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Lui & Lei

La segretaria


di Membro VIP di Annunci69.it simona72
26.04.2021    |    3.396    |    5 9.9
"Noto con piacere che il pantalone è teso all'altezza del cazzo..."
Racconto di pura fantasia





Simona faceva la segretaria ormai da qualche anno, aveva lavorato per un notaio ed un avvocato.
Era però laureata in lingue, e dopo una attenta ricerca, aveva finalmente trovato lavoro in una azienda tessile che lavorava soprattutto con l'estero.
Il lavoro si presentava interessante, avrebbe dovuto affiancare il menager aziendale, seguendolo anche all'estero.
Il primo giorno di lavoro si veste accuratamente, una camicetta bianca, una gonna appena sotto al ginocchio con uno spacco che arriva a metà coscia, niente di troppo appariscente, ma sotto le piace sentirsi sexy.
Un completino bianco tutto pizzo, reggiseno a balconcino e una brasiliana che lascia le natiche scoperte.
Calze autoreggenti e scarpe nere con un tacco non eccessivo.
Trucco leggero e rossetto naturale per risaltare le labbra carnose.
Simona si presenta alla porta dell'ufficio del suo nuovo capo.
Un uomo sui 45 anni è seduto alla scrivania, bello e  con un viso particolare, moro, barba corta ben curata, due occhi blu.
Camicia azzurra con le maniche rimboccate che lasciano intravedere braccia muscolose e leggermente abbronzate.
"Salve, devi essere la mia nuova assistente, Simona giusto?"
Una voce calda ma decisa, con un accento particolare. Un brivido mi attraversa.
"Si, piacere. Tu sei.... Luca?"
Mi sorride e annuisce. Mi fa cenno con la mano per farmi accomodare su una poltrona.
Si alza e mi raggiunge sedendosi sull'altra poltrona proprio di fronte a me.
Si muove con disinvoltura, decisamente tutto l'insieme mi stuzzica.
Parliamo delle mie competenze e di quello che dovrò fare.
Ogni tanto fa scorrere il suo sguardo su di me. Dai piedi al viso.
Accavallo le gambe lasciando salire la gonna a metà coscia, si intravede sicuramente il pizzo dell'autoreggente.
Mi piace stuzzicare la fantasia degli uomini.
"Fa veramente caldo qui...."
Lo dico mentre apro un paio di bottoni della camicetta lasciando intravedere il mio seno prosperoso messo ancora più in evidenza dal reggiseno a balconcino.
Luca mi guarda con un sorriso divertito, si alza ed apre la finestra per fare entrare la brezza mattutina.
Noto con piacere che il pantalone è teso all'altezza del cazzo.
Ha un bel culo... Avrei voglia di dargli una strizzatina, ma resto immobile al. Mio posto.
"Bene, se non c'è altro vado a prender possesso della mia scrivania, se hai bisogno chiamami."
Lo lascio quasi sorpreso, sono sicura che avrebbe voluto andare oltre.
Da vera puttanella mi alzo, mi avvicino alla scrivania e mi chino per raccogliere dei documenti, e lo vedo che butta lo sguardo proprio sulle tette.
Esco dall'ufficio ancheggiando sicura che mi sta guardando il culo.
È talmente eccitante stuzzicarlo.
Mi accorgo di essere eccitata dai capezzoli induriti e da un leggero pizzicore alla figa.
La mattinata trascorre tranquilla, ci siamo incrociati solo una volta, il gioco di seduzione ha sortito i suoi effetti. Non mi staccava gli occhi di dosso.
Il pomeriggio mi chiama nel suo ufficio. Deve comunicarmi il programma per il giorno dopo.
Uno dei nostri migliori clienti è in città e mi propone di accompagnarli a pranzo.
È appoggiato alla scrivania, con le braccia conserte. Quello sguardo... E quella voce... Mi risveglio da uno stato di eccitazione e accetto l'invito.
