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Intermezzo: scopato nei bagni dell’autostazione – Diego /8


di Membro VIP di Annunci69.it remigiuslp
25.05.2023    |    11.579    |    10 9.6
"Non credo che potrei permettermene di più però..."
Senza giri di parole, aperto il sedere e irrorati di sperma il didietro e la gola, in poche ore il riservato diciottenne Diego venne trasformato in quello che sarebbe molto probabilmente diventato un voglioso e insaziabile ciuccia- e montacazzi, se non addirittura un ricercato marchettaro della locanda dove lavorava.
Le sette tappe di quel ‘viaggio allucinante’ dell’estate 1978 avevano operato una netta ‘inversione’, mostrandogli nuove strade di lussuria e piacere.
Dopo la notte di tregenda, giunti alla Capitale di primo mattino, il camionista-maestro Renato portò il ragazzo alla stazione delle autocorriere.

Prima di lasciarlo scendere, pensò di fargli un discorsetto.
“Ecco, abbiamo adempiuto al nostro contratto con il tuo principale, ‘verificato’ se potessi essere un frocetto, tu hai ‘accettato’ di diventarlo – o forse lo eri già, consapevole o meno -, mostrando addirittura un notevole talento! Lasciamelo dire, perché di innocenti pulzelli fica-dipendenti ne ho sacrificati parecchi sull’altare della sodomia e tu li hai sicuramente superati tutti. Hai fatto un po’ di storie all’inizio ma hai imparato presto ad apprezzare in pieno il gusto di nerchia e di sborra, oltre a lasciarti rompere il culo già la prima volta!
Ora puoi tornare dal tuo padrone e cominciare una fulgida carriera di puttano! Ti potrai offrire come tiraseghe, pompinaro, prendinculo! E con il cetriolo che ti ritrovi, il tutto anche viceversa. Perché sono abbastanza sicuro che deciderai di diventarlo! Lui non vuole immischiarsi e ti lascia eventualmente campo libero, anche in orario di lavoro, perché ne avreste reciproco vantaggio: tu come marchettaro e lui per la nuova ‘attrazione’ del locale.
Mi ha anche detto che potrai usare la famosa ‘camera speciale’ senza doverla pagare se, ovviamente, i primi tempi ti darai da fare a tirare su clienti, facendoglielo capire!
Altrimenti rimarrebbero i cessi o qualche cespuglio nei dintorni. Ma ti do anche una dritta: sempre più autotreni, in cabina, hanno delle cuccette dove puoi fare un bel po’ di porcate. E ricorda che a molti camionisti, anche se tappezzano pareti e vetri di tette e sorche, non dispiace cavalcare puledrini lascivi e vogliosi come te! Certo, devi scegliere con attenzione perché non tutti sono disposti a montarti bensì vogliono essere trapanati loro – e non sempre è il massimo – ma davanti ad una mancia consistente puoi anche considerare di chiudere gli occhi.
Credo comunque che potrai essere molto selettivo e fissare tariffe adeguate!”
Allungò una mano dietro la schiena del ragazzo per scivolare sotto le natiche.
“Mmmmhhh! Con un sederotto come questo farai arrapare nugoli di maschi! Ti vorranno scopare tutti, vedrai! - le dita dell’uomo perlustravano sfrontate e vogliose i glutei – Cavolo, ti darei un’altra silurata di cazzo! Sono certo che lo prenderesti senza fatica, forse addirittura sarebbe il tuo canalino a risucchiarlo e massaggiarlo a dovere come ha fatto prima!
Senti, una volta scaricato il camion, oggi sono a casa tutto il giorno con Rudi. Dovessi ripensarci, potresti venire da me. Ti lascio il mio biglietto. Così potremmo ‘concludere’, coronando l’accordo con qualche altra posizione e trucchetto da vero troione!
Altrimenti, aspettati una mia visita alla locanda al prossimo passaggio. Sono quasi certo che ti troverò impegnato in qualche orgia a cinque, tutto ricoperto di succo di palle! Mi aspetto grandi cose da te!”

