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Un allucinante viaggio di piacere – 12. episodio – Culetto rovente


di Membro VIP di Annunci69.it remigiuslp
14.06.2023    |    4.577    |    9 9.4
"Maestro, vai con il demolitore!” Il biondo prese il ragazzo per i fianchi e iniziò ad accelerare il ritmo..."
Diego aveva collezionato - in pochissime ore, con progressivo e sempre più intenso godimento - nientepopodimeno che cinque rapporti anali completi. E per completi intendiamo con iniezione interna, ovviamente.
In aggiunta, tanto per fare peccato e trasgredire a fondo, vari palpeggiamenti, una masturbazione, una esplorazione rettale con massaggio prostatico e - non ultime per importanza - varie ciucciate di piselli. Anche queste con piacere ma soprattutto con degustazione del relativo prodotto - lo sperma - e conseguente scoperta delle differenti qualità organolettiche dello stesso, quali ad esempio densità e acidità secondo il ‘donatore’. Deglutizione finale sottintesa.

Tutto ciò in questa lunga storia scabrosa, perversa e anche un po’ violenta che però ha portato il giovane Diego non solo ad abbandonare pregiudizi e prevenzioni verso il sesso fra uomini ma addirittura a scoprire una propria, assai probabile, natura omo- o bisessuale.

Prima di tornare nel soggiorno del camionista, dove si sta svolgendo il ‘corso per aspiranti marchettari’, necessita segnalare alcuni errori contenuti negli episodi precedenti. Il numero totale di cazzi ricevuto nelle terga dal ragazzo è - al punto attuale della narrazione - di cinque: Renato lo sverginatore e Rudi il suo compare durante la notte nel camion, il vecchietto Fortini nello squallido scenario di un bagno pubblico, l’elegante sconosciuto nel capannone abbandonato, infine il finto cerimonioso portinaio del palazzo.

Renato si inginocchiò su un grande cuscinone stretto e lungo a forma di parallelepipedo, come il cubo rivestito di velluto scuro.
“Ora che ti sei fatto scopare in vari modi e da vitellino di prima monta sei passato alla categoria ‘manzo da riproduzione’, potrai decidere se battere cessi pubblici, marciapiedi, locande equivoche ovvero organizzarti con un luogo adatto - diventare quindi un vero puttano professionista - oppure saltare semplicemente da un banano all’altro a tuo personale piacere.
Altrimenti tornare a farti le pippette di nascosto, come sguattero in quella infima locanda dove comunque sarai spesso oggetto di abbordaggi più o meno espliciti.
In ogni caso, il culo sarà irrimediabilmente rotto.
Per adempiere al nostro ‘accordo’ però, dovremmo portare a termine il percorso di formazione. Quindi, ora devi farmi capire se intendi concluderlo o preferisci invece finirla qui, stenderti per digerire tutta la sborra che ti sei trangugiato e lasciare raffreddare il buchino arroventato dalle sciabolate di nerchia che hai preso.”

Diego ormai aveva le idee chiare: il sesso fra maschi era il suo destino!
Si appecorò con il viso davanti al pennone in tiro totale che l’uomo teneva verticale e guardò verso l’alto, come in attesa di ordini.
“Mmmhhh! Bravo scolaretto, lo sapevo che alla fine avresti voluto imparare tutti i trucchi del perfetto troietto! Bravo! Lezione prima: ‘ovetti sbattuti’!
E non si intende lo zabaglione per tirarti su dopo cinque trombate bensì quelli che stanno sotto i salami e che hanno da ricevere le stesse attenzioni!”
Diego prese a pennellare i testicoli, depilati ma con qualche accenno di ricrescita a formare piccole punte che peraltro trovò assai libidinose.
“Sei diventato proprio un finocchietto insaziabile! Ti pende ancora dalle labbra il sugo del tarello di un uomo e sei già qui a lappare i coglioni di un altro! E te le sei trincate tutte, le razioni di seme, recchioncello libidinoso! Hai imparato presto ad apprezzare il caldo seme! Dimmi com’era!”
“Mmmhhh! Slaaap! Slaaap! Buono! Slaaap! Slaaap!”
“Buono? Solo buono il brodo di minchia? Stai mentendo! Ho visto che te lo sei girato e rigirato in bocca e poi l’hai mandato giù, goccia dopo goccia, come fosse un liquorino!”

