche il tuo? Mmmhhh!”
Il ragazzo protestò:
“Cosa ti salta in mente?”
Ma Demetrio incalzò:
“Credo di avere una bella nerchia e pensavo che magari potesse interessarti più di una fregna in foto! Mmmhhh! Non si sa mai! E comunque, chissà che non scopri che ti piace? Uno dei miei amichetti di allora allungava volentieri una manina sulla mia asta! E mi faceva delle pippe niente male! Oooohhh! Ho saputo in seguito che è diventato finocchio! Mmmhhh! Evidentemente il mio tarello gli era piaciuto parecchio!”
Luigino, pur terribilmente desideros, rifiutò:
“Non credo proprio sia il mio caso! Ed è un atto piuttosto depravato!”

Il compagno divenne improvvisamente serio.
“Allora ti racconto un episodio di ieri notte: intorno all’una e mezza sono sceso a bere un bicchiere d’acqua in sala da pranzo. Ho subito sentito dei rumori provenire dai bagni, come dei risucchi. Mi sono avvicinato alla porta: era piuttosto buio – c’era solo la lucetta notturna - ma ho visto la figura di un uomo in piedi contro una parete. Inginocchiato davanti a lui un altro – apparentemente più giovane - che evidentemente teneva in bocca una certa parte anatomica del primo e vi passava sopra con ampi movimenti alternati: era quello a provocare quei suoni particolari! Insomma, gli stava ciucciando l’uccello! Sembrava parecchio concentrato in quell’attività! Lo spompinato mugolava sommessamente ma ho percepito alcuni spezzoni di frasi, tipo ‘bravo il mio piccolo succhiacazzi’, ‘dai che così mi fai venire’, ‘ora ti sborro in bocca, ingoia tutto puttanello’ e via così”.
Luigino arrossì violentemente in quanto era stato proprio lui - e il professore di matematica - con il quale aveva iniziato da qualche tempo un rapporto di servizietti orali regolari. Ma anche questo non riguarda direttamente la nostra storia.

Il compagno proseguì la ‘cronaca’:
“Non so come sia andata a finire perché mi sono ritirato. Però, tornato in camera ho notato, stavolta accendendo la luce, che il tuo letto era vuoto. Come la mettiamo?”
Luigino, ormai scoperto, giocò un’ultima carta:
“Ehm, ohm! Ecco, veramente, l’ho fatto una volta sola! Confesso di averglielo proposto io in cambio di una prossima interrogazione più ‘facile’ per alzarmi la media!”
“Vabbè, gli hai fatto un bocchino con probabile ingoio! Non mi importa se sei un recchioncello o se veramente è come dici tu! Se vuoi la mia riservatezza, prendi in mano il bastone e fammi una pippa! Così ho le dita libere e posso analizzare con attenzione queste immagini arrapanti!”

Il moretto decise di lasciarsi andare. Allungò il braccio destro e avvolse il notevole tarellone:
“Mi stai ricattando!”
Il compagno si rimise a leggere:
“Mmmhhhh! Chiamiamolo scambio di favori! Questi sorconi mi arrazzano, ho voglia di una sega e visto che ci sei tu, ne approfitto! Siii! Siii! Oooohhhh! Mena! Menami la verga! Oooofffhhh!”
Iniziò a salire e scendere lentamente, assaporando nuovamente il piacere di avere un rigido fallo fra le dita. E questo era piuttosto lungo e turgido.

Demetrio, con aria indifferente, disse:
“Ti gusta il mio cazzone? È abbastanza imponente o sei abituato a misure ancor maggiori?”
Il giovanetto rispose:
“Ti ho detto che è stata la prima e unica volta, per me! Di certo è più grande di quello la!”
Luigino cambiò mano e intensificò il lavoretto.
“Uuuufffhhhh! Sarà ma mi sembri alquanto coinvolto! ooooggghhhhh! E piuttosto bravo! oooofffhhhh! Ci sai fare! Siiii! Smanetta! Smanetta! ooohhhh!”

Demetrio tornò a sfogliare la rivista. Dopo un po’ la punta di quel magnifico attrezzo emise una grossa goccia di fluido trasparente. Luigino la osservò con bramosia, rallentando il ritmo e limitando le escursioni per non toccarla. Il compagno se ne accorse e, scostando il rotocalco, protestò:
“Ehi, ti sei già stancato?”
Luigino non riuscì più a trattenersi: ormai il suo segreto era stato svelato. Piegò la testa sulla cappella, diede una leccata e tirò il filo vischioso fra le labbra ansimando:
“Oooohhhh! Slurp! Scusami! Oooohhhhh!”
Ormai sopraffatto dal desiderio, Luigino strinse la cappella fra pollice e indice per farne uscire altro brodino che risucchiò poi avidamente in bocca.
“Mmmhhh! Allora ti è piaciuto avere un bigolo sugoso in bocca! Bravo! Continua così! Ooofffhhh! È gustoso, lo sciroppino?”
Luigino puntò la lingua sulla cima di quel superbo fallone e raccolse il liquidino di cui era tanto goloso con rapidi colpetti ben assestati:
“Slap! Slap! Ammetto di sì! Ooohhhhh! Slap! Slap! Mmhhhh! È buonissimo! oooohhh!”
L’altro tornò ad occuparsi del giornale:
“Allora prendilo in bocca! così puoi suggerlo direttamente all’uscita! Mmmhhhh!"
Il ragazzo infauciò il membro e cominciò a lavorarlo con passione.