Diego rispose – “Ci penserò!” – scese dal mezzo e si allontanò.
Il baffuto gli diede un ultimo consiglio che però il ragazzo non sentì:
“Sei proprio un bonazzo! Ah, ricordati che hai ancora le due sborrate in canna! Stai attento che non ti scappino fuori! Cerca subito un cesso dove scaricarti!”

Il moretto si recò al bar dell’autostazione per bere un caffè.
In piedi davanti al bancone, sentì bruciare un po’ l’ano, sottoposto alla doppia violazione con relative eiaculazioni interne di poche ore prima: eh certo, lo sperma dei due uomini era ancora dentro di lui! La sensazione era piacevole ma, stringendo e rilasciando un po’ lo sfintere, gli parve che questo stesse fuoriuscendo: si sentì infatti bagnare per cui si precipitò verso i bagni pubblici.

Infilatosi in una delle cabine, di spalle alla porta, aprì cintura e cerniera, abbassò i jeans rossi e le mutande e vide il disastro: l’abbondante liquido seminale aveva macchiato entrambi gli indumenti. Si posizionò quindi a gambe aperte sopra la turca per spingere fuori il resto.
Il fluido aveva appena iniziato a colare dal suo ano quando sentì due mani afferrarlo con forza per i glutei, sollevarli, allargarli fra loro infine qualcosa appoggiarsi al suo buchino.
“Sssshhhh! Fermo! Ti sei appena svuotato, allora c’è posto anche per il mio!”
Una spinta, e quello che evidentemente era un membro maschile, sgusciò nel suo retto.
Il ragazzo resistette all’istinto di divincolarsi: quella penetrazione secca e improvvisa lo attizzò all’istante!
“Ti prego, non voltare la testa, vengo presto, sai?”
Diego decise di assecondare quel misterioso e ignoto incursore, tese le braccia per appoggiarsi al muro e lasciò che il fallo, evidentemente di buon calibro, prendesse ad andare avanti e indietro nel suo sfintere. Fu una scopata in stile coniglio, a colpetti intensi, rapidissimi, con escursioni piuttosto limitate. Ma questo lo gratificò assai lo stesso, tanto che ebbe una improvvisa erezione.
“Posso venirti dentro? Pago doppio!” Il moretto annuì con il capo.
Lo sconosciuto non durò molto: dopo forse una decina di rapidissimi affondi e ritiri, lo cinse in vita con un braccio e schiacciò il ventre molliccio contro le sue natiche.
“Offfhhhh! Siiiii! Sborro! Sborro! So di non sborrare molto ma tu dimmi comunque che ti sto inondando, per favore! Mi eccita, sai? Ooohhh!”
Il ragazzo sentì l’organo pulsare e, pur sorpreso, stette al gioco: “Siiii! Uuuuhhhh! Irrorami! È bellissimo! Quanta ne hai! Riempimi tutto! Mmmmmhhh!”

L’uomo, con il respiro affannato, rimase fermo per un po’, dentro di lui, poi il pene si inflaccidì e sgusciò fuori.
Diego finalmente si voltò, trovandosi davanti un omino basso e cicciottello. I suoi occhi caddero subito sulla bottega aperta dalla quale pendeva il pisello, non lungo e grassoccio, con un candido filo che dalla cima stava calando sul pavimento. Alzò lo sguardo: due piccoli occhietti in una facciotta tonda e paonazza di sessantenne e oltre, capelli bianchi con un orrendo riporto tenuto probabilmente a posto da abbondante brillantina.
“Oh, grazie carino, grazie! È la prima volta che riesco a combinare qualcosa di serio qui dentro! Se tu non avessi lasciato aperta la porta e non ti avessi visto impegnato nel liberarti del seme del tuo ultimo cliente, non avrei mai avuto il coraggio! Gli altri tuoi colleghi non si mostrano mai prima e poi devi sempre chiedere! È imbarazzante! Oooohhhh! Dimmi quanto ti devo! Per lo spruzzo dentro ti pago doppio, come promesso!”