Il brunetto spatolava, apprezzando la soffice compattezza, giungendo addirittura a giocherellare in punta di lingua.
“Ma sei un portento e ci metti pure fantasia! Mmmhhh! Allora vediamo cosa ti ispira questo!”

Il camionista dispose obliquamente all’indietro il tronco, accerchiò con le dita la sacca subito sotto il pene e strinse l’anello così creato. In questo modo la lucida pelle dello scroto si tese e le due sfere si rigonfiarono. Diego – quasi di istinto – sentì la necessità di aspirarle: spalancò al massimo la mandibola e in un attimo queste sgusciarono dentro la sua bocca, lisce e punzecchianti.
“Uuuuggghhh! Stringi! Dai! Succhiami i maroni! Aaahhh!”
Serrò leggermente i denti e cominciò a tirare le palle nel suo cavo orale, danzandoci sotto, sopra e attorno con la lingua, beandosi della vista dal basso di quel perfetto torrione che sperava ardentemente di ricevere nuovamente dentro di sé al più presto. Decisamente, anche le cipolle di un maschio erano assolutamente appetitose!
“Aaahhh! Sei fenomenale! Non ti devo insegnare nulla! Aaaaahhhh!”

Dopo alcune decise trazioni, Renato si staccò, abbassò il rigido cilindrone che il brunetto infauciò, cominciando immediatamente a succhiare.
“Uuuuggghhh! Siii! Ciuccia! Ciuccia la trave del tuo Renato! Siii! Bravo! Dai che poi te la spranga fra quelle tue natichine tonde che viste da qui mi fanno sballare! Se deciderai di darti al mercato con le nostre lezioni diventerai un baldraccone! Tirare raspe e fare pompe! Potrai farti montare da stalloni di tutti i generi e fottere da piselli di tutte le misure, oltre ad ingollare broda in quantità! E non dimenticare! Farti sbocchinare a tua volta, con la mazza che ti ritrovi! E magari arrivare a castigare qualche bel deretanino!”

Il ragazzo era profondamente concentrato nel lavoretto orale, estasiato dal retrogusto delle precedenti eiaculazioni e dalla consistenza di quel pennone.
Il camionista lo osservava attento: “Sei veramente un succhiacazzi eccezionale! Lo fai con passione! - si rivolse a Rudi, che fino a quel momento era rimasto ad osservare la scenetta - Non vedi che questo maialino è pronto per essere messo sul fuoco? Infilzalo e facciamo un bello spiedo! Tu da dietro e io dal davanti! Mmmmhhh! Per le doppie come questa potrai chiedere un sovraprezzo!”

Il biondo si inginocchiò dietro il ragazzo e puntò la verga contro il suo buchetto.
“Sì, è veramente uno spettacolo arrapante! Sembra un frocetto in attesa di prenderlo dal suo amichetto! Solo che l’amichetto tarda, allora va bene farsi guzzare anche dal primo che passa! Ed è arrivato Rudi che ora lo incapretta!”
Il membro aprì lo sfintere e lo penetrò senza fatica. Diego accolse con piacere l’ingresso di quel bastone nel sensibile canale e lo agevolò inarcando il fondoschiena.
“Uuuhhhh! Favoloso! È proprio un puledrino da monta! Guarda come piega in su il culo per prenderlo meglio! Mmmhhh! E ha un bucio che sembra una figa, per quanto è morbido! - Cominciò a stantuffare – Aaaahhh! Prenditi questa fava nel deretano, lussurioso recchione!”

Diego continuava a spompinare con ritmo regolare, abbondante saliva colava dalle sue labbra, strette attorno al pennone turgido e fremente mentre l’altro scorreva nel suo tubicino ormai aperto e accogliente.
Era completamente sottomesso a quei due uomini e alle ulteriori, sempre nuove sensazioni che gli stavano donando: orizzonti di piacere apparentemente infiniti. Alla mercificazione delle sue prestazioni avrebbe pensato dopo.

Renato commentò:
“Ti piace questo tipo di cottura, eh? Sei un porco da griglia! Altro che vezzeggiativi tipo frocetto e simili!”

