D. parte 2

Questo racconto realmente accaduto è un altro episodio legato al racconto intitolato D.

Mi manca D., mi manca il suo essere porco e dolce allo stesso tempo, mi manca la sua gelosia, io che sono cosi libera e piena di voglie, io che non mi fermo mai di fronte a nessun cazzo, mi manca la sua ingenuità , mi manca la sua completa avversione per i toys, si perché mi dice "Io devo darti piacere col mio corpo!"
Siamo qui, l'ennesima e ultima sera d'estate, ormai quel parco è diventato casa nostra, quell'angolo nascosto al mondo intero, tutto nostro, solo nostro.
La solita coperta buttata nel baule, due bottiglie di birra ghiacciate e il cestino da pic nic, più che amanti sembriamo adolescenti.
D. Parcheggia al solito posto, stasera c'è luna piena.
Mano nella mano ci incamminiamo, solo ogni tanto ci fermiamo per baciarci avidi di noi. Le mani impegnate ci impediscono di toccarci, ma lui ha già il cazzo duro e i pantaloni fradici di presperma, ed io già abbondantemente bagnata tra le gambe.
Mi ansima sulle labbra, "lo senti, lo vedi l'effetto che mi fai?"
Dio quanto lo desidero, so già che non sarò capace di saziarmi abbastanza di lui.
Finalmente raggiungiamo il nostro punto oscuro, all'apparenza nascosto ad occhi indiscreti, ma mi sbagliavo.
D. Sistema la coperta, con l'accendino stappa le birre mentre ci sediamo uno di fianco all'altro.
Bevo e lo guardo, mi lecco le labbra, appoggio la bottiglia e mi avvicino a lui.
"Non è questa che voglio bere "
Lui continua a bere mentre mi mangia con gli occhi, prende un sorso di birra e la passa nella mia bocca.
La bevo avida, la sua bocca è sulla mia, ora mi lecca con la lingua
"Hai un buon sapore! Ne vuoi ancora? "
"No....voglio di più..."
Sono vicina al suo viso, ora lecco la sua bocca mentre una mano scende a stringere il suo pantalone bagnato.
Il cazzo è durissimo e grosso, lo stringo e scendo con la bocca sul suo collo.
D. Continua a bere e lascia scendere la birra dalla bocca e io lecco tutto.
Ansima, non si muove ma il cazzo pulsa.
Sbottono lentamente il suo pantalone e lo abbasso.
Lo slip è oscenamente bagnato.
Lo guardo e non resisto a stuzzicarlo.
"Lo sai cosa faccio adesso? E tu lo vuoi da impazzire..."
Mi metto in ginocchio e appoggio il naso ai suoi slip, annuso e premo sul suo cazzo,
Con la lingua lo lecco e mordo quell'asta che pulsa di voglia.
Tolgo lo slip e finalmente mi trovo il suo cazzone tutto bagnato proprio di fronte alla bocca.
Con la coda dell'occhio vedo un movimento furtivo vicino al cespuglio, dio ci stanno guardando!
Faccio finta di nulla, D. Si sarebbe incazzato e il tipo non avrebbe passato un bel momento! Prego che non se ne accorga, a me invece crea ancora più eccitazione tutto questo.
"non farmi soffrire prendilo in bocca ti prego! "
"La vuoi la mia bocca? Così? "
E inizio lentamente a leccare tutta l'asta fino alla cappella dura e viola di desidero.
Muovo appena la punta per raccogliere le gocce che scendono.
"Mettilo in bocca!"
"Così?"
E per torturarlo appoggio appena le labbra sulla cappella senza muovermi.
Nel frattempo immagino il guardone che si starà segando al pensiero della mia bocca sul cazzo.
"Dai infilalo tutto sto impazzendo'"
D. Non immagina quanto io stia impazzendo di voglia! Sono fradicia ormai, quella sensazione di quasi orgasmo, il clitoride gonfio che pulsa e sfrega lo slip per trovare un po di sollievo.
Non resisto più con un movimento veloce della bocca faccio sparire tutto il cazzo fino in gola.
Con la lingua cerco di leccare anche le palle gonfie e dure piene di sborra per me.
"Ahhhh siiiii cosiiiii....succhialo tutto! "
Incitata dai suoi mugolii di piacere inizio un pompino vorace.
Lo voglio bere, è mio...
"Godo! Sborro!"
Mi tiene la testa ferma sul cazzo e riversa tutto il suo piacere dentro alla bocca, gli schizzi arrivano in gola e sul palato.
D. Infila la mano dentro al mio slip,
le dita scivolano dentro e fuori e giocano con il clitoride duro e gonfio.
Il suo cazzo non ha perso durezza anzi, sembra di marmo.
Lo so che ha bisogno di sfinirsi per essere sazio di me.
Mi fa sdraiare, mi sfila lo slip e si corica dietro di me.
Mi alza una gamba e con un colpo secco mi penetra.
Mi abbraccia e tiene la sua bocca sul collo, mi lecca e mi mordicchia l'orecchio.
Ho brividi ovunque, i capezzoli stanno esplodendo, D. abbassa il vestito e li fa schizzare fuori ed inizia a strizzarli lentamente tra pollice ed indice.
Mentre mi scopa sempre più forte, sento il cazzo gonfiarsi e bagnarsi dei miei copiosi orgasmi.
"Vengo! D.! Vengo!"
"Godi puttana!"
Nella mia mente sto immaginando quante volte ha già sbarrato anche il guardone del cespuglio!
Ora accelera il movimento, mi afferra per i capelli e con un lungo grugnito mi riempie di sborra la figa.
Restiamo per un attimo abbracciati ad ansimare di piacere.
D. Resta dentro, si muove lento, lo so che vuole riprendere vigore.
È sempre incredibile come il cazzo gli resti duro.
"Mi vuoi ancora D.?"
"Lo sai , perché questo è l'effetto che mi fai..."
"Lo sai cosa voglio D.? Ti voglio dentro ovunque..."
"Sei una gran troia! Apriti il culo! "
Mi apro le chiappe e D. sposta il suo cazzo dalla figa al culo.
Ha una cappella grossa e di nuovo già dura.
"Così lo vuoi?" Mi scopa piano, la cappella che gioca col buco lentamente, non riesco a rispondere perché godo in continuazione.
"O così! " mi afferra il culo mi mette sotto di lui e con tutto il corpo inizia a pompare forte
Urlo di piacere! Stavolta so che sarà una scopata lunga e animalesca!
Mi fa sollevare sulle ginocchia e continua ad alternare colpi violenti a colpi lenti pet poter giocare col buco del culo e la cappella lentamente.
Tremo di piacere, sono sfinita ed appagata.
"Posso riempirti il culo adesso che hai goduto abbastanza! "
Sferra il suo ultimo assalto col suo cazzo al mio culo riversando quel po di sborra che gli era rimasta.
Mio caro guardone spettacolo finito!
Mi stupisco sempre di quanto posso essere troia anche in momenti di estrema intimità!
Restiamo abbracciati a baciarci e finalmente appagati ci godiamo il nostro meritato pic nic.
Mentre siamo in completo relax vedo un ragazzo di colore che passa nella stradina a fianco al cespuglio e mi sorride.
Un ringraziamento silenzioso direi. Peccato non averlo potuto condividere con D.