Il moretto rimase a bocca aperta, allucinato: aveva evidentemente dimenticato di chiudersi dentro e quello lo aveva scambiato per un prostituto! E lui, non solo non si era rifiutato ma lo aveva lasciato fare i suoi comodi fino all’eiaculazione interna!
L’altro scese a guardare il fallo del ragazzo, ancora bello eretto, si inginocchiò, poggiò i palmi sull’esterno delle cosce e quasi piagnucolando disse:
“Ti do quello che vuoi! Lascia che ti faccia anche un pompino, ti supplico! Quando mi ricapiterà un’occasione così!”

L’avventore accostò la bocca chiusa alla punta semicoperta dal prepuzio, allargò lentamente e delicatamente le labbra, scappellandolo con queste, lentamente e con dolcezza infauciò l’intero membro. Questo rispose subito, irrigidendosi nuovamente e donando al giovane una scossa di piacere.
Iniziò una fellatio perfetta: velocità ideale, escursioni ampie, soste con variegate danze di lingua su glande, frenulo e asta, risucchi forti e leggeri. Anche i testicoli ebbero la loro parte, leccati, carezzati e grattati da quel sorprendente vecchietto - almeno agli occhi del diciottenne - mentre una mano passava a carezzargli delicatamente il sedere.
Era a dir poco in uno stato paradisiaco e il suo primo ‘cliente’ si interruppe solo un momento per dirgli:
“Sei bellissimo! Donami il tuo nettare quando vuoi!”

Non si erano premurati di bloccare la porta e dopo un po’ questa si aprì lentamente. Apparve un altro uomo che entrò a sua volta nel vano, estrasse il proprio uccello e iniziò a menarselo senza ritegno.

Lui! Proprio lui! Diego! Lo scolaro modello, sempre compìto e pudìco, dopo essersi lasciato sodomizzare stava beandosi nel farsi succhiare il pisello, davanti ad un altro che si godeva lo spettacolo masturbandosi… nella ritirata di una stazione!
Poco dopo passò un terzo signore che diede solo un’occhiata fugace.

Passarono alcuni minuti di quel doppio lavorìo. Il ragazzo non sapeva se e quando eiaculare.
Ci pensò il pipparolo il quale – serio in volto – gli fece cenno affinché si spicciasse.
Il ragazzo chiese: “Signore, posso venire ora?”
L’uomo approvò con la testa, accelerò il ritmo, iniziando a succhiare con forza, provocando un potente orgasmo al ragazzo che schizzò una serie di fiotti intensi nel suo cavo orale.
Percorso dalle onde di piacere, Diego aveva socchiuso gli occhi.
Due robuste mani – quelle del secondo uomo - lo presero per le spalle per voltarlo e farlo piegare in avanti, sfilando ovviamente il suo attributo dalla bocca del primo il quale si alzò di scatto per fare spazio all’altro. Questo, menandosi con maggiore lena, iniziò a spruzzare sul fondoschiena del ragazzo. Getti potenti contro le natiche ma anche altri che finirono sulle pareti e quanto vi era attorno.
Terminata quella annaffiata, estrasse il portafoglio, prelevò una banconota, la incastrò nel solchetto fra i glutei inzaccherati del ragazzo, girò i tacchi e se ne andò dicendo: “Gran bel culo! Fatti ritrovare qui! La prossima volta te lo scopo! Ma non in quattro secondi!” Aveva evidentemente spiato l’amplesso di prima.

Diego si rigirò verso l’ometto. I due si guardarono stupiti per alcuni istanti, poi quest’ultimo si abbassò per tirare in alto slip e calzoni del giovane, forse non ricordandosi che le chiappe erano ricoperte dalla ‘pioggia’ di sugo e fra queste c’era ancora la banconota. Ormai il danno era fatto - anzi la sensazione di vischioso bagnato dato dal contatto fra pelle e tessuto fu per Diego decisamente piacevole. Riassettato tutto, cintura e danaro compresi, l’uomo disse:
“Oh, sei tutto macchiato, poverino! Ho un’idea! Andiamo al bar, ti offro la colazione e intanto vado ai grandi magazzini qui accanto a comprarti qualcosa di pulito da metterti. Poi ci mettiamo d’accordo anche sulla tua tariffa. Tranquillo, non scappo, ora che ti ho trovato!”
Il ragazzo si accomodò ad un tavolino per consumare un cornetto con cappuccino. Prese la banconota e commentò fra sé: ‘niente male per una semplice sega senza nemmeno contatto reciproco! Chissà quanto mi darebbe per una sodomizzazione!’
Il ragionamento iniziò a scavare nella mente ormai guasta già del giovane.