Il camionista si staccò.
“Ora Rudi ti farà provare una chiavata alla quale ti dovrai giocoforza abituare. Ma sono convinto che non ti dispiacerà. Maestro, vai con il demolitore!”
Il biondo prese il ragazzo per i fianchi e iniziò ad accelerare il ritmo.
“Datti da fare, Rudi! Sbattilo e finiscilo come un cagnetto pervertito!”
Cominciò una rapida serie di brevi ma potenti colpi secchi.
“Aaaaggghhh! Siii! Ti ingroppo come si fa con certi studentelli che arrotondano la paghetta dando via il culo nei cessi dei distributori! Voglio che tu lo senta in gola, il mio palone! Hai un burellino di burro! Teh! Teh! Teh! Ti piace, eh?”
Diego incassava e godeva appieno di quel violento stantuffamento che stimolava le pareti interne del condotto:
“Ah! Ah! Ah! Siii! È bellissimoooooo! Spingi! Spingi! Spingi! Dammelo! Dammelo tutto! Dammelo ancora! Ancora! Aaaahhhh!”
Il pistonamento proseguì in progressiva accelerazione almeno un altro minuto finché l’uomo – improvvisamente – sfilò velocissimo, fermandosi con il fallone eretto in aria:
“Aaaggghhh! Basta! Sennò ti sborro dentro! Mmmmhhh! Raramente ho incontrato sboldroni come te, capaci di resistere a questi martellamenti!”

Renato riprese la ‘lezione’.
“Bene, oltre alle nozioni base in merito a scopate, pompini e affini, hai imparato che le palle possono essere strizzate e maltrattate alla bisogna.
Altra indicazione: in presenza di due maschi devi mettere a disposizione contemporaneamente boccuccia e culetto per il famoso ‘girarrosto’ Hahahah! Può cambiare la tua posizione ma non il concetto: almeno due manici dentro di te: fronte e retro!
Ora veniamo alle varie tecniche di chiavata. Rudi ti ha somministrato un classico martellamento che certi tori selvaggi praticano soprattutto su vitellini, galletti, capretti di prima monta, pensando di addomesticarli più in fretta. Purtroppo, lo choc spesso procurato causa il mancato ingresso nel mercato di elementi potenzialmente validi. Tu invece credo sia entrato nell’arena come grande combattente. Ormai farti sbattere come un frocione incallito non ti spaventa più.
Mettiti a pecorina che ripartiamo! - Diego eseguì – Questa è la classica posizione animalesca, dove lo stallone non resiste alla vista del posteriore della giumenta e le salta sopra! Essendo l’uomo una specie eretta, questo approccio istintivo non è così evidente per cui, quando ti venderai, per attirare la clientela e far capire che sei ‘uno di quelli’, dovrai usare espedienti diversi, come abbigliamento e movenze adeguate, tipo ieri sera: jeans rossi aderenti e sculettamento – che a te riesce piuttosto naturale! Mmmhhh!”

L’uomo si pose dietro di lui, puntò la mazza nuovamente marmorea contro l’orifizio ma si fermò.
“Per massimizzare il tuo profitto potresti giocare la carta del principiante da deflorare: il verginello innocente in sostanza. Anche se ormai hai il deretano sfondato, dichiari che per te è la prima o una delle prime volte e chiedi di andarci piano. Questo arrazzerà ancora di più il verro di turno e potrai chiedere un compenso diciamo, ‘più adeguato’.
Quando poi sarete nel luogo deciso o disponibile – si va da in piedi dietro un cespuglio al comodo letto matrimoniale della tua alcova – lui deciderà se per te sia meglio lo sfondamento con cavalcata di martellamento oppure l’approccio delicato e romantico.
Ora stringi il buchino e fingi di essere un innocentino ancora illibato!”