Esco senza aggiungere altro. Sembra soddisfatto e divertito della mia reazione.
La serata passa veloce leggendo mail.
La notte invece sono agitata, lo sogno, sento la sua voce e vedo la sua bocca avida sul mio corpo.
Mi sveglio in preda ad un orgasmo.
Mi stavo toccando nel sonno.
Rivoli di piacere sono tra le mie cosce.
Con le dita mi tocco e lecco tutto pensando alla sua lingua tra le gambe.
Lo voglio, farò di tutto perché sia mio.
La mattina me la prendo comoda, gli comunico che lavorerò da casa e che li raggiungerò direttamente al ristorante.
Oggi voglio farlo impazzire, mi concedo un bagno lungo e rilassante nel mio idromassaggio, mi accarezzo i seni, strizzo i capezzoli, mi massaggio le cosce e i glutei.
Mi tocco ripetutamente il clitoride.
Mi sto eccitando, voglio arrivare all'appuntamento bagnata e vogliosa di lui. Voglio che riconosca dal mio sguardo che lo desidero.
Scelgo un completino intimo nero, perizoma e calze a rete sottili. Un vestito intero attillato che lascia il culo fasciato, lasciando capire che è completamente nudo.
Uno scollo a cuore che non lascia nulla alla immaginazione. Le tette fasciate dal reggiseno sobbalzano ad ogni movimento.
Raggiungo il ristorante, il cameriere mi accompagna al tavolo dove sono già seduti Luca ed il nostro ospite.
Volutamente cammino lentamente verso di loro, i miei occhi sono incollati ai suoi. Deglutisce ed è serio.
Apprezza il mio abbigliamento.
"Scusate il ritardo!"
Mi presento al cliente e mi accomodo di fianco a Luca.
Il pranzo procede tra chiacchiere e questioni di lavoro.
La mia mente però fantastica su Luca.
Sono ancora eccitata dal massaggio in vasca e dal ricordo del sogno.
Lui ogni tanto mi butta uno sguardo.
Chissà cosa pensa.
Allungo volontariamente la gamba per sfiorare la sua.
Non si sposta. Gli piace.... Oso di più.
Facendo finta di sistemare il tovagliolo sulle gambe, allungo una mano sotto il tavolo e gli accarezzare una coscia.
Si contrae, poi impercettibilmente apre le gambe, un invito silenzioso.
Sono eccitata da morire.
Sono esibizionista quindi il sapere dove siamo e con la possibilità di essere scoperti specialmente dal cliente mi da una scossa di adrenalina.
Molto lentamente lo sfioro proprio sul cazzo teso.
Lo strizzo per sentire la consistenza.
È duro, grosso, non eccessivamente lungo ma direi perfetto.
Lo massaggio, lo guardo e sorrido facendo finta di parlare del più e del meno.
Il nostro ospite si alza per uscire un attimo a fumare.
"Sei una troia!"
Mi sussurra all'orecchio.
Impercettibilmente mi lecca l'orecchio con la punta della lingua.
Mi guarda, nota i capezzoli già duri.
Infila una mano sotto al vestito che ho fatto salire fino a sotto il culo.
Con un dito raccoglie i miei umori insistendo per qualche secondo sulla fessura e sul clitoride.
Il suo cazzo sembra marmo.
Lo sguardo torbido... Chissà quali pensieri perversi attraversano la sua mente.
Toglie la mano, facendo finta di assaggiare il dolce nel suo piatto si lecca il dito mentre mi guarda soddisfatto.
È veramente troppo.
Mi alzo e mi avvio verso il bagno.
Vorrei mi seguisse.
Non lo fa. Mi guarda divertito.
Entro veloce in bagno e mi masturbo freneticamente pensando alle sue mani fuori e dentro di me.
Un getto si scarica sul pavimento lasciandomi ansimante e ancor più eccitata.
Continua.....
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