L’omino tornò poco dopo con una busta e si sedette accanto a lui, iniziando subito a parlare con quella vocina tesa:
“Ecco, ti ho preso un paio di calzoncini. Penso che ti staranno benissimo, sono molto provocanti! Scusami per prima ma ero arrapato di mio! Ero venuto in quei bagni, dove c’è spesso un certo movimento sia ‘professionale’ che spontaneo, per cercare almeno qualche toccamento o lavoretto di mano. Quando ho visto il box aperto, con te che stavi rilasciando dello sperma dal buchino, ho capito che eri uno di quelli e che avevi appena fatto con qualcuno.
Mi sono sempre rifiutato né ho mai avuto il coraggio di andare con mercenari ma stavolta, averti davanti praticamente già pronto, mi ha dato la spinta e ho deciso di pagare pur di combinare qualcosa di serio. È stato un sogno, per me, sodomizzare qualcuno per la prima volta, perdippiù così bello come te!
Non ti ho mai visto lì. Vieni da fuori o hai iniziato a praticare da poco? – arrossì - Ehm ehm! Io mi chiamo Alfio e nonostante la mia età, l’ammennicolo mi funziona ancora abbastanza e mi fa sempre desiderare di usarlo. Non te la racconto lunga ma avrai capito che faccio parecchia difficoltà a sfogarmi per cui adesso se tu, sì, insomma, se tu mi dicessi quando ti posso trovare qui e se mi facessi, ecco, diciamo, un ‘abbonamento’, ti garantirei almeno un incontro alla settimana. Non credo che potrei permettermene di più però.”

Capì che quell’ometto cercava solo un po’ di calore umano e del sesso, come lo stesso Diego, in fondo.
“Nulla signore, nulla! Mi bastano questo indumento e la colazione. Non sono di qui, devo anzi tornare ancora oggi al locale dove lavoro, e non sono quello che pensa: sono un ragazzo normale che stanotte ha avuto i suoi primi rapporti intimi con altri uomini. Un po’ forzati e animati, se vogliamo, ma mi hanno aperto un nuovo, fantastico mondo. Come con lei, è stato bellissimo e devo ringraziarla io, mi ha donato molte sublimi sensazioni!”
L’uomo espresse tutto il suo dispiacere:
“Adesso che avevo pensato di avere incontrato finalmente il porcellino giusto, anche se a pagamento - ma anche perché non che non abiti qui!”

Al termine il giovane disse di voler tornare nella toilette per ripulirsi e cambiarsi. Alfio volle seguirlo per dargli una mano. Appena chiusi in una cabina, l’omino spogliò il ragazzo, soffermandosi spesso a palpeggiarlo dappertutto, commentando con:
“Quanto sei attraente! – Che curve perfette hai! – Mi piace il tuo culetto peloso! – Hai un pisello superbo!”
Diego, ovviamente più intenerito che eccitato, lo lasciò fare.
Indossati gli sgambati pantaloncini jeans procuratigli dal simpatico e desolato vecchietto, si salutarono. Alfio volle però sapere dove Diego lavorasse…

La corriera del mattino che lo avrebbe potuto riportare alla locanda sarebbe partita di lì a poco.
Diego ci ragionò un po’ sopra e, ricordandosi che il famoso ‘accordo’ era ancora da ‘concludere’, si incamminò verso la casa di Renato. Non sappiamo cosa avesse deciso, di certo il sesso con maschi faceva ormai parte dei suoi pensieri positivi.

Nota dell’autore: per il percorso di iniziazione del puttanello Diego si suggerisce la lettura dei sette episodi di ‘Un viaggio allucinante di piacere’, in particolare il 4°, contenente il filo conduttore della trama e indicazioni in merito ai contenuti dei testi.

Maggio 2023




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