Il camionista iniziò a spingere.
“Ooohhhh! Allora vuoi che questo omaccione ti svergini, aspirante finocchietto?”
Il moretto stette al gioco, opponendo resistenza stringendo l’anello, come ad impedire l’accesso. Dopo una breve serie di finti tentativi a vuoto, un colpo più deciso fece sgusciare la cappella oltre l’anello.
“Ecco! L’imene è rotto, ora sei un culattone! Mmmhhh! La tua prima nerchia nel popò sta per esplorarlo a fondo!”
Diego proseguì a contrastare la penetrazione tendendo i muscoli interni, traendone ovviamente piacere a sua volta.
“Sei strettino! Facile pensare di poterlo prenderlo senza fatica, vero? Quando poi si fa sul serio la musica cambia!
Se vuoi diventare frocetto vero, devi anche slimonare! Gira la testa!”
Il brunetto eseguì, puntando la lingua che incontrò subito l’altra per iniziare il gioco elettrizzante a lui ormai ben noto.
“Gggglllhhh! Hai l’alitino di sborra! Ti sei già divertito con qualche pistacchietto spruzzatore, eh? Mmmhhh! Ma ora, il cazzo rigido e reale è un’altra faccenda, vero?”

Renato lo prese per i capelli e un attimo dopo affondò il pennone nello sfintere con il suo abituale colpo secco e completo. Nonostante l’abitudine ormai acquisita, il retto, ancora contratto, all’entrata del rigidissimo e lungo pennone provocò un certo dolore al ragazzo: “Ahi!”
Senza curarsene, iniziò ad alternare pressioni decise e rilasci, aumentando progressivamente la velocità.
“Mmmhhh! Lasciati trapanare dal mio puntone d'acciaio! Lui adora sfondare pertugi inviolati e angusti come il tuo!”

Il ‘maestro’ sfilò, spingendo poi Diego a mettersi prono:
“Passiamo alla ‘torre petrolifera’ e a seguire alla ‘stambugiata del falegname’!”
Lo prese per le caviglie per sollevare e allargare in aria le gambe, quindi spinse le proprie cosce contro quelle del moretto per tenere sollevato il bacino. Fatto questo, puntò il fallone verso il basso contro l'ano e vi rientrò.
“Mmmhhh! Così avrai il canale stretto in ogni caso, sublime animaletto! Hai due meloncini e un forellino deliziosi!
Ma dovrai essere pronto a tutto! Ti monteranno uomini di ogni genere! Alcuni ti svangheranno senza pietà e ti sbatteranno nelle posizioni più strane! E parecchi vorranno iniettarti il loro orgasmo!”

Con alcuni abili movimenti fece scivolare il ragazzo a stendersi interamente sulla pancia, proseguendo il ritmico stantuffamento verticale.
“Teh, teh teh! Ora trapaniamo dall’alto questa asse di legno per allargare bene il buco!”

Diego girò la testa e lo guardò:
“Davvero crede che potrei concedermi ad altri? E quanti uomini dovrei incontrare, ogni giorno?”
Il baffuto rispose, senza fermare il pompaggio.
“Un frocione che si vende può fare anche una dozzina di marchette! Pensa! Dodici tarelli! Certo, non tutti ti martellano lo sfintere e alla fine ti imbottiscono con il loro sciroppo oppure te lo riversano in gola. Altri li puoi sgolinare con o senza eiaculazione in ore ed eventuale bevutina! O anche solo raspare! Dipende dai gusti del cliente ...e da quanto vuole spendere!”

I saliscendi veloci proseguivano senza tentennamenti, pienamente goduti dal ragazzo per la precisione del movimento entro il suo sensibile canale.
“Certo, devi stabilire un tariffario preciso, con prestazioni base e aggiuntive o particolari, tipo massaggino con muscoletti sfinterici di cui hai già scoperto la tecnica – rara e molto apprezzata -, iniezione in culo senza goldone, spiedino con due, finto illibato eccetera.”

Renato sfilò e si alzò in piedi:
“Manca solo il mitico ‘smorzacandela’, prima dell’esame finale di ‘marchettaro di classe A’!”
Uscì dal salone mentre Rudi lo guardò sogghignando.

E anche noi, cari lettori, ci prendiamo una pausetta, per calmare il pistolino che fin qui la nostra mano amica ha sicuramente gratificato di un piacevole massaggio ritmico e alternato.
Chi lo desidera può ovviamente dargli sfogo subito, con relativa fontanella, altrimenti attendere l’ultimo episodio - che seguirà a breve. Ultimo sicuramente in casa di Renato mentre non sappiamo cosa potrà succedere in seguito al di fuori di essa.

Giugno 2023


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