Poi Demetrio si divincolò per alzarsi ed esclamò: “Spogliati!”
Da un cassetto estrasse una bottiglietta di crema e un pene di plastica. Il moretto lo osservò con curiosità:
“Cos’è quel coso?”
Il compagno di classe tolse la braghetta di jeans, si risedette e lo invitò:
“Fingi o sei serio? Mmmhhh! Non importa, ora te lo mostro! Stenditi con il ventre sulle mie ginocchia e apri le gambe! Voglio fare un esperimento! Oooohhhh! Se funziona ti faccio un bel regalo, sempre che ci sia già abituato!”

Luigino, capendo all’istante le intenzioni del compagno, concluse di voler stare a quel pur depravato gioco per sperimentare qualcosa di assolutamente nuovo per lui. L’altro spalmò di pasta il fallo finto:
“Questo è un dildo! Mmmhhh! Lo uso con certe femmine particolarmente porche! ooooffffhhhh! Mentre le guzzo, glielo metto nel culo! Allora ululano come cagne in calore! mmmmmhhhh! Voglio vedere se è adatto anche ad un foro maschile! Mmmhhh!”
Allargò una natica, appoggiò la punta all’ano e lo spinse lentamente dentro.
“Mmmhhhh! Ecco, Cosiiiii! Siiii! Pare entrare agevolmente! Fa male?”
“Ooooofffhhhhh! Brucia! Fai piano! Oooohhh!”
Il sintetico attributo stava in verità donando al ragazzo sensazioni inedite e piacevolissime.

Dopo una serie di affondi e rilasci, il biondo sfilò e si sollevò:
“Mmmmhhh! Ora che lo abbiamo dilatato il giusto, passiamo alla seconda fase! Mmmhhhh! Ti metto dentro pure il mio!”
Demetrio si portò dietro Luigino, puntò la cappella contro l’anello del suo sfintere e lo infilzò con un colpo netto e preciso:
“Uuuugggghhhhh! Demetrio! Oooohhhhh! Che troncoooooo!”
Prese a stantuffare con ampie e perfette escursioni:
“Ooohhhh! Femmine ne ho scopate dietro una quantità ma volevo anche provare un burellino di maschietto! Mmmhhhh! Teh! Teh! Prendi questo randello! Teh! Teh! Fatti inchiappettare dal tuo Demetrio! Uuuuufffffhhh!”

La sodomizzazione proseguì completa e regolare. Luigino apprezzava con una certa sorpresa quel lungo e rigido bastone di carne nel proprio retto:
“Oooggghhhh! Uuugggghhhh! Uuuuuhhhh! Demetrio! È immorale quello che stiamo facendo!”
Il biondo replicò:
Uuuuffffhhhh! Io sto solo chiavando, sei tu a dar via il culo! Oooogggghhhh! Se non fossi consenziente e non ti gratificasse almeno un po’, avresti protestato con maggior vigore! Mmmhhhh!”
Luigino si confessò:
“Ooogggghhhh” Uuuugggghhhhh! Siiii! Siiii! È vero, mi piace! Oooohhhh! Continua! Continua finché puoi, ti prego! Hai un pisello meraviglioso! Aaaaaffffhhhh!”

Il compagno di scuola mostrò una notevole resistenza, il pompaggio durò parecchi minuti durante i quali il giovanetto assaporava ogni centimetro di quel tarello superlativo, scendendo pure a toccare il proprio banano che si era nel frattempo eretto:
“Uuuuggghhhh! Piccolino! ho trovato di rado una galleria tanto accogliente fra due chiappette così! D’ora in poi so a chi rivolgermi per un lavoretto di bocca o una trapanata! Mmmhhh!"
Aumentò il ritmo assestando alcuni affondi più secchi.
"Aaaggghhhh! Oooggghhh! Vengo! Ti vengo in culo! Aaaaggghhh! Eccomi! Eccomiiiiii! Uuuggghhhh!”
Potenti fiotti di caldo sperma irrorarono il canale rettale di Luigino:
“Uuuhhhh! Siiii! Siiiii! Lo sento! Uuugggghhh! È tantissimo e bollente! Aaaaaffffhhhhh!”

Terminata l’abbondante eiaculazione, Demetrio estrasse il membro e osservò l’ano cosparso di candido seme:
“Mmmhhhh! Ora non mi dispiacerebbe vedere uscire il sughino! Oooofffhhh! Da bravo! Apriti queste melotte e butta fuori!”
Il moretto portò le mani ai glutei e li divaricò:
“Va bene così? Mmhhhh!”
"Perfetto! oooohhhh! È stupendo vedere la mia sborra dentro il tuo forellino! Ooofffhhh!"
Luigino mosse i propri muscoli e fece sgorgare l'abbondante seme denso che colò sui testicoli e da lì cadde in un filo sul lenzuolo sottostante:
"Ooooofffhhhh! Ne avevi tantissima! "
Passò un palmo a cucchiaino sotto lo scroto per raccogliere il filone di fluido:
"Luigino! Siiiii! Ti ho imbottito! Uuuggghh! È stato merito tuo! Questo sederino mi ha fatto sballare! Oooohhh! E allora il mio cazzo ti ha pompato dentro tutta la mia libidine! Oooohhhhh!"

Novembre 2023

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